Capitolo dodici: Trio di fuoco 火トリオ

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Le aveva preso la mano, all'intervallo.
Inolya non ci diede molto peso, pensò fosse un gesto d'amicizia e poi lui la stava facendo ridere.
Socchiuse gli occhi neri e si aggiustò la gonna della divisa, inclinando la testa da un lato.
D'altra parte Ben, deciso sempre di più a conquistare Inolya, sapeva di doverlesi avvicinare piano piano.
Aveva intuito, anche dai disegni che la ragazza scarabocchiava sul proprio diario, che un posto nel suo cuore lo aveva ed era deciso a schiacciare David in un angolino.
David aveva fama e popolarità, era bravo a calcio e voleva prendersi anche Inolya: non era forse troppo?
Quando si accorse del giocatore dalla benda metallica fermo dall'altra parte del corridoio, la spinse più vicino a sé e sogghignò. Inolya arrossì e cercò di ritrarsi.
David andò loro incontro, deciso a sfruttare l'occasione.
-Ciao ragazzi.
-Ciao. -disse Inolya, piano.
-Ciao, David. -replicò Ben, e a David non sfuggì la sua occhiata ostile.
I loro rapporti, già precari e deboli all'inizio, erano precipitati per colpa di Inolya. Beh, non era proprio una colpa, la sua.
-Volevo darvi gli inviti per la festa di questo sabato! Spero ci sarete e buon divertimento.
Ah Simmons, ti stavano aspettando in cortile.
-Oh, vado. -e corse via trafelato.
David sorrise sotto i baffi, conscio della bugia che aveva appena inventato e che subito aveva funzionato. Ben Simmons era proprio uno sciocco.
-Allora Inolya, ci sarai alla festa?
-Non lo so, devo vedere. - rispose la biondina, con le guance punteggiate di efelidi tinte di rosso che creavano un netto contrasto con i suoi occhi neri come la notte.
Sembrava una bambola di porcellana e a David piaceva perdersi nei suoi occhi. Lo attiravano in un baratro. E lo stesso forse era per Ben.
-Beh, volevo chiederti di venire con me nel caso ci andassi.
Inolya sobbalzò e disse a testa bassa:
-Mi dispiace David, ma probabilmente andrò con Ben. Me l'aveva chiesto prima lui e non mi sembra giusto.
-Già, hai ragione. Senti, ti va di vederci dopo? Ti accompagno a casa, se vuoi.
Inolya stava andando nel pallone con tutte queste attenzioni che mai aveva ricevuto, soprattutto da ragazzi, ma accettò ugualmente. Era diventata tutt'ad un tratto davvero così interessante? Lei?
David se ne andò, oltrepassandola.
Inolya rientrò in classe, ancora imbambolata per tutte le proposte che le aveva fatto David. Ma cosa poteva significare?
Il suo cuore batteva all'impazzata e lei non sapeva spiegarsi questo nuovo sentimento che stava prendendo piede in lei.
Ben arrivò poco dopo ed Inolya prese con coraggio la sua decisione definitiva:
-Verrò, sabato. Ma stammi vicino, non ho nessun altro amico.
Gli occhi di Ben si illuminarono.
-Certo. Tranquilla, ci sarò soltanto io.

All'uscita da scuola, vide David che la aspettava con Joe. Joe era stato proprio quello che l'aveva presa in giro il primo giorno, perciò non sapeva se avanzare o no. Optò per la prima scelta e si avvicinò a testa bassa.
-Ciao, David..
-Ehi, Inolya. Joe, ci vediamo domani.
Si diedero il cinque e la ragazza notò l'occhiata maliziosa del portiere.
Si incamminarono verso casa di Inolya.
Per i primi cinque minuti ci fu silenzio assoluto, perciò David capì di dover iniziare lui a parlare per instaurare un dialogo.
-Com'è andata oggi?
-Bene. A te?
-Bene.
Inolya si stava sentendo molto a disagio e si sforzò di continuare la conversazione.
-Come mai..mi hai chiesto di venire con te?
Non si aspettava di essere riuscita a dar voce ad uno dei dubbi che più la tormentavano e la mettevano in imbarazzo da quella mattina.
David ingoiò il groppo che gli si era formato in gola. Si stava sentendo a disagio per la prima volta nella sua vita.
-Perché mi-
Mi sono innamorato di te.
-Perché mi dà fastidio il fatto che tu ci vada con Ben. Tu sei una così bella e brava ragazza e lui non lo è per niente.
In parte era vero, infondo.
Inolya arrossì, ridacchiando ingenuamente. Poi però si ricompose e lo scrutò obliquamente, enigmatica:
-Cos'ha Ben che non va? Mi sembra simpatico.
È il mio rivale e l'unica cosa che vuole sei tu.
-Te l'ho detto, non mi piace. Cambiando argomento, da cosa ti vestirai?
-Mh, non lo so ancora. Tu?
-Boh, credo da pirata.
Inolya ridacchiò di nuovo.
-Staresti bene. Ecco, questa è casa mia.
David ne studiò l'entrata e le diede un bacio sulla guancia:
-Allora ci vediamo sabato alla festa!
-Quale festa?
Un'altra voce femminile interruppe il dialogo fra loro due, che finalmente stava prendendo la piega giusta.
Era Fumiko, la madre di Inolya, che sostava in piedi nel vialetto di casa davanti al ragazzo e ad Inolya che abbassò la testa, imbarazzata.

ᴘʜᴏᴛᴏɢᴀʟʟᴇʀʏ

𝕺𝖕𝖊𝖗𝖆 𝖔𝖗𝖎𝖌𝖎𝖓𝖆𝖑𝖊 𝖉𝖎 @AshleyMond

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