CAPITOLO 28

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Sentii le gambe cedermi, mentre il cuore iniziava a rimbombarmi nel petto come non mai. La pressione aumentò e la testa iniziò a girarmi, mentre il respiro diventava più affannoso. Non riuscivo più a distinguere se la causa fosse la paura o l’effetto dell’Absinthe. Mi venne un sussulto al cuore quando non sentii più il pavimento sotto i miei piedi. I ciuffi di capelli che ricadevano dallo chignon mi si appiccicarono sul collo e sulla fronte umide.

“È… impossibile… uccidere un… demone.”

Non avevo più neanche il fiato per completare una frase e, nel mentre che mi sforzavo a parlare, i colori diventavano distorti.

“Ti sbagli. C’è un modo.”

Marlyon teneva la voce bassa per non farsi sentire, restando con il volto a poca distanza dal mio orecchio. Mi ricordai che anche quella volta nel vicolo, Reuel mi aveva accennato qualcosa, ma poi si era interrotto prima che potesse spiegarmi più nei dettagli, a causa dell’arrivo di Matt.

“Tieni.”

Mi porse nel modo meno evidente possibile una boccetta in vetro tonda, incastonata da ricami dorati.

“Contiene una Stilla Angeli, o lacrima dell’angelo. Ha lo stesso uso di un comune veleno. Non-“

Marlyon fu interrotto dall’improvviso calare delle luci e dal silenzio che inondò la sala.

“È iniziato il Vaglio delle Rose.” Disse con tono solenne l'uomo, ancora al mio fianco.

Gli ospiti si mossero tutti contemporaneamente, aprendo un corridoio che, dall’inizio della sala, portava fino al pensate tendone in ciniglia rossa. Capeggiata da Camille, sfilò, in una linea ordinata, il gruppo di demoni vestiti in bianco. Da quel momento in poi non distinsi più nulla, e tutto divenne un’unica e disordinata figura. Lasciai che le mie gambe cedessero e mi accasciai nell’angolo.

Sarà un onore occuparsi di questa secolare tradizione che rappresenta il Sottomondo. Qui al mio fianco ci sono alcuni dei più rinomati Anziani che il regno demoniaco abbia mai avuto. Loro mi aiuteranno nella scelta finale della preda ottimale. Spero che il proseguimento della serata sia di vostro gradimento.

Seguii una breve pausa.

Che il Vaglio delle Rose abbia finalmente inizio.

Sentii una mano stringermi per l’avanbraccio e sollevarmi da terra, mentre con forza e brutalità mi trascinava da qualche parte. Io ero completamente abbandonata a questa forza che mi trainava, facendomi inciampare più volte, mentre l’Absinthe continuava a fare effetto: ora iniziavo ad avere anche la nausea. Salii, non a fatica, dei gradini poi, uno dopo l’altro, dei passi mi si avvicinarono, fermandosi al mio fianco. Dedussi che dovevano aver allineato tutte le prede su quello che, come pensavo, si era rivelato essere un palco, nascosto dal tendone in ciniglia, che faceva da vero e proprio sipario. Non potevo vederli, ma sentivo ugualmente gli occhi di Leith puntati addosso.

Che l’asta abbia inizio.

Poco dopo salì un forte brusio dal pubblico, mentre sentivo i demoni contendersi le prede che i mezzi demoni avevano messo a disposizione. Sentii dei passi lasciare il palco, più volte e troppo velocemente. Giunse così il mio turno. Non appena uno dei demoni acquirenti decise di affittarmi, fui portata con forza giù dal palco. Mentre mi tiravano giù per i gradini, le allucinazioni ebbero il sopravvento e mi avviluppai su me stessa, cadendo come un corpo morto. Sentii delle risate, poi venni presa da due paia di braccia, meno muscolose di quelle che mi avevano costretto a salire sul palco.

“Ann!”

“Siamo noi!”

Ritrovai la speranza non appena riconobbi le voci di Kai e Lai.

Mi aiutarono a spostarmi in un luogo più appartato, lontano da occhi e orecchie nemiche, e mi adagiarono al suolo. Uno dei due mi passò sotto al naso un profumo intenso.

“È un antidoto.”

Pian piano ripresi le forze, tornando ad essere cosciente.

“Cosa ci fate qui?” Chiesi con la testa che ancora mi girava.

“Kalin ti ha visto parlare con Marlyon ed è subito corso ad avvisarci. Abbiamo molto rispetto nei suoi confronti, e ci fa piacere sapere che siate buoni conoscenti.” Annuii.

“Non farlo.” Disse improvvisamente Lai.

“La Stilla Angeli. Non usarla.”

Lo guardai perplessa. Ero sicura che Kalin non se ne fosse accorto.

“Vedo il passato, ricordi?”

Il contatto che avevamo avuto prima, mentre mi portavano in salvo, dovette avergli fatto avere una visione.

“Non ho scelta.” Risposi a voce bassa.

“Ho fatto un patto.”

“Si, che con precisione è stato saldato nel momento in cui tu hai deciso di seguirlo.” Sgranai gli occhi.

“Non ti stupire di essere stata ingannata. È un demone di Classe S dopotutto.” Kai parlò con un tono freddo, quasi sprezzante.

“Devo parlare con Leith.” Dissi infine.

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