Capitolo 47.

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Il mattino seguente mi ero preparata e avevo sistemato le mie cose, l'appuntamento con Hermione ed Harry era tra un'ora ma avevo deciso di andare prima a Hogsmeade e sistemare i miei pensieri.

Scesi al piano di sotto con lo zaino sulle spalle, entrai nel salotto e Narcissa era seduta al suo solito posto mentre sorseggiava un tè, mi schiarii la gola e la sua testa si girò verso di me.

"Allora io vado." Dissi stringendo le cinghie dello zaino. Narcissa si alzò.

"Va bene tesoro, scrivimi appena arrivi. Mi raccomando." Si avvicinò a me e mi lasciò un piccolo bacio sulla fronte. Le sorrisi e mi avviai verso la porta, Narcissa mi seguii.

"Sta' attenta." Urlò mentre imboccavo il sentiero per arrivare ai cancelli della villa, mi voltai e le mandai un bacio con la mano.

Draco non era venuto a salutarmi, anche se ci saremmo visti pochi giorni dopo ad Hogwarts, ma sapevo che gli avvenimenti della notte prima non potevano essere messi da parte per lui, neanche per un saluto.

Uscii la bacchetta dal pantalone e con un movimento feci aprire i cancelli, in fondo al sentiero, appoggiato a un albero c'era Draco, aveva le braccia conserte e guardava il suolo ancora ricoperto di neve. Come se avesse percepito la mia presenza, alzò lo sguardo; i suoi occhi azzurri spiccavano, il bianco candito della neve faceva risaltare il biondo platino dei suoi capelli. Ero sicura che il cuore mi stesse uscendo dal petto alla vista della sua figura, lo guardai meglio, dalla testa ai piedi per assimilare la sua forma, per portare con me un piccolo ricordo di lui; le sue guance arrossate per il freddo mi fecero sorridere tra me e me.

Ci guardammo per un po' con l'intenzione che nessuno dei due avrebbe fatto il primo passo poi lui distolse lo sguardo da me, e con un tuffo al cuore mi smaterializzai prima che potessi pentirmi delle mie scelte.

Arrivai sulla strada per Hogsmeade, distese di bianco ricoprivano i tetti dei locali, in lontananza il castello di Hogwarts, sovrastava magnificamente. Cominciai ad avviarmi verso I Tre Manici di Scopa, il punto d'incontro con Hermione ed Harry.

"Grace?"

Una voce familiare chiamò il mio nome alle mie spalle, mi voltai e vidi Oliver Baston con il suo adorato manico di scopa in mano.

"Oliver!" Ci incontrammo a metà strada e ci abbracciammo.

"Che ci fai qui?" Mi chiese sorridendo, cominciammo a camminare.

"Oh passerò gli ultimi giorni di vacanza con la famiglia di Ron, Harry ed Hermione." Oliver annuì.

"Li stai aspettando qui?" Mi chiese, io annuii guardandomi in torno.

"Mi piace la neve."

"Sciocchezze, entriamo ai Tre Manici, ti offro una bevanda calda." Oliver mi tirò per il braccio fino alla locanda, lasciò la presa solo dopo che ci sedemmo ad uno dei tavoli.

La locanda era semivuota, normalmente brulicava di studenti rendendolo un posto troppo confusionario ma con le vacanze e la metà degli studenti a casa, non era affatto male.

"Allora? Che mi racconti?" Mi chiese il ragazzo mentre faceva segno a Madama Rosmerta di portarci due cioccolate calde.

"Mh per adesso nulla di eclatante. Tu, invece? Come mai vai in giro con la sua scopa?" Gli chiesi indicando il manico di scopa che aveva dolcemente adagiato sopra due sedie unite.

"Stavo studiando qualche schema per il Quiddich e ho pensato di allenarmi un po'." Rispose guardando la sua scopa e poi me. Gli sorrisi annuendo.

"Tu e il tuo Quiddich." Alzai gli occhi.

"Dobbiamo impegnarci molto se vogliamo sconfiggere voi Serpeverde." Disse come modestia, lo guardai alzando le sopracciglia.

"Come se non vi dessimo filo da torcere." Sbuffai, Oliver mi guardò e abbassò la testa per nascondere un sorriso.

"Tranquilla, probabilmente Harry butterà il tuo caro fratellino dalla scopa, quest'anno."

Con quella frase si chiuse il nostro discorso sul Quiddich, guardai l'orologio appeso alla parete e mi resi conto che mancavano pochi minuti all'arrivo di Hermione ed Harry.

"Loro stanno arrivando, quindi io vado." Mi alzai spostando la sedia, Oliver mi guardò e si alzò subito dopo.

"Ti accompagno, cioè, ti faccio compagnia fino al loro arrivo." Disse grattandosi la testa imbarazzato.

"Grazie mille Oliver." Gli sorrisi e aspettammo i nostri amici fuori dalla locanda, pochi minuti dopo Hermione ed Harry si smaterializzarono davanti a noi.

"Hermione!" Strillai buttandole le braccia al collo, il mio abbraccio fu ricambiato e mi staccai poco dopo per salutare Harry.

"Ei Grace." Il ragazzo dagli occhi verdi mi abbracciò dolcemente lasciandomi un bacio tra la mascella e il collo, rabbrividii e gli sorrisi.

"Oliver mi ha fatto compagnia tutto il tempo." Dissi indicandolo, mi sorrise imbarazzato.

"Ciao Oliver, ci vediamo a scuola." Disse Harry mettendomi una mano sulla vita e girandomi lentamente, Hermione salutò Oliver.

"Pronti?" Ci chiese la ragazza, subito dopo ci ritrovammo davanti una casa dalla struttura irregolare, era molto alta e sembrava che ci fossero molte più stanze di quanto si potesse pensare. La neve ricopriva l'immenso giardino intorno ad essa, davanti la porta c'era un insegna con su scritto 'La tana'.

"Dai, si gela qui fuori." La voce di Harry mi fece distogliere lo sguardo dalla struttura e raggiungemmo la porta di casa.

"Grace." Disse Fred guardandomi, aveva addosso un maglione verde con sopra una F gigantesca.

"Abbiamo una Malfoy in casa." Disse sorridendo George seduta sopra una poltrona marrone. Guardai Hermione che aveva già gli occhi su di me.

Avevo quasi dimenticato che dovevo raccontarle le novità sulla mia famiglia.

"Cos'è questo trambusto?" Una signora paffuta scese le scale, indossava una veste a fiori e un grembiule sopra come se fosse sempre pronta a preparare da mangiare. Ron la seguì e si avvicinò salutandomi.

"Lei è Grace Malfoy, una nostra amica!" Informò Ron sua madre, mi avvicinai e le tesi la mano.

"Piacere di conoscerla, signora Weasley." Le sorrisi, la vidi un po' riluttante ma poi mi guardò e mi abbracciò calorosamente.

"È un piacere, tesoro. Hai mangiato? Senti freddo? Fred porta qualcosa da mangiare alla ragazza." Lo sguardo dolce che aveva posato su di me si spostò suo figlio cambiando totalmente. "Forza." Lo incitò facendolo scappare in cucina.

"Non si preoccupi, signora. Sto bene così!" Le dissi timidamente.

Poco dopo Fred venne con un enorme muffin al cioccolato, non avevo fame ma non volevo rifiutare mancando di rispetto alla signora Weasley, così lo mangiai lo stesso. Passammo il pomeriggio seduti tutti insieme a parlare, Hermione mi aveva comunicato che avrei dormito nella stanza con lei e Ginny.

Avevo conosciuto il padre di Ron che inizialmente mi guardava come se stessi nascondendo qualcosa ma si rilassò appena gli dissi che Lucius non stava più in casa con noi.

A tarda sera, io, Ginny ed Hermione ci ritirammo nella nostra stanza, non accennai al discorso di mio padre, Hermione aveva capito così parlammo di tutt'altro fino ad addormentarci.

Fui svegliata da tonfi pesanti ed un mormorio di voci.

"No, entra tu. Se sono... se sono svestite?" Disse una voce.

"No, ci sono zero gradi, non credo che siano... svestite come dici tu." Un'altra voce parlo.

"Oh ragazzi sbrigatevi." Riconobbi la voce di Harry.

"Entra tu allora!"

Mi alzai lentamente cercando di non far scricchiolare le assi in legno del pavimento, appoggiai la mano sulla maniglia e aprii di scatto la porta; Harry, Fred, Ron e George erano davanti la nostra porta.

"Che cosa diavolo state facendo?" Gli chiesi stropicciandomi gli occhi. I ragazzi si guardarono contemporaneamente e Ron prese a parlare.

"Volevamo, cioè, loro volevano," Disse indicando i suoi fratelli, lo guardai e li vidi con un'espressione d'angelo sul viso. "Volevamo farvi vedere una cosa." Disse a bassa voce.

"Nel cuore della notte?" Gli chiesi facendo sentire la mia frustrazione nella voce. I gemelli annuirono e sorrisero. "Non potete aspettare domani?"

"No." Risposero all'unisono. Alzai gli occhi al cielo.

Mezz'ora dopo avevano svegliato la sorella ed Hermione, lasciandoci sole per vestirci.

"Ma cosa può essere di così importante da svegliarci?" Chiese Ginny indossando un altro paio di calze a maglia.

"Sono i tuoi fratelli, dovresti conoscerli!" Mormorò Hermione indossando degli stivali.

Appena fummo pronte, scendemmo in cucina.
Ron si era addormentato sulla poltrona, Harry lottava contro il sonno e i gemelli parlavano a bassa voce appoggiati al tavolo.

"Siamo qui." Disse Ginny facendo svegliare Ron che cominciò a farfugliare qualcosa su i ragni.

Qualche minuto dopo lasciammo il calore della casa e uscimmo fuori, il freddo ci fece rabbrividire.
I ragazzi presero quattro manici di scopa e si piazzarono davanti a noi.

"Cosa dovremmo fare con... quelle?" Le indicai maledicendomi di aver tirato fuori la mano dalla tasca del cappotto.

"Hermione tu va con George, Ginny sei con me e Grace, tu andrai con Harry." Disse Fred cominciando a montare la sua scopa. Tremando per il freddo mi avvicinai ad Harry.

"Diamine, perché trovo solo gente pazza." Bisbigliai sotto voce salendo sulla scopa di Harry.

"Tranquilla, sei al sicuro con me." Disse girandosi sopra la sua spalla, lo guardai riluttante e abbozzai un sorriso incerto.

"Sei caduto più volte tu dalla tua scopa che qualcun altro." Riposi, senza nessun avvertimento Harry si diede una spinta con i piedi e sfrecciò in cielo. L'aria ancora più fredda mi lasciò senza respiro, potevo sentire le mie guancia bruciare per il freddo. Avvolsi le mani intorno alla sua vita e mi strinsi il più possibile.

"Così mi stritoli, Grace." Lo sentii ridacchiare mentre faceva zig zag tra degli alberi.

"Così mi uccidi, Potter!" Urlai cercando di sovrastare il rumore del vento, non mi sentivo le mani.

Mi venne in mente come l'ultima volta, Draco avesse pensato a me portandosi dietro un paio di guanti. Se mi avesse visto in quel momento, probabilmente sarebbe morto.

Vidi Ron accostarsi accanto a noi seguito poco dopo da Fred e George. I due gemelli fecero segno ad Harry e poco dopo scesero in picchiata.

"Sei pronta?" Mi urlò.

"Per cos-"

Prima che potessi finire di parlare, Harry spinse la scopa giù scendendo velocemente, troppo velocemente.

Urlai e mi strinsi ancora di più a lui, chiusi gli occhi e accucciai la testa dietro la sua schiena. Potevo sentire il rumore della sua risata.

Toccato il suolo, l'avrei ucciso.

"Siamo arrivati!" Disse Harry muovendo le spalle. Mi staccai da lui desiderosa di toccare terra, mi gettai dalla scopa sedendomi sulla neve.

"Tu." Lo guardai stringendo gli occhi.

"E dai, non ti sarebbe successo nulla. Sono il miglior cercatore del mondo." Disse pavoneggiatosi.

Alla parola 'cercatore' , mi sentii un vuoto nel petto. Mi venne in mente la giornata piacevole che avevo passato con Draco. Per quanto cercassi di non pensarlo, ogni piccola parola o cosa mi riportava con la mente da lui.

"Grace!" George si avvicinò porgendomi una mano per alzarmi, la presi dolcemente e rimasi a bocca aperta.

Eravamo in una specie di raduna come quella in cui mi aveva portata Draco, ma qui non c'era un lago ma solo un piccolo stagno e tanti, tanti alberi; la cosa più bella di quel posto era una specie di casetta in legno con il tetto ricoperto da luci multicolore.

"La vera tana." Disse Fred aprendo le braccia.

"Ci avete svegliato... per questa?" Hermione indicò la casetta completamente confusa.

"Entriamo." Disse Harry aprendo la porta, appena misi un piedi dentro mi si mozzò il fiato. All'esterno sembrava minuscola, scomoda e fredda ma era tutt'altro.

Le stanze erano ampie, c'era un camino che scoppiettava e il calore riempiva la casa.

"È magnifico!" Sussurrai guardando i gemelli.

"Veniamo qua quando vogliamo fare, ecco, festa!" Sorrise Ron emozionato.

Passammo l'intera notte a ballare, mangiare, raccontarci storie mentre qualcuno schiacciava qualche pisolino di tanto in tanto.

Fu la notte più bella della mia vita, e per la prima volta; non avevo pensato a Draco neanche un secondo.

Spazio autrice
Adoro la magia, vorrei essere lì con loro *sigh*
Comunque, ho preso la mano a scrivere capitoli più lunghi (per vostra gioia)
Spero vi piaccia eeeeeee stiamo arrivando a 500k visualizzazioni, cioè è un sogno!!
Grazie, come sempre, e il prossimo capitolo sarà domani. 🤫

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