39 - Poteri particolari

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Solitamente si sentiva debole dopo una notte rimasta al chiuso per ore ed ore. Anche da Andreas era capitato, il corpo fin troppo leggero ma allo stesso tempo pesante, la sensazione di stanchezza e la voglia di dormire per evitare caldi raggi solari. Quella volta non stava accadendo niente invece. Anzi, si sentiva più forte e come se non avesse mai affrontato nulla, come se si fosse sfamata abbastanza da esserne a posto per giorni. Era strana come sensazione quella di sentirsi così bene. Certo che non ho mai visto niente del genere pensò mentre fissava le proprie unghie come la pece intanto che raggiungeva la sala di combattimento.

Rohin e Fenrid avevano lasciato Yreles con Maestro qualche ora dopo che il ragazzo l'aveva liberata, lasciandola alle lezioni da sola. Non che la cosa le dispiacesse. In realtà aveva anche seguito, o per così meglio dire si era presentata nelle varie aule solo per vedere se avrebbe scoperto qualcosa di nuovo su di sé. Sì, perché qualcosa in lei era cambiato sia fisicamente per le ali, le unghie e gli occhi, sia la sua energia. Così, durante la lezione di pozioni di Lælianus, si era messa in bocca qualche goccia di linfa del Fiore della morte di nascosto spinta dalla curiosità e dall'istinto e, come diceva il nome, avrebbe dovuto ucciderla quasi all'istante. Invece, le aveva dato solo più energia, si era sentita in forma e riposata. Ancora una volta, l'istinto non aveva fallito.

Poi, con Ahren che aiutava nel controllo della terra e della telecinesi, aveva scoperto di essere in grado di far fluttuare gli oggetti di qualsiasi forma o peso, non importava. Essendo un'aura viola la sua, avrebbe dovuto avere solo poteri legati alla metamorfosi ma, a quanto pareva, poteva fare molto di più. Non poteva guarire le piante però, bensì distruggerle, farle appassire e alcune a trasformarle in piante carnivore o varietà molto pericolose, assetate di sangue o di morti; mentre tutti erano concentrati alla lezione di Enver, lei, seduta in un angolo per non farsi vedere, aveva scoperto di essere in grado di cambiare il tempo atmosferico a suo piacimento senza l'influenza delle emozioni negative come era sempre accaduto, dove creava uragani quando arrabbiata.

Xerxes me la pagherà per ciò che ha fatto pensò appena vide l'uomo che l'aveva presa e rinchiusa da qualche parte all'interno di quella stanzina infernale. Probabilmente si era anche vendicato di quando lo aveva conciato per le feste, il problema era che Sheera odiava lasciare l'ultima parola agli altri. Infatti, era sempre stata lei a decidere quando smettere di importunare qualcuno. E i conti con Xerxes non erano stati messi al proprio posto a parere suo.

Quando gli passò accanto per prendere posto sulle gradinate della sala di combattimento, lo fissò truce volendogli far sapere che non le era piaciuto per niente il modo in cui si era comportato. Ce l'aveva anche con Maestro, certo, ma lui non era più all'interno del tempio e quindi poteva prendersela solo con uno dei due uomini, quello presente.

– Oggi è l'ultima lezione della settimana, vedete di impegnarvi e farmi vedere ciò che sapete fare e cosa avete imparato in questi giorni.– disse Xerxes prendendo il proprio posto al centro della sala.

– Inoltre, Maestro al momento non ci sarà per un po' di giorni, sarò io momentaneamente a dirigere il tempio e questo implica anche il fatto che sarò io a tenervi d'occhio e a fare rapporto ai Superior.– continuò facendo sbuffare annoiata la corvina. Passò qualche minuto ancora a far finta di ascoltare le sue parole, prima che ogni ragazzo prendesse il proprio posto in quella sala pronti per allenarsi.

Principalmente, l'addestramento era utile per l'autodifesa, imparare a difendersi da dei pericoli quali criminali sfuggiti al controllo dai Kafar, ma Fenrid e Rohin le avevano detto che poteva servire ai Superior per vedere se dei ragazzi emergevano in quelle lezioni e dargli una nuova vita come guardia del corpo di qualche famiglia ricca o cacciatore di taglie o anche uno di loro. Forse era anche per quello che avevano messo gli occhi su di lei?

– Ehi, sei con me anche oggi eh?–

Rumi, il ragazzo che era arrivato ad Yreles con la sorella gemella, era di fronte a lei nella sua postazione. Esattamente come Lyanne, lui era cambiato in meglio stando chiuso là dentro, obbedendo e stando alle regole. Anche se Sheera vedeva chiaramente che i due gemelli dovevano aver patito la fame per colpa di Maestro, probabilmente perché non avevano ascoltato inizialmente. Lei però non era stata punita subito, ma ormai aveva capito che i Superior dovevano aver impartito l'ordine di non farle nulla che potesse compromettere la sua scelta di entrare a far parte della loro combriccola. I due, tuttavia, si stavano riprendendo velocemente, migliorando anche alle varie lezioni per il controllo della magia.

– Il polso?– domandò Sheera stiracchiandosi un poco per prepararsi a muoversi. Rumi invece le mostrò il braccio sinistro dove aveva una fasciatura ma sembrava muovere la mano senza problemi. Durante un allenamento, qualche giorno prima, erano finiti in coppia e la corvina per poco non gli ruppe il braccio, aggiungendoci un'ustione. Era stato un gesto istintivo dato che il giovane aveva cercato di attaccarla di sorpresa. Ma in parte se l'era cercata.

– Non c'è male, però è stato un colpo tremendo.–

– Riesci a fare qualcosa?–

– Guarda che non sono messo così male.–

In effetti era vero, il biondo era veloce e agile, i suoi riflessi non erano niente male. Evidentemente la vita da ladro l'aveva aiutato. Anche Lyanne era brava, era più precisa nei colpi rispetto al fratello ma un po' meno decisa, come se non volesse davvero fare del male ad altri. Un po' le aveva ricordato Kyra la prima volta che l'aveva vista difendersi dai colpi di un altro ragazzo più grande.

– Solo perché non ti guardavo non significa che io sia distratta e non presti attenzione a te.– disse con un sorrisetto soddisfatto e malizioso quando Rumi le si fiondò addosso pronto a sferrarle un pugno in volto, il braccio che venne fermato dalla presa di lei prima che la colpisse, portandola di nuovo a guardare il giovane che sembrava anche un po' arrabbiato.

– Non fissare così mia sorella.– le disse serio.

– Fai la parte del fratello protettivo? Siete proprio uniti.–

– Sul serio, non scherzo.–

Sheera ridacchiò, dando un'occhiata a Lyanne dall'altra parte della sala con una sua nuova amica.

– Lo ammetto, è affascinante. Peccato che sia più piccola altrimenti un pensierino l'avrei fatto.–

– Osa portartela a letto e ti faccio fuori.–

La corvina lo fissò inclinando la testa da un lato divertita.

– Chi ti dice che non l'abbia già fatto?–

Subito lui si rabbuiò, già pronto a sferrarle un altro colpo con la gamba.

– Sto scherzando, non ti scaldare. Non è nei miei gusti, non le farò niente.–

Lui per un poco tentennò ma alla fine sospirò e si rilassò, staccandosi da lei che liberò la presa. Per un attimo sembrò anche volerle dire qualcosa ma Xerxes li interruppe, mettendosi tra loro.

– Come mai qui non vedo nessuno allenarsi?– domandò serio e squadrandoli.

– Ci scusi, rimediamo subito.– disse all'istante il ragazzo, di tutt'altro pensiero fu Sheera.

– Non ce la caviamo così male sinceramente rispetto ad altri. Perché non ti lamenti con loro al posto di rompere a noi?– gli disse fredda e acida come sapeva fare. Lui sentì la sua punta di odio.

– È quello che sto facendo con tutti in realtà, a cominciare da voi.–

La ragazza lo fissò, leccandosi le labbra compiaciuta per quello che stava per dire.

– Dì un po', ce l'hai con me non per averti ridotto male, ma perché potrei accaparrarmi un posto come Superior senza aver fatto niente vero? Mentre tu te ne starai qui tra dei ragazzini.–

Xerxes rimase in silenzio fissandola ma lei sentì ogni sua emozione negativa crescere, in più portò la mano verso la sua spada tenuta nel suo fodero al fianco.

– Cosa? Superior?– esclamò Rumi stupito. Aveva sentito bene?

– Non dovresti parlare di queste cose di fronte agli altri Deathblack.– la riprese l'uomo invece.

– Come se mi importasse qualcosa di quegli idioti che pensano sul serio di avermi tra le loro mani. Vogliono solo il mio potere, le mie abilità.–

Poco dopo la ragazza sentì uno spostamento d'aria, poi un suono metallico di due armi che si scontrano. L'insegnante aveva estratto la spada dal fodero con l'intento di colpirla per farla tacere, ma presto quella lama si scontrò con quella di un coltello tenuto dalla corvina per fermare il colpo, stupendo entrambi. La lama era nera, lucida, resistente e la ragazza la sentiva collegata a sé. Non mi dire che... Sheera immaginò che un altro coltello apparisse alle spalle dell'uomo e che gli volasse incontro. E ciò accadde: una lama identica a quella che teneva in mano apparve dal nulla e volò dritta verso il suo obiettivo che riuscì a scansarsi appena in tempo. Nel mentre, la corvina prese in mano la seconda lama, osservandola attentamente prima che le facesse svanire entrambe. Nuova abilità scoperta: era in grado di far apparire armi dal nulla a suo piacimento e sotto suo completo controllo in meno di un battito di ciglia.

– Non parlare male di persone ben superiori a te.– disse Xerxes cercando di non farsi distrarre troppo da quanto appena accaduto.

– Già che sei al posto di Maestro, non ti spiace dire loro che non sono interessata all'offerta?– disse lei avvicinandosi a lui con le braccia al seno.

– La tua stupidità non mi stupisce. Essere Superior non è da tutti, avresti una bella vita, ma evidentemente se rifiuti sai di non meritarlo.–

– No, non è ciò che mi interessa, è diverso.–

Sheera lo fissò per qualche istante prima di andarsene via da lì, o almeno ci provò dato che Xerxes usò la sua magia per sbarrarle la strada creando una grande pietra davanti all'ingresso. E non era una pietra comune ma una di quelle più difficili da scalfire, oltre che da creare. Però, in sé non si sentì minimamente ostacolata, toccando con l'indice la superficie ruvida di ciò che aveva davanti a sé e creando una diagonale sopra essa. Inizialmente non accadde nulla quando ritrasse la mano ma poi la pietra si spaccò a metà come se niente fosse, lasciandole libero il passaggio e permettendole di proseguire per la sua strada. Sì, la mia magia distruttiva è nettamente superiore a questi semplici Salir pensò mentre fissò la propria mano. Ma se non sono una di loro, che cosa sono?

I suoi pensieri furono momentaneamente interrotti da una forza, un'energia che percepì nell'aria. Era la prima volta che la sentiva e c'era qualcosa di strano in essa. Era come se la conoscesse, come se potesse essere collegata alla sua di energia. Si sentiva completa. Ma era diversa quella sensazione rispetto a quella che aveva percepito con Kyra. -Sheera...- sentì dire, di nuovo. -Chi sei?- domandò al nulla nella sua mente. Da quanto aveva capito, era in grado anche di parlare telepaticamente. -Tranquilla, mi incontrerai a breve. E non vedo l'ora.-

Sheera strinse le mani a pugno, la rabbia che in sé crebbe. Ma per quale motivo esattamente? Anche la natura intorno a sé sembrava avere una sfumatura diversa. Un lieve vento la raggiunse mentre camminava per i corridoi, scompigliandole i capelli scuri che le coprivano il volto chino che le accarezzò.

– Sto bene.– disse al vento, come se potesse capirla in qualche modo. Sta per accadere qualcosa, e non è nulla di buono.

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