7 - Sotto il mare

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La leggera brezza salmastra che toccava le loro pelli scaldate dagli ultimi raggi caldi della stagione, la sabbia fredda, fine e morbida sotto i piedi nudi bagnati dalle onde che raggiungevano la riva creando una melodia tutta loro rilassante, il cielo limpido a riflettersi sulla grande e immensa distesa d'acqua salata.

– Ci vivrei in eterno!–

La Dea dal potere della Creazione era tranquillamente in piedi su uno scoglio rugoso a braccia spalancate a farsi avvolgere dal suo amico vento a darle il bentornato in quel posto da sempre magnifico. Nella sua vita da Salir, fin da piccola, aveva voluto visitare il mare molte volte, aveva guardato innumerevoli volte i magnifici disegni degli antichi volumi magici di Andreas ma niente poteva dare giustizia a quel luogo, l'unica era andare lì di persona.

– Ma se nell'Eden c'è una spiaggia più immensa di questa per cui dici la stessa cosa.– ribatté il suo opposto alzando gli occhi al cielo. A differenza dell'altra, lei se ne stava seduta tra la sabbia poco distante all'ombra di un albero solitario, accanto a sé il suo migliore amico a giocare con i granelli dorati misto al rosa come un bambino a cui è stato dato un giocattolo nuovo.

– Quanto sei insopportabile.– la riprese lui con occhi luminosi mentre prendeva nella sue mani la sabbia e la faceva cadere al suolo lasciandola scivolare tra le dita. Era la prima volta che vedeva il mare e la spiaggia, che assaporava i raggi ancora caldi sulla pelle, ed era una sensazione di tepore differente da quella che aveva sempre provato ad Agraq o a Stavira in quegli anni.

– Sembri Chez in questo momento.– ridacchiò lei maligna prendendolo in giro, vedendolo portarsi le braccia al petto subito dopo come offeso.

– Se ti mettessi davanti un cadavere da sezionare e ridurre in brandelli faresti la stessa identica cosa.–

– Non penso proprio.–

– E io non ne sono tanto convinto, cara combinaguai.–

– Che combinate qui?– si intromise Nissa sbucata dal nulla distraendoli. Probabilmente la Dea avrebbe continuato il discorso pur di scacciare la noia che la stava tartassando da un po'. La bionda invece era appena tornata da una delle sue passeggiate esplorative che non poteva mai evitare e sembrava aver trovato molti oggetti interessanti poiché la borsa in cuoio che, da quanto diceva Nath, si portava in giro quasi sempre quando era nei posti nuovi era stracolma.

– Niente di che, una gioca con il vento e l'altro con la sabbia. Devo chiamare qualche bambino a farvi compagnia? Tra simili ci si capisce, magari stareste più a vostro agio.– fece spallucce Sheera con un sottotono di lamento.

– Certo che sei proprio difficile.– sbuffò Nath muovendo manciate di sabbia con la magia per aria e lanciandole subito dopo sulla sua amica che però riuscì a fermare ogni singolo granello poco prima che toccassero la sua pelle con la sua di magia, le bastò uno sguardo.

– Qualsiasi incantesimo che mi indirizzerai lo bloccherò, sempre.– ridacchiò compiaciuta e con occhi luminosi quando lo vide sbuffare di nuovo sconfitto. Era impossibile mettersi contro di lei.

– Se odi così tanto il mare potevi stare altrove.– le disse Nissa invece sedendosi accanto al suo ragazzo ammirando il panorama intorno a loro. L'arancio del sole si rifletteva sul mare blu come le nuvole rosate, poi i vari alberi verdi dietro di loro a crescere in mezzo alla sabbia tempestata di conchiglie alla riva.

– L'avrei fatto se quella non mi avesse trascinato qui con la forza.–

La corvina indicò con lo sguardo la chiara che scese tranquillamente dallo scoglio e mostrò un sorrisetto furbo e fastidioso per il suo opposto che la guardò truce, quasi con un ringhio. Kyra l'aveva tartassata per tutta la mattina appena si era svegliata e, pur di farla tacere e smettere di parlare così tanto, o meglio dire pregare, era riuscita a trovare un compromesso: li avrebbe seguiti a patto di provocare un'eclissi solare in una data ancora da stabilire.

La Dea Bianca, storcendo il naso, aveva provato a capire a cosa potesse servirle ma l'altra non si era lasciata scappare una sola parola al riguardo. Sapeva che Sheera fosse in grado di procurare un tale avvenimento poiché entrambe potevano controllare il cielo, il giorno e la notte, i Mondi. Il perché non avrebbe potuto scoprirlo mai, sicuramente aveva a che fare con qualche incantesimo oscuro.

– Sei tu che hai ceduto così facilmente però. Perdi colpi, Ingannatrice?–

Kyra l'aveva raggiunta mettendosi in ginocchio davanti a lei, le mani sulle sue gambe incrociate e fredde, la corvina con le braccia al seno e sguardo accigliato.

– Vedi di smetterla.– la riprese quasi seria e infastidita per un motivo preciso: si riferiva a come l'aveva chiamata. Non le piaceva quel suo nome pronunciata da lei e la chiara lo sapeva benissimo, motivo per cui ridacchiò facendo finta di niente lasciandole un bacio sulla guancia che non sembrò levarle di dosso quell'espressione corrucciata tradita dai suoi occhi divertiti che si spostarono sui due ragazzi dagli occhi verdi, i quali cercarono di non farsi beccare per i loro sorrisetti divertiti da quanto potesse diventare così innocua di fronte al suo opposto.

– Ho sentito che gli affari vanno bene in panetteria.– disse Kyra sedendosi accanto alla corvina tranquilla prendendo volentieri un pezzo di pane all'arancia offertole dal piccolo cesto che il ragazzo si era portato dietro da Agraq. Ci teneva sempre a sfamare le persone, ormai si era capito.

– Già, a volte quando andiamo a Stavira passiamo a salutare Andreas e Sarah e mi permettono di cucinare qualcosa per qualche loro ospite e raccattare un bel gruzzoletto. Forse anche un po' troppo ma non riesco mai a fargli cambiare idea.– ridacchiò Nath e vedendo la Dea sorridere appena. Evidentemente stava pensando a quelli che aveva reputato come suoi genitori per gran parte di quegli ultimi anni. Sapeva che stessero bene, che ricordavano tutto di lei e quanto accaduto.

– Dovrebbero esserci al ricevimento che mio padre sta organizzando.– pensò ad alta voce Nissa intuendo i suoi pensieri, non le servivano poteri telepatici come quelli che possedeva la sua amica per capirlo poiché la conosceva bene ormai.

– Potresti salutarli.– aggiunse vedendola annuire felice. Tutt'altro che d'accordo fu Sheera che, anche solo il sentir pronunciare il nome Andreas le salì l'odio in corpo.

– Guarda che alla fine è una brava persona.– la riprese Kyra e beccandosi subito un'occhiataccia.

– Certo, devo ricordarti che mi ha mandato in un tempio sperduto che ho rischiato di disintegrare? Non mi sarebbe dispiaciuto quello, ma non lo sopporto comunque.–

Kyra alzò gli occhi al cielo e schioccò le dita facendo apparire una bottiglia di vino a mezz'aria tra loro.

– Bevi che è meglio.– le disse vedendola sorridere maliziosa leccandosi le labbra e afferrare in un istante il vetro scuro, stappando subito la bottiglia con i denti senza difficoltà e buttando giù un grande sorso. Subito dopo fece schioccare la lingua contro il palato assaporando l'amaro in bocca. Possibile che ogni suo movimento sia sempre così attraente? si maledì Kyra lasciandosi ammaliare.

– No, questo non ti piace.– la distrasse però la corvina portandola a distogliere lo sguardo per evitare di provocarla ulteriormente, sicuramente le avrebbe lanciato qualche frecciatina se avesse anche solo capito a cosa aveva pensato.

– Non che volessi bere.–

Sheera la guardò maligna.

– Non vuoi più finire ubriaca in quel modo, vero?– la stuzzicò, l'altra che intuì a cosa si stesse riferendo, a quel ricordo passato quando aveva bevuto per la prima volta troppo.

– È stata colpa tua.– si difese subito.

– Che ti aspettavi? Sono pur sempre una cattiva influenza per tutti dolcezza, dovresti saperlo.– ridacchiò la corvina buttando giù altro vino. Nissa le aveva osservate divertita, le era mancato quel loro stuzzicarsi, era divertente. E poi, nel vederle così di buon umore si era riaccesa la sua curiosità. Voleva sapere di più, ovviamente.

– Come vi siete conosciute con esattezza?– domandò perciò così all'improvviso incuriosendo anche Nath, il quale avvolse un braccio lungo le spalle dell'amica che guardò accigliata la bionda. Possibile che questa sia sempre così impicciona? La strangolerei!

– Bhe, in realtà sapevamo l'esistenza l'una dell'altra quindi non era una cosa nuova.– rispose Kyra prima che la corvina potesse aprir bocca e rispondere a modo suo, il che poteva essere pericoloso e compromettente.

– Non era quello che intendevo. Vi siete viste una prima volta, no? Com'è stato? Avete provato qualcosa?– insistette.

– Sì, ma... solo un po' di sorpresa, niente di più.–

La ragazza dai capelli bianchi sembrava non voler rispondere più di tanto a quella domanda facendo la vaga, Nissa ormai aveva notato più che bene che entrambe le Dee non volessero parlare molto del loro passato. O più che altro qualcosa riferito al legame che avevano, a cosa avessero provato, le loro emozioni in maniera più precisa.

– Chi ha baciato l'altra per prima?– chiese allora rimanendo sul vago, sicuramente la Dea Nera avrebbe risposto prendendo in giro la chiara. Ma, in realtà, dovette ricredersi da lì a poco.

– In questa vita o quella precedente?– domandò a sua volta la chiara.

– Se non sbaglio mi avevi detto che fossi stata tu in quella attuale, perciò quella passata.– ci pensò su, vedendo all'istante Kyra illuminarsi, sorridere furba e guardare la corvina con uno sguardo strano. Sheera, d'altro canto, rimase zitta e si buttò a capofitto a finire il suo amato vino che improvvisamente era diventato altamente allettante, evitando gli sguardi dei ragazzi.

– Hai capito te la Dea Nera, fa tanto la difficile ma poi guarda cosa combina.– rise Nath di gusto avendo capito.

– La colpa è sua che non sa tenersi in piedi.– ribatté in un ringhio a quel punto cercando di non dare a vedere il suo imbarazzo.

– Non ti ho mica chiesto di baciarmi.– disse la chiara fissandola maliziosa.

– Te lo si leggeva in faccia. E non è colpa mia se hai problemi di equilibrio, mi sei letteralmente caduta addosso.–

– Sarà, ma non ti sei fatta problemi a diciamo esaudire quel desiderio.– rincarò la dose. Sheera la guardò truce aumentando le risate. Era tremendamente a disagio, non le piaceva quella situazione proprio per niente. L'unico modo era cambiare la situazione come era brava fare.

– Possiamo parlare d'altro?– provò prima tastando il terreno.

– Perché? È divertente conoscere questo lato di te.– cercò di non dargliela vinta Nissa che incoraggiò Kyra a continuare.

– Ti stupiresti di sapere l'altro lato di Kyra che non ti aspetti, non è poi così santarellina.– iniziò a quel punto, lo sguardo diventato malizioso, le braccia al seno mentre fece girare lentamente il vino che rimaneva nel vetro.

– Come quella volta cui...–

Kyra le tappò la bocca all'istante, la situazione stava diventando pericolosa per lei ed era meglio evitarlo. Sheera, la quale le morse la mano facendola lamentare e allontanare l'arto da sé, sapeva fin troppe cose sul suo conto ed era l'arma più letale che potesse usare in quel momento.

– È bello avervi di nuovo qui. Ci si annoiava a volte.– ridacchiò Nath sincero scompigliando appena i capelli corvini della sua amica che si lamentò.

– Io me ne stavo benissimo da sola.– ribattè lei sistemandosi le ciocche scure in uno chignon fatto di fretta; aveva caldo lì, non a caso aveva indosso pantaloncini e toppino sempre da cacciatrice per doversi mimetizzare tra i Salir. Gli altri erano vestiti più o meno normali come fosse una giornata primaverile.

– Per quanto riguarda il futuro, che combinerete?– continuò il giovane guardando Kyra che rispose tranquilla.

– Saremo in giro nascoste di tanto in tanto, torneremo nei nostri mondi, guideremo anime, sistemeremo o distruggeremo il lavoro dell'altra, niente a cui non siamo abituate.–

– Sarebbe bello poter vedere l'Eden e gli Abissi Infernali.– sognò ad occhi aperti Nissa già vogliosa di esplorarli e facendo ridacchiare la sua amica.

– Magari, se riuscissimo a creare qualche pozione che vi protegga dall'enorme quantità di potere, perché no. Gli Yarix possono starci per un breve periodo essendo più resistenti di voi.–

Sheera guardò all'istante la chiara totalmente contrariata che non ne capì il motivo inizialmente.

– Che c'è?–

– Scherzi, vero?–

– Perché non potrebbero?–

– Prima di tutto, c'è un motivo se non sono accessibili a chiunque, non credi?–

– Sì, ma...–

– Hanno pur sempre anime nei loro corpi, che accadrebbe se venissero chiamate dalle altre che già vagano nel Limbo ad esempio?– insistette. Kyra inclinò la testa da un lato incuriosita dal suo comportamento.

– Da quando rispetti le regole?–

Sheera alzò gli occhi al cielo ma non rispose, alzandosi e raggiungendo le fredde onde salate con cui si bagnò i piedi, allontanandosi.

– Che le prende?– domandò la bionda confusa, sentendo la sua amica sospirare.

– Niente. L'idea non le piace molto.–

– Vuole tenersi il suo mondo per se, eh?– cercò di sdrammatizzare un poco il ragazzo ma la Dea scosse la testa osservando la corvina che iniziò a camminare sulla riva, allontanandosi.

– Penso che non voglia mettervi in pericolo. Da quella volta che sono entrata negli Abissi Infernali senza che lei lo sapesse e ho rischiato la mia esistenza sta molto attenta a chi entra ed esce.–

– Intendi qualcosa a che fare con il diventare cenere?– pensò Nissa vedendola annuire.

– E poi, i nostri Mondi sono lo specchio della nostra anima e diciamo che a lei non è mai piaciuto stare a casa sua dato che odia un po' sé stessa. So che stava spesso qui o ad Eathevyr in passato proprio per questo.– continuò la chiara, prima di passarsi una mano tra i capelli candidi e alzarsi in piedi per raggiungere l'altra.

– Tutto bene?– le chise quando le avvolse le braccia intorno alla vita, poggiando il mento sulla spalla spostando le sue ciocche scure per guardarla.

– Pensavo.–

Solitamente quella risposta stava ad indicare che non voleva parlarne e perciò lasciò perdere, osservando il cielo che si specchiava nell'acqua.

– Piuttosto, è da stamattina che eviti di guardarmi negli occhi per davvero.–

Sheera sbuffò e si mise a giocherellare con una ciocca di capelli.

– Niente, solo che... Non avrei dovuto risponderti in quel modo ieri.–

Si stava riferendo a quando aveva tentato di convincerla a parlare con Selena. Kyra sorrise e ridacchiò appena lasciandole un bacio sul collo.

– È a posto, tranquilla.- la rincuorò staccandosi e prendendola per mano una volta l'una di fronte all'altra con uno dei suoi sorrisetti furbi che la fecero insospettire.

– Non osare. Te ne pentirai amaramente Creatrice. E non scherzo.– la minacciò avendo intuito il suo volerla portare in acqua alla sprovvista, fortunatamente in tempo.

– Va bene, va bene. Non vorrei beccarmi l'ira della Dea Nera.– la prese in giro, beccandosi un pizzicotto sul braccio prima di far cenno ai due piccioncini di seguirle. E così fecero: raggiunsero un punto preciso della spiaggia poco distante da dove erano stati fino a quel momento oltrepassando conchiglie colorate e finendo tra gli scogli grigi e rugosi. Solo Kyra sembrava sapere dove stessero andando, d'altronde quello in cui si sarebbero ritrovati era stato un suo rifugio di cui la Dea Nera non ne sapeva l'esistenza.

– Vediamo...– pensò muovendo la mano lungo la superficie di un piccolo sasso bianco, fermandosi quando un punto preciso emise uno scintillio. A quel punto, si sentì uno scatto simile a quello che si sentiva quando un ingranaggio si metteva in moto, e la sabbia sotto i propri piedi cedette inghiottendoli prima che riuscissero anche solo a rendersene conto.

– Se avevi intenzione di farci fuori potevi avvisare!– si lamentò Nissa massaggiandosi la gamba con cui aveva colpito il terreno sotto di sé con una smorfia dolorante, il suo ragazzo che non era messo tanto meglio e che si alzò cercando di aiutare lei a fare lo stesso.

– Ti trattavi bene a quanto vedo.– fece incuriosita Sheera anche lei a terra ma osservandosi in giro: erano su quello che era una specie di fondale marino dalle colorate conchiglie, coralli, sassi, la sabbia fine, poi delle pareti di roccia bluastra che, essendo state scavate, fungevano da libreria ai numerosi volumi antichi rimasti completamente intatti nei millenni. La luce del sole che tramontava filtrava perfettamente attraverso una grande parete magica oltre la quale l'acqua salata con le sue creature marine continuavano il loro corso. Si vedevano vari pesci nuotare con i loro colori variopinti totalmente indisturbati, come se non sapessero dell'esistenza di quel luogo modificato dalla magica. Era come una stanza normale, solo in fondo al mare.

– Questa idea me l'hai presa dal lago del mio mondo.– constatò la corvina alzandosi e osservando Kyra che le mostrò un sorrisetto colpevole.

– Ops, può darsi.–

– Ammetto che è alquanto affascinante. Starei ore ad osservare il panorama.– disse Nath non sapendo più dove guardare. I riflessi dell'acqua che colpivano l'intera stanza rendeva tutto molto più misterioso e surreale.

– Quindi stavi spesso qui?– domandò Nissa curiosando tra i libri che vide, aprendone uno. Le pagine erano ingiallite dal tempo e anche l'inchiostro era lievemente sbiadito, però riconobbe comunque la grafia armoniosa della sua amica in una lingua totalmente sconosciuta.

– Quando aveva bisogno di staccare un po' ma allo stesso tempo controllare da vicino dei problemi con i Salir. E quella è la lingua delle Creature Chiare, non riuscirai mai a tradurla neanche con la magia.–

Nissa annuì interessata e meravigliata ma anche dispiaciuta per non poter accedere a così tante informazioni interessanti e segrete, aprendo un altro pesante volume mentre Nath notò un letto dalle lenzuola morbide su cui si stese di peso.

– Dormirei qui per giorni!– esclamò facendo ridacchiare le altre. Non dovevano essere giorni facili per il moro, gli affari in panetteria erano migliorati sì ma con essi anche il carico di lavoro e sembrava aver accumulato la stanchezza.

– Tranquillo, possiamo stare qui per la notte volendo. Ci basterà teletrasportarci domani mattina lì.– propose la Dea Bianca.

– Sì ottima idea, io ci sto.– rispose immediatamente il ragazzo.

– Dormiglione.– lo prese un po' in giro la sua amica che gli diede un pizzicotto sul braccio facendolo lamentare.

– Oggi ce l'hai proprio con tutti, vero?–

– Non particolarmente. Mi annoio, è diverso.– ridacchiò maligna prima che Kyra la prendesse per i fianchi avvicinandola a sé.

– Allora vieni, abbiamo del lavoro da fare.–

– Mi domando che lavoro sia.– disse Nissa maliziosa squadrandole, Sheera che ricambiò con uno dei suoi sorrisetti compiaciuti, Kyra che guardò entrambe con un'occhiataccia.

– Voi due state diventando pericolose insieme, e non mi piace.- ammise trascinando con sé la corvina verso la parete-libreria. In parte era vero, se le due ragazze avessero passato molto più tempo tra loro, Sheera avrebbe sicuramente trasformato la sua amica in una sua copia, solo meno maliziosa e perversa. Ma la corvina non sembrava molto propensa a legare molto con la bionda, evidentemente le bastavano il suo opposto e il ragazzo con cui era cresciuta in quegli anni.

– Sappi che se mi annoierò troppo me ne vado.– la avvisò la Dea Nera all'orecchio con fare provocante quando prese un libro tra le mani.

– Non ti lascerò scappare allora.– ridacchiò di rimando vedendola contrariata. Chi avrebbe vinto?

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