Let's Hurt Tonight

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[Spider-Man Far From Home ]

«Mi hai mentito. Io mi fidavo di te.»

«Sì, hai ragione. Ed è questa la parte peggiore. Sei una brava persona, Peter.» E Peter, di fronte alla sconfitta, non ha mani che si sporcano di sangue, a dare la propria sentenza. Non ucciderebbe mai nemmeno se fosse necessario e, il suo più grande difetto, è quello di vedere del buono in chiunque si trovi sul suo cammino. Persino il peggiore degli uomini; come è Beck, di fronte a lui, ora, coperto di sangue e di un pentimento che i suoi sensi non sanno riconoscere come fasullo. Tutti hanno il diritto ad una seconda possibilità e quell'uomo, dopotutto, forse la merita. O forse no. Non sta a lui deciderlo. Il suo compito è fermare il flusso di negatività che, concatenate, hanno seminato il panico sul tetto di Tower Bridge; nulla più di quello, anche se Beck stringe tra le mani l'unico regalo che Tony gli ha lasciato prima di lasciarlo solo; la sua debolezza, sia colui che gli ha fatto quel dono che il dono stesso. Ha avuto l'ardire di separarsi da quell'oggetto, quasi come volesse liberarsene per andare avanti; solo che non è ancora il momento e nemmeno quello il modo. Se n'è reso conto troppo tardi, ma forse non così tanto.

Beck sta per consegnargli gli occhiali, dopo aver approfittato del suo lato debole, dimostrandosi ancora una volta la persona senza cuore, deviata e instabile che è. La persona che vuole essere grande tanto quanto è stato Tony, ma che non vale una sua cellula. Una sua risata. Persino una sua ferita.

Lo sente, l'ennesimo inganno, ma stavolta non riesce a schivarlo. Compare accanto a lui, e la proiezione ai suoi piedi svanisce, rivelando ancora una volta quanto può sbagliarsi sulle persone, eppure sa che, inesorabilmente, la fiducia cieca è tutto ciò che riesce a dare. Nient'altro che quello, e poi ne paga conseguenze disastrose. Si gira di tre quarti, la canna di una pistola puntata alla tempia. Fa solo in tempo a vedere un ghigno solcare il viso dell'uomo, prima di sentire il rombo assordante del proiettile che lascia la pistola, uno sbuffo di fumo gli riempie gli occhi, e poi è tutto buio. L'oblio. Di nuovo è su Titano, ma stavolta non tornerà.

...

Si sveglia di soprassalto. Si preme la mano sulla faccia, spalancata come i suoi occhi. Ha il respiro irregolare di chi sta per morire, ma non è successo, perché, per fortuna, quello era solo un sogno. Un sogno orribile che ospita il suo sonno da mesi. Da quando Beck è morto e ha riavuto indietro quello che voleva: un oggetto innocuo ma che significa tutto, ora come ora.

Sono poggiati sul comodino, gli occhiali che Tony gli ha lasciato e quasi si sente meglio, quando li vede al sicuro nella sua stanza. Li indossa senza pensarci, e poi si gira dall'altra parte: Tony dorme accanto a lui, e gli dà la schiena. È tranquillo e non si è accorto di niente, perché il suo respiro è regolare e i suoi sogni di certo migliori dei suoi. Peter si lascia sfuggire un sorriso, e lo fissa come se non ci fosse altro per cui valga la pena di vivere e, prima di sfilarsi gli occhiali e tornare a dormire, si imprime in testa quell'immagine che sa di eternità ma che non lo è per davvero.

Adagia le lenti sul comodino e Tony sparisce. L'ennesima illusione gli ha riempito la testa ma, dopotutto, è l'unico modo che ha per andare avanti.

Vivere di speranze fasulle e di fantasmi che non lo tormentano, ma lo amano.

Fine

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