Prologo

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«Guarda, ragazzino! Guarda come si diventa Dio.»

L'uomo spara senza pietà. Una, due, tre, quattro volte. Non riesco più a tenerne il conto.

Una raffica di proiettili colpisce il giovane, l'uomo ha consumato il caricatore.

Alla fine ride, ride come un matto. Una risata infernale e maligna. Tetra, spaventosa.

Io mi copro le orecchie e piango, silenziosamente. L'uomo cattivo si arrabbia se frigno (come dice lui).

Devo salvare mia sorella e portarla via da qui, null'altro ha importanza.

«Ora tocca a te, ragazzino. Sei pronto?» chiede l'uomo con un ghigno malefico.

«Co... come, to... to...tocca a me?» balbetto, spaventato.

«È arrivata la tua occasione di diventare Dio, ragazzino.»

I miei occhi si sgranano, mentre lui ride ancora, ricaricando la pistola.

«Hugo!» strilla e il suo scagnozzo entra con una donna dai capelli lunghi e scuri. È legata, ha una benda sugli occhi.

Potrebbe avere l'età di mia madre, che cosa avrà mai fatto di male?

L'uomo cattivo la prende per i capelli e la getta per terra, davanti a me che sono rannicchiato in un angolo.

«No, no, ti prego» implora lei, mentre l'uomo riprende a ridere.

Poi si sgranchisce il collo e torna serio. Serissimo e con uno sguardo di fuoco. Cattivo.

«Tocca a te, ragazzino. Forza» Mi porge la pistola, ma io non la prendo.

«Ti sto dando la possibilità di sentirti il fottuto padreterno per un maledetto istante, ragazzino! Pensi davvero di poter rifiutare? Sai che non ti conviene fare un affronto simile a me.»

«Io...» balbetto. Sono sotto shock, spaventato e sudato.

«Tu non vuoi che la tua dolce sorella muoia, vero? Prendi la pistola, allora!»

«No..non...»

«Prendila!» urla.

Lo faccio, titubante.

La vita di mia sorella è più importante di qualsiasi cosa e se sarà necessario ucciderò la donna davanti a me e chiunque altro vorrà questo farabutto.

Punto la pistola verso di lei che non smette di piangere.

Non vorrei farlo, ma non ho altra scelta.

«Forza, ragazzino, premi il grilletto.»

Esito, non voglio uccidere, questa donna non mi ha fatto niente.

«Spara!» urla lui, come un dannato, e io chiudo gli occhi.

Il mio dito si stringe sul grilletto e lo preme.
Sento il rumore dello sparo, il sangue della donna mi schizza sul viso.

Apro gli occhi e lei è lì per terra, morta.
La sua vita è finita, spenta. Sono io ad averla spenta.

L'uomo ride, ride come un matto.

"Sarai il mio esperimento" mi ha detto. "Mi divertirò molto con te".

Sono stato rapito per sbaglio. Quel giorno non dovevo nemmeno essere con mia sorella.

Ma ora sono qui e la proteggerò ad ogni costo.

Non diventerà una prostituita come tutte le altre.

Quante figlie di uomini ricchi sono scomparse, rapite da farabutti che non hanno lasciato traccia. Mia sorella non farà la stessa fine! No! Dovranno passare sul mio cadavere prima di farle qualcosa!

Gli occhi sbarrati della donna che ho ucciso sembrano guardarmi, inorriditi. Sembrano accusarmi, privi di quel perdono che non potrò mai ricevere a causa dell'azione che ho commesso.

Niente sarà più come prima. Mai più.

Il mio nome è Colton Gallagher e la mia vita è appena cambiata!

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