Cap. 44 - La scoperta del sito.

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Kirishima rise di nuovo, questa volta con un tono di sfida, «Allora è deciso! Ti aspetto alla palestra, ma preparati a un match che non dimenticherai tanto facilmente».

«Muori», sbottò Bakugo.

«Come?», rispose Kirishima, avvicinandosi per baciarlo.

«Ho detto: muori», stuzzicò il biondo.

«Ah, quindi non solo vuoi sfidarmi, ma mi minacci anche con la tua meravigliosa presenza», disse Kirishima, avvicinandosi ulteriormente, «Preparati a vedere che il tuo piano non è altro che un'ottima ricetta per la sconfitta».

Bakugo alzò un sopracciglio, «Non sto mica cercando di spaventarti, amore mio».

Kirishima ridacchiò, «Bene, allora dimostrami quello che hai. E ricorda, dopo che hai perso, dovrai accettare le conseguenze. E non stiamo parlando solo di un bacio».

Bakugo lo guardò con un sorriso storto, senza dire nulla.

Kirishima si avvicinò ulteriormente, il loro spazio personale era praticamente scomparso.

«Non preoccuparti, ho preparato qualcosa di speciale. È solo questione di me che finalmente voglio essere io a prendere il controllo... E non si tratta solo di vincere o perdere. È tutta una questione di come giochiamo», provocò Kirishima.

In quel momento di impeto, Bakugo lo afferrò per il colletto della camicia, avvicinandolo a sé. 

«Allora facciamolo. Mostrami quello che hai, adesso!».

Kirishima lo guardò con occhi scintillanti, «Calmati, ragazzo esplosivo!».

Bakugo, non riuscendo a trattenere la sua eccitazione, strinse ulteriormente la presa sul colletto della sua camicia, «Non sono mai stato uno che si tira indietro. E tu non puoi aspettarti niente di meno da me».

«Non mi aspettavo nulla di meno, infatti. È anche una questione di strategia. E io ho preparato alcune sorprese per te», rispose Kirishima, con un sorriso che tradiva la sua eccitazione.

«Allora andiamo, veloci!», esclamò Bakugo, avviandosi verso la palestra e Kirishima lo seguì.

Una volta arrivati, iniziarono con esercizi di riscaldamento e stretching, seguiti da allenamenti intensivi che includevano sollevamento pesi, combattimento corpo a corpo e corsa ad alta intensità. Le sfide erano dure, ma entrambi erano determinati a dare il massimo. 

L'allenamento si concluse con entrambi completamente esausti con le gocce di sudore che scivolavano lungo le loro schiene e i respiri affannosi, ma lo spirito di sfida rimaneva intatto.

«Non male per un allenamento improvvisato», commentò Kirishima, asciugandosi il sudore con un asciugamano e lanciando uno sguardo soddisfatto a Bakugo.

«Dovrai fare di meglio per battermi la prossima volta, anche a letto» rispose Bakugo con un sorriso compiaciuto, mentre anche lui si asciugò il volto.

«Non preoccuparti, lo farò», rispose Kirishima, lanciandogli uno sguardo malizioso.

Concludendo la loro sessione, i due decisero di fare una doccia insieme. Così raggiunsero la camera di Bakugo nel dormitorio e si chiusero nella doccia dopo essersi tolti tutti i vestiti, per poi rilassarsi sotto l'acqua calda.

Una volta asciutti, si spostarono verso il letto e si sdraiarono, sistemandosi sotto le coperte. Poi i loro corpi nudi si avvicinarono, il calore del corpo di Kirishima si mescolò a quello di Bakugo.

«E adesso, cosa si fa?», chiese Kirishima, accarezzando delicatamente il braccio di Bakugo.

«Ora ci coccoliamo,» rispose Bakugo dolcemente, mentre tirava Kirishima più vicino a sé.

I due si accoccolarono sotto le coperte, e le mani di Bakugo accarezzarono la pelle di Kirishima mentre entrambi si godevano il momento, lontani dalla competizione e dallo stress del giorno.

«Devo ammettere», disse Kirishima, rannicchiandosi a contro Bakugo, «Questa parte dell'allenamento è sicuramente la mia preferita».

«Anche per me. È un buon modo per concludere la giornata», ammise Bakugo.

«Ah», borbottò Bakugo, alzandosi improvvisamente dal letto e avvicinandosi al comò per prendere il laptop, portarlo a letto, stendersi di pancia in giù e accenderlo.

«Che stai facendo?», chiese Kirishima, incollandosi a lui.

Bakugo non distolse lo sguardo dallo schermo mentre il computer avviava, «Devo controllare l'orario delle lezioni per domani, non ricordo un cazzo e non voglio arrivare tardi».

Kirishima ridacchiò, «Vuoi vedere cosa salteremo domani se prendiamo ancora sonno sui banchi?»

Bakugo lo fulminò con uno sguardo secco, ma un sorriso malizioso gli sfuggì, «Non pensare che il tuo divertimento sia tutto quello che c'è in gioco. Sai che il motivo del mio sonno mancato sei tu, e sinceramente mi piace».

Il biondo continuò a navigare su internet, alla ricerca del sito della scuola e Kirishima rimase accanto a lui, curiosamente osservando lo schermo. Dopo qualche minuto di ricerca, Bakugo trovò un sito dal nome insolito: kiribaku.com.

«Cos'è 'sta roba?», domandò, cliccandoci sopra.

Kirishima si tirò su leggermente, avvicinandosi per vedere. Sullo schermo c'era un sito pieno di post, foto e commenti su di loro. Immagini di loro due, alcune modificate, altre rubate da momenti di vita quotidiana, erano accompagnate da teorie su come e perché stessero insieme.

«Che cavolo...?», mormorò Kirishima, confuso, «Ma queste sono... sono foto di noi? E queste persone stanno parlando della nostra relazione?».

Bakugo annuì, scorrendo le varie pagine del sito, «Sì, e ne è pieno. Tutti hanno un'opinione. C'è chi dice che stiamo insieme da sempre, chi inventa storie su quello che facciamo... guardali. Non sanno un accidenti!».

Kirishima aggrottò la fronte, passando in rassegna alcuni dei commenti sullo schermo, «Non ci posso credere... C'è davvero gente che si mette a immaginare la nostra relazione così?».

Bakugo chiuse il portatile con un gesto deciso e si voltò a guardarlo negli occhi, «Cosa c'è di così strano? Sono fissati. Stanno già cercando di decidere per noi cosa siamo e come ci comportiamo».

Kirishima lo fissò perplesso, «Sì, ma... non dovremmo semplicemente ignorarli? È solo gente su internet, non possono toccare la nostra vita».

«Forse, ma se continuano così... magari dovremmo dare loro davvero qualcosa da guardare. Fargli vedere come stanno davvero le cose.»

Kirishima si irrigidì, «Cioè? Cosa intendi con 'fargli vedere'?».

Bakugo si avvicinò leggermente, «Se continuano a inventarsi teorie su di noi, magari dovremmo mostrarci per quello che siamo davvero. Un video, delle foto... qualcosa che faccia capire che la nostra relazione è reale, ma che non è come se la immaginano loro. Potremmo prendere il controllo di questa roba, capisci?»

Kirishima scosse la testa, «No, no, aspetta. Vuoi dire... pubblicare qualcosa di noi? Di quello che facciamo insieme? Katsuki, non possiamo farlo! Non è una buona idea».

Bakugo sollevò un sopracciglio, «E perché no? Stanno già sparlando di noi, inventano storie e condividono foto ritoccate. Se dobbiamo essere osservati, tanto vale che siamo noi a decidere cosa vedono».

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