Fugge veloce nel folto della foresta.

I polmoni sembrano star per scoppiare e i muscoli bruciano, ma l'uomo continua a correre: ormai non ha più alcuna paura perché sa che morirà ridendo.

Il suo urlo muto e la forza con cui ha strappato via quella maschera di un bianco freddo, costretto a indossare, hanno scosso le fondamenta di quel sistema imperfetto creato da Everett; bollato come un ribelle è obbligato a scappare per vivere, ma anche per raccontare.

Gli urli gutturali che lancia narrano le sofferenze, l'orrore, l'identità cancellata... ma raccontano anche il coraggio e la speranza che infiammano gli animi.

Corre e urla.

Nulla è mai stato così bello.

Angolo autrice:

Se prima vi ho mostrato la versione ufficiale presentata al contest, ecco a voi la versione originaria che avevo poi scartato.

Pensavo di non averla salvata da nessuna parte - soprattutto perché, di solito, le drabble le stendo prima su dei fogli volanti che poi finiscono un po' ovunque -, ma invece è spuntata fuori in una vecchia e-mail con oggetto ze tz. Nel caso in cui vi stiate chiedendo cosa significhi, la traduzione migliore è digitare lettere a caso perché a gmail non piace che l'oggetto sia vuoto.

Rispetto all'altra versione, trovo questa più classica e poetica, forse un po' troppo retorica per i miei gusti attuali, però mi piace molto anche questa. Mi fa venire voglia di prendere e scrivere qualcosa su questo personaggio senza volto e nome, per raccontare cosa gli è accaduto.

Potrebbe essere un'idea per un racconto futuro, perché no?

Rebecca