18. Spizzichi di serenità - Parte 2

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... proprio mentre stavano per colmare definitivamente la distanza che separava i loro respiri, la porta alle loro spalle si spalancò, cogliendoli di sorpresa.

Luana si affrettò ad alzarsi dal letto, ma ormai era troppo tardi: a giudicare dal sorrisetto beffardo stampato sul volto di Shirogane, erano evidentemente stati colti in flagrante.

- Bene Kisshu, vedo che ti sei svegliato. Mi dispiace di avere interrotto così bruscamente la vostra amorevole sessione di cure. - li salutò il creatore del progetto Mew, gli occhi scintillanti di malizia.

Luana arrossì, assumendo una delicata sfumatura bordeaux. - Noi stavamo... ecco... - cercò di difendersi, con il solo risultato di borbottare parole inintelligibili.

Al contrario, l'alieno dagli occhi dorati non parve scomporsi troppo per il fatto di essere stato sorpreso in atteggiamenti intimi con la sua compagna di squadra, dato che si limitò a scoccare un'occhiataccia al biondo e a sibilare. - Fa' poco lo spiritoso, Shirogane, e vieni al dunque.

- Gentile come sempre, vedo. - replicò l'altro, serafico. - Comunque, ero solo passato a controllare la situazione e a informare Luana riguardo le condizioni di salute del vostro nemico.

Un silenzio teso seguì quelle parole, silenzio durante il quale Luana si voltò a guardare il proprio protetto, allarmata. Dato che quest'ultimo si era appena svegliato, non aveva avuto modo di informarlo riguardo ciò che era accaduto a Kevin dopo la loro fuga dal laboratorio. Dubitava che l'alieno avrebbe accolto positivamente la notizia, soprattutto se comunicata senza mezzi termini, come sembrava intenzionato a fare Shirogane.

- Lo avete portato qui? - domandò, infatti, Kisshu, una volta scemata la sorpresa iniziale. Il suo tono di voce era apparentemente calmo, ma la tensione presente sul suo volto sembrava suggerire ben altre emozioni.

- Quando le ragazze sono arrivate alla base per salvarvi, l'altro alieno era ancora vivo. Non potevamo rischiare che riuscisse a fuggire.

- E vi è sembrata un'idea intelligente portarlo al caffè Mew Mew?! Un posto completamente sprovvisto della tecnologia adatta per tenerlo a bada?

La mascella di Ryou si contrasse vistosamente. - Non sottovalutarci. - sibilò, aggrottando le sopracciglia.

- Sottovalutarvi?! - gridò, a quel punto, l'alieno dagli occhi dorati, senza più riuscire a trattenere la rabbia. - Siete completamente pazzi! Non avete idea del guerriero con cui avete a che fare! Volete che vi uccida tutti?! - fu costretto a interrompere la sua sfuriata, colto da una violenta ondata di mal di testa.

- Kisshu! - la giovane, che fino a quel momento non aveva preso parte alla discussione, nel rilevare la sua espressione sofferente si affrettò a intervenire. - Non dovresti agitarti così! Le tue condizioni...

- Me ne frego delle mie condizioni! - la zittì quello, incurante del dolore lancinante che gli percorreva le tempie. - Non posso tollerare che quel mostro continui a vivere come se niente fosse. Per di più a pochi metri da noi!

Shirogane, per nulla impressionato dalle rabbiose invettive del suo interlocutore, si esibì in un sorrisetto di scherno. - E che cosa pensi di fare?! Attaccarlo? Andartene via con lei? Non sei in grado di fare nessuna delle due cose al momento, e anche se lo fossi, sai bene quanto me che sarebbe un suicidio. - lo informò, in tono secco. - Inoltre, Kevin ci serve. Abbiamo bisogno di lui per capire dove si trova il nascondiglio degli alieni che vi hanno attaccati.

- Credete davvero che Kevin sia disposto a collaborare con voi?! Beh siete degli illusi...

- Io sono d'accordo con Shirogane, Kisshu. - stavolta toccò a Luana interrompere la sfuriata dell'alieno con voce ferma.

Sapeva che quello che aveva da dire riguardo la faccenda avrebbe probabilmente ferito profondamente il suo compagno di squadra, ma giunti a quel punto non poteva più evitare di esprimere la propria opinione.

L'espressione a metà tra lo scioccato e l'addolorato con cui quest'ultimo si voltò a guardarla le provocò lo stesso effetto di un pugno nello stomaco, tuttavia, si impose di continuare. - Come ha detto Shirogane, Kevin è l'unico, al momento, che può darci le informazioni per trovare i nostri nemici. Inoltre, senza di lui impiegheremmo anche più tempo a trovare Pai e Taruto. Convincere Kevin a parlare è l'unico modo che abbiamo per portarli in salvo il prima possibile.

Calò nuovamente il silenzio per alcuni istanti, durante i quali Kisshu si limitò a fissare tenacemente il ricamo presente sul proprio copriletto, i denti serrati a causa del dolore alle tempie e il respiro affannoso.

Quando, finalmente, riprese a parlare, la sua voce suonò incerta e spezzata. - Come puoi parlare così della persona che ti ha fatto tutto questo? Come puoi chiamarlo ancora per nome?

La ragazza, resasi conto della velata accusa contenuta in quella frase, avvertì un moto di risentimento montarle addosso. - Lo sto facendo per Pai e Taruto, Kisshu! Loro si sono sacrificati per me, hanno corso dei rischi enormi per proteggermi. Per questo voglio salvarli il prima possibile! E sono disposta a correre qualunque rischio per farlo.

- Ma io no! - ribatté lui, altrettanto risentito, colpendo rabbiosamente il materasso con un pugno. - Per me è un rischio troppo grosso! Che cosa succederebbe se fallissimo? Deve esserci un altro modo!

- Non c'è altro modo per trovarli. E lo sai anche tu. - intervenne, a quel punto, Shirogane.

- Oltretutto, dalla salvezza dei nostri compagni di squadra dipende anche quella dei miei genitori. - proseguì la giovane, cercando di assumere un atteggiamento più conciliante. - Pai è l'unico che sa dove siano nascosti mia madre e mio padre. Se dovessero riuscire a estorcergli quelle informazioni, anche loro sarebbero in pericolo.

L'ultima argomentazione sollevata parve sortire un maggiore effetto sull'alieno dagli occhi dorati, il cui sguardo si fece più attento. - In effetti, non ci avevo pensato. - ammise. Suo malgrado, doveva ammettere che le argomentazioni sollevate dai due avevano un fondo di verità, ma questo non cambiava il fatto che fosse una follia condividere lo stesso tetto con colui che aveva appena tentato di ucciderli. - Avete pensato a come tenerlo a bada, almeno?

L'espressione interdetta che Shirogane assunse per una frazione di secondo, gli fece capire che no, lui e Akasaka non avevano la minima idea riguardo come agire.

Kisshu alzò gli occhi al cielo, spazientito. - Se volete provare a interrogarlo, vi servirà qualcosa che tenga a freno i suoi poteri. Altrimenti, non riuscirete nemmeno a varcare la soglia prima che utilizzi le sue capacità di controllo mentale.

- In realtà, è proprio di questo che volevo parlare con Luana. Ne abbiamo già discusso durante la riunione operativa: per il momento lo stiamo tenendo sotto sedativi, ma non sappiamo cosa succederà quando si sveglierà.

La Mew alien represse a stento un brivido di tensione a quelle parole: non desiderava che Kevin venisse ucciso, ma non poteva negare di provare un cieco terrore al pensiero che, una volta ripresosi dalla battaglia, potesse utilizzare i suoi poteri per assoggettarli tutti.

Kisshu emise un sospiro rassegnato. A quanto pareva, non aveva altra scelta: dato che Luana si era incaponita a voler parlamentare pacificamente con Kevin, l'unica cosa che gli restava da fare era cercare di evitare che succedesse un disastro di proporzioni epiche.

- In realtà, potrei avere una soluzione. - annunciò svogliatamente, come se il solo ammetterlo gli costasse un'immensa fatica.

La ragazza emise un versetto di esultanza, mentre Shirogane si limitò a sollevare un sopracciglio, sorpreso dal suo improvviso spirito collaborativo. - Sarebbe a dire?

- Dato che, sul nostro pianeta, la maggior parte degli individui è dotata di poteri speciali, di solito, quando un criminale viene arrestato, i generali a servizio dei capi militari utilizzano delle catene in grado di annullare i poteri del prigioniero.

- Sarebbero come le nostre manette? - si informò la Mew alien, incuriosita e al tempo stesso ansiosa di dirigere la discussione verso toni più pacati.

- Sì, più o meno. Una tecnologia del genere dovrebbe funzionare anche sul nostro nemico, per quanto i suoi poteri siano notevoli.

Il biondino annuì, portandosi una mano al mento con fare pensoso. - Però potrebbe essere un problema reperire delle manette del genere.

- Normalmente sono utilizzate solo dalle... come le chiamate voi? Ah, sì... "forze dell'ordine", sul nostro pianeta. Ma sapete com'è fatto Pai. Vuole sempre essere pronto a tutto.

- Non dirmi che si è messo a creare delle manette simili?! - Luana spalancò la bocca, stupita. Non riusciva a credere che Pai fosse stato così attento alla riuscita della loro missione da prevedere perfino l'eventuale utilizzo di manette blocca-poteri.

- Ovviamente. La paranoia di Pai può spingersi fino a livelli inimmaginabili. - confermò l'alieno, rivolgendole un sorrisetto a metà tra il beffardo e il divertito, ogni accenno di rabbia ormai completamente scemato dai suoi occhi. Dopodiché la sua attenzione si spostò nuovamente su Shirogane. - Questo vuol dire che, non appena mi sentirò meglio, potrò procurarvi gli oggetti che vi servono. Purtroppo le manette erano ancora in fase di sperimentazione, quindi dovrò lavorarci un po' su, prima che siano pronte per essere utilizzate, ma dovrei riuscire a sistemarle in pochi giorni.

Nell'udire quella notizia, finalmente, anche il volto del creatore del progetto Mew si rilassò, e le sue labbra si tesero per la prima volta in un sorriso sincero. - Proprio quello che avevo bisogno di sentirmi dire. È meglio che vada subito ad avvertire Keiichiro.

Fece per dirigersi verso l'uscita della stanza, tuttavia, proprio mentre stava per varcare la soglia, Kisshu richiamò la sua attenzione, il tono di voce nuovamente tinto di minaccia - Finché non mi sarò ripreso, sarà meglio per voi tenere sotto controllo la quantità di sedativi che date a quel mostro. Se dovesse svegliarsi, la base degli "altri alieni" sarà l'ultima cosa di cui dovrete preoccuparvi.

Shirogane si voltò, sostenendo il suo sguardo con altrettanta tenacia. - Lo terrò a mente. - furono le uniche parole a fuoriuscire dalle sue labbra, prima che si allontanasse e richiudesse la porta alle sue spalle con un tonfo sordo.

Rimasta nuovamente sola con il suo protetto, Luana avvertì la tensione presente nella stanza farsi ancora più pregnante, e prese a torturarsi nervosamente le mani. Aveva previsto che l'alieno dagli occhi dorati non avrebbe approvato la sua decisione di tenere in vita Kevin per interrogarlo, ma non aveva intenzione di cedere di un millimetro al riguardo.

- Grazie per avere accettato di recuperare le manette. - tentò timidamente di rompere il silenzio, con il solo risultato di ricevere un'occhiata esasperata da parte dell'alieno.

- Non so più cosa fare con te! Sei talmente avventata e testarda che non penso servirebbe a niente rimproverarti. - ammise, in tono amaro. - Ora ti metti anche a cospirare con Shirogane, pur di averla vinta.

Stavolta tocco a Luana scoccargli un'occhiataccia esasperata. - Non stavo "cospirando con Shirogane"! Ne abbiamo semplicemente discusso durante la riunione operativa di questa mattina. Tu eri svenuto e qualcuno doveva pur spiegare la situazione alle altre Mew Mew. Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che fosse la soluzione migliore. E comunque non devo giustificarmi con te! Lo sai anche tu che è l'unica alternativa che abbiamo. - tentò di smontarlo, incrociando le braccia al petto con decisione.

Quelle parole, tuttavia, sortirono l'effetto opposto, suscitando nuovamente l'irritazione del suo protetto, che strinse rabbiosamente i pugni. - Certo, peccato che questa alternativa comprenda l'avere a che fare con un tizio fuori controllo che ha appena cercato di ucciderci! E tu ne parli come se fosse una potenziale risorsa. Non è una risorsa, è solo un pericolo!

- Lo so anche io che ha tentato di ucciderci, ma non è quello il punto. Il punto è salvare Pai e Taruto. Se tu per caso hai un'idea migliore su come farlo, spara! Visto che la sai lunga!

Kisshu aprì la bocca per ribattere, ma non riuscendo a trovare nessuna argomentazione efficace che potesse confutare quelle della ragazza, si limitò a schioccare nervosamente la lingua, per poi sprofondare in un astioso silenzio.

Proprio quando Luana, stanca di portare avanti l'ennesima discussione senza capo né coda, fece per allontanarsi verso il proprio letto, quest'ultimo la bloccò inaspettatamente, afferrandole la mano.

- Almeno promettimi che non prenderai parte all'interrogatorio. - buttò lì, con un tono di voce talmente basso che per un istante la Mew alien credette di aver sentito male.

Rimase a fissarlo con espressione trasecolata, finché quest'ultimo non ripeté: - Promettimi che resterai qui, al sicuro. Per una volta, lascia che siano le altre Mew Mew a rischiare la vita.

- Ma è il mio dovere fare il possibile...

- Tu hai già fatto abbastanza. Guarda come ti sei ridotta combattendo contro di lui! Se sarete soli in una stanza e dovesse succedere qualcosa... - la voce di Kisshu si spense nuovamente, fino a perdersi in un mormorio indistinto, mentre un'ombra di malcelata preoccupazione oscurava i suoi occhi color dell'oro.

Nel vederlo così angustiato per la sua sorte, la Mew alien non riuscì a impedire che un'ondata di tenerezza scaturisse dentro di lei, cancellando in un lampo tutta l'irritazione provata in precedenza. - Non succederà. - rispose, in tono sicuro, ricambiando dolcemente la sua stretta.

Purtroppo, non poteva promettere all'alieno che non avrebbe preso parte agli interrogatori di Kevin: dato che era stata lei a proporre quel piano d'azione, sarebbe stato incoerente e anche vigliacco da parte sua rifiutarsi di aiutare i suoi nuovi alleati mentre cercavano di scoprire il nascondiglio dove i nemici avevano imprigionato Pai e Taruto. Ma forse era possibile giungere a un compromesso accettabile per placare le preoccupazioni di Kisshu.

- Non succederà, perché non andrò da sola. - chiarì lentamente. - Farò in modo che con me ci sia sempre qualcuno, in modo da scongiurare eventuali imprevisti.

Udendo quella proposta, il suo protetto si morse il labbro con aria pensosa, lasciando vagare lo sguardo lungo le pareti della stanza, come cercando disperatamente di trovare una falla nel ragionamento della ragazza.
Evidentemente non ebbe successo perché, dopo qualche attimo, emise un sospiro rassegnato. - Immagino sia la massima concessione che otterrò da te. Anche se preferirei esserci io, quando dovrai confrontarti con quel pazzo.

Non appena ebbe terminato di pronunciare quella frase, vide le labbra della ragazza aprirsi in un sorriso talmente radioso e spontaneo che, per un istante, il suo cuore perse un battito e si ritrovò a dover abbassare gli occhi sul copriletto, per non rimanerne irrimediabilmente abbagliato.

- Certo che andremo insieme! È un'ottima idea! - esultò la Mew nera, gettandogli le braccia al collo e stritolandolo nella morsa della sua felicità.

Lui barcollò, colto alla sprovvista, rischiando di perdere definitivamente l'equilibrio e di ritrovarsi lungo disteso sul materasso. - Piano! - tossì, in tono falsamente esasperato. - Ho capito che non riesci a stare lontana da me, ma ti ricordo che sono ancora in convalescenza.

Udendo le sue scherzose proteste, la giovane si affrettò ad allentare la presa sulle sue spalle, per poi rivolgergli uno sguardo accusatore. - Se riesci a dire scemenze del genere, significa che stai bene. - Lo smontò, sollevando un sopracciglio e allontanandosi nuovamente verso il proprio letto.

Kisshu tentò di fermarla, ma lei fu più rapida e riuscì a sgusciare a distanza di sicurezza prima che potesse riacciuffarla.

- Ehi, non ho detto che l'abbraccio mi dispiaceva! Torna qui! - protestò.

Per tutta risposta, Luana gli fece la linguaccia. - Troppo tardi. Tornerò quando avrai finito di fare lo spocchioso. - sentenziò, rivolgendogli un sorriso a metà tra il maligno e il soddisfatto.

- Quando ti ci metti sei davvero malvagia, lo sai?

Il sorriso sornione della Mew alien si allargò. - Ho imparato dal migliore.

Dopo quell'allegro scambio di battute, i due rimasero per qualche istante immobili, a fissarsi con aria di sfida, senza tuttavia riuscire a mantenere quella facciata di serietà molto a lungo.

La Mew alien fu la prima a cedere, scoppiando a ridere a crepapelle alla vista dell'espressione comicamente imbronciata dell'alieno e, dopo pochi istanti, anche quest'ultimo la seguì, contagiato dalla sua allegria.

Nonostante entrambi fossero consapevoli di trovarsi in una situazione quantomeno precaria, per non dire disperata, per un istante decisero di accantonare tutte le preoccupazioni, lasciandosi andare a quel momento di leggerezza come due bambini spensierati.

Fu uno scoppio d'ilarità tanto prepotente che non riuscirono a ritrovare il contegno perduto nemmeno quando udirono qualcuno bussare ancora una volta alla porta.

- C-chi è? - fu in grado di articolare a stento la giovane, tenendosi la pancia con le lacrime agli occhi.

A risponderle fu un coro di voci perplesse. - Permesso?

- State per caso festeggiando in segreto? - la Mew alien riconobbe il tono altezzoso di Mint attraverso la porta.

- No, no! - si affrettò a rispondere, dopo aver preso qualche profondo respiro per ricomporsi. -Arrivo subito. - aggiunse, balzando giù dal letto e lanciando un'occhiataccia penetrante a Kisshu che, nel frattempo, aveva ripreso a ridere di gusto.

Fece appena in tempo ad aprire la porta, che le cinque presero a gridare a squarciagola: - Merry Christmas! - sommergendola con una valanga di festoni e inducendola a fare un balzo indietro, terrorizzata.

- Ma che diavolo... siete impazzite? - esalò, mentre osservava, impotente, le cinque farsi strada nella stanza, vestite nientemeno che con dei completini natalizi e con le braccia cariche degli oggetti più disparati, tra cui vestiti, dolciumi, libri, accessori e altri oggetti elettronici di dubbia utilità.

Purin le lanciò uno sguardo a metà tra il deluso e il perplesso, mormorando in un inglese stentato: - Ma come? Non lo sai che domani è Natale? Volevamo festeggiare con voi, visto che Ryou ci ha detto che Kisshu sta meglio!

L'altra cadde dalle nuvole, rimanendo a fissare la bambina con la bocca semi-aperta. "Non ci posso credere!" era sicura che fosse metà dicembre quando aveva scoperto le intenzioni malevole di Kevin e la sua natura di mezza aliena. Come potevano essere trascorsi tutti quei giorni? Aveva completamente perso la cognizione del tempo!

Rendendosi conto che i neuroni della Mew alien sembravano essere stati momentaneamente colti da un cortocircuito, ci pensò Kisshu a rispondere al suo posto. - Dovete capirla, non sono stati giorni esattamente leggeri per lei, ha avuto poche occasioni per pensare ai festeggiamenti. Inoltre, noi non festeggiamo il Natale, perciò non le abbiamo nemmeno ricordato la cosa.

- Ci dispiace, Luana, non volevamo spaventarti. Pensavamo che saresti stata contenta di avere un po'di compagnia. - spiegò Retasu, chinando la testa in segno di scuse.

Nel rilevare la sua espressione mortificata, Luana fu colta da una stilettata di senso di colpa per la propria reazione tutt'altro che entusiasta. - Ma no, a-avete fatto bene! È solo che non me l'aspettavo! - borbottò, giocherellando nervosamente con una ciocca dei propri capelli ricci.

- Quindi possiamo restare?

- Certamente. Anzi, grazie. Siete state gentilissime a portare tutte queste cose.

Nell'udire quelle parole, quasi tutte le Mew Mew lanciarono un gridolino di esultanza, per poi depositare i regali sul letto della riccia; tutte tranne Zakuro, che si limitò a lanciarle uno sguardo divertito, come a voler dire "Sono fatte così, ti ci abituerai".

Prese dall'entusiasmo, le ragazze iniziarono a mostrarle tutti gli oggetti che le avevano portato, tra cui alcuni vestiti da utilizzare come ricambio, libri e giochi con i quali dilettarsi durante i tempi morti. Le avevano portato perfino una scacchiera portatile e un lettore mp3 per ascoltare la musica.

L'ondata di frenesia contagiò presto anche la Mew alien, soprattutto quando i suoi occhi si posarono sulla cospicua pila di volumi che attendevano solo di essere letti.

- Per quelli devi ringraziare anche Shirogane che ci ha dato il permesso di regalarti alcuni suoi libri! Però non fargli sapere che te l'ho detto. - le sussurrò Berii, con fare cospiratorio.

- Ah-ah! Allora anche Shirogane ha un cuore. - sovvenne Kisshu, osservando interessato le copertine - Mi piacerebbe molto scoprire cosa legge... magari sono romanzi rosa!

Immaginando l'intrattabile biondino tutto concentrato nella lettura di una struggente storia d'amore, tutti i presenti scoppiarono a ridere a crepapelle.

Trascorsero il resto del pomeriggio a scherzare e a mangiare dolcetti natalizi assieme, finché non si sentirono scoppiare, e anche allora continuarono a chiacchierare, facendo ascoltare a Luana le canzoni migliori del loro repertorio.

Mentre si lasciava trasportare dal ritmo travolgente di una canzone pop giapponese, in un impeto di allegria, la Mew alien si sorprese a pensare che ogni momento, anche il più difficile e drammatico, poteva trasformarsi in una piccola bolla di felicità se lo si trascorreva con le persone giuste. Si ritrovò anche a sperare con tutta sé stessa che le cose, da lì in avanti, sarebbero cominciate ad andare per il verso giusto e che, lavorando tutti insieme verso un obiettivo comune, non sarebbe stato poi così difficile salvare Pai e Taruto, risolvendo pacificamente i rapporti con gli alieni nemici.

Non poteva certo immaginare che, di lì a pochi giorni, una serie di eventi inaspettati avrebbero messo ulteriormente a dura prova il suo proverbiale ottimismo.

*************

Eccomi di ritorno da una settimana di vacanza con l'ultima parte di questo capitolo, dove finalmente in mezzo alla tensione succede qualcosa di bello ai poveri protagonisti. D'altronde hanno diritto anche loro a un po' di svago e a qualche gioia, ma solo ogni tanto eh.

Ho cercato di ricreare l'atmosfera che c'è effettivamente in alcuni episodi di Tokyo Mew Mew, quando il gruppo si mette in testa di voler tirare su di morale qualcuno e scoppia il festone generale. Certo, la situazione è sempre grave, quindi non ho potuto far scatenare più di tanto i partecipanti, ma spero comunque di essere riuscita a rimanere fedele a quel genere di atmosfera e di avervi fatto sorridere.

Il capitolo natalizio è capitato in un periodo che con il natale non c'entra un tubo, ma spero comunque possa rammentarvi quanto si stava bene quando faceva freddo. Non so voi ma io sto letteralmente morendo di caldo, non vedo l'ora che sia davvero natale. La copertina, la tisana... ah, che bei momenti.

Ma nessun problema, perché ci ho pensato io a farvi rivivere l'atmosfera natalizia! XD

Come sempre, spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento, fatemi sapere le vostre impressioni con un commento e se avete gradito lasciate anche una stellina, che fanno sempre piacere.

A presto!

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