9 - Anime disperse

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Erano già passate un po' di ore da quando era andata a trovare Sheera. Sapeva bene che fosse pericoloso ma c'era qualcosa in quella ragazza che la chiamava. Non sapeva spiegarselo con certezza ma con lei si sentiva bene, completa. Dimenticava tutte le sue stranezze e dubbi, era libera. Era assurdo da dire se si contava che ci aveva parlato solo per qualche minuto.

– Ciao.– le disse Nath quando la vide camminare per il corridoio.

– Oh, ciao. Tutto bene?– gli chiese con un sorriso sincero e smagliante in volto e lui non poté non ricambiare.

– Certo. Sto cercando di passare un po' il tempo qui, non posso uscire e quindi non ho molto da fare.–

– Ti capisco, molte volte mi sono ritrovata a vagare senza meta.–

– E poi, cerco di non pensare a Sheera. Tuo padre non mi ha permesso di vederla e la cosa mi preoccupa.–

Kyra lo vide passarsi una mano tra i capelli castani e a lei dispiacque vederlo così. Voleva dirgli che la sua amica stava bene ma non poteva svelare di averla vista di nascosto nonostante fosse proibito.

– Cosa fai di solito per passare il tempo?– gli domandò iniziando a camminare con lui al suo fianco cercando di farlo distrarre.

– Aiuto mio padre in panetteria. Mi rilassa.–

– Davvero? Dev'essere divertente.–

– Sì dai, ti ritrovi a fine giornata pieno di farina dalla testa ai piedi a momenti ma è bello.–

A Kyra venne un'idea.

– Ti va di cucinare qualcosa? Dopodomani ci sarà una festa qui anche se è più simile ad un galà ma non lo è. Non saprei come definirlo.–

I due ragazzi risero e la ragazza continuò.

– Comunque, le cameriere e domestiche sono già molto indaffarate e mi piacerebbe aiutarle in qualche modo. Se ti va ti puoi aggiungere, così non ti annoi.–

– Sai, sei molto altruista. Da dove vengo io ci sono poche persone come te. E direi che si può fare, qualche mano in più non guasta mai no?–

– Ben detto. Andando dritto per questo corridoio ti ritroverai alla sinistra la porta per le cucine principali. Io ti raggiungo subito, devo fare una cosa prima.–

– Certo. Se non mi vedi mi sono perso.–

Kyra rise e scosse la testa divertita. Quel ragazzo era simpatico e i suoi occhi verdi erano giocosi. Anche lei conosceva bene un paio di occhi come quelli del ragazzo che avrebbero potuto aiutarli volentieri.

Uscì dalla villa percorrendo il grande giardino e varcando il grande cancello di metallo, trovandosi in poco tra le strade della caotica capitale del Regno Assoluto, Stavira. La gente che ci abitava era per la maggior parte ricca come la sua famiglia, una delle più rinomate. Le piaceva andare in giro da sola senza le domestiche o i suoi genitori e potendo essere più libera. Almeno la sua reputazione a Stavira non era cambiata negli anni, una ragazza che non si vedeva spesso ma dal cuore d'oro, sempre sorridente. Su di lei il tempo sembrava non avere effetto, come se non le servisse e non le pesava.

Chissà Nissa come sta, non la vedo da una settimana. Si diresse verso uno dei tanti quartieri popolari, fino a raggiungere una grande villa color salmone con un grande giardino pieno di fiori. Rimase lì davanti al cancello dopo esser tornata visibile controllando che nessuno l'avesse vista e cominciò a fissare una ragazza che era seduta su una sedia di legno intenta a leggere un libro. Aveva la pelle chiara, sulla schiena le ricadevano degli splendidi boccoli biondi e i suoi occhi verdi si muovevano velocemente per continuare a leggere le parole di quel libro che doveva essere davvero bello per non riuscire a smettere di leggerlo. Kyra la osservò e sorrise.

– Nissa!– gridò alzando la mano per salutarla. Solo allora la bionda alzò lo sguardo dal libro e guardò la persona dietro al cancello.

– Kyra!–

Il suo volto si illuminò all'istante e si alzò, poggiando l'oggetto sul tavolino che aveva di fianco.

– Cominciavo a darti per dispersa!–

– Potevi venire a trovarmi al posto di obbligare me di venirti a controllare.–

– Sì, ma sai quanto sono pigra. Che fai, entri?–

Kyra scosse la testa.

– No, sono qui per rapirti.–

– Ah davvero? E se io non volessi?–

Nissa aprì il cancello e abbracciò l'amica. La conosceva fin da quando erano bambine. Inizialmente non andavano d'accordo ma man mano la cosa cambiò fino a ritrovarsi ad essere migliori amiche. Nissa era solare e molto più socievole di lei, amava stare all'aperto e conoscere sempre gente nuova. Infatti, ad ogni festa o cerimonia, non perdeva occasione di parlare con tutti gli invitati che la trovavano una brava ragazza con un'educazione invidiabile come anche quella della chiara. Non erano molte le donne che potevano studiare ed essere indipendenti nel Regno Assoluto, dai piccoli paesini fino a Stavira.

– Ho un ragazzo in casa, dubito che tu non voglia venire.–

Nissa si staccò subito da lei appena sentì quella frase.

– Cosa!? E non mi hai detto niente? Chi è? Da dove arriva?–

La chiara ridacchiò sentendo subito la sfilza di domande.

– Sta calma, ti spiego mentre andiamo dai. Ma non farti già strane idee.–

– Troppo tardi.–

Kyra scosse la testa e alzò gli occhi al cielo. Sei incredibile! La ragazza spiegò brevemente chi ci fosse in casa sua e perché, le parlò della ragazza del Wix ma senza accennare nulla riguardo al suo piccolo segreto. La sua amica ascoltava tranquilla e la cosa preoccupò un po' Kyra in quando, normalmente, le avrebbe fatto domande su domande. Una volta finito di spiegare la bionda la guardò con occhi luminosi.

– Quindi è anche carino. Ma ci hai parlato?–

Kyra scoppiò a ridere.

– Sei seria? Ti dico che ho una criminale in casa con un suo amico preoccupato per lei e mi chiedi questo?–

– Scusa ma lo sai come sono.–

Un'altra cosa di cui Nissa era famosa era la lunga fila di spasimanti che tentavano di far breccia nel suo cuore. Ma non riuscivano mai, c'era sempre un qualcosa che mancava in loro e negli anni la ragazza si era interessata di qualsiasi ragazzo si stesse parlando. Purtroppo Kyra sapeva a cosa tutto era dovuto. I genitori della sua amica stavano cercando da tempo un ragazzo adatto alla figlia con cui convolare a nozze, venendo da una famiglia che manteneva le tradizioni si sarebbe dovuta sposare al diciottesimo anno d'età. Ma Kyra sapeva bene che la sua amica non voleva e che non aveva il coraggio di ribellarsi.

– Secondo me ti piacerà. Non è male ed è un ragazzo a posto.–

– Se lo dici tu mi fido.–

– Ehi Nath.–

Le due ragazze erano appena arrivate alle cucine della villa. Sperava di non aver fatto attendere troppo il ragazzo annoiandolo.

– Ehi.– sentì dire da lui sbucando da dietro uno scaffale con un sorriso in volto.

– Vedo che non ti sei perso.–

– No ma mi ci è mancato poco.–

– Esagerato.–

Nath fece spallucce mentre guardò la ragazza affianco a Kyra. Aveva la pelle chiara, splendidi boccoli biondi e occhi verdi come i suoi.

– Lei è Nissa, la mia migliore amica. Ci potrà dare una mano.–

– Piacere.– disse la bionda e Nath le si avvicinò stringendole delicatamente la mano che gli porse.

– Il piacere è mio, mi chiamo Nath.–

– Allora, hai già in mente qualche cosa?– domandò Kyra.

– Beh, si potrebbero fare molte cose, avete tanto di quella roba che non saprei da dove iniziare.–

– Su questo non hai torto.– disse Nissa timidamente e stupì la sua amica. Wow, forse stavolta ho fatto centro con questi due.

– Allora direi che Nissa ti aiuta e io ti prendo tutto quello che serve.– disse spingendo appena la bionda verso Nath che le sorrise.

– Per me va bene.–

– Perfetto!–

Kyra vide perfettamente lo sguardo assassino che la sua amica le stava indirizzando, ma fece finta di nulla. Così ben presto un profumino delizioso e invitante si sparse in giro, tanto che tutti e tre i ragazzi fecero fatica a non mangiarsi tutto.

– Non pensavo potesse essere così divertente mettere le mani in pasta.– disse Nissa con affianco Nath che le indicava come maneggiare ogni tipo di impasto, mostrandole anche qualche trucco.

– Se si fa in compagnia lo è molto.–

E mentre i due parlavano tranquillamente, Kyra era da tutt'altra parte con la testa mentre era intenta a tagliare una mela. Le era apparsa in testa un'immagine sfuocata, un corpo scuro davanti a sé che la chiamava, poi un grido, poi delle risate. Non capiva perché vedesse quelle cose. E non solo quello. Come mai quand'era di buon umore, ovunque andasse, il cielo rimaneva limpido quando un istante prima poteva piovere a dirotto com'era successo già molte volte? Perché con la sua risata riusciva a dar vita ad una nuova pianta proprio accanto a sé? Come ci riusciva? Non si era nemmeno resa conto che i suoi occhi, per un istante, erano diventati viola, una sfumatura calda.

Sospirò, non aveva idea di cosa le stesse accadendo. Le sembrava di provenire da un altro mondo, lontano e diverso. Fin da piccola aveva provato quella sensazione. Come poteva un Salir percepire la vita scorrere in ogni persona, animale, pianta? Tutte quelle emozioni positive che sembravano darle forza e allegria ma senza colmare quel vuoto fino in fondo? A risvegliarla fu delle polvere che le finì in faccia facendola lamentare.

– Ehi!– esclamò ritrovandosi cosparsa di farina.

– Esci dal tuo mondo e torna tra noi.– le disse Nissa con un pugno di farina.

– Ah sì?–

La chiara si avvicinò al sacco e prese un po' di quella farina bianca lanciandogliela, ridendo.

– Eri troppo poco infarinata.–

– Concordo.– disse Nath ridacchiando.

– Guarda che ce n'è anche per te.–

– Cosa!? No!–

In breve si sparse su tutto il pavimento la farina, le loro risate divertite, da quanto tempo Nath non si divertiva in quel modo? Da quanto tempo Kyra aveva smesso di ridere per davvero? Come non poteva sentirsi libera Nissa dalle regole rigide che doveva rispettare?

– Che succede qui?–

Una voce li distrasse bloccandoli sul posto. Sarah era appena entrata ed era rimasta sulla soglia e guardava quel casino che le si presentava davanti.

– Ciao Sarah.– disse Nissa cercando di togliersi di dosso l'imbarazzo che aleggiava nell'aria.

– Che combinate?–

– Ehm, facendo qualche dolce per ammazzare il tempo?– disse Kyra scollandosi di dosso la farina. Sarah sospirò ma non li sgridò. Erano pur sempre ragazzi e poi era da molto che non vedeva la figlia divertita e con qualcuno al posto dei soliti libri. Per non parlare di Nath.

– Voglio che sistemiate tutto prima dell'arrivo dei cuochi o vi faranno fuori loro.–

– Subito.– disse il ragazzo vedendola sparire.

– Ci conviene farci anche una doccia dopo.– aggiunse e le due ragazze ridacchiarono concordi.

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