20. Estremi rimedi - Parte 2

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Retasu, rimasta di guardia accanto alla porta del laboratorio, vedendo Kisshu correre fuori barcollando come un ubriaco, fece per avvicinarsi e domandargli se stesse bene; tuttavia, lui nemmeno l'ascoltò, troppo concentrato sui propri sconvolgimenti emotivi per fermarsi a dare spiegazioni.

Quando finalmente raggiunse l'area protetta, spalancò la porta con tale urgenza da fare sobbalzare Luana, che si voltò a guardarlo attonita.

- Che succede? - esalò, preoccupata dall'espressione a dir poco sconvolta dipinta sul volto del suo protetto.

L'altro non si degnò di risponderle, limitandosi a premere con urgenza il meccanismo di apertura del bagno e a precipitarvisi dentro come se quella stanza fosse stata la sua ultima speranza di salvezza.

Ancora più allarmata da quel comportamento inusuale, la ragazza decise di abbandonare il libro di grammatica giapponese che stava studiando. - Kisshu? - chiamò, scendendo dal letto e avvicinandosi con cautela alla parete chiusa.

Le rispose solo un silenzio tombale.

- Kisshu, ti senti bene? - riprovò con più decisione, poggiando l'orecchio contro il muro per captare anche il più piccolo rumore.
Quando i secondi di silenzio assoluto si ripeterono, iniziò seriamente a preoccuparsi. - Rispondimi, per favore o sarò costretta a entrare!

Stavolta, attraverso il muro le giunse una voce cupa e ovattata. - Sto bene. Ho solo bisogno di un momento da solo.

- Sei sicuro?

- Sì. Stai tranquilla.

Sebbene Luana avvertisse le proprie dita bruciare dal desiderio di premere il meccanismo di apertura della parete, sapeva che sarebbe stato sbagliato violare l'intimità del proprio protetto, quindi si rassegnò a farsi bastare quelle rassicurazioni e a restare in guardinga attesa. "Va bene aspettare, ma se entro dieci minuti non si decide a uscire, al diavolo la privacy."

Con suo enorme sollievo, l'alieno riemerse dal bagno poco dopo, con il viso ancora pallido, ma l'espressione decisamente più calma e controllata rispetto a pochi attimi prima.

La Mew alien riuscì a malapena ad attendere che quest'ultimo si sedesse sul letto, prima che una nuova domanda le affiorasse alle labbra. - Allora, mi spieghi cos'è successo in laboratorio? Sembravi fuori di te, poco fa.

Posto di fronte all'evidente preoccupazione della Mew nera, l'alieno avvertì un brivido di tensione percorrergli la schiena, mentre le frasi taglienti che Shirogane gli aveva rivolto tornavano a invadergli la mente con prepotenza. - Nulla di che. - minimizzò, cercando con tutto se stesso di scacciare quei ricordi. - Stavamo lavorando alle manette e discutendo dei possibili modi per migliorarle, quando Shirogane si è messo a blaterare di cose senza senso e abbiamo discusso.

- Cose senza senso? Del tipo?

A quella nuova domanda l'alieno non poté fare a meno di deglutire, a disagio. Non sapeva come spiegare a parole quanto era successo, perché neanche lui riusciva a capirlo appieno.

Decise che per il momento avrebbe svelato solo una parte della verità, e le raccontò della discussione avuta con il creatore del progetto Mew riguardo il funzionamento delle manette e di come quest'ultimo avesse avanzato la proposta di sfruttare le capacità della Mew alien per incanalare tutti i poteri delle sette guerriere in un sigillo più potente.

Luana non parve del tutto convinta da quella spiegazione, probabilmente trovando strano che l'alieno si fosse addirittura chiuso in bagno solo a causa di una stupida discussione sul funzionamento delle manette. Tuttavia, dovette ritenere comunque importante discutere della proposta di Shirogane, perché si limitò a chiedere: - Secondo te potrebbe funzionare?

- Non lo so e non sono sicuro di voler tentare.

- Perché no?

Notando l'espressione genuinamente confusa dipinta sul volto della giovane, Kisshu si lasciò sfuggire un sospiro amareggiato, passandosi una mano sul volto. - Mi sembra rischioso e non voglio metterti in pericolo. - ammise, infine, con voce spenta. - Nessuno ha mai provato a fare una cosa del genere, tu sei un caso più unico che raro e, come se non bastasse, non sai ancora controllare i tuoi poteri. Non sappiamo nemmeno se sarai in grado di creare un sigillo!

Si sarebbe aspettato di vederla ribattere all'istante, asserendo che se il fine era salvare Pai e Taruto avrebbe corso volentieri il rischio; invece, contro ogni aspettativa, Luana parve riflettere sulle sue parole, limitandosi ad annuire con aria grave. - In effetti, non hai tutti i torti. Potrebbe essere pericoloso.

Dopo aver trascorso qualche istante in un silenzio meditativo, decise di indagare ancora: - Per il momento, Shirogane ti ha chiesto solo di insegnarmi a usare meglio le mie capacità di aliena, giusto?

- Sì, anche se credo lo abbia detto più per tenermi buono che per vera convinzione.

- Non importa, questo possiamo farlo. Dopotutto, credo sia comunque il caso che io impari a non fare saltare in aria la stanza quando mi arrabbio.

Prima che Kisshu potesse aprire la bocca per protestare, aggiunse in tono pratico: - Possiamo iniziare ad allenarci e poi decidere in base ai miei progressi cosa sia meglio fare. Che ne dici?

Il suo protetto, tutt'altro che entusiasta nell'udire quella proposta, le scoccò un'occhiata esasperata. - È quello che ha detto anche Shirogane. State diventando proprio amiconi voi due, eh?

- Non dire scemenze. - lo rimbeccò l'altra, piccata, aggrottando le sopracciglia. - Piuttosto, come farai a insegnarmi se non riesci neanche a reggerti in piedi?

Quelle parole spezzarono all'istante l'aura di condivisione che si era creata, facendo calare un silenzio teso nella stanza.

Come prevedibile, l'alieno tentò subito di sminuire il discorso, alzando gli occhi al cielo per non essere costretto a incrociare lo sguardo della sua protettrice. - Ancora con questa storia? Ti ho già detto mille volte che non devi preoccuparti. Sono più forte di quel che credi.

Luana, dal canto suo, non poté evitare di lasciarsi sfuggire un verso di frustrazione, a quelle parole. -Davvero pensi di darmela a bere? Devo ricordarti in che condizioni ti trovavi fino a qualche minuto fa? -Vedendo che lui continuava ostinatamente a evitare il suo sguardo gli si fece più vicina, abbassandosi sulle ginocchia e prendendogli delicatamente il mento tra le dita, in modo da poterlo guardare negli occhi.

- Sembravi sull'orlo di una crisi di nervi. E non dire che non è vero. - lo incalzò, con voce gentile ma decisa. - Stai superando il limite, e il tuo corpo sta cercando in tutti i modi di fartelo capire. Non puoi continuare così.

Se quella conversazione tra loro fosse avvenuta solo qualche ora prima, Kisshu non avrebbe neanche preso in considerazione l'idea di cedere a quelle richieste, ma dopo l'episodio di smarrimento che aveva appena sperimentato, iniziava intravedere un fondo di verità nelle parole della giovane.

Non era normale che una semplice discussione sui propri sentimenti scatenasse in lui delle reazioni tanto ansiose e incontrollate.

- Lo so. - ammise, in un sussurro sconfitto, sollevando finalmente lo sguardo fino a perdersi nelle iridi color grigio-nocciola di lei. - Non mi sto certo divertendo a stare sveglio... ma hai visto anche tu come va a finire ogni volta che cerco di dormire.

Lei annuì con aria mesta, posandogli una mano sulla guancia in un gesto consolatorio. Aveva già ribadito più volte all'alieno come l'unica soluzione al problema, a suo parere, fosse parlarne con qualcuno e cercare di esorcizzare la cosa. Tuttavia, lui sembrava terrorizzato all'idea di condividere la sua esperienza, pertanto non se la sentiva di forzarlo più di quanto non avesse già fatto. - Potrei provare a leggerti qualcosa mentre cerchi di dormire, così i tuoi pensieri si concentreranno su quello e magari lo faranno anche i tuoi sogni.

- Non credo funzioni esattamente così. - borbottò l'altro, per tutta risposta, scuotendo la testa. - E poi non ho cinque anni.

- Secondo me, vale la pena provare se la mia teoria funziona. Inoltre, io resterei sveglia: se dovessi vedere che ti stai agitando, potrei sempre svegliarti.

Contro ogni previsione, a quelle parole le labbra dell'alieno si tesero in un sorrisetto malizioso. - Ho un'idea migliore. Perché non mi fai compagnia sotto le len-

- Incredibile! - gemette la ragazza, scandalizzata, senza dargli nemmeno il tempo di finire la frase. - Possibile che tu riesca a fare il pervertito perfino in questa situazione?!

- Perché pervertito? - La prese in giro l'altro, senza smettere di esibire quel suo dannato ghigno diabolico. - Io intendevo una compagnia platonica e amorevole. Dopotutto, ho bisogno di una presenza tranquillizzante per riuscire a dormire.

Posta di fronte a quelle frasi subdole e maliziose, Luana fu tentata di prendere uno dei libri che Shirogane le aveva prestato e tirarglielo dritto in faccia. Riuscì a trattenersi solo grazie al fatto che ormai conosceva fin troppo bene i modi di fare del suo interlocutore e sapeva a che gioco stava giocando. "Sta cercando di distrarmi mettendomi in imbarazzo. Ma se crede di averla vinta si sbaglia."

Tutt'altro che intenzionata a fare il suo gioco, prese un paio di respiri profondi e, dopo aver racimolato tutto l'autocontrollo di cui disponeva, sbottò con decisione: - Va bene. Se è così, per me non ci sono problemi. - Sperava che la sua noncuranza risultasse abbastanza credibile, sebbene avvertisse il proprio volto farsi sempre più caldo e congestionato di attimo in attimo.

Come aveva previsto, l'alieno rimase totalmente spiazzato dalla sua risposta, e la sua confusione le rese più facile convincerlo a infilarsi sotto le coperte per riposare.

- Fai sul serio? - le domandò quello, una volta coricatosi, sempre più esterrefatto nel vederla avvicinarsi per prendere posto accanto a lui.

Per tutta risposta, Luana scivolò al suo fianco, cercando con tutta se stessa di non pensare a quello che stava facendo.

In condizioni normali non si sarebbe mai azzardata a proporre una cosa del genere: essendo piuttosto introversa, le risultava difficile prendere l'iniziativa, soprattutto in campo amoroso. Come se non bastasse, non aveva mai dormito con nessuno prima di quel momento, escludendo i propri genitori, e l'idea di farlo proprio con la persona di cui era innamorata la riempiva di imbarazzo.

Tuttavia, era disposta a fare un salto nel vuoto se ciò fosse servito a far finalmente riposare Kisshu.

Come intuendo i suoi pensieri, quest'ultimo si lasciò sfuggire una risatina a metà tra l'incredulo e il nervoso, spostandosi verso il bordo del letto per farle spazio. - Sei più testarda di un mulo, lo sai?

- Lo so. - riuscì a malapena a esalare lei, talmente stordita dalla vicinanza estrema con il corpo del ragazzo da fare fatica a respirare.

Vedendola in evidente difficoltà, quest'ultimo non poté fare a meno di scoppiare di nuovo a ridere, in parte per mascherare l'inaspettata agitazione che aveva avvolto anche lui. - Sembri uno stoccafisso. Guarda che non ti mangio!

La sua apparente noncuranza, tuttavia, si volatilizzò, non appena la Mew alien gli si fece più vicina. Si stupì nell'avvertire il proprio cuore accelerare di colpo a quel contatto, dato che non aveva mai sperimentato imbarazzo nell'approcciarsi alle ragazze, né sul suo pianeta, né altrove.

Per qualche motivo però, l'idea che Luana si fosse appena intrufolata nel suo letto lo stava destabilizzando più di quanto non fosse disposto ad ammettere.

Purtroppo per lui, alla giovane non sfuggì la sospetta tonalità rosata che aveva assunto il suo volto. - Senti chi parla. Sei rosso come un pomodoro. - borbottò, infatti, senza riuscire a nascondere una punta di soddisfazione nel tono di voce. - Non pensavo che bastasse così poco a farti imbarazzare.

Kisshu, colto in flagrante, non poté far altro che emettere un sospiro frustrato. - Credevo dovessimo dormire.

- Oh, quindi ora sei ansioso di riposare? - sussurrò maliziosamente lei, senza riuscire ad esimersi dal punzecchiarlo un po' e prendersi la sua rivincita per tutte le volte in cui era stato lui a farla imbarazzare.

Si pentì immediatamente delle proprie incaute parole, dato che l'alieno, come prevedibile, raccolse volentieri la sfida, cingendole la schiena con un braccio e traendola a sé.
In un attimo si ritrovò stretta contro il suo petto, con il volto così vicino al suo da riuscire a percepire con chiarezza ogni singola sfumatura del suo incarnato diafano.

- Perché, avevi qualcos'altro in mente? - lo udì sussurrare, la voce resa roca dal desiderio.

Non riuscì a trattenere un brivido di piacere quando il suo alito caldo le solleticò l'orecchio. Tuttavia, una parte di lei riuscì a mantenersi lucida e consapevole che Kisshu stesse solamente bluffando, dato che non era certo nelle condizioni per portare a compimento le sue avance.

- Ne riparleremo quando ti sarai riposato. - si limitò, dunque, a rispondere, cercando disperatamente di rilassarsi per calmare i battiti forsennati del proprio cuore. - Chiudi gli occhi e fai il bravo.

- Mi ricatti anche? - piagnucolò lui, rassegnandosi tuttavia ad allentare la presa sul corpo della giovane e a fare come gli veniva chiesto, sistemandosi meglio sul cuscino.

Era assolutamente certo che, una volta chiusi gli occhi, avrebbe avvertito la solita sensazione di ansia e pericolo invadergli l'animo, invece, l'unica cosa su cui la sua mente riuscì a concentrarsi fu il respiro della giovane, che si stava facendo sempre più lento e calmo.

Trovando un inaspettato conforto in quel suono ritmico, si strinse maggiormente a lei, avvicinando il viso all'incavo del suo collo, per riuscire a percepire i battiti del suo cuore.

Cullato da quel suono e complice l'estrema stanchezza, gli bastarono pochi istanti per sprofondare tra le braccia di Morfeo, tanto che non riuscì nemmeno a rendersi conto pienamente delle parole che Luana mormorò prima di accoccolarsi contro il suo petto.

L'ultima cosa che avvertì prima di abbandonarsi definitivamente al sonno furono le labbra di quest'ultima sfiorare la sua fronte con un timido bacio.

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E anche il ventesimo capitolo è terminato! Che ne pensate?
Finalmente Kisshu è riuscito a dimenticare per un momento le sue angosce grazie all'astuta quanto inaspettata mossa di Luana. Ogni tanto i protagonisti si meritano un momento di tenerezza e pace, dopo tutto quello che hanno passato. Non siete d'accordo anche voi?

Tuttavia la tregua sarà breve! Nel prossimo capitolo si tornerà a fare sul serio!
Sempre se il mio cervello non deciderà di cambiare idea di nuovo e farmi modificare il capitolo per la ottocentesima volta. Aiuto... T_T

Da questo punto in poi i capitoli non sono più pronti in anticipo e da risistemare, ma li dovrò proprio scrivere da zero, quindi vi prego di armarvi di pazienza e avere pietà di me. Spero di riuscire a pubblicare entro metà novembre, ma se così non fosse cercherò comunque di terminare la stesura del capitolo 21 il prima possibile.

A presto! (Spero)

MoonBlack1993

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