Buoni e cattivi [New]

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

«Lui è Ian?»

Liv si bloccò, immobile. Da quanto era sveglia? Se avesse voluto una prova che quel manuale era scienza, questa sarebbe stata più che sufficiente: nell'articolo di giornale non dicevano mai il suo nome. «Voglio solo la foto e poi ti lascio quei fogli e me ne vado»

Kathy non aveva visto che il suo tablet era a terra?

«Fa pure, le forbici sono nel primo cassetto della scrivania.» La mutante si rigirò tra le coperte.

Liv deglutì, si alzò e cercò l'occorrente. Tornò a sedere a fianco del letto appoggiandosi al comodino e cominciò con calma e precisione a tagliare le foto.

«Stavi bene col caschetto.»

«Questa bambina non esiste più.» Le tremavano le mani mentre tagliava. Infine, appoggiò gli articoli a terra sulla moquette. «Ti aiuto solo per la lista, tra noi non cambia nulla; il giorno che la lista scompare, ognuna per la sua strada.»

«A meno che tuo padre o tua madre o qualcuno che conosci siano chimici, avvocati o medici non mi serve il tuo aiuto.»

«Spiegami per quale motivo ne hai bisogno e giuro che troverò un modo di farti arrivare a qualcuno di queste professioni.» Liv sembrava sicura di sé.

Kathy si voltò verso le lei stupita. Gli articoli avevano avuto l'effetto voluto, allora! Si impose di non sembrare troppo entusiasta. Drizzò la schiena una vertebra alla volta, infine, si appoggiò al cuscino e guardò quella ragazza dai capelli neri. Aveva già gli occhi dello stesso colore di Tom e questo non la lasciava indifferente. Non li staccava da lei e tratteneva il fiato.

«Voi blu pensate troppo in fretta.»

«Non sei blu anche tu?»

Kathy sorrise: quella ragazza aveva fatto i compiti a casa. «Solo per metà» E va bene: era curiosa di vedere cosa poteva uscire da un cervello così blu.

«Mi serve un chimico perché devo essere certa che in quel manuale, che ti sei già in parte letta, non ci sia scritta la formula per produrre il siero che causa la mutazione o comunque qualche indizio per prepararlo.»

«Dove l'hai trovato?» L'idea che Kathy avesse sentito i suoi pensieri di poco prima la destabilizzava. Era davvero complicato stare vicino a qualcuno a cui sai di non poter mentire, perché sentirà qualsiasi cosa tu pensi.

«È sul sito di Anonymous. Lo so, ho avuto la stessa reazione anche io quando l'ho saputo. A volte gli scienziati dovrebbero riflettere bene su quello che pubblicano.»

«L'avvocato mi serve perché devo accedere a un attestato fallimentare e controllare chi ha acquisito il materiale dello Humans Flower Hospital. E ... Certo che erano già digitalizzati! I computer sono nati prima di noi.» Liv mascherò una smorfia, ma non ribatté. Era troppo curiosa. «Poi mi serve un poliziotto o un medico perché devo poter controllare l'autopsia di Jacob Finnegan e sapere la causa della morte.»

«Questo come ci aiuta a far cadere quella lista?»

«Per il mondo ci sono solo due categorie di persone: i buoni e i cattivi. Se riusciamo a convincere la gente che noi siamo le vittime e le aziende farmaceutiche, il governo o chiunque usi gli LWF per scopi scientifici sono i carnefici, abbiamo vinto.»

A Liv sembrava una semplificazione un po' spinta, ma non la fermò.

«Se Jacob Finnegan è stato ucciso da un LWF salta tutto, ma se fosse stato colpito da una pallottola, allora quella è la prova che quei ragazzi erano tenuti là dentro contro la loro volontà»

Questo già le tornava di più. «E tu sei certa che ci fossero guardie armate?»

«Io penso di sì, altrimenti non avrebbero potuto fermarli. Tu non hai idea di cosa può fare Michael e per la verità Jacob Finnegan credo fosse potente quanto lui.» Kathy rifletté ad alta voce.

Liv la fissò perplessa facendole segno di proseguire: aveva tutta la sua attenzione.

«La potenzialità che ho io ora non può ammazzare qualcuno. Michael invece mi ha quasi uccisa, solo perché era nervoso e non me ne sono andata, come mi aveva chiesto di fare. Quindi poteva esplodere anche laggiù, se avesse voluto. Certamente non credo fosse troppo contento dopo un anno che lo tenevano chiuso in una stanza asettica con un lettino d'ospedale vecchio e spelacchiato senza poter mai uscire, a parte quando venivano a prelevarlo per fargli esperimenti genetici piuttosto dolorosi. Jacob stava cercando di scappare e c'era quasi riuscito, quando l'hanno colpito ed è caduto nell'Assabat River.»

«E cosa cambia per noi se dimostriamo che hanno ucciso Jacob Finnegan?»

«Non importa che alcune compagnie farmaceutiche fossero in regola o che un singolo LWF abbia firmato il consenso per le sperimentazioni; non interesserà a nessuno se hanno riportato o meno gli LWF a casa dopo i test. Qualcuno è arrivato a uccidere per proteggere questi esperimenti e molti altri ragazzi sono spariti. Penseranno che quello che è successo a Jacob potrebbe stare capitando in quell'esatto istante ai loro figli, allora si metteranno insieme e invece di fare dieci mila piccole cause distinte, faranno veramente moltissimo baccano.» Kathy si rilassò sul cuscino svuotata.

Liv la guardò perplessa. Era talmente assurdo, che poteva quasi funzionare. «Su una cosa hai ragione però, senza le prove, non abbiamo nulla.» Si alzò sovrappensiero: le piaceva camminare se doveva pensare. Passò vicino alle finestre e spalancò le tende. La valle era coperta di pesanti nubi nere, la pioggia aveva bagnato tutte le vetrate della scuola e continuava a cadere. «Mio padre fa l'idraulico e mia madre è segretaria. Temo non potrebbero aiutarci molto, però ogni ragazzo qui dentro ha una famiglia» continuò ad alta voce.

Kathy non era certa di aver capito cosa le stesse proponendo Liv.

«Ognuno di noi ha genitori, fratelli, cugini. Chi non sarebbe disposto a tutto per poter riavere il proprio ragazzo LWF a casa? Hai giustamente detto che finora c'è stata una reazione molto dispersiva e locale ai rapimenti, ma se noi mettessimo insieme tutte queste famiglie?»

«Come?»

«Un forum, online, che permetta loro di parlare, condividere informazioni, collaborare. E con la scusa del forum potremmo trovare le persone che ti servono, nei luoghi corretti. C'è anche una questione spaziale che non rende banale la tua indagine. Lo Humans Flower Hospital dove si trovava?»

«Atlanta»

«Quindi abbiamo bisogno di un medico o di un poliziotto a Boston ... e di un banchiere o un avvocato di Atlanta. E un chimico o un genetista che non siano legati alle ditte farmaceutiche. Un professore universitario, per esempio.»

«E come pensi di fare a contattare queste persone?»

«Dammi il tuo tablet» Liv si avvicinò al letto, si sedette a fianco di Kathy. Procedeva sicura senza darle troppe spiegazioni: spense il Tracer e poi aprì la mail. «Mai mandato un messaggio a una lista?»

«Come sai che Tom o Angela non lo vedranno?»

«Andiamo! Per chi mi hai preso? Ci sono liste apposite per gli studenti e io so qual è quella corretta. È abbastanza stupido da scoprire: la usano sempre per le comunicazioni. Basta che chiediamo a ogni LWF interessato di mandarci le mail dei genitori e il loro mestiere e poi noi manderemo gli inviti al forum a queste persone, però dovrai scrivere tu la mail, mi vergogno.»

Kathy la guardò stupita e scoppiò a ridere. «È un messaggio di posta, nemmeno ti vedono! Perché ti dovresti vergognare?»

«No, davvero, non me la sento. Poi tu sei famosa!»

«Sì...per essere stata un imbecille. Che privilegio! Qui dentro tutti sapevano che non dovevano far arrabbiare Michael, tranne me, la più cretina dell'intera scuola.»

«Senti, so che sono stata distruttiva l'altra volta, ma adesso che ho visto il lavoro che hai fatto, non penso più che sia tempo sprecato, credo che se ci mettiamo insieme ce la possiamo fare.»

«Tom ci ucciderà quando lo scoprirà, lo sai vero?»

«Non importa, al massimo mi impedirà di andare da lui a giocare. Ecco, facciamo in modo che lo scopra dopo il LAN che avevano organizzato per la mia festa, così forse mi lascerà partecipare, anche se mi imporrà di avere l'aspetto di un burbero camionista»

Non poté infine che domandarsi il medesimo quesito: era davvero disposta a rischiare il suo rapporto con lui per cancellare quella lista? Si era già fatta quasi uccidere, non poteva ripensarci ora. Non aveva più senso ormai e Tom non sarebbe riuscito a fermarla. «Tra quant'è il LAN?» chiese sospirando Kathy.

«Una settimana, sempre che non lo annullino. Sto incrociando le dita!»

«Non dire niente a Ian però sul nostro piano o manderai tutto a monte.»

«Ehi, non vale leggere la mente così!» protestò Liv.

«Immagino che tu abbia convinto Tom a partecipare, giusto?»

Liv confermò.

«Mi farò invitare, così lo distrarrò il tempo che ti serve per cercare Ian, ma mi raccomando a cosa dici in chat!»

«Veramente lo faresti per me?» Liv si voltò verso di lei con un sorriso smagliante.

«Ian potrebbe sempre iscriversi al forum e aiutarci. Online puoi parlarci quanto vuoi, ma non deve sapere che sei tu, mi raccomando!» Liv l'abbracciò senza preavviso.

Kathy rimase sorpresa. Non si aspettava un gesto del genere da lei, ma forse c'era molto di più di quello che aveva sentito quel pomeriggio.

«Un attimo, come farai a distrarre Tom?» Liv allentò l'abbraccio curiosa.

«Tu pensa alle tue cose nerd, io la mia mente blu la uso in un modo diverso...» Lasciò la frase sospesa Kathy con un mezzo sorrisino complice.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro