13. Alleanze e cambiamenti - Parte 2

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-Ciao, Micetta...

Ichigo si lasciò sfuggire un gemito soffocato, appiattendosi contro il muro, quasi sperando che quest'ultimo la inghiottisse e le risparmiasse l'ennesimo confronto senza capo né coda con l'alieno dagli occhi dorati.

Quando fu chiaro che nulla di tutto ciò sarebbe accaduto, si costrinse a racimolare un po' di coraggio e a fare un passo avanti. -Che cosa ci fai qui?

Kisshu le lanciò uno sguardo divertito, gli occhi pericolosamente scintillanti. -Che accoglienza fredda, ko-neko-chan! -miagolò, sistemandosi più comodamente sul materasso -E io che speravo che saresti stata felice di vedermi, dopo tutto questo tempo. Invece, sembra che tu abbia visto un fantasma.

La Mew rosa provò un lampo di profonda irritazione vedendolo strusciarsi senza alcun ritegno sul suo cuscino, e in un attimo riacquistò tutta la caparbietà perduta. -L'ultima volta che ci siamo visti mi hai costretta a baciarti a tradimento e ci ho quasi rimesso la vita! Scusa tanto se non ti invito a prendere un tè! -sbottò, dirigendosi verso di lui a grandi passi e allungando la mano con il palmo rivolto verso l'alto. -Ora ridammi la spilla!

Per tutta risposta, il sorriso sadico del suo interlocutore si allargò, mentre con un gesto fluido allontanava la spilla per la trasformazione fuori dalla sua portata e le rivolgeva uno sguardo di sfida. -Perché non vieni a prendertela?

Ichigo avvertì la già misera pazienza ancora conservata dissolversi definitivamente e, senza quasi rendersene conto, si ritrovò a inveire contro l'invasore a voce più alta di quanto non fosse auspicabile. -Non ho voglia di giocare, Kisshu! Ho passato una giornata veramente pesante oggi, da bastarmi per una settimana intera! Quindi se non vuoi che io inizi a scaraventarti addosso ogni oggetto presente in questa camera, ti conviene dirmi perché diavolo sei qui e che cosa vuoi da me! -e, come a sottolineare l'effettiva consistenza delle sue minacce, afferrò dalla mensola un pesante vocabolario di inglese, brandendolo con entrambe le mani.

-Calma, calma! -Kisshu, allarmato, si affrettò a balzare giù dal letto, sollevando le mani in segno di resa.

-Vuoi la mia spilla?! Tienitela! Basta che tu te ne vada via, subito!

-Ichigo! -provò a spiegare, riuscendo a evitare per un pelo il pesante libro, che finì a schiantarsi contro il muro, a un passo dalla sua testa. -Non sono qui per combattere contro di te, né per avere la tua spilla.

La giovane, che stava già reggendo tra le braccia altri tre libri universitari ed era pronta a servirsene come arma anti-alieno, si bloccò con il braccio a mezz'aria, lanciandogli un'occhiata diffidente -E allora che cosa vuoi? -domandò, con voce tesa.

Kisshu notò che sembrava una donna sull'orlo di una vera e propria crisi isterica, e si domandò come potesse essere così nervosa, quando, da quanto gli era parso di capire, in quei mesi ella era riuscita a realizzare buona parte dei suoi desideri, tra cui trasferirsi in Inghilterra e andare a vivere con il principe dei suoi sogni. Non aveva esattamente l'aria di una persona felice, nonostante tutto.

Un tenue barlume di speranza tornò ad accendersi a tradimento nel suo cuore, speranza, tuttavia, che il giovane si affrettò a scacciare, ribadendo a se stesso che in quel momento aveva faccende più impellenti di cui occuparsi. Se tutto fosse andato bene, avrebbero potuto parlare più avanti della loro reciproca situazione sentimentale.

-Voglio solo parlarti. -si limitò dunque a rispondere, decidendo di comportarsi onestamente, per una volta. -Sono stato mandato qui da Pai, per parlare con te di una questione... spinosa.

-Se dovevi solamente parlarmi, perché hai preso la mia spilla?

-Perché temevo che avresti reagito... beh... come hai effettivamente reagito, e volevo impedirti di trasformarti e attaccarmi senza prima ascoltare quello che avevo da dire.

La giovane espirò, sorpresa, ma al tempo stesso rassicurata dall'espressione insolitamente seria presente sul volto del proprio nemico e dalla rapidità con cui egli aveva risposto.

Cautamente, abbandonò la propria posizione difensiva e si sedette sulla sedia da ufficio che Masaya usava quando trascorreva la serata a studiare, senza tuttavia smettere di stringere i libri scolastici tra le braccia. -D'accordo, mi sembra una questione seria. -ammise, incrociando rigidamente le gambe e rivolgendo per la prima volta all'alieno uno sguardo puramente interessato. -Qual è il problema?

Quest'ultimo si trattenne a stento dall'esultare, terribilmente sollevato dall'idea che la Mew neko non si fosse rifiutata totalmente di ascoltarlo, nonostante i loro trascorsi a dir poco burrascosi. Forse Pai aveva visto giusto quando aveva deciso di sfruttare il loro, cosiddetto, legame.

-So che probabilmente ti sembrerà assurdo e capirei perfettamente se, dopo tutto quello che il mio gruppo ha causato al vostro pianeta, dopo tutto lo scompiglio che abbiamo creato, tu ti rifiutassi di ascoltare la nostra richiesta. Ma abbiamo bisogno del tuo aiuto. Del tuo e di quello di tutte le altre Mew Mew.

Ichigo si tese istintivamente sulla sedia, avvertendo all'istante il peso che quel discorso portava con sé. -Perché? -domandò, mordendosi nervosamente il labbro inferiore.

-Siamo stati minacciati da un nuovo gruppo di... alieni. Vogliono una cosa da noi. Una cosa che noi non possiamo assolutamente cedergli.

-L'acqua Mew?

Kisshu, suo malgrado, si ritrovò a schiudere le labbra in un sorriso a metà tra il sarcastico e lo scoraggiato. -No, non è un oggetto quello che vogliono. L'acqua Mew che abbiamo recuperato è già sul mio pianeta, ma... è una storia complicata, non so come spiegartela in poche parole.

La Mew neko aggrottò le sopracciglia, decisamente confusa da tutto quel discorso. Aveva sempre avuto non poche difficoltà nel mettere a punto nuove strategie di battaglia o nell' immedesimarsi con eventuali nemici. -Non ho capito molto bene, devo ammetterlo. Come può un gruppo di alieni avercela con voi, se voi siete gli alieni? Non dovreste fare parte della stessa... fazione?

-Come ho già detto, è una storia complicata.

-Beh, io voglio spiegazioni! -ribadì, irremovibile, tamburellando con le dita sulla superficie lucida della scrivania. -Non presto aiuto a qualcuno se quel qualcuno non si degna nemmeno di spiegarmi perché ha bisogno di una mano.

Osservando un lampo di malcelata rabbia attraversare repentinamente il volto dell'alieno, si irrigidì istintivamente in posizione difensiva, acutamente consapevole del fatto che le proprie incaute parole avrebbero potuto scatenare, da parte del suo nemico, una delle solite reazioni impetuose, che potevano comprendere lo scagliarsi contro di lei, lo strattonarla per un braccio, sbatterla contro il muro e altri vari atti violenti.

"Ichigo, sei proprio un'idiota!" si rimproverò, stringendo convulsamente i libri tra le braccia, pronta a balzare via non appena la furia del giovane si fosse scatenata.

Invece, contro ogni previsione, quest'ultimo si limitò a serrare le palpebre e a esalare un profondo sospiro, come valutando la possibilità di esaudire la sua richiesta.

-E va bene! -ringhiò infine, sorprendentemente, passandosi con fare esasperato una mano tra i capelli verde scuro -Non saresti tenuta a conoscere i dettagli, ma qualcosa posso dirti.

La Mew neko abbandonò cautamente la sua posizione difensiva, ancora più stupita e, al contempo, decisamente sollevata dal fatto che Kisshu avesse finalmente appreso come utilizzare un po' di autocontrollo.

-Per farla breve... un gruppo di nostri "complanetari" è partito dal pianeta per catturare un individuo che è fuggito parecchi anni fa. La cosa non ci toccherebbe affatto, se non che... abbiamo scoperto che in questa faccenda è invischiata anche Luana. Ora anche lei potrebbe essere in pericolo. Per questo abbiamo bisogno del vostro aiuto, vogliamo semplicemente che ci aiutiate a proteggerla!

-Quindi, se non ho capito male, non si tratta di aiutare direttamente voi, ma solo lei.

-Esattamente.

Ichigo lasciò che il silenzio cadesse su di loro per lunghi istanti, durante i quali tentò disperatamente di dare un senso logico a tutte quelle informazioni, senza, peraltro, riuscirci. -Questo è davvero complicato. Non riesco a capire come una ragazza umana possa ritrovarsi di punto in bianco invischiata in faccende aliene. Non ha senso. -gemette, infine, scuotendo la testa con fare sconsolato.

Kisshu le si avvicinò lentamente, consapevole del fatto che quella dovesse essere una decisione molto difficile da prendere per lei, da sempre così ostinatamente ligia alle proprie credenze, ma, al tempo stesso, tutt'altro che intenzionato a lasciar perdere. -Mi dispiace. So che vorresti un racconto più dettagliato, ma non posso dirti altro.

-Come posso decidere se aiutarvi o meno, con queste misere informazioni?

-Non serve necessariamente che tu decida adesso. Quello che Pai vuole da te è solamente che tu ottenga da Shirogane la promessa di un incontro. -spiegò, con fare spiccio. -Dopodiché, potremo discutere della nostra alleanza con più calma.

-Però tu non sembri molto felice della cosa. -osservò, a quel punto, la ragazza, alla quale non era sfuggito lo sguardo frustrato dell'interlocutore. -Non sei contento di proteggere quella ragazzina? -gli domandò, riferendosi a Luana.

Si rese conto di avere completamente sbagliato a interpretare i sentimenti del giovane, solamente quando quest'ultimo le rivolse un'occhiata a dir poco gelida, che fece calare in un istante la temperatura della stanza di parecchi gradi.

-Semmai è esattamente il contrario, Ichigo. -sibilò quello, avvicinando il proprio viso a quello di lei fino a trafiggerla con lo sguardo e pronunciando il suo nome con una freddezza tale da darle i brividi. -Non mi importa un accidente dei piani grandiosi di Pai, voglio solo che quella ragazzina, come la chiami tu, non rischi la vita a causa di un branco di psicotici maniaci delle regole! L'idea di dover aspettare gli sporchi comodi di Shirogane per ottenere protezione mi manda in bestia!

Ichigo deglutì sonoramente, totalmente spiazzata da quel repentino cambio di umore. -H-ho capito! -balbettò, serrando gli occhi per non essere costretta a immergersi in quelle fredde e crudeli pozze color oro fuso che sembravano volerla divorare.

Solamente quando egli, finalmente, si allontanò, prendendo a percorrere a lunghi passi il perimetro della camera, riuscì a trovare il coraggio di riprendere a respirare, la schiena ancora percorsa da brividi freddi.

Non si sarebbe mai aspettata una reazione così protettiva da parte dell'alieno, soprattutto nei confronti di un essere umano. Fino a quel momento le era sempre capitato di vedere il suo lato possessivo, rude o impulsivo, ma non aveva mai rilevato alcun istinto di protezione in lui, se non in situazioni disperate come quella dell'ultima battaglia contro Deep Blue.
Forse, inaspettatamente, si era davvero affezionato a Luana, sebbene i primi tempi avessero avuto non poche difficoltà a sopportarsi. "Probabilmente dovrei scusarmi per essermi lasciata sfuggire una frase tanto infelice"

Quando aprì la bocca per parlare, però, tutto quello che riuscì a dire fu: -Allora, che cosa vuoi che faccia?

Kisshu si voltò a guardarla alquanto sorpreso ma, per una volta, non proferì parola, segno che, evidentemente, nemmeno lui doveva avere escogitato un piano geniale per accelerare i tempi burocratici tra Pai e Shirogane.

-Potrei fare pressione per indurre Ryou a fissare un incontro più velocemente... ma per il resto...

Udendo le parole della ragazza, il giovane non riuscì a trattenere uno dei suoi soliti sorrisi a metà tra il trionfante e il perverso. -Questo significa che mi aiuterai, Ko-neko-chan? -si ritrovò a gongolare, completamente dimentico della rabbia provata nei suoi confronti fino a pochi istanti prima. -Allora non ti sono così indifferente come vuoi far credere, eh?

Per tutta risposta, la Mew neko arrossì fino alla punta dei capelli, a dir poco scandalizzata dalle insinuazioni del suo improbabile nuovo alleato. -Non farti strane idee! -strillò, osservandolo avvicinarsi con preoccupazione crescente. -Lo faccio solo per aiutare Luana! Io e te siamo ancora nemici! Se provi a sfiorarmi...

Troppo tardi. Quest'ultimo le aveva già afferrato il mento tra il pollice e l'indice, iniziando a fissarla con quello sguardo che conosceva bene: un misto di lussuria e desiderio.

Lei boccheggiò, avvertendo i polmoni svuotarsi completamente a causa dell'improvvisa ondata di panico provata. Accidenti, ecco che era tornato a essere sempre il solito Kisshu violento e impulsivo, avrebbe dovuto immaginarlo che non sarebbe bastata l'amicizia con una ragazza umana per cambiarlo.

Stava già per serrare gli occhi, pronta a lottare con tutta se stessa per rifiutare il suo bacio, quando quello, senza alcuna logica, si allontanò di colpo, limitandosi a colpirla con un buffetto sul naso e facendola sentire tremendamente stupida. -Ahia! Ma che diavolo fai?! -protestò, inviperita, massaggiandosi la parte lesa.

Per tutta risposta, l'altro scoppiò in una risata che possedeva un non so che di sadico. -Perché quella faccia offesa? Dovresti saperlo che a me piace dare baci solo a sorpresa! Mentre questo te lo aspettavi.

-Ah, sta' zitto! Razza di idiota!

In quel momento, un rumore sordo di vibrazione, seguito da un tenue rifulgere di luce, li distrasse abbastanza da indurli a interrompere la conversazione.

Non appena si rese conto del bagliore insistente che proveniva dalla sua veste, il giovane smise subito di ridere, per poi frugarsi rapidamente nelle tasche ed estrarre una sfera trasparente non più grande del pugno di un bambino.

Non appena la sfiorò, sulla superficie lucida dell'oggetto apparve il volto di Pai Ikisatashi circondato da una coltre innevata.

-Che succede? -tornando improvvisamente a vestire i panni del guerriero spietato, Kisshu aggrottò le sopracciglia, confuso da quella chiamata inaspettata.

-Ci sono dei problemi. Ho bisogno che tu venga qui subito. -la voce fredda e decisa dell'alieno dagli occhi viola risuonò come uno sparo in tutta l'abitazione, inducendo Ichigo a tapparsi le orecchie, infastidita.

-Ti hanno attaccato? Sei riuscito a trovare suo padre?

-Non c'è tempo per le spiegazioni, concludi rapidamente le tue trattative con Mew Ichigo e raggiungimi il più in fretta possibile. Teletrasportati all'imbocco nord della via dove abita Luana, lì sarai al sicuro da occhi indiscreti.

Il fratello minore aprì la bocca per protestare, ma a quel punto l'altro aveva già chiuso la comunicazione e la sfera era di nuovo tornata a essere immobile e silenziosa.

-Accidenti! -si ritrovò a imprecare a gran voce, affrettandosi a rimettere l'oggetto in tasca e a fare apparire con uno schiocco le sue armi da combattimento.

-Kisshu, che sta succedendo? -gli domandò la Mew rosa, fino a quel momento rimasta immobile a osservare il curioso oggetto a bocca aperta.

-Non lo so. -si limitò a rispondere quello, lapidario. -Ma non deve essere qualcosa di positivo. A quanto pare devo andarmene. Hai capito quello che devi fare, vero?

-Ecco, sì! Ma...

-Bene, allora probabilmente ci vedremo presto. Tu parla con Shirogane e fai tutto il possibile per ottenere un incontro con lui! -le raccomandò, strizzandole l'occhio con fare complice. Quando fece per sollevare la mano e attuare il teletrasporto, tuttavia, la ragazza si alzò dalla sedia di scatto, afferrandolo senza preavviso per un lembo della veste.

-Aspetta! -lo bloccò, con voce perentoria.

L'alieno trattenne a stento uno sbuffo scocciato di fronte a tanta insistenza. In altre circostanze sarebbe rimasto più che volentieri nella sua camera a escogitare tutti i modi possibili e immaginabili per farla imbarazzare, ma in quel momento aveva altre cose per la testa e una missione importante da portare a termine. -Ichigo, non ho tempo adesso! Qualunque cosa tu debba dire, possiamo parlarne anche la prossima volta, ok? -detto ciò, fece per scansarla con un gesto brusco, ma fu costretto a immobilizzarsi davanti al suo sguardo insolitamente deciso.

-Non ne posso più di starmene rinchiusa qui a studiare e basta! Voglio aiutare anche io Luana!

Kisshu si ritrovò a sollevare un sopracciglio, insospettito e a dir poco sconvolto da tanta intraprendente benevolenza. Aoyama doveva proprio averla stufata alla grande se la giovane era addirittura giunta a dichiarare di voler aiutare la Mew alien, la quale, solo pochi mesi prima, aveva tentato di strangolarla senza alcuna pietà.

-E quindi? -le domandò, sempre più scettico riguardo alla sua improvvisa disponibilità.

-Quindi verrò con te!

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Spazio autrice:

Eccomi qui, come promesso, con la seconda parte del capitolo! Devo dire che mi ha divertito molto scriverla. Spero che possa piacere anche a voi.

Vi aspettavate che Ichigo fosse così annoiata da decidere addirittura di seguire Kisshu per aiutarlo nella sua missione?

Quali sono state le vostre senzazioni al riguardo? Cosa pensate che succederà da qui in poi? Sono troppo curiosa di sapere la vostra opinione, quindi, come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate (e se avete gradito) lasciando un commento o una stellina.

Grazie ancora a tutti!

MoonBlack1993

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