61 - L'essenza della Distruzione

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Il sangue colava, lentamente e anomalmente freddo. Scendeva lungo il corpo seguendone le forme, oppure gocce volavano sul terreno privo di vita, l'erba grigia e secca, polvere. Il sangue rosso scuro con accenni oro della Dea Nera. 

Si era colpita da sola, la lama lunga, scura e tagliente le trapassava da parte a parte il torace, all'altezza del suo cuore pulsante di energia negativa. Il suo volto era chino, i capelli scuri mossi lievemente dal vento che stava come svanendo lasciando spazio ad un silenzio insopportabile, che iniziò a far male alle orecchie.

Il suo gesto aveva preso totalmente alla sprovvista chiunque: Kerrell e Tharius, poco distanti da lei, si erano come immobilizzati e ancora non si capacitavano della cosa; i tre Salir ancora intenti a cercare di liberarsi, inutilmente tra l'altro, dalle corde magiche dei demoni che non provarono nemmeno a nascondere il loro sconcerto; e poi le Creature Oscure incaricate di non perdere di vista Nath, Nissa e Cassandra. Loro, per un attimo, fecero un passo verso la Dea non capendo cosa potesse esserle passato per la testa.

– Non muovetevi. Nessuno deve lasciare questo posto fin quando non lo dirò.– bisbigliò a tutti e quattro proprio Cassandra poggiando una mano sulla spalla di Damon a bloccarlo. Lui la guardò storto, per niente contento delle sue parole. Chi era lei per dargli ordini? A malapena ascoltava la Distruttrice, figurarsi quella Salir priva di aura magica spuntata da chissà dove. Ma lei parve capire e lo anticipò.

– Fidatevi, in questo momento è meglio non avere a che fare con quello che accadrà.–

Non aggiunse altro, o almeno non subito. Tornò ad osservare Sheera che, nel mentre, si era mossa ancora semplicemente per togliersi dal corpo la spada che lasciò cadere a terra e poco dopo cadde anche lei a carponi, il fiato che aveva perso per quegli istanti per un attimo si era fatto vivo.

– Sei pazza! Cosa speravi di fare?– scoppiò a ridere Tharius nel vederla. Non poteva che fare altro che pensare quanto fosse stata stupida, cosa ci avrebbe guadagnato? Si era solo indebolita di più e questo avrebbe facilitato nella riuscita del suo piano. Tuttavia, se lui non riusciva a fare altro che ridere e sentirsi già vittorioso, Kerrell al suo fianco incominciò ad indietreggiare. Non le piaceva quella situazione, per niente. C'era qualcosa che le diceva di scappare, di non farsi ingannare dall'immagine di una Dea priva di forze. Aveva un brutto presentimento. Anzi, pessimo. 

La paura si insinuò in sé senza che potesse accorgersene nel momento in cui sentì Sheera sussurrare delle parole all'apparenza strane e avrebbe voluto non averle sentite: mostrati, Distruzione. Cosa significava? Perché la intimorivano? Ma, sopratutto, come aveva fatto a capire una lingua mai sentita prima? O forse sì? Svegliati...

– Che sta succedendo?– esclamò di scatto quando la terra sotto i suoi piedi tremò. Solo allora Tharius si fece serio ed osservò il cielo che non aveva notato per niente fino a quel momento: viola. Viola scuro come il colore degli occhi della Dea Nera, intenso, spaventoso, inquietante. Ogni cosa, le nuvole, gli alberi, l'erba, persino la luna che si stava avvicinando sempre più al sole stavano prendendo una sfumatura violastra. E poi, un fulmine nero a ciel sereno colpì in pieno l'Ingannatrice avvolgendola nelle fiamme degli Abissi Infernali.

Fu l'inizio di qualcosa incontrollabile: un vento furioso si sprigionò portando con sé il fuoco che cominciò a bruciare qualsiasi cosa si trovasse di fronte incurante del dolore o del caos che avrebbero provocato. Dovettero chiudere gli occhi per quanto il fumo che si stava creando pizzicasse e da cui, poco dopo, si intravide una figura.

– Ma quella è...– sussultò Nath incredulo.

– No, non è Sheera. Non esattamente.– intuì la sua perplessità Cassandra sospirando e mordicchiandosi il labbro nervosa. La pelle cadaverica si era trasformata di un colore viola-grigio, le maestose ali nere dai soliti riflessi violacei in mostra, viola erano anche i ghirigori sul braccio sinistro, i segni apparsi sulle guance e poi gli occhi, così carichi di potere, per un attimo rimasti fissi su Tharius.

Dopodiché, come un animale stanco della sua preda non più tanto allettante, la corvina si alzò in piedi, nessun segno al suo petto che potesse essere riconducibile al suo gesto avventato, le vesti che nere con le catenelle dorate erano presenti e adornavano il corpo di una devastante e unica bellezza.

– Quella è Distruzione, la sua essenza in tutta la sua purezza. Le Dee possono accedevi ma è estremamente pericoloso e facile da perdersi. Motivo per cui evitano di assumere questa forma. Sheera la attiva tramite la privazione momentanea della sua stessa esistenza essendo la Morte.– spiegò Cassandra a bassa voce intimorita ad essere sinceri. Ne aveva solo sentito parlare da Devi tempo addietro, la prima volta che le Dee avevano assunto quella forma. 

Sheera, o meglio, Distruzione incominciò a voltarsi e, ad ogni singolo passo, ogni volta che i suoi piedi nudi toccavano il terreno, esso diventava ancora più cupo prima di spaccarsi, si creavano crepe sempre più profonde tanto da diventare voragini in vicinanza dei nemici. E proprio loro non riuscivano a spostarsi da lì per quanto la terra tremasse obbligandoli a stare seduti a terra.

Il vento invece pareva non voler smettere con il suo fastidioso soffio glaciale di congelare persino le ossa, il fuoco che continuò con il suo viaggio e presto avrebbe raggiunto le abitazioni degli Yarix se non fermato. Per non parlare della velocità con cui le piante stavano appassendo e l'intera Eathevyr si stesse oscurando a causa di quella che pareva un'imminente eclissi.

– Il suo potere è schiacciante...– sussurrò Lilith stringendosi nelle sue stesse braccia; si sentiva oppressa dall'aura viola della sua Dea, non aveva mai sentito niente del genere, in sé sentiva un senso di rispetto e terrore al tempo stesso, così innaturale. E sapeva che anche per Damon fosse così, ed era estremamente fastidioso. Percepivano tutto il suo odio, la sua ira, la sua smania di disintegrare ogni cosa. Ed era così.

Cassandra aveva avuto ragione, essere in quella forma con tutto il proprio pieno potere una volta per tutte non era come le altre due volte; era più cosciente, il suo corpo non faceva quello che la sua magia le diceva ignorante la mente e propri pensieri. Il tempo per lei pareva lento mentre camminava indisturbata e incurante delle vorragini, della terra sofferente, dagli alberi volanti sradicati dal vento impetuoso, dai tuoni che facevano tremare il cielo. Pareva che da un momento all'altro potesse cadere a pezzi come vetro. Svegliati...

– Cosa vuole fare?– esclamò Nissa quando, strizzando gli occhi per cercare di capire la situazione dalla sua posizione, notò la corvina fermarsi espalancare le ali senza però prendere il volo.

– Attivare i Divoratori.–

La voce della ragazza dai capelli viola tremò, si strinse al petto la gemma bianca che ancora teneva custodita come se potesse darle un senso di protezione, inesistente.

– Che cosa!?– ruggì Damon sconcertato. Era l'ultima della cose che potessero aiutare a non dare per spacciati i Mondi.

– Distruggeranno tutto così! Bisogna fermarla!–

 Cassandra scosse la testa e di nuovo lo fermò. Cercò di essere il più convincente possibile.

– Le Dee possono sfruttarli. I Divoratori sono come dei canali, dei tramite per la magia primordiale di modo che raggiungano i Mondi più velocemente e per qualsiasi intento, ed è per questo che la loro aura è viola come loro. Essi appaiono quando qualcosa non funziona e sono pronti a dare il proprio aiuto per rimediare. A loro resta scegliere cosa fare.–

– Ma hanno attaccato Sheera l'ultima volta ad Agraq!– sottolineò Nath. Per parlare ormai dovevano urlare a causa del vento, il cespuglio ormai era inesistente davanti a loro, eppure Cassandra aveva detto di non muoversi.

– Questo perché il loro scopo è riportare l'equilibrio e Sheera in quel momento non rispondeva al loro richiamo, perciò hanno provato a convincerla a modo loro con la forza.–

– Se lei sapeva tutto questo, perché non sfruttarli prima?– sbottò Lilith desiderosa di muoversi.

– Le serviva tempo per metabolizzare e capire come agire. Distruzione ha il compito di porre fine a qualsiasi cosa, il suo potere oscuro circolerà attraverso i tentacoli dei Divoratori attraendo a sé la negatività lì dove non dovrebbe esserci. Teoricamente, Creazione al tempo stesso dovrebbe far fluire la Vita nei buchi lasciati e l'ordine tornerebbe come prima. Ma, senza lei, i Mondi finiranno in rovina essendo dominati solo dal Male.– continuò a spiegare.

– L'idea di Sheera è folle, rischiosa, se non fa in tempo disintegrerà tutti noi.– mormorò più a sé stessa.

E, se quel piccolo gruppetto poteva godere delle sue spiegazioni, Tharius era totalmente preso alla sprovvista e sconcertato dalla visione che aveva davanti: dalla terra stavano iniziando a sbucare degli strani tentacoli violacei di materiale strano, magico, mai visto prima. Per qualche motivo gli diedero i brividi, cos'erano quelli? E per quale motivo, nel momento in cui la Dea Nera aveva spiccato il volo verso le nubi scure, essi presero a seguirla avvolgendole il corpo?

– Tu!– urlò verso Kerrel poco distante da sé. La demone stava provando ad alzarsi in piedi per andarsene ma venne presto buttata a terra dal suo amico che le si era lanciato addosso per bloccarla, o meglio, braccarla.

Dai suoi occhi eterocromi si vedeva la sua rabbia ma non fecero effetto alla ragazza, come potevano dopo quello che stava vedendo? Era agitata, non sapeva perché ma lo era abbastanza per capire che Tharius non avrebbe ma vinto e che tutti erano esseri insignificanti di fronte ad un essere primordiale, qualunque esso fosse.

– Che cosa sono quei dannati cosi!?– le chiese sbraitando per niente calmo e paziente. Lei provò a dimenarsi dalla sua presa, però il suo corpo stava cominciando ad avere qualcosa che non andava. Era strano ma sembrava intorpidito.

– Come dovrei saperlo? Non li ho mai visti proprio come te, idiota!–

Tharius le mise una mano alla gola stavolta. Era fuori di sé, completamente. Forse perché si stava rendendo conto di non aver previsto tutto quello e che non poteva controllarlo senza sapere in che cosa fossero tutti finiti.

– Ti ho chiesto cosa sono.– ordinò più rude ancora, l'aria che iniziò a mancare a Kerrell. Perché se la prendeva con lei? Non erano alleati? Cosa significava? Come poteva anche solo pretendere che lei sapesse? Anche se...

– Divoratori... sono come delle estensioni all'interno... dei Mondi. Diffondono qualsiasi incantesimo. Sono delle Dee.– riuscì a dire con suo stupore. Che diamine...

Kerrell non riuscì a fare in tempo a capacitarsi di quella sua conoscenza che, con uno scatto e forza innaturale, si levò di dosso Tharius liberandosi dalla presa. Subito dopo si portò le mani alla testa lì dove un fischio aveva preso a tartassarla.

E nello stesso istante i Divoratori, oltre le nuvole, avevano avvolto gli arti di Distruzione prima di solidificarsi come pietra anomala e bloccarla. Apparirono poco dopo ghirigori simili a quelli posti sul braccio sinistro di Sheera su tutta la loro superficie fino a terra, da dove sbucavano. E brillavano di luce violacea, forte e decisa, effeto dato anche dalla luna che stava iniziando lentamente a coprire il sole pallido per avvolgere tutto nell'oscurità totale. Svegliati, ti prego.

Una sensazione. Il corpo prese a bruciare, un dolore al petto si irradiò ovunque. Tharius la lasciò al suo dolore invece, iniziò a correre via ma i due demoni furono veloci e, nonostante la distanza, lo riuscirono a prendere e bloccare in un gabbia magia di oscurità da loro invocata.

Pioggia. Iniziò lentamente, piccole gocce a segnare il viso di tutti. All'inizio sembrò semplice pioggia innocua, e fu solo allora che Cassandra chiamò a sé i due Salir e le Creature Oscure, stringendo ancora di più la gemma bianca da cui una minuscola barriera che riuscì comunque a contenere tutti li protesse.

Gli altri, Hariz, Flyn, Astor, Tharius, appena la pioggia iniziò a farsi più fitta, vennero colpiti dai suoi colpi acidi a far bruciare la pelle. Niente poté ripararli, poterono solo urlare dal dolore, contorcersi a terra mentre la pioggia divorava anch'essa qualsiasi cosa, sciogliendo persino le pietre. Ma, una voce tra tutte, fu la più straziante; però non fu per lo stesso dolore dei malcapitati. La sua era pura agonia, la sua sofferenza era la stessa che i Mondi stavano provando. Svegliati!

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Ehilà! Scusate l'attesa di questi ultimi capitoli ma sono un po' indaffarata, sto cercando di trovare anche un minimo di tempo per la scrittura. Manca sempre meno, molto meno alla fine e spero che la vostra pazienza possa essere stata ripagata.

Alla prossima!

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