Capitolo 13 Finale A qualunque costo

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La Tyler e Mulder erano su una limousine, diretti alla Casa Bianca.

Avevano preso una stanza in albergo solo per cambiarsi d'abito. La loro trasferta nella capitale sarebbe durata poche ore; si erano organizzati per rimanere dalla mattina alla sera ed evitare rapporti prolungati con gli Avengers, su espressa richiesta della moretta. Dovevano ricevere un premio direttamente dal Presidente degli Stati Uniti, per la loro eroica missione e non si erano potuti esimere.

'Sei agitata?' le chiese Fox, in auto.

Era tesa, non vedeva Clint dal giorno in ospedale e tanta acqua era passata sotto i ponti 'Molto'.

'Il vestito è favoloso, qualcuno avrà un infarto' Fox ridacchiò, ammirandola.

Scendendo dalla limousine al braccio del collega, che le aveva aperto lo sportello, catalizzò l'interesse dei presenti, camminando su una sorta di red carpet. Indossava un abito color carta da zucchero, in seta, con un corpetto con le maniche lunghe ricoperto di microscopiche applicazioni cangianti, che si chiudeva sulla scollatura appena sotto il seno, in un nastrino con un fiocco decorativo, la gonna pantalone morbida e fluente, che nel movimento lasciava intravedere le gambe, e delle open toe della stessa tonalità di azzurro. C'era un unico e solo gioiello a completare il tutto.

Scorse, in platea, i volti conosciuti di Jo, che era venuta con i bambini, della famiglia Barton, di Fury, Bucky e gli altri, e si posizionò nella parte antistante il palco su cui sarebbero saliti, chiamati, ad uno ad uno, dallo speaker. Erano lì dietro, loro otto di The Hawk.

'Bellezza' Tony, in un assurdo smoking rosso, la baciò, su una guancia, seguito dagli altri, che si fecero intorno a lei e al collega.

Il Falco, indosso un elegante vestito scuro, era rimasto di lato a guardarla.

Gli occhi le andarono subito sulla mano tatuata: era gonfia e strana ma presente! Abbozzò un sorriso, sentendo il nome del Capitano, il primo ad essere presentato.

Man mano salirono anche Stark, Banner, Thor, Romanoff, Mulder.

'Siamo rimasti io e te, come al solito' ridacchiò Barton, affiancandola, emozionatissimo.

'I migliori vanno per ultimi' lo provocò.

'Sei tanto bella' era stata la prima frase romantica che le aveva detto in auto, sbaciucchiandole il seno.

'Grazie, anche tu' rispose, esattamente nel modo di quella sera.

'Te lo ricordi, non credevo' era stupito.

'Ero brilla per il vino, lì per lì. Ora rammento tutto' ammise con un sorriso.

Un triste sorriso, notò l'uomo, che udì il proprio nome e si mosse per salire. Qualche attimo dopo, la Tyler fece lo stesso.

Tony, in un breve e sentito discorso, aveva riassunto le loro sensazioni e entusiasmi e ringraziato autorità e gente comune a nome dei colleghi come concordato.

Fu il Presidente a chiedere d'improvviso se qualcuno volesse aggiungere altro.

Il Falco, in un impeto di follia d'amorosi sensi, alzò la mano e quello gli passò il microfono. Non si era preparato e non era premeditato. Aveva sentito il bisogno di farlo scrutando le due ametiste nel viso della donna che aveva vicino. 'Rubo la vostra attenzione per pochi minuti'.

Fox si era incuriosito, Nat era tutt'orecchi, la famiglia Barton in piedi ad ascoltare.

L'arciere continuò 'Ho conosciuto la mia collega, l'agente Rafflesia Tyler, il giorno in cui mi ha salvato la vita, per la prima volta' la fissò e lei sgranò gli occhi, interdetta 'Mi ha tenuto compagnia con la sua dolcissima voce per più di tre ore in un volo molto difficoltoso' fece una pausa 'Mi ha salvato le penne, una seconda volta, letteralmente, aiutandomi a tornare sulla Terra, su The Hawk, e non soltanto me'.

Tony e Steve annuirono.

'Quando si è trattato di scegliere se sacrificare me o se stessa, non ha avuto un attimo di esitazione: è l'anima più bella e pura che esista' si riferì alla vicenda della Gemma arancione senza menzionarla direttamente 'E infine, mi ha convinto che esistesse una speranza di riuscire a recuperare la mia mano amputata e di ricominciare a tirare con l'arco. Mi ha pregato di farlo, a qualunque costo, e fortunatamente le ho dato retta' mosse la sinistra, per mostrarla al pubblico. Non era un belvedere, era ancora attaccata.

Dove voleva arrivare? Si chiese la moretta, augurandosi che non sbirciasse troppo verso il pubblico e, soprattutto, verso Jo; avrebbe dovuto parlarci, a lungo, ancora non se la sentiva.

'A qualunque costo è il motto che ci ha guidato, che ci ha permesso di sconfiggere Thanos, e, in questi mesi, ho capito che dovrebbe essere applicato per ogni aspetto della vita umana. Si dovrebbe tentare di realizzare i propri sogni ed essere felici, a qualunque costo amore mio!' si voltò verso la Tyler, smettendo di parlare, per un attimo.

Le tese la sinistra e lei capì, in quell'attimo, la sua vera intenzione.

'Sei sicuro?' sussurrò, pazza d'amore.

'Mai stato più sicuro' confermò, intenso.

Lei gli prese la mano, con delicatezza.

'Vieni più vicino' le ordinò, la stessa frase dell'auto, la prima sera che si erano amati, un'altra!

La donna ubbidì e Clint la baciò sulle labbra, davanti agli Avengers, ai loro amici, alla sua famiglia, al Presidente degli Stati Uniti ed in mondovisione, un attimo prima di prendere il microfono e annunciare 'Starò con lei, che amo follemente... a qualunque costo...'.

Un attimo di costernazione più tardi, Mulder ridacchiò, esultando 'Ce ne hai messo, di tempo, arciere! E vai!'.

Sentirono un applauso incredibile, il pubblico intero si era commosso a quell'accorata dichiarazione d'amore.

Il Falco si era voltato verso la platea, per comprendere le reazioni dei suoi figli. Erano ancora lì e lo aspettavano, sorridenti. Laura, di spalle, stava andando via, invece, come prevedibile.

Il Presidente, fatta un battuta simpatica per sdrammatizzare quello strano momento, si accomiatò lasciandoli liberi, e i Vendicatori scesero dal palco per ricongiungersi agli altri amici e parenti che erano lì per la cerimonia.

Clint conduceva Rafflesia per mano, il cuore in petto che sussultava. Limitrofo alla platea, gli si bloccò pure il respiro; vide Lila, seduta su una seggiola con un bambino di qualche mese in braccio, che teneva fra le piccole manine il falco di pelouche, che le aveva affidato, per ridarlo alla moretta. Tranne per il colore biondo dei capelli e le ametiste che aveva al posto degli occhi, parevano due gocce d'acqua. Era una somiglianza genetica sconcertante! Accanto, in piedi, che ridevano, giocando col piccolo, Cooper e Nathan, dall'altro lato, Jo con Bruce.

'Che nome hai dato a nostro figlio?' domandò, emozionato, alla Tyler, correndo verso il bambino, mano nella mano con lei.

'Hawk, quale altro?' rispose, tranquilla.

'Sei un genio, amore! E' bellissimo, nome compreso' aprì le braccia, per farsi consegnare il neonato.

'Abbiamo un fratellino, è fantastico' la ragazzina lo aveva compreso, immediatamente, sveglia com'era.

Nathan e Cooper annuirono.

'Se te lo avessi detto, saresti rimasto con me per Hawk e non sarei stata mai sicura del vero motivo della tua decisione...' sussurrò 'perdonami, hai perso dei momenti importanti con lui, per causa mia...'.

'Non importa, la tua forza è stata proprio avermi lasciato libero ed ho scelto, per me, per noi' Clint, il loro figlio in braccio, la rassicurò; le prese la mano destra, baciò prima la fedina che portava all'anulare, poi il dito stesso, che rappresentava il loro amore, e, infine, il mignolo, che rappresentava i figli.

La fissò, commosso, perdendosi nelle iridi violette del suo amore, colme anch'esse di lacrime.

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