Capitolo 2.

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Durante la pausa controllo le notifiche. Ventiduemila risposte! Wow!
Ne leggo qualcuna.

"La moda è la mia vita" Scrive Carola46 . "Ma ciò non toglie che ci debbano essere per forza dei canoni da rispettare, perché tutto ha bisogno di regole a questo mondo...Sennò ci sarebbe il caos!"

La sua risposta ha undicimila likes, ma anche qualche commento di disappunto.

"Non mi piace quel <<per forza>> che hai usato, scusa se mi permetto." Rispondo. "Tuttavia, sono d'accordo con te, ma non hai risposto all'altra domanda: chi decide cosa è "bello" e cosa no?"

Nel pomeriggio controllo qualche volta il cellulare, ma Carola46 non mi ha più risposto. Uffa...

Il telefono squilla. E' Richard, il mio agente.

"Ciao, dimmi!" Rispondo.

"Ciao Carola! Ti ho chiamata per ricordarti dello shooting di oggi..."

Sorrido.

"Fingi di dimenticarti di una sfilata e sei segnata a vita, eh?" Lo prendo in giro. "Certo che ci sono"

"Non stavi fingendo tesoro, non la fai a me... Vabbè... Comunque ricordatene"

"Sì" Ripeto prima di salutarlo e riattaccare, per poi riprendere a studiare.

Oggi devo finire presto perché devo andare a correre. Cerco infatti di sbrigarmi, ripeto in fretta e faccio di corsa lo zaino, preparandomi anche i vestiti per domani, poi vado a cambiarmi.

Esco di casa infilando il cavo degli auricolari nel telefono, poi chiudo la porta di casa e infilo le chiavi nel marsupio. Scendo le scale del pianerottolo, apro il portone con le chiavi, miracolosamente ricordandomi che se schiacciassi il bottone non andrebbe, e che il tecnico deve venire domani, e poi inizio a correre mentre scelgo che canzone ascoltare. Scelgo "Lose Yourself" di Eminem, poiché il suo ritmo mi dà carica.

Mentre corro, mi tornano in mente alcune cazzate fatte da ragazzina... Ero piccola, non sapevo di chi fidarmi e avevo bisogno di un modello, che continuavo a ricercare in quei compagni che mi facevano sentire sbagliata anche solo con uno sguardo.

Volevo scomparire, e quale modo migliore di farlo se non smettendo di mangiare?

Non riuscivo a capire che i problemi si affrontano guardandoli in faccia, non cercando di scappare da essi.

Ma adesso le cose sono cambiate, e sono orgogliosa delle persone che scrivono nel mio blog, denunciando i loro problemi. Io non sono nessuno, e consiglio sempre di parlarne con uno specialista, però se e quando posso, spesso e volentieri mi metto a leggere ogni volta che trovo un nuovo messaggio e cerco una soluzione. Non dovrei, la soluzione dovrebbero trovarsela da loro... Ma questo spazio l'ho aperto per un motivo, e fin quando ci si sfoga e basta sì, è bello, però si risolve la metà del problema!

Dopo un quarto d'ora comincia a piovigginare. Se non è sfiga questa...

Torno indietro prima che arrivi l'acquazzone. Una volta arrivata a casa, vado allo specchio e mi faccio un selfie.

Do the right thing: train yourself, never give up... But first, respect yourself.

Ragazzi, che raccontate?;)


Piovono commenti e likes, ma adesso devo riprendere a vivere nel mondo reale. Vado a fare la doccia, poi riprendo a studiare. Guarderò più tardi!

Prendo il libro di francese e ricomincio a ripetere l'ultimo argomento dell'anno (finalmente! Non ne potevo più... Menomale che tra poco finirà la scuola!) , ovvero il diciassettesimo secolo e tutto ciò che ha portato.

Finisco un'ora e mezza più tardi, metto tutto a posto e vado a prepararmi la cena.

Oggi ho voglia di pomodori... Mi preparo in proposito tre bruschette e l'insalata di pomodori, condita con un pizzico d'olio e del sale. Come merenda a scuola però mi prendo la brioche al cioccolato, che domani è doverosa. Shooting o no, è giusto concedersi un sano cibo spazzatura ogni tanto!

Oh cazzo, ma il servizio è oggi!

Corro a prepararmi lasciando lì tutto, poi guardo l'orologio. Ho venti minuti per andare dall'altra parte della città. Ottimo!

Afferro di sfuggita il piatto con le bruschette ed esco di casa correndo alla macchina. Mangio di corsa prima di mettere in moto e parto ancora masticando.

Per fortuna non c'è traffico...

Arrivo sul posto che ancora devo finire un pezzo dell'ultima. Lo caccio in bocca e saluto tutti con un gesto della mano, che ricambiano sorridendo.

"Sei in orario, brava!" Sorride Kyley, la mia costumista. Sorrido imbarazzata, poi andiamo in camerino.

"Oggi il brand è Adidas" Sorride porgendomi i capi.

"Grazie mille" Sorrido prendendoli, per poi andare a mettere quello con il numero "1".

Lo provo di fretta, poi esco andando da Richard e da Federico.

"Visto? Come promesso...Eccomi qui, in tempo!" Dico scherzando.

"Modella delle mie brame, prego... Quello è il tuo palco!" Risponde Richard senza darmi soddisfazione - come al solito - . Mi dirigo dove indicatomi con una linguaccia mentre i due uomini ridono, e si comincia. Andiamo nel primo sottopassaggio di una stazione.

"Okay, perfetto così... Brava!" Sorride Fede. "Ti aspettiamo su" Conclude prima di salire e lasciarmi con gli abiti da mettere.

Mi cambio di corsa (fortuna che non c'era nessuno!) e vado.

"Stupenda!" Continua a scattare.

Io mi guardo intorno e scorgo un muro.

"Proviamo lì" Propongo vedendo un palazzo. Non ha nomi, non ha nulla di particolare...E' solo bianco!

"Vado a cambiarmi però..." Li avviso tornando nel guardaroba improvvisato.

"Ti aspettiamo" Mi rassicurano.

Faccio più in fretta che posso, poi ritorno. Ah, devo cambiare anche le scarpe! Accidenti...

Ci metto due minuti, poi corro al muro.

"Vedi se così può uscire bene..." Mi metto in posa.

"Porta davanti la gamba destra e piegala leggermente..." Mi consiglia Fede, e io lo ascolto.

"Ferma così..." Scatta.


"Ottimo!" Esclama soddisfatto.

Camminiamo un po' per trovare un altro posto, ed io scorgo una recinzione.

"Dite che lì si potrà andare?" Domando indicando il luogo. E' accanto ad un palazzo, bisogna salire delle scale esterne però.

"Quello è un vecchio cinema... Ha chiuso qualche anno fa... Però sì, se non c'è scritto nulla si può fare. Andiamo a vedere" Annuisce Fede, e noi lo seguiamo.

Perquisiamo il posto, e non troviamo nessun divieto in bella mostra.

Li guardo.

"Via libera, modella geniale" Sorride il fotografo facendomi ridere.

"Dai, che mi distrai..." Scherzo mettendomi in posa.

Facciamo giusto due o tre scatti sfruttando la golden hour, poi andiamo via prima che faccia buio.

"Ti devo chiedere un favore..." Inizio. "Se riuscissi a farmi avere per prima tra tutte la foto con lo sfondo bianco te ne sarei grata" Sorrido fingendo di essere un angioletto.

"Ti serve per il blog?" Domanda, ed io annuisco. "Perché solo quella? Le altre non ti piacciono?"

"Sono stupende, è solo che per il feed attuale mi servirebbe quella al momento. Sai, avevo intenzione di iniziare il bianco come tema" Gli confesso.

"Quello che mancava!" Ride. "Abbiamo il verde, il verde acqua, l'azzurro, il blu, l'arancione, il giallo... Mancava proprio il bianco!" Scherza facendomi ridere.

"Beh, c'è anche il nero!" Osservo guardando il profilo. "Potrei mettere tutte quelle della Adidas, come sponsor, e poi questa che abbiamo appena fatto..."

"Anche i pantaloni che indossi nell'ultima di oggi sono dell'Adidas..." Osserva lui.

"Quella la metterò per iniziare il feed sunset" Replico, e lui alza le mani in segno di resa.

"Sorry"

Ridiamo.

"Quindi ti serviranno altri scatti al tramonto?" Ripete dopo poco.

"Sì" Dico ridendo.

"Nessun problema" Scuote la testa.

"Grazie"

"Niente!"

Andiamo a farci un giretto, poi quando si fa tardi mi riaccompagna a casa e ci salutiamo.

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