99 - Epilogo

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"È da molto che non ci vediamo, sentiamo. Non ho idea di come scorra il tempo da te, forse è diverso. Oggi sono due anni esatti che non ci sei, che non ci siete più e forse per questo un po' sento il bisogno di scriverti. Sono passati così veloci ma allo stesso tempo così lenti, ci sono stati anche dei cambiamenti, le cose sono migliorate.

Gli Yarix, dopo qualche mese che sono tornati a casa, sono venuti qui grazie ai portali e hanno aiutato i Superior a capire meglio la storia del poteri Supremi, chi si aggirava tra le nostre città. Evelyn è anche stata paziente a raccontare alla sua specie tutto quello che aveva vissuto, a quanto pareva gli altri non si fidavano molto dei Salir ma ora viviamo tutti pacificamente.

Ci hanno spiegato questa storia dell'immortalità, di come funzioni la loro magia che sembra essere più forte nel loro mondo. Peccato che permettono solo ad alcuni Salir di poter esplorare Eathevyr come me ad esempio, ho detto loro che volevo scoprire ogni cosa e far conoscere al Regno Assoluto quanto il loro mondo fosse fantastico, le loro tradizioni, leggende e mi hanno permesso di farlo. Forse non si fidano molto per quello che hanno passato ma come biasimarli?

Però sono rimasta affascinata da tutto, ci sono così tanti fiori e colori da fare invidia! Non sapevo nemmeno che le stagioni fossero invertite, che quando da noi c'è la stagione fredda da loro c'è quella calda e viceversa. Evelyn mi fa un po' da guida, e quando vieni qui nel Regno Assoluto porta con sé i suoi fratelli e Nath li rimpinza di dolci beccandosi le lamentele di Sandra.

A proposito, con lui perché so che te lo starai chiedendo, tutto procede a gonfie vele, quel ragazzo è fantastico. Poco dopo la vostra partenza sono tornata a casa insieme a lui per presentarlo ai miei genitori. Era terrorizzato, poverino. Mio padre non l'ha presa molto bene inizialmente, se ne stava seduto sul divano a fissarlo e a metterlo in soggezione, lo studiava in silenzio. Mia madre invece ha cercato di conoscerlo e gli è piaciuto quasi subito. Gli ha ricordato il calore delle persone della sua terra. Ha persino invitato la sua famiglia da noi per qualche giorno e si è trovata bene. Non sarà il ragazzo benestante che volevano ma mia madre sembra soddisfatta di lui, l'ha conquistata e cercherà di far cedere mio padre, lo so.

Ho anche incontrato Andreas e Sara in quel periodo. Ricordano di nuovo tutto come avevate detto e hanno voluto sapere cosa fosse accaduto a te e non ho potuto non dire niente. Però manterranno il segreto riguardo la vostra identità, a quanto ho sentito in giro non si sa chi siano le Dee. E a loro manchi ma capiscono e rispettano il tuo ruolo come Dea Bianca, ti ringraziano anche per tutte le belle esperienze passate insieme nel corso degli anni.

Altre cose che sono successe, Dyiara ha iniziato ad invitare Nath a casa loro e anche i suoi fratelli. Facciamo spesso dei banchetti insieme e dovresti vedere Chris quanto è cresciuto, anche Chez. Ah già, sono rimasta ad Agraq al momento dato che Nath non è ancora pronto per vivere a Stavira come vorrebbe mio padre, in cambio mi ha chiesto di seguire lezioni private per completare i miei studi. Nath li ha già conclusi, beato lui.

Invece, spesso, mi sono chiesta che fine hanno fatto i Salir alleati con Shedan dato che Ross è come sparito e c'è un nuovo preside a scuola da quanto hanno detto i gemelli. Ci ha pensato Sheera a questo? Come ha fatto con i suoi demoni? Sai, non mi dispiacerebbe vedere un giorno i vostri mondi, sono curiosa. Mi domando come potrebbero essere.

Ora devo andare. Non so nemmeno perché io ti abbia scritto questa lettera, forse spero che ti possa arrivare in qualche modo, chi lo da. Tentar non nuoce no? Spero che tutto vada bene nei vostri mondi e che ci potremmo vedere presto. Ti voglio bene Kyra."

Posò la penna sulla scrivania quando finì di mettere la propria firma sul foglio, piegando attentamente la carta e mettendola con cura in una busta che sigillò con della cera. Sospirò quando finì, osservando la lettera. Le sarebbe piaciuto davvero che in qualche modo le sue parole potessero esser viste dalla sua amica dai capelli bianchi.

– Ancora qui?–

La ragazza sentì delle braccia forti e calde avvolgerle i fianchi appena si alzò dalla scrivania e si appoggiò al petto di quello che ormai era diventato il suo ragazzo.

– Avevo del tempo libero dalle mie ricerche.– rispose voltandosi e dando un lieve bacio a Nath.

– Dobbiamo andare o faremo tardi.– le disse lui contento e annuì. I portali si erano i nuovo aperti e dovevano andare a prendere Eve ed Elya, le loro sorella maggiori avevano da fare quel giorno e non riuscivano a portare i due alla piccola festicciola tra amici e parenti di Chris. Avevano legato molto con lui e Chez, avevano anche quasi la stessa età e sia Sandra che Evelyn non riuscirono a dire di no e chiesero a Nissa e Nath di poterli prendere con sé.

La bionda si staccò da lui e subito si misero in cammino appena lei prese la sua lettera, dirigendosi verso la quercia. Non c'era molta gente come loro ad aspettare degli amici conosciuti nei mesi, molti Salir andavano d'accordo con le persone dalle ali grigie.

– Ehilà! Vi vedo in forma.– esclamò Nath quando notò i due ragazzini uscire dal portale azzurrognolo di forma ovale. Entrambi si illuminarono e corsero da loro. Tenevano ognuno una piccola scatolina tra le mani. 

– Sono i regali per Chris?– domandò Nissa mentre prese per mano Eve, si era affezionata subito a lei la piccola Yarix per qualche strano motivo.

– Esatto! Speriamo che gli piacciano, li abbiamo fatti noi.– disse tutta contenta saltellando.

– Secondo me sì.– affermò il fratello. Non impiegarono molto ad arrivare alla casa in campagna tra i campi verdi e rigogliosi, e subito si misero tutti all'opera per quella festa a sorpresa. Marcus aveva portato il più giovane della casa con sé al lavoro tra i metalli essendo un fabbro con poteri legati al fuoco con una qualche scusa. Così gli altri ebbero il tempo di sistemare l'intera sala: i gemelli erano alle prese con le decorazioni quali candele e sistemare il tavolo imbandito quando Nissa entrò, e diede loro una mano; Dyiara invece sfoggiava le sue migliori ricette in cucina che la ragazza doveva ammettere fossero davvero buone, talmente tanto che a volte Sam o Dan prendevano una pausa per assaggiare gli ingredienti di nascosto. Nath invece sistemò i regali insieme ai due Yarix.

– Direi che è perfetto.– disse Dan quando osservò la sala perfettamente in ordine.

– Penso proprio di sì.– concordò il gemello che guardò la ragazza dagli occhi verdi.

– Grazie anche al tuo aiuto per l'apparecchiare, non siamo bravi con quello.–

Nissa ridacchiò e scosse la testa.

– A Stavira bisogna sapere a cosa serve ogni singola posata e oltre, ce lo insegnano fin da piccoli. Ormai è automatico.–

– Sarebbe un incubo per noi allora frequentare cene importanti.– rise Dan. Crescendo erano diventati più responsabili i due, avevano diminuito con le marachelle e si erano impegnati nello studio, cosa che prima non era mai accaduta. Non sapevano se quello fosse stato dato sempre dall'aura della Dea Nera a pensarci.

– Stanno arrivando!– bisbigliò ad un certo punto Dyiara facendo segno di preparasi, e così fecero nascondendosi dove poterono, la calda luce del tramonto che entrava dalle finestre. Nissa non aveva mai immaginato di poter finire con il fare una cosa vista in modo banale e inutile nella grande capitale, mai aveva pensato di potersi divertire in quel modo solo facendo una sorpresa per cui Chris fu felicissimo.

Non se lo era proprio aspettato, tanto che per poco non si spaventò quando comparirono tutti insieme gridando felici. Li abbracciò uno ad uno tutto euforico, anche se forse era Dyiara quella più presa dalla situazione. Che fosse l'emozione di veder un figlio crescere? Oppure stava mostrando il suo lato dolce e comprensivo dopo anni? Il suo essere acida e urlare in continuazione era svanito infatti.

– Secondo me qualcuno le ha fatto il lavaggio del cervello.– scherzò Dan seduto a tavola accanto al gemello che annuì ridacchiando.

– Può darsi.–

– Vi sento.– rispose la donna con voce minacciosa dalla cucina facendo solo ridere di più gli altri. E fu quando vide una candela davanti a sé, una volta aiutato Dyiara a portare il cibo in tavola, che Nissa si ricordò della lettera che aveva in tasca. Così la prese e guardò Marcus seduto a capotavola.

– Volevo chiedere se potresti usare la tua magia per bruciarla.– gli domandò timida, non aveva parlando con l'uomo moltissimo a dirla tutta. Gli sembrava a tratti un po' burbero con quella barba scura. Eppure, si rilassò quando lui le sorrise.

– Ma certo.– le disse prendendo la carta tra le mani e lasciando che una piccola fiammella riducesse in cenere il tutto, venendo poi trasportato lontano dal vento. Poi quella cena festosa e piena di allegria continuò con racconti, storie, ricordi. Tutto sembrava perfetto mentre il vento soffiava e si muoveva sinuoso tra le vie, tra le case. Raccoglieva foglie, petali, aiutava volatili nel loro viaggio, muoveva le nuvole chiare e frizzantine.

– Ciao, come mai qui?– gli chiese qualcuno quando raggiunse una radura luminosa girandogli attorno lieve.

– Hai qualcosa per me?–

Con uno sbuffò rispose alla ragazza da splendidi capelli bianchi come l'abito che indossava o come la luce che fece apparire tra le sue mani. La cenere che aveva raccolto si ammucchiò tra l'erba prima di ritornare ad essere una lettera.

– Da dove arriva?– domandò ancora Kyra curiosa raccattando la carta e aprendola, riconoscendo subito la scrittura della sua amica. Ne fu felice, anche senza sapere cosa le avesse scritto.

– Grazie per averla portata da me.– salutò lei il vento quando se ne andò, guardando poi il portale bianco in lontananza sperando che presto sarebbe potuta tornare tra le persone a cui voleva bene. Non sapeva però che qualcuno, oltre quel portale magico e candido, lontano e ancora lontano nascosto tra la nebbia ammirava delle pietre di colore contrastante incastonate su una parete rocciosa.

– Non tutto il male si estirpa subito.– disse prima di sorridere.

– Raggiungetemi Dee nel giardino dimenticato, vi aspetterò.–

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