13. Alleanze e cambiamenti - Parte 3

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Alain Bellamy sbuffò sonoramente, lanciando, per l'ennesima volta, uno sguardo ansioso al di là del muro del palazzo dietro il quale si era nascosto in attesa di sapere quale sarebbe stato il geniale piano d'azione assegnatogli.

Con una sorta di cupo sollievo, constatò che, per il momento, i nemici non sembravano avere intenzione di prendersela troppo con sua moglie, e apparivano più che altro interdetti a causa della sua assenza, ma qualcosa gli suggeriva che la loro confusione non sarebbe durata ancora a lungo. -Non per metterti fretta, ragazzo, ma vorrei farti notare che ogni secondo che passa mia moglie è sempre più in pericolo!

Pai prese atto del ringhio minaccioso dell'alieno fuggitivo con un'occhiata distratta, per poi tornare a scrutare il cielo, quasi aspettasse l'arrivo improvviso di una meteora. "Accidenti a te, Kisshu! Quanto diavolo ci stai mettendo?" Con ogni probabilità, quell'idiota doveva essersi lasciato ammaliare dalle grazie femminili, dimenticandosi completamente la sua richiesta di aiuto. Dopotutto, avrebbe dovuto immaginarlo: su uno come lui non era il caso di fare troppo affidamento.

-Mi stai ascoltando?! -Alain gli si parò di fronte, distogliendolo dai suoi febbrili pensieri. -Ti rendi conto di quanti guerrieri ci sono, lì fuori?

-Per questo sto chiamando i rinforzi. Dovrebbero arrivare a breve.

-Dovrebbero?! E nel frattempo mi costringi a lasciare mia moglie che, ti ricordo, è un essere umano, a vedersela da sola contro dodici guerrieri?!

Lo sguardo di Pai si indurì: detestava il tono di comando con cui quell'uomo continuava a rivolgerglisi, così come il suo modo di trattarlo alla stregua di un ragazzino sciocco. Poteva anche essere più giovane di lui e di rango inferiore, ma in quando a escogitare strategie di battaglia non gli era certo da meno. Non si sarebbe comportato da idiota solo per assecondare le sue manie da marito premuroso.

-Esatto, -quando parlò la sua voce risultò calma, ma non per questo priva di sfida. -a meno che tu non preferisca farti ammazzare.

-Non è questo il punto...

-Ehi, voi! Avete finito di battibeccare come due sposini? -li interruppe una voce beffarda alle loro spalle.

L'alieno dai capelli viola si voltò, appena in tempo per vedere apparire la sottile figura di Kisshu, seguita da quella di una ragazzina dallo sgargiante abito rosa che, suo malgrado, riconobbe fin troppo bene.

Il sollievo provato a seguito di quella apparizione, sparì immediatamente, lasciando il posto a una gelida irritazione. -Come ti è venuto in mente di trascinarti dietro la ragazzina?! -sibilò, furente, provocando l'immediata reazione di Ichigo, la quale indietreggiò di scatto, fino a nascondersi dietro la schiena del suo quasi-nemico.

Quest'ultimo, come al solito, non si lasciò intimidire e si preparò ad affrontare il fratello a muso duro. -È stata lei a insistere tanto! Che potevo fare!?

-Dovevi rifiutarti di portarla!

-Ormai è qui, tanto vale approfittarne, no?!

-Scusate... -Alain si schiarì rumorosamente la voce, richiamando l'attenzione dei litiganti su di sé. -A quando pare, questa ragazzina è un essere umano, giusto? -domandò, squadrando la diretta interessata con curiosità.

Mew Ichigo annuì con espressione tesa, sforzandosi, tuttavia, di fare un passo avanti.
Non aveva idea di chi fosse quell'individuo, ma le sembrava una persona degna di fiducia.

-Esatto. E penso di potervi essere utile. -spiegò, ignorando le occhiate scettiche degli altri due alieni. -Kisshu mi ha spiegato che non potete essere visti, perché altrimenti verreste giudicati come traditori e che quindi non potete combattere direttamente contro i nemici. Ma io sono un essere umano e una paladina della giustizia, per me sarebbe perfettamente normale accorrere in difesa di una donna in pericolo. Quindi posso essere il vostro diversivo.

L'uomo annuì, pensoso. -In effetti ha senso... ma sarebbe rischioso mandarti da sola.

-In questo caso, andrò io con lei! -lo interruppe l'alieno dagli occhi dorati, posando una mano sulla spalla della Mew neko. -Dopotutto, sono stato io a permettere che mi seguisse e, inoltre, sono già stato più volte etichettato come traditore, la mia pena in caso mi scoprissero non dovrebbe aggravarsi più di tanto, mentre per Pai è diverso, dato che la sua fedina è pulita.

La leader del gruppo Mew sospirò, rassegnata. -Per me va bene... a patto che tu mi copra semplicemente le spalle e non ti faccia vedere troppo. -acconsentì, suo malgrado, scostandosi dalla sua fastidiosa presa e accingendosi a controllare a sua volta l'imbocco della via. -Ho come l'impressione che se dovessi mettere a repentaglio la tua vita, Luana mi ucciderebbe.

-Come dici?

-Niente, niente... direi che è il caso di andare! -lo liquidò, abbandonando la protezione sicura del muro e lanciandosi nella mischia con espressione battagliera.

-Impaziente di rischiare la vita, eh ko-neko-chan? -Kisshu ridacchiò, osservandola eseguire un salto perfettamente calibrato che la portò a combattere fianco a fianco con la donna che doveva proteggere, al centro del gruppo di nemici.

Era stata una mossa sorprendentemente acuta, la sua: in quel modo avrebbe potuto proteggere la preda, senza dovere trattenere la potenza degli attacchi. Anche se, così facendo, si stava anche esponendo a un rischio maggiore.

-Tieni, mettiti questo. -Pai, si sfilò il pesante mantello di pelle, porgendolo al fratello. -In questo modo potrai aiutarla più agevolmente. Distogliete la loro attenzione dalla donna, a quel punto ci penserò io a portarla in salvo e Alain potrà lanciare il suo attacco.

Kisshu lanciò un'occhiata interdetta all'uomo in piedi accanto al compagno di squadra: doveva essere lui il grande eroe fuggitivo, nonché padre di Luana. Vi era qualcosa di imponente e austero nel suo modo di parlare e di muoversi, ma, in ogni caso, avrebbe dovuto rimandare a un altro momento i convenevoli.

Perciò si limitò a sorridergli e a calarsi il cappuccio sulla testa. -È un piacere conoscerla, signore. -lo salutò, prima di teletrasportarsi silenziosamente accanto a Ichigo e dare inizio alla battaglia.

Nonostante il piano sapientemente architettato da Alain e Pai, la loro squadra restava comunque in inferiorità numerica e lo scontro si rivelò più arduo e pericoloso del previsto, soprattutto perché le schiere nemiche, nonostante non fossero costituite da guerrieri di alto rango, erano ben addestrate nell'arte della spada e molti di loro indossavano armature metalliche difficili da scalfire.
Gli attacchi di Ichigo erano potenti ma tutt'altro che rapidi e questo la esponeva ogni volta a subire innumerevoli assalti, dai quali spesso non riusciva a difendersi.
Dopo una decina di minuti trascorsi in un estenuante corpo a corpo, i due alleati si ritrovarono circondati e con le spalle al muro.

-Ichigo! -gridò l'alieno dagli occhi dorati, dopo averla salvata per l'ennesima volta dal colpo di spada di uno dei guerrieri. -I tuoi attacchi sono troppo lenti, è meglio che tu eriga una barriera che vi protegga dai colpi! Ci penserò io ad allontanare i nemici da qui. -così dicendo, mulinò i propri sai, trafiggendo uno dei combattenti in pieno petto e costringendo un altro a indietreggiare. Tuttavia, proprio mentre stava per unire le due lame e formare una sfera di energia, qualcosa di duro e tagliente lo colpì a una spalla, minacciando di farlo cadere a terra.

-Maledizione! -imprecò, tastandosi la parte lesa, dal quale aveva iniziato a scorrere copioso e denso sangue cremisi. -Non possiamo farcela così: sono troppi... ci serve un altro piano!

-E che cosa vorresti fare? -gli domandò lei, troppo impegnata a colpire con un calcio uno degli spadaccini e, contemporaneamente, a proteggere la donna umana alle sue spalle per lasciarsi sopraffare dal panico.

-Pensi di riuscire a creare uno scudo abbastanza grande da inglobare tutti e tre?

-Penso di sì, se restiamo molto vicini!

Kisshu, nonostante il dolore, si lasciò sfuggire un sorriso soddisfatto, indietreggiando fino a far aderire la sua schiena contro quella della giovane. -Perfetto! Fallo adesso! -le ordinò, estraendo contemporaneamente la sfera per comunicare con il fratello.

La Mew neko non se lo fece ripetere due volte e, con un grido di battaglia, strinse il cuoricino peloso tra le dita, creando una barriera circolare molto più ampia rispetto a quelle che era solita erigere.

-Bene! Ora non resta che comunicare a Pai il cambio di piano! -esultò l'alieno, sfiorando la sfera con impazienza.

-Spero che si sbrighi! -ringhiò Ichigo, il volto contratto a causa dello sforzo immane. -Non so quanto tempo riuscirò a resistere!

Per fortuna, la risposta del compagno non si fece attendere. -Siete in difficoltà?

-Abbastanza. -ammise Kisshu, senza riuscire a nascondere l'affaticamento della voce. -Pensiamo sia necessario un cambio di piano, se vogliamo uscirne vivi!

-Ovvero? -l'alieno dagli occhi viola non parve particolarmente preoccupato dalla sua affermazione, limitandosi a portare una mano al mento con fare riflessivo.

-Ichigo ha eretto una barriera protettiva attorno a noi. Al momento giusto ne erigerò una anche io... tu di ad Alain di lanciare il suo attacco. Se le due barriere reggeranno, noi dovremmo uscirne illesi!

-Siete pazzi?! -la voce del generale proruppe prepotentemente attraverso l'apparecchio. -Se scateno tutta la mia potenza, le vostre barriere non reggeranno che per pochi secondi, rischiereste di finire ammazzati!

-Ci penserò io a teletrasportarci lontano prima che la barriera di Ichigo ceda! Ma dobbiamo sbrigarci! È la nostra unica possibilità! Se non ci proviamo, saremo tutti morti in ogni caso! -rispose Kisshu, irremovibile, preparandosi psicologicamente all'idea di una sua possibile dipartita. Non era così affezionato alla sua vita da avere paura, ma stavolta sentiva di non poter fallire, prima di tutto perché dal suo operato dipendevano anche la vita di altre due persone e poi perché...

L'immagine nitida di Luana apparve nella sua mente come un flash, cogliendolo alla sprovvista.

-State tranquilli, ce la farò! -affermò con voce decisa, sentendosi determinato come mai prima d'ora.

Dall'altra parte dell'apparecchio seguirono parecchi secondi di silenzio, prima che la testa di Pai riaffiorasse sulla superficie dell'oggetto: ora non pareva più così calmo. -D'accordo! Mi fido di te. Vedi di non fallire o saranno guai per tutti!

-Promesso. -l'alieno chiuse la comunicazione, stringendo convulsamente i tridenti tra le dita. "Non fallirò." continuò a ripetere a se stesso, come un mantra, sperando che fosse sufficiente a rendere il suo desiderio reale.

-Accidenti, non voglio morire... -pigolò Ichigo, non appena vide la sagoma di Alain delinearsi all'orizzonte, le mani tese davanti a sé. Da quella distanza sembrava proprio un guerriero solitario e letale, giunto dall'altro mondo apposta per ucciderli, e lei si domandò come avesse potuto non rendersi conto fin dal principio della sua pericolosità.

-Se rimarremo in vita dipenderà anche da te. Quindi concentrati! Sei pronta?

-Sì. Sono pronta. -affermò, stringendo con più decisione la sua arma da combattimento tra le dita. Lo scudo che li proteggeva si inspessì ulteriormente. -Se restiamo vivi, ricordami di picchiarti per i tuoi dannati piani suicidi!

-Allora dovrò prepararmi psicologicamente a fronteggiare la tua incomparabile forza... -Kisshu fece per esibirsi in un ghigno sarcastico, ma poi vide un'ondata di energia devastante dipanarsi dalle mani di Alain e non vi fu più tempo per pensare. -Adesso, Ichigo! Concentrati! -gridò, sollevando a sua volta i tridenti e piantandoli con decisione nel terreno, fino a creare un'altra barriera.

La forza d'impatto dell'attacco fu così devastante da fare tremare il terreno e vibrare l'aria e, per un istante di puro terrore, l'alieno dagli occhi dorati temette che le loro misere protezioni non avrebbero retto e che sarebbero morti tutti sul colpo. Dopo mezzo secondo, tuttavia, iniziò a udire le grida sorprese dei nemici travolti dall'onda di energia e si accorse di essere ancora in piedi, anche se a stento: la sua barriera, infatti, si stava sgretolando come vetro a contatto con il fuoco e entro pochi attimi anche quella di Ichigo avrebbe fatto la stessa fine.

Senza perdere un altro istante, afferrò la ragazza e la madre di Luana per la vita, augurandosi di fare in tempo. -Forza, dobbiamo andarcene!

Ichigo urlò con quanto fiato aveva in gola quando la barriera cedette definitivamente e l'onda minacciò di sovrastarli, ma a quel punto Kisshu aveva già attuato il teletrasporto e, con le ultime energie rimaste, aveva condotto le due donne alla base.

Fece appena in tempo ad avvertire il pavimento freddo sotto i suoi piedi, che le ginocchia gli cedettero e dovette appoggiarsi ancora una volta alla spalla della Mew neko per non cadere. "Accidenti, devo aver consumato troppe energie nel mantenere attiva la barriera." constatò, stringendo gli occhi per contenere le vertigini causate dalla stanchezza.

-Kisshu, che cos'hai?! -la ragazza gli rivolse un'occhiata alquanto preoccupata, cingendogli istintivamente la schiena con un braccio per aiutarlo a reggersi in piedi.

-Non preoccuparti, sono solo un po' stanco.

La madre di Luana, osservando l'espressione altrettanto provata sul volto della ragazza, le si affiancò, offrendole un ulteriore sostegno. -Dove siamo? -domandò poi, guardandosi attorno con curiosità.

-Questa è la base segreta dove io, Pai e un altro nostro fratello viviamo. -Rispose Kisshu, lasciando a sua volta correre uno sguardo per il laboratorio. -È strano che Taruto non si sia ancora reso conto del nostro arrivo.

Quasi fosse stato evocato dalle sue parole, quest'ultimo apparve con un fruscio davanti a loro, seguito a ruota da Luana, che invece irruppe in modo molto più prepotente nella sala, spalancando la porta con un tonfo sordo. -Siete tornati! -esclamò, non appena li vide, precipitandosi da loro con un enorme sorriso sulle labbra.

-Luana! -la madre le corse incontro, abbracciandola di slancio.-Stai bene, tesoro?

-Sì, mamma, io sto bene! Sono sempre rimasta qui al sicuro. Tu come ti senti?

-Sono solo un po' ammaccata, ma me la caverò. Però me la sarei vista brutta se non fosse stato per i tuoi amici.

A quelle parole l'attenzione della giovane si spostò repentinamente dalla figura materna a quella del suo protetto e, rendendosi improvvisamente conto della straordinaria presenza di Mew Ichigo e del fatto che quei due fossero praticamente avvinghiati l'uno all'altra, il suo sorriso sbiadì.

-Ma tu non avresti dovuto semplicemente parlare con lei? -esordì freddamente, rivolgendo a entrambi un'occhiataccia così penetrante che avrebbe potuto distruggere un palazzo.

Kisshu, del tutto ignaro degli istinti omicidi della sua protettrice, si limitò a esibire un ghigno di circostanza. -A quanto pare, Pai ha avuto bisogno di aiuto, e così ci siamo ritrovati a combattere pesantemente con alcuni esponenti del nostro pianeta. -spiegò, trattenendo a stento una smorfia di dolore.

A quelle parole, l'espressione cruda di Luana si addolcì appena. -Siete feriti? -domandò in tono pratico, sciogliendosi dall'abbraccio materno per raggiungere i due combattenti.

Con un rapido sguardo constatò che l'alieno presentava un brutto taglio alla spalla, dal quale continuava a scorrere copioso sangue cremisi, era pallido e pareva alquanto provato, per contro Ichigo non sembrava ferita, tuttavia le sue braccia erano coperte di escoriazioni e i suoi capelli bruciacchiati. A quanto pareva, quei due dovevano avere davvero combattuto fianco a fianco per proteggere i suoi genitori.

-Sorvolando sul motivo per cui ti sei portato dietro Ichigo, -sospirò, sfiorandogli la spalla lesa per esaminare la ferita. -possibile che tu debba ogni volta rischiare di finire ammazzato?!

-Mi dispiace. -si limitò a rispondere Kisshu, negli occhi un'ombra di sincero pentimento.

-Ormai è troppo tardi per le scuse, ma lo sai che non dovresti rischiare così. -la Mew alien scosse la testa con fare esasperato, per poi rivolgersi a Taruto, fino a quel momento intento a discutere con la nuova arrivata. -Per favore, va a prendere delle bende e del disinfettante dalle scorte dei medicinali, è il caso di medicarli.

-D'accordo.

-Quando li trovi, portali nella stanza di Kisshu. Credo proprio che abbia bisogno di stendersi un po'.

-Non ho bisogno di stendermi! È soltanto un graffio! -obiettò quello, in tono animato, affrettandosi ad allontanarsi dall'appoggio di Mew Ichigo per dimostrare che riusciva benissimo a reggersi in piedi da solo.

Nel farlo, tuttavia, si mosse un po' troppo rapidamente e, a metà dell'opera, dovette bloccarsi a causa di una fitta lancinante all'altezza della spalla.

-Kisshu! -osservandolo barcollare pericolosamente a causa del dolore, la Mew alien si affrettò a sorreggerlo, posando istintivamente le mani sul suo petto e, successivamente, circondandogli la vita.

Fortunatamente, il giovane non era molto più alto di lei, ed evitare che cadesse non costituì un problema: il problema più grande si dimostrò essere invece la vicinanza eccessiva del suo corpo.

Non appena avvertì il suo respiro affannoso sul collo e il suo profumo invaderle le narici, infatti, il cuore della giovane ebbe un sobbalzo quasi doloroso, per poi iniziare a battere a una velocità elevatissima. "Accidenti" pensò, sforzandosi inutilmente di non arrossire. "Non posso cadere in iperventilazione per così poco... è ridicolo!"
Tuttavia, il fatto che le sue dita avessero registrato la perfetta definizione dei muscoli del giovane e accolto con piacere il peso del suo petto, non le rese minimamente facile articolare dei pensieri coerenti.

Fortunatamente, in quel momento ci pensò sua madre a distoglierla dal tripudio delle proprie emozioni. -Se non vuole stendersi sul letto, credo almeno sia il caso di farlo sedere. -suggerì, indicando con un gesto il tavolo del laboratorio.

-Ottima idea! -esclamò la figlia, più che felice di avere una scusa per allontanarsi dall'influenza del corpo dell'alieno: in fondo era ancora parecchio arrabbiata con lui, soprattutto dal momento che quest'ultimo non si era fatto scrupoli a reclutare la sua ex nemica nella squadra.

Kisshu poteva anche essere incline al perdono, ma lei non riusciva a dimenticare la visione del suo corpo trapassato dalla spada di Deep Blue e della sua fine ingloriosa, causata da quella donna senza cuore.
Se davvero Ichigo era così importante, perché il suo protetto non si faceva aiutare da lei, anziché pretendere sostegno da quella che considerava la sua brutta copia?!
Nonostante tutto, non appena si soffermò a osservare il viso pallido e madido di sudore del suo protetto, scoprì di non riuscire a odiarlo a causa dei suoi sentimenti.

Si limitò, dunque, a rivolgere la sua frustrazione verso la Mew rosa, lanciandole uno sguardo di fuoco. -Forza, aiutami a portarlo fino al tavolo. Dobbiamo medicarlo.

Quella sobbalzò, colta alla sprovvista dal suo tono rude. -S-sì, c-certo! -esclamò, affrettandosi a darle una mano.

Avevano appena terminato di sistemare il giovane ferito sul tavolo, quando si verificò un altro brusco spostamento d'aria che portò con sé le figure di Alain e Pai.

-State tutti bene!? -domandò il primo, in tono concitato, cercando con lo sguardo la figura della moglie. -Grazie a dio, Sarah! Credevo fossi stata travolta dal... -s'interruppe bruscamente non appena notò la presenza di Luana, seduta accanto a Kisshu.

La sua prima espressione fu di gioia assoluta, in seguito repentinamente sostituita da confusione e preoccupazione. Il conflitto interiore causato da questi sentimenti fu talmente ampio da costringerlo a rimanere immobile per parecchi istanti, finché la ragazza non balzò giù dal tavolo, correndo ad abbracciarlo con gli occhi pieni di lacrime.

-Papà! -gemette, stringendolo con tanta foga da rischiare di soffocarlo. -Per fortuna stai bene! Credevo che saresti morto!

-Sta' tranquilla, i tuoi... amici sono venuti a prendermi prima che potessi rimanere ferito. -la rassicurò l'altro, accarezzandole dolcemente la testa, sollevato dal fatto che quest'ultima non ce l'avesse con lui a causa dei segreti che aveva dovuto celare.

Ichigo, in piedi dietro di loro, spalancò la bocca, non potendo credere alle proprie orecchie. -Ha detto "papà"? -domandò esterrefatta a Kisshu, il quale, per tutta risposta, fece spallucce.

-Te l'avevo detto che era una lunga storia...

-Vorresti dirmi che quel tizio che ha rischiato di ammazzarci tutti con un solo attacco, sarebbe il padre di Luana?!

-A quanto pare.

La Mew neko deglutì, osservando ancora una volta quella strana riunione familiare. -Questo spiegherebbe molte cose, in effetti... -constatò, con voce tremante.

-Accidenti... -mugugnò Luana con voce risentita, una volta che ebbe terminato di versare lacrime di sollievo. -Avresti potuto anche dirmelo che eri un alieno! Hai idea di quanto io ci sia rimasta male?

Alain s'irrigidì udendo quelle parole e intuendo, suo malgrado, di avere cantato vittoria troppo presto. -Cerca di comprendermi, volevo proteggerti in caso uno dei miei vecchi compagni avesse tentato di fare ricerche. Meno avessi saputo, meno saresti stata in pericolo!

-Beh, non è servito a molto, considerato che mi hanno trovata eccome!

-A quanto pare ho eseguito male i miei calcoli. -ammise, abbassando il capo. -Ma se te l'avessi detto, avresti vissuto per anni con il terrore di venire attaccata o rapita e io non volevo darti questo peso da portare sulle spalle.

La giovane scosse la testa, incrociando le braccia con fare ostinato. -Avresti potuto insegnarmi da prima a difendermi, come hanno fatto loro! -ribatté irremovibile, indicando Pai, il quale sollevò un sopracciglio con espressione interdetta: non voleva essere utilizzato come pietra dello scandalo in un litigio tra padre e figlia.

-A proposito di questo, mi spieghi come mai conosci queste persone?

-Perché alcuni mesi fa si sono presentati a casa mia e mi hanno chiesto aiuto. -spiegò lei, in tono spiccio. -Ero l'unica persona in grado di aiutarli in quel momento, così ho accettato.

-L'unica persona?

-Esatto. Però loro, a quel tempo, non sapevano che io fossi per metà aliena. L'abbiamo scoperto da pochissimo.

-Oggi, per l'esattezza. -intervenne Taruto, ricomparso con una quantità industriale di bende e medicinali di dubbia provenienza tra le braccia.

A quelle parole, l'alieno fuggitivo socchiuse gli occhi, in preda alla confusione. -Ma se le cose stanno così, che utilità pensavano avresti potuto avere, per i loro scopi?

Pai, s'irrigidì, avvertendo un brivido freddo di avvertimento percorrergli la schiena: la conversazione stava per andare a toccare nodi incandescenti. -In realtà... -esordì, tentando di spostare l'attenzione su argomenti meno scottanti, ma a quel punto la Mew alien aveva già pronunciato le parole magiche.

-Beh, perché il mio DNA è in grado di ospitare i geni di un animale come quello di Ichigo. Così sono diventata una guerriera e ho combattuto al loro fianco.

Un istante di puro gelo seguì quelle parole pronunciate candidamente, istante durante il quale il colorito di Alain assunse una tonalità a dir poco terrea. -Stai dicendo che hanno modificato il tuo DNA? -domandò, con una calma così gelida nel tono di voce da preannunciare tempesta.

Rendendosi conto dell'improvvisa tensione sul volto del padre, la ragazza cercò di rendere le proprie parole più facili da digerire. -Beh, sì! Ma mi hanno sempre protetta e sono molto felice che... -non riuscì, tuttavia, a terminare la frase, perché Alain in quel momento parve risvegliarsi dal suo stato catatonico: con un movimento fulmineo si avventò su Pai, scaraventandolo a terra.

-Tu, maledetto! Hai osato trasformare mia figlia in un abominio della natura?! -gridò, fuori di sé dalla rabbia, puntandogli contro un globo di energia concentrata.

Sarah cacciò un urlo e Taruto lasciò cadere di botto tutto l'occorrente per la medicazione, intenzionato a evitare che il fratello venisse ammazzato. Tuttavia, venne trattenuto all'ultimo secondo da Ichigo e Kisshu, i quali conoscevano fin troppo bene gli straordinari poteri dell'uomo ed erano decisi a fare in modo che un bambino non restasse coinvolto.

Pai, strinse i denti, accusando il colpo ricevuto precedentemente da Alain. Era stato consapevole fin da subito dei pericoli che una tale confessione avrebbe potuto scatenare, ma quando era giunto il momento di difendersi, si era mosso troppo lentamente e non era riuscito a evocare le sue armi da combattimento. Se ora fosse morto, sarebbe stata solamente colpa sua, per essersi lasciato distrarre dalle parole della ragazza e non avere mantenuto la concentrazione.

Trattenne un gemito, avvertendo il calore infuocato del globo energetico sfiorargli il volto, tuttavia prima che la sua pelle potesse venire bruciata, fu Alain a essere colpito pesantemente al fianco e scaraventato di lato.

Ritrovandosi improvvisamente libero dalla sua presa soffocante, Pai balzò in piedi, rendendosi conto con stupore che era stata proprio la figlia a colpire il padre con un colpo da maestro e che, sebbene quest'ultima non avesse pronunciato nessuna formula per la trasformazione, quello che reggeva tra le dita era indubbiamente il bastone che utilizzava durante i combattimenti.

-Non ti permetterò di fargli del male. -la udì pronunciare in tono perentorio, mentre il suo corpo cambiava aspetto e sul capo le spuntavano le orecchie da gatto. -Ricorda che ti ha salvato la vita! Come puoi attaccarlo!?

Alain tossì, tastandosi il fianco con espressione dolorante e lanciando a sua volta uno sguardo incredulo alla ragazza. -Quindi lo difendi, nonostante tutto? -mormorò, con voce spezzata.

-Ti voglio bene, papà, e so che deve essere dura per te accettare il mio cambiamento... ma sono altrettanto affezionata a loro e ho profondo rispetto per Pai. Quindi, se proverai a fargli del male, non esiterò a difenderlo. -rispose lei, negli occhi una decisione assoluta.

Fortunatamente bastarono quelle parole ferme a riportare la calma e a sventare momentaneamente i propositi omicidi di Alain. A quel punto la conversazione dirottò su argomenti pratici, come i luoghi dove lui e sua moglie sarebbero andati a vivere da quel momento in poi e la decisione di Luana di separarsi da loro per rendere più difficile la ricerca ai nemici.

-Almeno, se dovessero catturarci, non ci troverebbero tutti nello stesso posto. E io sarò molto più protetta qui che in qualunque altro posto. -spiegò, senza riuscire a evitare di mordicchiandosi il labbro con fare nervoso. Era la prima a odiare le separazioni, ma per il bene degli alieni e della sua famiglia era consapevole che qualche sacrificio andasse affrontato.

E la sua solitudine sarebbe stata ripagata dall'idea di aver provveduto a mantenere al sicuro i propri genitori che, d'altro canto, avrebbero cercato rifugio in un'altra delle basi aliene create da Pai e sarebbero perciò rimasti in contatto con lei.
Ovviamente, avrebbe voluto chiedere spiegazioni più esaustive a suo padre, soprattutto riguardo alle motivazioni che lo avevano spinto ad allontanarsi dal suo pianeta e a non rivelarle nulla per tutti quegli anni, ma si rendeva perfettamente conto di quanto la situazione fosse seria e che la priorità dovesse essere il fare trasferire lui e sua madre in luogo sicuro il prima possibile. Avrebbero avuto tempo di discutere dei loro problemi familiari non appena la minaccia dei nemici fosse stata sventata.

Mentre li osservava perdersi nei preparativi per il trasferimento, non riuscì a trattenere un sospiro di sollievo, ritrovandosi a pensare che, dopotutto, quei cambiamenti avrebbero potuto portare anche a dei risvolti positivi. Ma non era del tutto certa che sarebbe riuscita a sopravvivere alla nuova e improvvisa vicinanza forzata con Kisshu e alle sue rinnovate manie da pervertito verso Ichigo.

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Sono tornata! Finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare. Scusate il ritardo, ma in queste settimane sto vivendo davvero un periodaccio. Oltre a essere impegnata con lo studio sono anche meno motivata per la scrittura.
Sarà la situazione, sarà il tempo nevoso di questi giorni, fatto sta che ho avuto un calo motivazionale importante. Però non volevo deludervi, quindi mi sono rimboccata le maniche.

Spero che il capitolo vi piaccia,
forse il finale è stato un po' affrettato, ma ho sempre dei problemi a capire come chiudere efficacemente i capitoli, e la faccenda stava diventando decisamente troppo lunga, quindi ho preferito non stiracchiare troppo il contenuto. Non preoccupatevi, più avanti si scopriranno dei dettagli.

In caso ve lo steste chiedendo, nell'immagine di copertina ci sono rappresentati rispettivamente Alain, Sarah e la piccola Luana, versione neonato.

Come al solito fatemi sapere le vostre opinioni e impressioni. Se vi piace quello che state leggendo, potete lasciarmi una stellina.
Mi farebbe davvero molto piacere, soprattutto in questo periodaccio.

Infine, vi faccio un piccolo spoiler, non so quando riuscirò ad aggiornare nuovamente, ma nei prossimi capitoli ci saranno degli sviluppi anche dal punto di vista romance! Ehehe!

Alla prossima!

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