Chiave: verità e menzogna

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Gironzolando per Wattpad ho notato come spesso i concorsi attirino  gli stessi racconti o comunque, in generale, siano spesso presenti le solite categorie. Per questo, in periodo natalizio, avevo creato un concorso aperto alle storie dei generi più sottovalutati.

Il concorso, che potete trovare sulla pagina del mio profilo, era suddiviso in quattro categorie: avventura, narrativa generale, narrativa storica e umorismo. Il vincitore di ognuna di queste categorie guadagnava, oltre alla soddisfazione personale, una mia recensione sul suo racconto. Nella categoria Avventura la storia vincitrice è stata Chiave: verità e menzogna di SlyCooper17

Non saprei come presentare la storia meglio della sinossi dell'autore stesso, che vi riporto qui sotto:

Pip vive con i genitori in un piccolo villaggio del Vietnam e in seguito a un doloroso lutto entra in possesso di un misterioso flauto. Questa scoperta segnerà l'inizio di un lungo viaggio verso Londra, durante il quale lui e la madre saranno coinvolti in una fitta rete di inganni e tradimenti.
Il rapimento di uno dei due fa da preludio, nella caotica Roma, all'entrata in scena della famiglia Bacco. Uno dei suoi componenti nasconde un segreto che porterà a inevitabili conseguenze.
A Mestre un giovane e intraprendente giornalista scopre questo sconvolgente scheletro nell'armadio ed è disposto a tutto per renderlo pubblico, finendo in una spirale di violenza e corruzione.

Gira la chiave, apri la porta e tuffati in un mondo in cui la verità è celata in un cumulo di brucianti menzogne. Amori, intrighi e segreti sono i protagonisti di un'opera in cui tre storie si svolgono in parallelo e s'intrecciano tra loro, dando vita a un'avventura unica.

Storie intrecciate, misteri, e il Vietnam! Una storia sul Vietnam? Questa mi è nuova! Intrigante, vero? Andiamo allora insieme a scoprire di cosa parla. Avendo letto solamente i primi capitoli, credo di poter parlare liberamente senza rischiare spoiler.

- trama

Nella prima scena troviamo Pip, il protagonista del racconto, che rientra dal lavoro nei campi. L'atmosfera pacifica e bucolica viene rovinata da un evento sconvolgente, che già dalle prime pagine sembra scombussolare la vita del ragazzo: la morte di una persona a lui molto cara. Il dolore e il senso di sconforto che prova per il lutto vengono pian piano sostituiti, nel protagonista come nel lettore, da una domanda che si insinua con prepotenza nell'inconscio: a cosa serve il flauto misterioso di cui Pip viene in possesso?

Successivamente il ragazzo torna da Jakob, amico di suo padre nonché datore di lavoro. L'uomo gli chiede se non è troppo presto per lavorare, ma dopo l'insistenza del ragazzo gli propone di portare degli arnesi nel vicino borgo di Parvis.

Il flauto diventa quasi l'elemento catalizzatore di questi primi capitoli, sembra che tutte le vicende girino intorno ad esso e che siano in molti a conoscerne l'esistenza, forse anche in troppi. Pip lo sperimenta subito, sia con Jim, il proprietario del negozio di Parvis a cui deve portare gli attrezzi, sia quando, sulla strada di ritorno, si ritrova inseguito da un uomo che vuole derubarlo. Quando si ritrova il fucile puntato addosso compare Jim e gli urla di suonare il flauto. Pip soffia dentro l'oggetto e crea una dolce melodia...

Qui mi fermo. Spero che come me abbiate voglia di conoscere il resto da soli.

- ambientazione

Non avevo mai letto una storia ambientata nel sud-est asiatico, per cui leggere le descrizioni di Veen, il villaggio ameno in cui vive Pip, mi ha permesso di ambientarmi subito nel clima e nelle relazioni tra i vari abitanti. Mi è sembrato quasi di essere lì, con il sole sulla nuca, mentre le braccia lavorano il terreno e i campi verdi e dorati si estendono a vista d'occhio fino ai piedi delle montagne. Anche il borgo di Parvis in cui il ragazzo arriva è descritto molto bene, in particolare il negozio in cui entra il nostro protagonista.

- caratterizzazione dei personaggi

Nonostante sia narrato in terza persona, chi legge riesce a immedesimarsi subito in Pip. Dalle emozioni che prova e dalle sue vicende non possiamo non entrare in empatia con lui e provare le sue sensazioni altalenanti. Attorno a lui vediamo muoversi molti personaggi secondari.

Il primo è la madre, Aura, che lo supporta nel suo lutto, ma è capace di pensare al benessere del figlio e al suo futuro. Gli spiega la storia del flauto, ma fa capire al lettore che sta nascondendo qualcosa...

Un altro personaggio è Jakob, amico del padre e suo datore di lavoro. Tratta Pip come uno di famiglia e gli sta molto vicino nei primi giorni di rientro al lavoro. Propone al ragazzo una trasferta nel villaggio vicino e fornisce al ragazzo altre informazioni sul flauto, una volta scoperto che il ragazzo ne è entrato in possesso. Anche lui sembra saperne di più ma Pip sembra non accorgersene, o forse non dà troppo peso alla cosa.

L'ultimo di cui vi voglio parlare è Jim, il proprietario del negozio nel villaggio vicino. Con pochi tratti viene descritto molto bene: misterioso, saggio e ispira da subito fiducia nel ragazzo, così come l'ha ispirata a me. Chissà se lo rivedremo più avanti?

- temi

Il primo tema su cui si concentra la storia è quello del dolore del lutto. Viene trattato con minuzia, mostrando due esempi diversi di risposta a questo dolore. Però Chiave non è una storia centrata unicamente sulla morte di una persona cara, per cui – giustamente – dopo pochi capitoli ci si imbarca verso temi più avventurosi.

Tra gli altri temi principali troviamo il mondo che ruota attorno alla vita agreste vietnamita e alle relazioni tra i membri del villaggio: si percepisce la sensazione di comunità che gli abitanti hanno sviluppato tra di loro, come ci si interfaccia tra i vari lavori e tra i conoscenti di un villaggio dove, apparentemente, si condividono molte cose, non solo materiali. Un esempio il vicino borgo di Parvis in cui tutti gli abitanti invitano Pip a entrare in casa e lo accolgono con calore.

L'ultimo tema, quello più misterioso e appena svelato è ovviamente legato a una tradizione, una profezia quasi. E la concretizzazione di questo tema risiede nell'oggetto che Pip porta sempre con sé e che gli ricorda tanto la persona perduta: il flauto. Credo che nei capitoli centrali si possa carpire qualche informazione in più a riguardo.

- stile

Lo stile è distribuito molto bene tra descrizioni e azioni con i dialoghi. Le prime aiutano a entrare in empatia con il personaggio, a sentire il luogo come proprio, come vissuto, nonostante si tratti di una località esotica e difficilmente assimilabile a un paesaggio italiano. Ogni aspetto ci viene presentato come se noi lettori fossimo lì con i personaggi: i segni sul volto del padre, gli spazi interni della loro abitazione, la fontana del villaggio, di fatto ci fanno osservare il mondo con gli occhi di Pip, non solo metaforicamente.

I dialoghi sono brevi, rientrano nel personaggio di Pip, un lavoratore che pensa all'essenziale, soprattutto dopo il recente lutto. Sono spesso mossi dalla curiosità di un personaggio: Pip vuole sapere cosa può fare per lavorare di più, Jakob cosa gli ha detto Aura sul flauto, il ragazzo si interessa agli orologi, mentre l'anziano si sofferma sul nome e la provenienza del protagonista. L'azione è descritta molto bene, i passaggi sono chiari e il lessico è ricercato, ma i termini non sono pomposi e non si discostano dall'ambientazione mantenendo il linguaggio aderente al contesto, come difficilmente accade su questa piattaforma.

- a chi lo consiglieresti?

A chi vuole un'avventura esotica in questo periodo molto particolare (una quarantena ancora molto lunga per noi studenti). A chi non si accontenta di restare nei propri confini geografici, ma vuole viaggiare nello spazio e tra culture molto diverse tra loro. A chi ha bisogno di quel guizzo di mistero che rende il sapore più invitante e tiene incollato alla pagina. Io non vedo l'ora di sapere a cosa serve il flauto. Spero che anche a voi sia venuta la stessa sete di risposte.

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