Capitolo 11.

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E invece qualcosa manca, ma non so che cosa.

Stringo i denti e vado avanti, un giorno magari lo capirò... Per il momento, so che mi manca il sonno! Quindi spengo tutto dopo aver controllato che ogni cosa sia a posto, le porte sono chiuse e di avere gli auricolari nelle orecchie per ascoltare la mia playlist prima di andare a dormire dedicata alla "ninna nanna".

Manco a farlo apposta, la prima canzone in riproduzione che parte è "Lo So" di Jesto.

Una volta qualcuno mi disse che stavo facendo la vittima, e che dovevo smetterla. Che di fronte a quel disturbo avrei dovuto reagire, e non pubblicare dei video per ottenere compassione. Ci rimasi davvero male.

Come facevano a non capire che lo facevo per me, per tenere un diario e per conoscere qualcuno? Come potevano pensare che lo facessi per vittimismo?

Non avevo più dieci anni, che scoppiavo a piangere perché volevo un abbraccio! Volevo soltanto sfogarmi e conoscere nuove persone!

Però da quell'avvenimento ho imparato che la gente parlerà sempre, che ti veda felice o triste non andrà mai bene niente a nessuno, e che, per tanto, te ne devi fregare. Sei forte e maturo abbastanza per capire cosa provi e come affrontarla, e già quella è una grandissima vittoria. Perché molti non lo sanno invece, e criticano.

Ma non è vittimismo, è voglia di sfogarsi. Dare voce ai propri pensieri. E molti non lo fanno, perché sono troppo timidi o troppo riservati, o avranno le loro motivazioni, ma allora perché vieni a rompere a me?

Credi di togliermi il coraggio di postare i fotogrammi in cui piango? Le frasi in cui rivelo che sto male? No, dimmelo: cosa pensi di ottenere?

Beh, qualsiasi cosa sia, otterrai l'esatto contrario. Perché più la gente tenterà di comandarmi, più mi mostrerò ingestibile. Sembreranno le classiche parole di un'adolescente viziata, ma vorrei vedere voi al mio posto.

C'è chi sta peggio e non si lamenta, è vero... Ma non è colpa mia. E in questo mondo siamo tutti diversi, ognuno ha il suo modo di reagire di fronte alle cose... Beh, questo è il mio! E, che vi piaccia o meno, non ho intenzione di cambiarlo.

Ho sofferto, come tutti, e adesso merito un po' di pace, come tutti. Per cui me la prendo. A modo mio.

E quando proprio non riesco, scrivo. Scrivo per far capire alle persone che siamo tutti uguali, che condividiamo tutti gli stessi drammi e che possono contare su di me. Non ho doti speciali, non sono un'indovina, non posso far sparire il dolore... Però nel mio piccolo cerco soluzioni per gli altri, di modo che possano almeno in parte alleggerirsi il carico che portano con sé. E il sorriso è l'arma migliore per farlo.

Caspita, già le due! Il tempo passa così in fretta certe volte...

Però il sonno non viene. Mi alzo, poso il telefono e mi faccio un giretto per casa, poi ritorno a sdraiarmi nel letto.

Che si fa? Non voglio più fare alcun tuffo nel passato, è pesante. Prendo un libro e inizio a leggere, ma dopo poche righe scopro che è noioso.

E quindi?

Mi guardo intorno in cerca del cellulare, che ho posato poco fa sulla mensolina sopra al calorifero della stanza, sotto la finestra.

Uffa, dovrei alzarmi! Oh... E va bene!

Ribalto le coperte per scendere dal letto, stacco la presa del caricatore e torno sotto le coperte.

Lo rimetto in carica, poi faccio partire nuovamente la musica. Questa volta parte "Rosso" di Will. Caspita, solo canzoni allegre stasera! (Per carità, amo questa canzone con tutta me stessa, la scoprii quando stavo ancora con il mio ex... Però speravo in qualcosa di più... Allegro! Tutto qui...) Non fa niente, capita! Per fortuna posso scegliere anch'io quale canzone ascoltare!

Ci penso un momento, poi decido: "Per Te" di Jovanotti, e a seguire la canzone di Alex Britti, che da piccola confondevo sempre con Roul Bova (non ho mai capito il perché), "Una su Un Milione".

Alla fine tutto ciò che vogliono le persone è sentirsi speciali per qualcuno, no? 

E così, tra una canzone e un'altra, la notte passa e io non chiudo occhio, immergendomi in ogni parola di tutti i testi che ascolto. Io sono così: non do mai peso alla musica, se non quando ballo. Ciò che conta davvero sono le parole di una canzone, così come di una poesia o di un qualsiasi libro.

Non sai mai cosa c'è dietro, e mai lo potrai sapere. Neanche lontanamente immaginare!

Le persone attraverso l'arte si raccontano, mettendo a nudo non solo i fatti, ma anche sé stesse, con tutte le emozioni che provavano quando successe ciò di cui stanno parlando, che ciò che provano adesso. E' passata? Non è passata? Ascoltate, leggete attentamente e lo scoprirete tutti e due.

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