Cap. 45 - Quel KiriBaku che ci piace.

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Kirishima si spostò leggermente, ma ancora guardandolo negli occhi, «No, non è così che funziona. Non dobbiamo dimostrare niente a nessuno. La nostra relazione è nostra, non uno spettacolo per queste persone. Non possiamo lasciare che controllino quello che facciamo solo perché sono ossessionati da noi».

Bakugo rimase in silenzio per qualche secondo, poi sbuffò, «Dannazione, Eijiro... Sei sempre così calmo e razionale».

Kirishima sorrise debolmente, «Uno di noi due deve esserlo, giusto?».

Bakugo si passò una mano tra i capelli biondi, cercando di allentare la tensione che sentiva crescere dentro di sé, «Hai pienamente ragione, ma non mi piace questa situazione. Mi fa sentire come se fossimo burattini nelle mani di un branco di idioti che non sanno niente di noi».

Kirishima annuì, «Lo so, Katsuki. Ma è questo il punto. Non possiamo controllare quello che dicono o pensano. E poi? Chi ha creato questo sito? Oltre a Todoroki e Midoriya nessuno sa della nostra storia, o forse Kaminari o Sero? Quando uscimmo dalla lezione sembravano curiosi...».

Kirishima si interruppe, riflettendo per un attimo, «O potrebbe essere stato chiunque altro. Non possiamo essere sicuri. Magari qualcuno ci ha semplicemente osservato più del dovuto senza che ce ne accorgessimo», disse, stringendo le spalle.

Bakugo si massaggiò la fronte con frustrazione, «Che situazione di merda. In ogni caso voglio sapere chi è stato, quindi io una domandina o due a Todoroki, Deku, e anche Kaminari, la farei».

Kirishima rifletté per un momento, poi si avvicinò di nuovo a Bakugo, posandogli una mano sulla spalla e massaggiandola leggermente, scivolando giù per la schiena, «Allora a questo punto è meglio che non ci facciamo travolgere da questa cosa adesso, è tardi. Perché non aspettiamo fino a domani?».

Bakugo lo guardò, incredulo, «Aspettare?».

«Sì, domani dopo le lezioni possiamo andare a parlare con loro tre, io con Todoroki e Kaminari, tu con Midoriya. Facciamo le cose con calma. E poi, se qualcuno di loro è davvero coinvolto, è meglio non farsi prendere dalla rabbia e affrontarlo con un po' di strategia, no?».

Bakugo sbuffò, «Strategia, eh? Che noia».

Kirishima ridacchiò, abbracciandolo,. «Lo so, ma ne vale la pena?».

Bakugo lo guardò per un attimo, poi si rilassò, «Tsk, va bene... ma se scopro che uno di loro sapeva qualcosa e ha creato quel sito, gliela faccio pagare cara».

Kirishima sorrise dolcemente, stringendolo ancora più forte, «Ci sarò io a calmarti, nel caso».

Bakugo sospirò poi lo baciò, «Lo so... dannato testone rosso che amo alla follia!»

Kirishima arrossì leggermente al bacio, ma rispose sorridendo e stringendolo ancora di più tra le braccia, «E io amo te, Katsuki, testone esplosivo e tutto il resto», mormorò, lasciando che il calore dell'abbraccio alleviasse la tensione tra loro.

Si stesero sul letto, uno accanto all'altro, ancora stretti l'uno all'altro come se volessero proteggersi da tutto quello che stava succedendo fuori. Kirishima passò delicatamente le dita tra i capelli di Bakugo, il gesto lento e rassicurante, «Stasera rilassiamoci, domani penseremo a tutto il resto. Per ora... voglio solo stare qui con te».

Bakugo, rilassandosi sempre di più, lasciò che Kirishima gli accarezzasse i capelli. Si godette quel momento di pace, ma all'improvviso scoppiò a ridere, con un suono basso e quasi fuori luogo. Kirishima si fermò per un attimo, guardandolo curioso.

«Che c'è? Cosa ti fa ridere? Tu che ridi sempre dal nulla?», chiese, divertito.

Bakugo scrollò la testa, con ancora un accenno di risata sulle labbra, «Stavo pensando a quella roba che scrivono su di noi... e a come ci chiamano, "KiriBaku". È così stupido. Un nome del cavolo, proprio», borbottò, anche se il tono era più divertito che arrabbiato.

Kirishima scosse la testa, «A me non sembra così stupido, sai? Anzi, lo trovo... carino».

Bakugo lo guardò incredulo, sollevando un sopracciglio, «Carino? Davvero?»

Kirishima annuì convinto, «Beh, sì! È un miscuglio dei nostri cognomi, no? Kirishima e Bakugo diventano KiriBaku. È come... una fusione di noi due. Non è solo un nome, è un simbolo di noi insieme, di quello che siamo. E poi, c'è qualcosa di... non lo so, adorabile in questo. Cioè, ci rappresenta in un modo speciale», disse, sorridendo dolcemente.

«Sì, il nome di un sito porno su di noi?», sbottò il biondo.

Kirishima arrossì leggermente, ma non si fece scoraggiare, «Ok, capisco che quella parte non sia proprio il massimo...», ammise con un sorriso imbarazzato, «Ma il nome di per sé non è male. È solo che lo usano nel contesto sbagliato».

Bakugo lo guardò per un attimo, scettico, ma poi lasciò andare un sospiro e si appoggiò di nuovo a lui, «Appunto, però se piace a te in altri contesti... allora piace anche a me».

Kirishima sorrise, e si sistemò meglio sul letto, continuando a coccolarlo, «Grazie, Katsuki. Mi fa piacere che tu possa vedere anche il lato positivo. Nonostante tutto, mi piace pensare che ci sia qualcosa di speciale nel nostro nome, anche se può sembrare strano a volte».

Bakugo fece una smorfia giocosa, «Ehi, non è che sto diventando tenero, eh. È solo che... tu hai questo modo di rendere anche le cose più stupide poco migliori».

Kirishima rise leggermente, continuando a passargli le dita tra i capelli, «Beh, mi fa piacere sentirtelo dire. E poi, se posso rendere le cose un po' migliori per te, allora ne vale la pena».

Bakugo ridacchiò, «Già, ma ora è tardi, dormiamo, Kiri».

«Da quando mi chiami 'Kiri'? Pensavo non ti piacesse, allora io posso chiamarti Baku?», stuzzicò Kirishima.

Bakugo alzò un sopracciglio, sorridendo e baciando la fronte di Kirishima, «Beh, mi sembra che vada bene, certo non connettendo noi due a un sito di schifezze... E sì, chiamami pure 'Baku'».

Kirishima allargò il sorriso, «Perfetto, allora in privato io ti chiamerò Baku e tu mi chiamerai Kiri».

«Bene, allora buonanotte, Kiri», disse Bakugo.

«Buonanotte, Baku», rispose Kirishima.

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