12 - Proposte

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Quella fatidica domanda, qualcosa che molte bambine sognavano nel Regno Assoluto, stava divenendo realtà per quella ragazza di Stavira dopo aver passato anni a litigare con i suoi genitori per ogni pretendente che le si era presentato davanti con la stessa domanda senza nemmeno conoscerla. L'aveva sentita così tante volte da annoiarla all'inverosimile. Stavolta, però, era diverso poiché non era più un estraneo a chiederglielo, ma quel ragazzo dolce e gentile conosciuto per caso, quel paesano semplice che non chiedeva niente da lei se non di passare del tempo insieme. Era entrato nella sua vita velocemente ed erano arrivati a legare così tanto.

Non sapeva nemmeno come si sentisse in quel momento, scossa da un turbine di emozioni. Si era portata una mano alla bocca incredula, il suo cuore sarebbe potuto esplodere da un momento all'altro. Quegli occhi verdi del ragazzo inginocchiato davanti a lei, così luminosi che riusciva a vedere solo grazie ai piccoli fuocherelli sparsi per l'enorme giardino.

– Fai sul serio?– riuscì a dire incredula. Che fosse solo un sogno o la pura realtà? Nath annuì nervoso e lei ridacchiò felice con le lacrime agli occhi, dandogli subito quell'attesa risposta che entrambi aspettavano.

– Certo che sì.–

Il sorriso del ragazzo, più rilassato, fu la cosa più bella che avesse mai visto e lo lasciò mettere al dito l'anello prima di alzarsi di nuovo in piedi. Era reale. Lei gli prese il volto tra le mani baciandolo subito, sentendo le sue mani calde sui fianchi, un tocco lieve che si era abituata a sentire negli anni. Delle volte c'era ancora timidezza, come se fossero al loro primo incontro ed era proprio quello che mostrava quanto l'uno amasse l'altro ogni giorno di più.

– Per. Tutti. I. Demoni.– sentirono dire da una voce femminile che li distrasse facendoli voltare. Nissa però fu travolta da un corpo e per poco non si spaventò fin quando non riconobbe quei capelli bianchi che intravide nel buio.

– Scusa Nath, l'ho trattenuta fin quanto ho potuto.– disse un'altra voce, quella di Sheera che sbucò da dietro un albero raggiungendo il ragazzo e mettendogli un braccio sulle spalle. Da quanto erano lì esattamente quelle due?

– Sei un ragazzo troppo sdolcinato comunque.– disse la corvina con tanto di smorfia disgustata e lui rise nel sentirla, tutta la sua tensione era scivolata via lasciandogli una sensazione di euforia nel corpo.

– Potevo sentire la tua agitazione da un miglio di distanza.– aggiunse la Dea.

– Si sentiva così tanto?– domandò lui stupito e lei annuì.

– Non ci credo!– esclamò invece tutta elettrizzata Kyra prendendo la mano della sua amica e osservando l'anello con occhi luminosi. Era sottile e d'oro con tre piccoli diamanti luminosi, niente di troppo vistoso né troppo semplice, esattamente come Nissa.

Quante volte aveva sentito la sua migliore amica fantasticare su quel momento nella casa di Andreas e Sarah da ragazzine? A come avrebbe voluto trovare il vero amore, una persona sincera e non i soliti uomini vogliosi di donne ricche e belle.

– Tu lo dici? Io allora cosa dovrei fare?– ridacchiò Nissa asciugandosi una lacrima che le scappò ancora incredula e sottosopra, il cuore che le martellava in petto, mentre si lasciò abbracciare dalla chiara.

– Si può sapere perché non mi hai detto niente ma a quella sciagurata sì?– si lamentò poi la Dea Bianca staccandosi di scatto fissando Nath che rise, una mano tra i capelli un po' in imbarazzo, o anche emozionato.

– Scusa, lei non parla con Nissa così tanto da lasciarsi sfuggire qualcosa..–

– Per questa volta lascio perdere. Uh, tua madre sarà al settimo cielo!– ritornò a guardare la bionda battendo le mani come una bambina, tra loro l'atmosfera traboccava di energia positiva dandole più forze, energie. Quella Dea sembrava più emozionata della futura sposa stessa, la quale, nel sentirla, si illuminò e prendendo a braccetto il ragazzo.

– Esatto, andiamo? Voglio vedere la faccia di mia nonna!–

– Lady Vivian è davvero qui? Non l'ho vista.–

– Ma lei ha visto te, e fidati se ti dico che ti ha squadrata bene per lo scollo del tuo abito.- le fece l'occhiolino l'altra.

– Ehi voi due, o più che altro Kyra, vi volete calmare? Sentire i vostri battiti mentre cerco di ignorare la fame è uno strazio!– si lamentò Sheera ad un certo punto nervosa mentre si morse un'unghia nera, i canini lievemente più appuntiti che tentava di controllare. Il suo amico ridacchiò, beccandosi un'occhiataccia dalla corvina affianco a sé in men che non si dica.

– Scherzi!? Hai idea di cosa bisognerà fare? Ah, e non mi interessa se dovremo essere a casa a riportare l'equilibrio ma il giorno del matrimonio io non me lo perdo, neppure con i mondi sottosop-mh!–

La Dea Nera prese Kyra per un polso e la avvicinò a sé di scatto baciandola pur di farla zittire, sentendo le braccia dalla pelle calda dell'altra lungo le sue spalle poco dopo. Ultimamente quello era l'unico modo per calmare per qualche istante la chiara, non che ad entrambe dispiacesse quel bacio seppur casto.

– Potrei iniziare a parlare più spesso se va a finire così ogni volta.– la stuzzicò la Dea Bianca e la corvina alzò gli occhi al cielo. Non sarebbe mai riuscita a reggere un'infinita conversazione con lei, dopo un po' avrebbe dato di matto agognando la sua silenziosa solitudine.

– Che tenere che siete.– disse Nissa con tono ammirevole.

– Non ti azzardare a dirlo di nuovo.– la minacciò Sheera che si beccò in risposta una lieve linguaccia per cui sospirò frustrata di dover stare con gente intorno ancora per un po'.

– A proposito, insomma, è una domanda strana da fare in effetti...– iniziò a dire Nath così su due piedi pensieroso.

– Ma non potete, che so, unirvi tra voi come accade tra noi? Siete completamente l'una pazza dell'altra.–

Entrambe le Dee si guardarono per un istante prima che fosse Kyra a prendere la parola.

– Beh, siamo già legate tra noi in realtà essendo opposti anche se non è proprio la stessa cosa. Ma, ecco...–

Si bloccò non sapendo esattamente come spiegare la cosa poiché le avevano prese alla sprovvista. I due ragazzi erano pur sempre dei semplici Salir, non potevano sapere troppo di tutto quello che riguardava i poteri Supremi.

– Non dovremmo nemmeno vederci.– disse in suo aiuto Sheera e i due le guardarono non capendo.

– Ci era proibito anche solo incontrarci in passato e dovrebbe essere così anche ora a dirla tutta. Non dovevamo interagire tra noi, figurarsi avere una specie di relazione. Fortunatamente abbiamo trovato un'equilibrio perciò possiamo fare questo strappo alla regola.– continuò la chiara.

– Ma perché? Vi amavate e amate tutt'ora.–

Sheera cominciò a mordersi il labbro nervosa più di quanto già non fosse e la chiara le prese la mano prima di continuare a parlare; sapeva cosa le passasse per la testa, e non era più per la voglia e il bisogno di sangue.

– Siamo l'una l'opposta dell'altra in tutti i sensi alla fine, e Luce e Buio non possono unirsi, solo alternarsi. Dovete pur sempre ricordare che non siamo persone come voi ma le personificazioni dei due poteri primordiali.– cercò di essere il più chiara possibile.

– Abbiamo mente, corpo, emozioni come voi che talvolta dobbiamo eliminare per continuare a rimanere in equilibrio.– aggiunse la corvina. I due capirono ciò che intendevano: come poteva Sheera privare un uomo morente della propria anima definitivamente per continuare nel suo lavoro se Kyra glielo avesse impedito chiedendole di non farlo per ciò che le legava, permettendole di resuscitarlo per dispiacere, ad esempio? In quei casi le due dovevano cambiare atteggiamento, niente sentimenti, niente emozioni, niente ricordi condivisi. Solo due opposti, nemiche. E questo poteva fare male a pensarci. L'una conosceva il lavoro dell'altra, i suoi scopi, le sue mosse. Come riuscivano ad andare avanti come se nulla fosse?

A Nissa dispiacque un po', lei non sarebbe mai riuscita a fare nulla del genere, anche se entrambe le Dee non sembravano avere problemi. Capiva perché la loro relazione fosse pericolosa, forse era proprio per quello che non si sarebbero mai dovute vedere. Però le ammirava per il loro continuare a stare insieme nonostante tutto.

Nath cercò di cambiare argomento invece sentendo l'aria farsi pesante e in parte tutti gli furono grati.

– Non vorrei fare il guastafeste, ma tuo padre non mi ucciderà ora che farò parte della sua famiglia? Non gli ho nemmeno chiesto alcun parere, quello mi farà fuori sul serio.– domandò alla sua ragazza con tono preoccupato che rise a quelle parole.

– Non te lo dice perché è una persona molto orgogliosa di sé ma ti vuole bene, quando non ci sei i miei genitori parlano sempre bene di te. Anche se all'inizio non ti accettavano.– lo rincuorò la bionda abbracciandolo e lasciandogli poi un bacio affettuoso sul naso.

– Allora, andate a dare la buona notizia o ve ne state qui?– domandò Sheera squadrandoli come a volerli incalzare di muoversi. Risero tutti, evidentemente la Dea Nera si annoiava; d'altronde era pur sempre una Creatura Oscura e loro odiavano non aver niente da fare, starsene fermi tranquilli. Così i due fidanzati si presero per mano e iniziarono a raggiungere il salone pronti a dare una splendida notizia.

– Visto che non c'era bisogno di seguirli?– disse Sheera guardando Kyra con un sorrisetto malizioso e beccandosi una lieve spinta.

– Potevi anche dirmelo.–

– Sai che non vado in giro a spifferare segreti altrui Ky.–

– Uffa!– sbuffò facendo ridacchiare appena la corvina che ben presto, però, si fece sull'attenti.

– Che c'è?– chiese la chiara lasciandole un bacio sul collo distraendola poco dopo, esattamente quello che voleva.

– Mi era sembrato che qualcuno ci stesse spiando. A te no?–

– Sei paranoica delle volte, cara Distruttrice. Lasciati andare...– le sussurrò sulle labbra rosse come il sangue così invitanti prima di baciargliele. Sentì perfettamente le sue emozioni cambiare in un attimo, se dapprima era stato un misto tra preoccupazione e tensione, tutto si era tramutato in semplice passione. Poco dopo sentì la schiena contro la corteccia fredda e rugosa di uno dei tanti alberi lì, le sue mani tra i capelli corvini dell'altra, quel bacio che venne interrotto solo quando entrambe furono senza fiato.

– Per tutti i cieli, ma sei proprio fuori di testa!– esclamò in un sospiro quando sentì le labbra di Sheera giocare con la sua pelle chiara del collo lasciandole un segno molto più che evidente, probabilmente per tutti gli sguardi che la chiara a si era beccata dall'inizio della serata, cosa che non le era piaciuta proprio per niente, volendo fargliela pagare per essersi vestita in quel modo.

– Ci sono delle regole sull'aspetto dell'alta società da rispettare, te le ho pure fatte studiare far salvarti dal Wix.– le disse malriuscitamente arrabbiata cercando di far svanire quel segno dagli occhi altrui in fretta con la magia.

– Oh ma davvero? Non mi dire.– ribattè provocante e maligna l'altra che si voltò pronta per avviarsi verso il salone e, prima di entrarci, si leccò le labbra con fare seducente facendole l'occhiolino, svanendo tra la folla alla ricerca di qualcosa da bere. Quella dannata Dea...

   

– Ragazzo!–

Non era insolito che le persone per cui lavorava dimenticassero il suo nome, facendolo sospirare ogni volta dovendo capire se volevano attirare la sua attenzione o quella del povere locandiere che sfrecciava da un angolo all'altro del suo locale con vino e cibo. Forse, nemmeno si erano presi la briga di ascoltare la sua presentazione la prima volta che si erano incontrati, e non poteva tantomeno prendersela o sarebbe finito nei guai. L'unica cosa che poteva fare era stare zitto e attendere molto pazientemente ogni singolo compito che gli veniva affidato e per lo meno era abbastanza semplice: controllare da lontano continuando la propria vita come se nulla fosse per poi riferire le voci, dicerie e ciò che vedeva e sentiva ai quattro uomini appena comparsi davanti la sua visuale.

– Siamo in un luogo pubblico, non attirare l'attenzione.– disse il capo di quella banda il quale prese posto al tavolo in cui il ragazzo si era accomodato piuttosto affamato.

– Direi che è in ritardo, di nuovo. Così ci farà perdere tempo prezioso!– ringhiò Flyn al suo fianco.

– Riuscire ad arrivare fin qui di fretta è difficile, ha idea di dove io abiti? Impiegherei un giorno e una notte a cavallo ma non potendomelo permettere a piedi impiego il doppio.– rispose stavolta il ragazzo stanco. Aveva delle pesanti occhiaie a testimoniare che avesse continuato il suo tragitto anche a notte fonda, per non parlare del freddo che aveva preso che gli procurò una tosse con i fiocchi.

Flyn si irrigidì, non si aspettò probabilmente che rispondesse, figurarsi con un tono quasi rabbioso. Hariz sghignazzò nel vedere come il suo compare cercava di starsene fermo sulla sedia senza provare a dargliene di santa ragione.

– Il ragazzo non ha tutti i torti, sarai anche affamato presumo.– riprese il capo schioccando le dita e attirando subito l'attenzione del locandiere che subito si fiondò da loro con le ordinazioni, svanendo e riapparendo con tutto quello che era stato ordinato in men che non si dica.

Il giovane si stupiva sempre di come la gente potesse agire sotto l'ombra della paura, perché quel povero uomo onesto aveva in casa, tra i clienti abituali e amici, dei truffatori e lo sapeva; eppure non poteva muovere un dito o sarebbe potuto morire lui e la sua famiglia, o perdere ogni possedimento. Perciò, cercava sempre di accontentarli il più in fretta possibile nella speranza di essere graziati. Però non era la fretta che il capo di quel piccolo gruppo cercava, bensì tutto ciò che lo avrebbe portato alla riuscita del suo piano. Per quello non si arrabbiava se lui arrivava ore in ritardo poiché non era il tempo che voleva a suo favore ma i fatti.

– A te, ci informerai più tardi. Vorrei che ascoltassi il nuovo compito che ho per te.– gli disse l'uomo mascherato porgendogli una scodella di zuppa calda che accettò subito e senza fiatare, iniziando a mangiarla quasi trangugiando incurante di quanto fosse calda. Nella sua famiglia non si mangiava quasi più nulla del genere da quando erano caduti nella miseria e la fame era diventata una fedele compagna.

– Astor è stato ad un'importante festicciola degli Argenti qualche giorno fa per valutare la situazione e in effetti avevi ragione, le Dee difficilmente si separano. Dobbiamo essere molto cauti.– iniziò a spiegare, il giovane che ascoltava attento.

– So che dalle tue parti ci sarà una festa di paese stasera e sicuramente loro ci saranno, gli stupidi Salir con cui si sono legate le avranno convinte a restare tra la vostra specie. Dovrai essere lì anche tu.–

Per poco al ragazzo non andò di traverso l'ultimo boccone.

– Mi avete fatto venire fin qui per poi tornare subito? Non ce la farò mai!– si lamentò cercando di non alzare troppo la voce.

– Non mi pare che l'accordo fatto con noi avessi avanzato qualche richiesta al riguardo, se era un problema dovevi parlare prima.– si intromise Hariz finendo il suo boccale di alcol e facendo sospirare il ragazzo, il quale poggiò la testa sul tavolo stanco.

– Apprezzo il lavoro che stai facendo per noi, perciò ti darò una mano a raggiungere la tua casa più in fretta a patto che tu faccia ciò che dico senza esitazioni.– riprese il discorso il capo, sempre con voce lenta e come pacata ma che nascondeva chissà quale mostruosità.

– Ovvero?– tentennò lui evitando di ridere compiaciuto per lo sguardo di Flyn e Hariz stupiti, probabilmente quell'uomo non faceva favori del genere nemmeno con loro.

– Dovrai fare in modo che il liquido della fiala che ti ho dato raggiunga la Dea Bianca.–

Inizialmente non capì cosa volesse esattamente, doveva presentarsi davanti a lei e dirle che un uomo che la voleva far fuori le mandava un regalo?

– Diciamo che è simile ad un veleno. Dovrai farglielo bere in qualche modo.–

Sgranò gli occhi, come poteva riuscirci? C'era da dire, però, che si trattava della Creazione e dunque la magia benevola, cosa avrebbe potuto fargli? Non era immortale?

– D'accordo, vedrò cosa riesco a fare.– accettò alla fine vedendo il capo annuire e alzarsi in piedi come a dire che la conversazione sarebbe finita momentaneamente lì e continuata nel loro covo. Era meglio non dare troppo a vedere, e lui non poté fare altro che seguire i quattro silenziosamente.

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