CAPITOLO 24

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Qualche minuto dopo Leith spuntò dal vicolo, con il volto corrucciato.

“Vuoi raccontarmi che sta succedendo?”

Senza aggiungere una parola e con uno sguardo quasi sofferente, Leith estrasse una lettera dalla tasca del suo giubbino. Era imbustata in un foglio di pergamena ingiallito, e bloccata da un sigillo in cera nera, raffigurante due rose intrecciate.

“Il Vaglio delle Rose.” Stava quasi bisbigliando.

Mi ricordai della festa di halloween, in cui ne avevamo parlato discutendo con Kalin. Leith mi aveva accennato in cosa consistesse, ma sentivo che non mi aveva detto tutto.

“Ogni anno, a capodanno, il Sottomondo indice questa riunione, in cui i mezzi demoni che posseggono una preda sono obbligati a presentarsi, portandola con se. Per loro è come un gioco: si balla e si banchetta. Ma per le prede è un incubo: devono essere testate, sottoponendosi a delle prove, inter scambiate tra i demoni e i mezzi demoni e obbligati a servirli, senza che il padrone si possa opporre, e infine giudicate.”

Ascoltavo in silenzio, prestando molta attenzione ad ogni sua minima parola, pausa o sospiro angoscioso. Il mio cuore aveva iniziato a rimbombarmi in petto mentre cercavo con tutte le forze di non darlo a notare.

“Se non partecipiamo io verrò incatenato alle pietre focaie, tu sarai data in pasto a qualche demone.”

Faticava a parlare, mentre teneva lo sguardo basso e i pugni serrati lungo i fianchi.

“Io posso anche sopportare la pena del Sottomondo, ma la sola idea di perderti-”

“Se non c’è modo di evitarlo, lo affronteremo.”

Stavo tremando, avevo i palmi sudati, il cuore che mi rimbombava veloce in testa ed ero assalita dalla voglia di piangere e scappare, ma non avrebbe risolto niente. Anche se la paura mi stava consumando, avevo accettato qualunque conseguenza pur di stare con Leith, e questo era il momento per dimostrarlo.

“Alexa, tu non hai idea-“

Leith si interruppe all’improvviso, sgranando gli occhi. Una lacrima era riuscita a sfuggire dal mio controllo, e ora rotolava giù per la guancia, lasciando dietro di se una sottile riga umida. Vidi brillare negli occhi di Leith le pagliuzze dorate e pochi istanti dopo si fiondò sul mio corpo, stringendomi in un abbraccio da togliere il fiato. Mi avvolse con entrambe le braccia, avvicinandomi al suo corpo come se stesse cercando di fondere i nostri corpi, mentre mi spingeva la testa nell’incavo della sua spalla.

“Andrà tutto bene. Te lo prometto.”

A quelle parole i singhiozzi aumentarono e le lacrime divennero incontenibili.

Qualche tempo dopo, quando rientrammo in casa, gli adulti ci accorsero con la preoccupazione scolpita in volto, tuttavia nessuno fece domande. Il pranzo terminò nel disagio, che si concluse quando mia madre decise di passare il resto del pomeriggio, già inoltrato, a casa della sorella, lasciando soli me e Leith, o quasi. Pochi minuti dopo infatti, sentimmo qualcuno bussare alla porta. Non appena la aprii, due occhi smeraldo presero ad osservarmi con apprensione.

“Cosa vuoi angelo?”

Alla presenza di Reuel, Leith si mise subito sulle difensive.

“È vero? Parteciperà al Vaglio?”

Lo sguardo di Leith si rabbuiò e ciò fu una risposta sufficiente per Reuel, che si incupì maggiormente. Tuttavia non provò ad opporsi, e ciò mi fece capire ancora di più quanto ferreo fosse l‘ordinamento del Sottomondo. Poi calò un silenzio angosciante, che appesantiva ulteriormente la situazione, finché non mi venne un idea per sdrammatizzare.

“So che forse non è il momento adatto”

Dissi rovistando in un cassetto.

“ma, buon Natale Reuel.”

Porsi all’angelo la scatolina infiocchettata, che aprì subito, rivelando il braccialetto in pelle bianca intrecciata, con una pietra del sole come pendente. Finalmente il volto dell’angelo tornò a illuminarsi mentre si infilava nel polso sinistro il suo regalo.

“Grazie pecorella!”

Disse stampandomi un affettuoso bacio in fronte. Ricambiai il sorriso, nel mentre diedi una veloce occhiata con la coda dell’occhio a Leith, che se ne stava a braccia conserte in piedi al centro del salotto, a guardare la scena, ma senza intervenire.

È proprio vero che a Natale si è tutti più buoni.

“Mi dispiace.”

Reuel richiamò la mia attenzione.

“Io non ti ho fatto niente. Anche se vivo sulla terra, sono legato alle tradizioni del Regno Celeste, e lì non c’è l’abitudine di festeggiare il Natale, ma abbiamo altre feste, come quella dell’equinozio di primavera. Ricambierò il tuo regalo allora.” Annuii sorridente.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro