11. Malintesi e segreti indicibili - Parte 1

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Il freddo stava aumentando progressivamente, penetrandole sempre più nelle ossa.
Luana riusciva a percepirlo anche attraverso il muro umido contro cui era appoggiata, nonostante il suo effetto fosse mitigato dal respiro caldo di Kisshu e dalla sua presa salda sui polsi.

Erano così vicini l'uno all'altra, così apparentemente uniti. Eppure era solo un' illusione, perché la ragazza, per l'ennesima volta si era dimostrata totalmente incapace di penetrare la barriera di rabbia che quest'ultimo aveva eretto attorno a sé. Le era impossibile capire quello che provava e perché lo provasse, anche se il sigillo, in teoria, avrebbe dovuto renderle il compito più facile.

Quanto tempo era passato da quando avevano iniziato a discutere? Cinque minuti? Venti?
Ogni volta che si ritrovava sola con lui non riusciva mai a rendersi conto dell'effettivo scorrere del tempo, perfino quando lo trascorrevano litigando e accapigliandosi.

Ma forse litigio non era un termine adatto a descrivere lo scontro che stava segretamente avvenendo tra loro in quel momento: interrogatorio sarebbe stato più appropriato, dato che, fino ad allora, era sempre stato l'alieno a porle domande incalzanti, mentre lei non era ancora riuscita ad aprire bocca per protestare, o almeno per formulare una parola di senso compiuto che non assomigliasse a uno squittio.

Aveva intenzione di tenerla in ostaggio e spiaccicata dentro a un vicolo cieco per tutto il santo giorno?

Parte della sua irritazione dovette trapelare nel suo sguardo perché, dopo un tempo che le parve interminabile, l'alieno parlò -Prima risponderai, prima ti lascerò andare.

Che cos'era, un ricatto?! Sì, probabilmente lo era.

Sospirò sonoramente, arrovellandosi per trovare una maniera di risolvere quella situazione. Sarebbe stata più che lieta di rispondere alle sue domande, ma farlo mentre egli si trovava in quello stato mentale sarebbe stato impossibile, oltre che controproducente. Era ancora livido di rabbia e così rigidamente immobile da sembrare una statua: decisamente non ciò che si sarebbe definito un ottimo ascoltatore.
Doveva trovare un modo per domare il suo oscuro fuoco interiore e, soprattutto, per liberarsi da quel suo sguardo indecifrabile, altrimenti sarebbe impazzita prima di sera.

-Non ho intenzione di tenerti nascosto niente, -cominciò, parlando lentamente ed evitando di guardarlo direttamente negli occhi, "Magari mostrare un atteggiamento sottomesso e remissivo funzionerà bene con lui come funziona con le bestie feroci." -ma non credo che questo sia il luogo più adatto per parlarne.

Le labbra di Kisshu si piegarono in una linea dura e implacabile. -Non credo che tu sia in una posizione tale da dettare regole. -sibilò, avvicinandosi di colpo e schiacciandola violentemente contro il muro. -Inoltre, mi piace questo posto: nessuno ti può vedere e sentire, dunque non vedo perché non potremmo parlare qui.

Luana avvertì i mattoni premere dolorosamente contro la sua schiena. Ormai aveva perduto ogni sensibilità alle mani e non era sicura che la colpa fosse soltanto del freddo. -Kisshu, per favore... -gemette tentando di liberare i polsi dalla dolorosa stretta in cui erano immobilizzati -non è spaventandomi che risolverai qualcosa. Io voglio davvero raccontarti tutto, ma...

-Non mi interessano i tuoi stupidi racconti. -La interruppe l'alieno, i denti scoperti in un' espressione feroce.

-E allora che cosa diavolo vuoi?!

Il volto di quest'ultimo parve tendersi in una smorfia di dolore misto a disgusto. -Voglio sapere... -esalò, gli occhi ridotti a due fessure. -perché hai attivato il sigillo.

La ragazza ammutolì, guardandolo come avrebbe fatto con un folle in vena di vaneggiamenti -Mi stai prendendo in giro? -chiese, sollevando un sopracciglio, a dir poco sconcertata -Che razza di domanda è "Perché hai attivato il sigillo"?! Lo sai benissimo che il sigillo si attiva solo quando...

-Oh, lo credevo anch'io. -asserì quello, gelandola con un'occhiata carica di astio. -E in particolare, per un protetto il sigillo si attiva solo quando il protettore si trova in un pericolo molto grave, tale da mettere a rischio la sua vita. Ma nel tuo caso... immagino che tu, non so come, l'abbia attivato apposta.

-Come avrei fatto ad attivarlo apposta?

-Questo lo dovrei chiedere io a te.

La Mew alien alzò gli occhi al cielo: Kisshu, decisamente, si stava comportando in maniera ridicola. -E perché avrei dovuto farlo?! -lo interpellò, curiosa di sapere quale altra assurda risposta si sarebbe inventato, pur di trovare una scusa per essere arrabbiato con lei.

-Per vendicarti. -rispose lui, semplicemente. I suoi occhi dorati si accesero di uno scintillio sinistro, mentre la sua mano destra scattava ad accarezzarle il contorno delle labbra, lasciando tracce gelide sulla sua pelle. -Per farmi capire che non devo permettermi mai più di tentare di baciarti, che preferiresti qualunque altro tipo di labbra alle mie.

Le sue parole rimasero sospese nell'aria e fluttuarono nel vento insieme al profondo silenzio che le seguì.
Luana batté le palpebre più volte, chiedendosi se davvero avesse udito quelle parole uscire dalla bocca del compagno di squadra o se non fosse per caso diventata pazza a sua volta. Si potevano avere allucinazioni uditive? Forse aveva contratto una malattia rarissima alle orecchie.

-Spero che tu stia scherzando... -quando parlò, la voce le uscì stridula e più acuta di due ottave -non puoi veramente aver pensato a una cosa del genere...

Qualcosa nello sguardo dell'alieno la indusse a credere che quest'ultimo fosse veramente convinto delle sue congetture, per quanto strambe e inconcludenti fossero.
Spalancò la bocca, a dir poco incredula.
Per questo era così arrabbiato? Non perché aveva deliberatamente saltato gli allenamenti per passare la mattina in compagnia del suo ormai ex amico, ma perché il sigillo si era attivato mentre stava per baciarlo e...

Si passò la mano libera sul volto, mentre una risata a dir poco isterica prorompeva dalle sue labbra, lasciandola senza fiato. -Cioè, tu pensi che io abbia voluto fartela pagare per quella... cosa! -rise più forte e dovette aggrapparsi al muro per non cadere a terra.

Kisshu rimase perfettamente serio, osservandola mentre tentava disperatamente di ricomporsi. -Lo trovi divertente? -ringhiò, dopo qualche istante, in tono tetro, gli occhi nuovamente ridotti a due immobili fessure.

Si sarebbe aspettato di vederla tremare nuovamente sotto la sua furia, di udirla balbettare delle stupide scuse per placarlo, magari di avvertire la sua mano stringersi attorno alla propria veste in segno di supplica, ma lo sguardo infuocato e fiero che la giovane gli rivolse lo colse totalmente alla sprovvista.
Per qualche strana ragione, il suo atteggiamento era completamente mutato rispetto a qualche attimo prima, ora pareva quasi accusatorio e conteneva una tacita sfida.

-No.-Luana inclinò la testa, sottraendosi al tocco lascivo del compagno di squadra -Lo trovo decisamente ridicolo e, se permetti, alquanto offensivo nei miei confronti.

Non sapeva nemmeno lei con esattezza da quale recondita area del suo animo avesse tratto quell'eroico coraggio che le aveva permesso di fissarlo dritto negli occhi senza tremare come una foglia, nonostante la sua furia terrificante.

Forse quella reazione era stata causata dall'improvvisa consapevolezza di essere stata, ancora una volta, attaccata ingiustamente: avrebbe accettato qualunque rimprovero riguardante la sua permanenza in casa di Kevin durante l'orario degli allenamenti, ma l'accusa mossa da Kisshu non aveva nulla a che fare con il suo ruolo di Mew Mew e sfiorava i limiti dell'inaccettabile, offendendo oltre alla sua persona, perfino il suo compito di protettrice.

-Prima di tutto, dovresti sapere meglio di me che il sigillo non si può attivare volontariamente e che nessuno è mai riuscito nell'impresa prima d'ora. Tanto meno io, che a malapena capisco che cosa sia. -lo redarguì con sguardo severo, senza smettere un istante di guardarlo negli occhi -Secondo: sono la tua protettrice, accidenti! Come ho già detto, non so niente di queste cose, ma in quanto tua protettrice non penso di potermene andare in giro a vendicarmi di te, facendo leva su chissà quali sentimenti, solo per il gusto di farlo!

Mentre parlava, notò l'ombra di una lieve incertezza farsi strada negli occhi gelidi dell'alieno che, tuttavia, continuò a rimanere impassibile come se non volesse nemmeno ascoltarla.

-Ma a parte la teoria... davvero pensi che io sia una persona così spregevole da attivare il sigillo solo per capriccio?

-Che cosa dovrei pensare?! -sbottò a quel punto Kisshu, allontanandosi di qualche centimetro da lei, senza tuttavia smettere di trattenerla per un polso. -Il sigillo si attiva, facendomi pensare che tu sia in pericolo mortale, e quando ti raggiungo ti ritrovo chinata su... quel tizio! -pronunciò le ultime due parole con un' indubbia nota di rammarico nella voce.

-Ma Kisshu! -Luana scosse la testa, sempre più incredula di fronte alle invettive del giovane. -Non ti rendi conto che quello che dici non ha minimamente senso?! Se anche avessi voluto ferirti, non avrei certo usato un espediente così stupido come un bacio!

-Perché dovrebbe essere stupido?

-Perché io nemmeno ti piaccio! -gridò, esasperata, alzando gli occhi al cielo -Tu sei innamorato di Ichigo! Che te ne importa di chi vado a baciare, o perché?! -concluse, guardandolo di sottecchi, in attesa di una risposta altrettanto esasperata.

L'alieno, tuttavia, parve ammutolire improvvisamente, gli occhi che la scrutavano quasi smarriti, come se la vedessero per la prima volta, come se le parole della Mew alien avessero aperto una nuova voragine oscura piena di interrogativi.

Luana rimase a sua volta immobile a fissarlo, inquietata dalla sua totale assenza di reazioni. Perché non rispondeva?!

Rivolgendogli quella domanda a bruciapelo aveva avuto l'intenzione di riscuoterlo dalla rabbia facendo leva sulle sue certezze. Non avrebbe mai potuto immaginare che, invece, il suo maldestro tentativo lo avrebbe fatto piombare nella confusione più totale.

Fino a quel momento lei stessa era stata totalmente certa che nel cuore di Kisshu ci fosse spazio solo per la sua Ko-neko-chan, e che così sempre sarebbe stato.
Non si era mai illusa di poter essere per lui qualcosa in più rispetto a un'alleata fidata, o al massimo una confidente.

Certo, era consapevole del fatto che l'amico provasse un qualche tipo di attrazione fisica nei suoi confronti, ma aveva sempre pensato che fosse scatenata dalla sua presunta somiglianza con Ichigo, più che da un vero ascendente che esercitava nei suoi confronti.
E se invece si fosse sbagliata per tutto quel tempo? Se dopo tutti i suoi tentativi di essergli amica, l'alieno si fosse davvero invaghito di lei?

La sola idea che un'ipotesi del genere potesse avere fondamento bastò a innescare un repentino incremento del suoi battiti cardiaci, seguito da un improvviso inaridimento della bocca e da sudore freddo in tutto il corpo.

Kisshu, dal canto suo, continuava a rimanere immobile, i fiocchi di neve che gli vorticavano attorno senza nemmeno più sciogliersi.

La ragazza, improvvisamente, ebbe paura.

Non lo stesso sordo terrore provato precedentemente di fronte allo sguardo implacabile di Kevin, ma qualcosa di più sottile che dal fondo dello stomaco le saliva dolorosamente fino al petto, incrementando ulteriormente la folle corsa del suo cuore.
Quelle emozioni così sgradevoli erano provocate dalla consapevolezza di trovarsi a un bivio e non avere idea di che strada prendere.

Doveva riscuotere l'alieno e indurlo a parlare, pur con tutti i rischi per la sua sanità mentale che ciò avrebbe comportato, oppure cambiare discorso e magari approfittare del suo smarrimento per imporgli la propria versione dei fatti?

Sempre ammesso che fosse riuscita a emettere una frase di senso compiuto prima che scendesse la notte, perché la sua bocca, ora come ora, non ne voleva assolutamente sapere di aprirsi.

"Andiamo! Che razza di guerriera sei?! Affronti a muso duro ogni nemico che ti si para davanti e non hai il coraggio di parlare di sentimenti?" si rimproverò, nel tentativo di ritrovare il coraggio perduto.

Più facile a dirsi che a farsi.
La realtà era che aveva timore di quello che lui le avrebbe detto, di ferirsi di nuovo, questa volta nell'animo, di alimentare false speranze buone solo a renderla più fragile.

Perché se ormai era certo il fatto che Kisshu provasse qualcosa nei suoi confronti, era altrettanto certo che questi suoi nuovi sentimenti non avrebbero mai potuto competere con ciò che lo legava a Ichigo.

"Quindi meglio non rischiare e ritirarsi prima che la partita cominci. Hai già fatto abbastanza sciocchezze per oggi, senza aggiungere alla lista anche quelle amorose." Facendosi forza, mandò giù il nodo di tensione che le si era bloccato in gola e si avvicinò cautamente all'alieno dagli occhi dorati, che pareva ancora immerso in un universo parallelo.

-Ora pensi di essere in grado di ascoltarmi? -gli domandò, lieta di constatare che la sua voce non aveva conservato la benché minima traccia di incertezza.

Kisshu tornò improvvisamente presente a se stesso e, sorpreso nel trovare il volto della giovane così vicino al proprio, non poté trattenersi dal sobbalzare lievemente: non l'aveva sentita avvicinarsi. -Ascoltarti? -ripeté poi, squadrandola con espressione nuovamente diffidente.

Contrariamente a ogni buona aspettativa, la giovane avvertì un' improvvisa vampata di imbarazzo quando incrociò i suoi occhi color del sole, e dovette immediatamente rivolgere la sua attenzione altrove per evitare di cadere in iperventilazione. -Sì, insomma... -borbottò, torturandosi nervosamente una ciocca di capelli ricci -ormai dovresti averlo capito che la tua teoria della vendetta non ha minimamente senso.

Ma perché ogni volta doveva essere così difficile parlare con quel dannato alieno?!

-Dici? -il tono beffardo con cui Kisshu pronunciò quelle parole la colse alla sprovvista. Sembrava quasi... divertito?

Quando sollevò lo sguardo per accertarsi di non essere definitivamente caduta preda di illusioni uditive, si accorse che era proprio così: l'alieno stava sorridendo! Anzi peggio, stava letteralmente ghignando.

Le salì il sangue alla testa, e lo sconcerto lasciò rapidamente il passo a una certa irritazione -Sì, dico! -lo rimbeccò, incrociando le braccia: non riusciva a capire che cosa ci trovasse, di tanto divertente.

Per tutta risposta, lui si avvicinò, senza smettere di esibire quel dannato sorrisetto che la mandava in bestia, e le sollevò il mento costringendola a guardarlo dritto negli occhi. -Se la mia teoria non ha minimamente senso perché eviti il mio sguardo, tesorino? -le mormorò in tono suadente.

Luana deglutì, avvertendo brividi gelidi correrle lungo la schiena. Forse tutti gli alieni avevano la capacità di controllare gli esseri umani con una semplice occhiata, perché in quel momento, lei si sentiva completamente vittima dello sguardo di Kisshu e non riusciva neppure a muoversi di un millimetro. -Stai cercando anche tu di attaccarmi con i tuoi poteri mentali? -mormorò, quasi senza accorgersene, in tono desolato.

L'altro, con suo enorme sollievo, a quelle parole si ritrasse di botto. -Poteri mentali?! -ripeté, sconcertato -Certo che no! I guerrieri semplici come me non hanno... -s'interruppe, aggrottando le sopracciglia -come fai a sapere che alcuni di noi possono controllare la mente dei nemici?

-Perché poco fa -rispose la ragazza tornando improvvisamente seria -un alieno ha soggiogato la mia volontà fissandomi negli occhi, esattamente come hai fatto tu. E ha tentato di costringermi a baciarlo.

-Cosa?!

-Stava effettivamente per riuscirci. -continuò, ignorando deliberatamente l'espressione inorridita del compagno di squadra -Fortunatamente il sigillo si è attivato. I polsi hanno incominciato a bruciare e ho sentito la tua voce nella mia testa. Grazie a te, ho ripreso per un attimo il controllo delle mie facoltà e ne ho approfittato per fuggire via. -si strinse nelle braccia, trattenendo un brivido al ricordo del grido di rabbia di Kevin -Se non fosse stato per il sigillo...

-Stai scherzando?! -la interruppe Kisshu, afferrandola per le spalle -vuoi dire che sei appena stata attaccata da uno di noi?!

Pareva nuovamente fuori di sé e, per un attimo, la giovane temette che non le avesse creduto.
Dopo qualche istante, tuttavia, Kisshu la lasciò andare.
Senza dire una parola, si girò di scatto, assestando un sonoro pugno contro il muretto di mattoni che vibrò spaventosamente, minacciando di disintegrarsi.
Dopodiché rimase immobile, dandole le spalle.

Seguì qualche istante di silenzio teso, durante il quale Luana gli si avvicinò preoccupata, posando una mano sulle sue spalle tremanti con l'intento di placarlo. -Va tutto bene, adesso! Non mi...

-No, non va tutto bene! -la interruppe l'alieno, sottraendosi bruscamente al suo tocco e incominciando a camminare avanti e indietro ossessivamente -Ora vado a prendere quella feccia e lo ammazzo con le mie mani!

Senza attendere oltre, fece per teletrasportarsi con un rapido movimento delle dita, tuttavia venne bloccato dalla presa salda della Mew alien che, senza preavviso, lo aveva afferrato per un braccio.

-Lasciami andare! -le ringhiò contro, tentando senza successo di liberarsi. Da quando quella ragazzina era diventata così forte?

Luana scosse la testa con decisione. -No. Non possiamo agire così rapidamente. Dobbiamo prima parlarne con gli altri.

-Non dire sciocchezze! Farei un favore a tutti quanti uccidendolo! Soprattutto a te!

-Lo so. -il tono di voce della giovane si addolcì, mentre un debole sorriso le si dipingeva sulle labbra. -Credimi, ti sono molto grata per il tuo tentativo di aiutarmi... ma comportarti in modo così impulsivo potrebbe metterti in pericolo. -spiegò, allentando inconsciamente la presa sul braccio dell'alieno e afferrandogli invece la mano, in una muta richiesta di comprensione -Non sappiamo quanto siano pericolosi i suoi poteri, e tanto meno se abbia dei compagni a sostenerlo. Finiresti per trovarti accerchiato. E dubito che avrebbero pietà di te solo perché provenite dallo stesso pianeta. Quindi, ti prego... non lasciare che la rabbia ti faccia prendere decisioni affrettate!

Kisshu stinse i denti, volgendo lo sguardo prima in direzione della casa di Kevin e poi verso la Mew alien, chiaramente diviso tra l'istinto di proteggerla e quello di assecondare la sua volontà.

Infine sospirò sonoramente, scuotendo la testa. -E va bene. Come vuoi tu. -Acconsentì, in tono tutt'altro che convinto. -Io continuo a credere che sarebbe stata una splendida idea sbudellarlo... ma, dopotutto, sei tu la vittima e a te spetta decidere che cosa farne. -Mentre pronunciava quelle parole, intrecciò a sua volta le dita attorno a quelle della Mew alien, lanciandole contemporaneamente uno sguardo complice, come a volersi scusare delle sue azioni precedenti.

Il cuore di Luana ebbe un sobbalzo a quel contatto che le trasmise un' improvvisa sensazione di calore, cacciando via il freddo invernale.

Senza riuscire a trattenersi, si sciolse in un sorriso imbarazzato. -Allora sarà meglio andare alla base per informare gli altri. -constatò, cercando inutilmente di darsi un contegno. Tuttavia, per quanto tentasse di incurvare le proprie labbra verso il basso, quelle non ne volevano sapere di obbedirle e rimanevano tenacemente aperte a mostrare i denti candidi.

-Agli ordini. -ribatté Kisshu.

Prima di attuare il teletrasporto aggiunse, speranzoso -Ma ricordati che se cambi idea e vuoi sbudellarlo, io sono a disposizione! -con il solo risultato di ricevere una gomitata ben assestata nelle costole da parte della sua protettrice.

*********************

Ed eccomi tornata con una nuova parte!
Sì, lo so in questa scena Kisshu ha un comportamento inqualificabile, lo detestavo pure io mentre stavo scrivendo. D'altronde le cattive abitudini non possono sparire dal giorno alla notte...
Ci tengo a dire che non intendo idealizzare come romantici i comportamenti violenti verso le ragazze, e spero che non sia questo il messaggio che è passato. Sto solo cercando di essere più in character possibile, favorendo allo stesso tempo un cambiamento graduale, ma verosimile degli alieni, che hanno delle regole sociali diverse dalle nostre e sono un pochino più arretrati da questo punto di vista.

Volevo mettere in chiaro la cosa perchè non vorrei offendere nessuno. Spero di essere riuscita a sottolineare il fatto che Luana non si è fatta mettere i piedi in testa e non ha tollerato di essere vittima dell'ennesima scenata.

Chiusa questa parentesi, fatemi sapere cosa pensate di questo capitoletto.

Alla prossima parte!

MoonBlack1993

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