Prima o poi [New]

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Kathy riaprì gli occhi e respirò. Le sembrava di avere qualcosa che le premesse sul petto. La sensazione era la stessa di quando, da bambina, rimaneva troppo tempo sott'acqua nella vasca. Era come se nella sua testa mancasse un pezzo. Un attimo prima era su quella scala, un mattino soleggiato, e quello dopo era bloccata nel letto di una stanza che pareva la sua e fuori era buio pesto. Sentì un sibilo dietro di lei. Stava per voltarsi, ma una mano la fermò. Unghie tinte di un rosso cupo le accarezzarono la spalla. Roxy prese un bel respiro profondo dalla mascherina e si sedette sul letto dietro di lei.

«Tranquilla» sussurrò. «Vorrei che ci fosse un modo indolore per dirti quello che è successo, ma sai che non sono la persona che indora le pillole» Prese una profonda boccata d'ossigeno. «Ricordi qualcosa?»

«Un dolore alla schiena». Il più lancinante che avesse mai sentito.

«Era uno dei frammenti che ti erano rimasti dentro, un altro... regalo di Michael. Sinceramente al momento sono furiosa con lui. Forse non dovrei dirlo, ma spero vivamente stia morendo dissanguato.» Solo pronunciare quel nome le faceva male. Continuava a rivedere Liam e Garcia sbattuti a terra.

«Mrs. Lorenz non me ne aveva parlato» Pensava di aver archiviato quell'incidente per sempre, di aver già pagato abbastanza. Aveva rinunciato a così tanto.

«Loro pensano tu viva meglio senza saperlo.»

«E tu?». Forse poteva rubarle quel pensiero dal cuore, ma non aveva voglia di usare il suo potere. Si sentiva troppo debole per farlo.

Roxy girò attorno a lei e si mise seduta a terra al suo fianco trascinando dietro di sé la bombola d'ossigeno. «Morire fa schifo, Kathy, ma sapere che rischi di farlo non ti aiuterà a vivere. Hai diciotto anni e non è giusto. Non lo è mai per nessuno, ma se sei un LWF non puoi scegliere, puoi solo sperare che non tocchi a te e sinceramente sono stufa marcia di vivere nella paura.» Roxy fissava la notte scura fuori dalla finestra.

Kathy rimase in silenzio a cercare di digerire quelle parole.

«E allora meglio una bugia? Io sono maggiorenne. Non possono farlo!» La faceva infuriare l'idea che la considerassero una povera bambina da proteggere, non lo era più.

«Non importa quanti anni tu abbia, nessuno è mai pronto a ricevere brutte notizie. Io ne ho dovute digerire tante. Non tutte erano vere, alcune sì. Ero più grande di te, ma la mia vita era stata così... normale, fino a quel momento. Insomma? Non so di cosa mi lamentassi? Credimi non sto dicendo che abbiano fatto bene, ma li capisco.»

«Hai avuto un'altra crisi?» Kathy indicò la sua mascherina.

«Michael» confessò Roxy sospirando.

Il cuore di Kathy saltò un battito nell'udire il nome di quel ragazzo, ma desiderava comuque conoscere la verità.

«Non posso parlartene. David mi ucciderebbe» ricordò Roxy prima di tutto a sé stessa.

«David non è qui.»

«Credo che lui ti ami, sai ... in ogni caso ho fatto un bel casino. Gli ho detto che sei viva. Se non avessi pronunciato il tuo nome, forse sarei morta ora, è crollato davanti alle mie parole, un muro di sabbia che si sgretola al vento...ma non volevo che andasse in questo modo.»

Kathy respinse quel fastidioso peso che sentiva tagliarle il fiato. «Non voglio doverlo rivedere e tantomeno perdonarlo». Le faceva un male fisico e tangibile. Se l'amava perché l'aveva uccisa? Perché l'aveva abbandonata al suo destino senza combattere?

«Non devi» disse categorica Roxy. «Io ho smesso di dargli attenuanti, molti anni fa. Lui agisce quasi fosse l'unico essere LWF al mondo. È così che si sente, ma il suo potere non è soltanto suo e la sua vita non è unicamente affare suo, come tanto tiene a ricordare a suo padre. Il male che fa, non lo fa solo a sé stesso, lo fa anche agli altri. Non è lui la vittima. Gioca col nostro e col vostro futuro, soprattutto... e senza nemmeno rendersene conto».

C'erano parole molto dure che rotolavano nei pensieri di Roxy, così dolorose che non riuscì a continuare oltre, ma non serviva. Kathy sentiva chiaramente dove andavano i suoi pensieri. «Chi è Liam?».

«Lui è il mio Tom» confessò Roxy. Kathy arrossì. «La persona che mi accetta per come sono, senza volermi cambiare, che mi sopporta, che non se ne va quando ci sono i problemi. È colui che morirebbe per me, ma non è giusto che lo faccia per colpa di quell'ingrato di Michael. Ogni giorno, per anni, Liam ha rischiato la sua vita per salvare i ragazzi come voi. Non è giusto che muoia così, per un mutante a cui sta stretta la sua vita o il suo destino. Non sempre si può scegliere, nemmeno se ti chiami Michael Lorenz. Tutti i soldi di questo mondo non possono comprare un'esistenza che non puoi avere.»

«Essere LWF fa schifo, a volte.» sospirò Kathy.

«E' ora di combattere per cambiare il nostro destino e ti giuro che non permetterò che quell'imbecille di Michael ci rubi questa possibilità.»

Kathy la guardò stupita.

«Tom e David sono partiti per New York diverse ore fa. Saranno già sull'Atlantico a quest'ora: su un jet super veloce e domani andranno a bussare alla porta di Mrs. Sullivan.»

«Sembra pericoloso» Kathy non riusciva a smettere di tremare.

«Tu ti sei quasi fatta ammazzare per scoprire questa verità» le ricordò.

«È diverso, era solo Michael ... e io ero una vera imbecille!»

«Al momento penso che gli agenti dell'FBI siano molto meno pericolosi di Michael» sospirò Roxy. «L'unica differenza è che ora tu non puoi fare nulla se non stare a guardare...e questo ti rende nervosa. Almeno io è così che mi sento, sono abituata a essere io quella che porta la pistola. Mi prudono le mani all'idea a rimanere ferma qui seduta in una stanza ad aspettare.»

«Non ho mai sofferto di prurito» le sorrise Kathy.

«Certo, tu non capisci cosa intendo... come puoi? Tom mi ha detto che hai letto il manuale di Feltman, allora lascia che te lo mostri.»

La ragazza spalancò gli occhi, curiosa, trattenendo il fiato. Roxy mise le mani una vicina all'altra, prese un profondo respiro e si concentrò. Una luce rossa si creò tra le sue mani. Kathy guardava quella piccola sfera pulsante: batteva quasi fosse un cuore.

«Questa energia è reale? È dentro di te?» Kathy faticava a mettere in fila le frasi. Era talmente stupita da quello che vedeva, dal modo in cui Roxy manipolava e controllava quella sfera. Percepiva la sua sofferenza uscire da lei e roteare in quella luce.

«Liam ce la farà. Gli LWF mutanti possono sopravvivere dove un normale essere umano morirebbe» Kathy tentò di incoraggiarla.

«Lo so, ma ci vorrà molto tempo per rimetterlo in piedi. Non importa: forse, al momento, l'unica che davvero può salvarci sei tu.»

«Perché?»

«Perché leggi Michael, da sempre, meglio di chiunque altro» aggiunse Roxy. «E in fondo al tuo cuore tu sai che non ama te, desiderava soltanto essere amato. Voleva essere come tutti: un ragazzo che guarda negli occhi una ragazza e le chiede di scappare insieme. Dimmi la verità? Saresti davvero andata via con lui?»

«Non lo so. Io volevo solo tornare a casa mia» confessò Kathy alzando le spalle.

«Allora sarebbe finita così come è andata, prima o poi. Solo che Tom non sarebbe arrivato in tempo.»

«Cosa vuoi dire?»

Roxy la fissò reclinando la testa e Kathy si mise a ridere.

«Ora dormi un po', Ariel sarà qui alle sei per rivoltarti come un calzino e allora io, finalmente, me ne potrò andare a dormire.»

Roxy si alzò da terra e controllò di nuovo la sua ferita.

Kathy chiuse gli occhi e cercò di immaginarsi l'aereo su cui viaggiavano Tom e David che filava sull'oceano nella notte scura. La sua mente si perse nei riflessi della luna sull'acqua. Era così strano pensare che Tom, molto presto, sarebbe stato a pochi chilometri da casa sua o dalla sua scuola, lì dove quella storia era cominciato. Era strano pensare che proprio Mrs. Sullivan, tra tutti, potesse finire quella storia, dopo che era stata lei a dirle per la prima volta che lei era diversa. Sull'aereo su cui avevano caricato Kathy quell'infausta notte David le aveva detto: "Presto saremo a casa". Non aveva mentito.



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