Cap. 46 - Ritornati in battaglia.

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Il sole era ancora in alto nel primo pomeriggio quando Todoroki si diresse verso la stanza di Midoriya. Quando arrivò davanti alla porta, bussò e attese pazientemente. Dopo qualche istante, il ragazzo con i capelli verdi aprì, visibilmente assonnato.

«Oh, Todoroki...! Cosa ci fai qui, pensavo fossi in palestra ad allenarti», chiese.

«Scusa se ti disturbo, Deku. Volevo parlarti di una cosa importante», disse Todoroki.

Midoriya sospirò, spostando lo sguardo sul lato, «Di Uraraka, vero? La mia nuova... ragazza?».

«Sì», il ragazzo dai poteri caldi e freddi abbassò il capo timidamente, «Forse non mi hai voluto dire che forse ti è sempre piaciuta? E allora perché hai ricambiato il mio bacio? Perché hai continuato a stare con me? Potevi dirmelo all'inizio!», protestò, ma Midoriya lo bloccò.

«Zitto...», sussurrò, posando il dito indice sulle sue labbra.

«Aspetta un secondo, intanto siediti», Midoriya lo fece accomodare, poi si allontanò un momento per chiudere la porta. Quando tornò, indossava un paio di pantaloncini neri corti e una maglia bianca di una taglia più grande.

«Scusa, ero in pigiama», disse, mentre si sedeva sul letto, «Spero non ti dispiaccia».

Todoroki ridacchiò, «Per me potresti anche stare senza vestiti, figurati!».

«SHOTO!!», le guance di Midoriya arrossirono.

Todoroki lo osservò con un sorriso divertito, mentre quest'ultimo cercava di recuperare la compostezza. I due ragazzi si sedettero uno accanto all'altro sul letto, e l'atmosfera si fece di nuovo seria, «Scusa, non volevo metterti a disagio, sai, ormai ci siamo visti...».

«Già, hai ragione...», borbottò Midoriya, poi prese un respiro profondo, il volto era ancora leggermente arrossato, «Allora, Shoto, non è così semplice, ma vedrò di spiegare. Ecco, Uraraka è una persona incredibile, una ragazza stupenda, e in passato avevo anche piccola cotta per lei».

Midoriya si fermò, poi riprese con tono più dolce, «Ma mi sono reso conto che quando sono con lei non riesco a essere tanto felice così come lo sono con te».

«Davvero?», chiese Todoroki, con occhi luminosi.

Midoriya girò il capo e chiuse gli occhi, «Sì, però ora non voglio ferirla... mi capisci?».

Todoroki restò in silenzio per un attimo, «Sì, ti capisco...», rispose infine, anche se la sua voce era un po' tremante, «Però io non posso fare a meno di essere geloso, Izuku. Ogni volta che vi vedo insieme a lei, mi sento come se qualcosa dentro di me si spezzasse».

Midoriya alzò lo sguardo e il suo respiro si fece più pesante, poi prese il volto dell'altro la mani, «Shoto... io non voglio farti soffrire. Lo giuro. Ti spiego meglio: ero confuso all'inizio, ero indeciso, ma adesso so che tu sei la persona che mi fa stare davvero bene».

Gli occhi di Todoroki si addolcirono, e senza rendersene conto si avvicinò ancora di più a Midoriya. Le loro ginocchia si toccarono, i loro volti arrossirono, «Se è così... perché non possiamo stare insieme, allora?», sussurrò, col viso a pochi centimetri da quello di Midoriya.

«Forse possiamo...», rispose Midoriya, sollevando delicatamente il mento di Todoroki e baciandolo con dolcezza. Todoroki, preso dal momento, afferrò le sue braccia forti per approfondire il bacio, ma improvvisamente l'allarme d'emergenza risuonò nel dormitorio, e il suono penetrante spezzò l'incantesimo, facendoli scattare all'indietro.

Subito dopo una voce dal sistema parlò, «Tutti gli studenti devono radunarsi immediatamente! L'emergenza villain di cui aveva parlato il professor Aizawa ieri è iniziata. Muovetevi!».

Todoroki e Midoriya si guardarono sorpresi e preoccupati, e senza dire una parola, entrambi si alzarono di scatto, cercando di riacquisire la lucidità.

«Dobbiamo muoverci!», disse Midoriya. 

Todoroki annuì, e i due iniziarono a prepararsi per l'emergenza.

Midoriya si vestì rapidamente con il suo costume da eroe, mentre Todoroki indossò il suo completo. Quando furono pronti, si diressero verso l'uscita della stanza, e la paura per la situazione imminente si unì alla tensione per ciò che era appena accaduto tra loro.

All'esterno del dormitorio, gli studenti erano già radunati e si preparavano per l'evacuazione. Aizawa e altri insegnanti erano presenti, dando istruzioni rapide e cercando di mantenere la calma. Todoroki e Midoriya si unirono al gruppo, cercando di fare il punto della situazione mentre si dirigevano verso l'area di raccolta principale.

«Siamo tutti qui», disse Aizawa, passando in rassegna gli studenti. «Abbiamo ricevuto notizie di un attacco da parte di villain nelle vicinanze. La priorità è mantenere la calma e seguire le istruzioni. I team saranno formati per le missioni di evacuazione e di difesa».

Il professore iniziò a organizzare i gruppi, e non tanto casualmente, Todoroki e Midoriya si ritrovarono nel gruppo con Kirishima e Bakugo, il quale, guidando il gruppo, ordinò, «Non c'è tempo da perdere! Seguite il piano e mantenetevi in contatto!».

«Esatto, rimanete attenti e seguite le istruzioni di Bakugo», disse Kirishima.

Il gruppo avanzò verso la zona di battaglia. Quando raggiunsero il campo, furono accolti da una scena di caos: villain di varie dimensioni e poteri erano sparsi ovunque, attaccando edifici e cercando di seminare il panico tra i civili.

Bakugo si tuffò immediatamente nella battaglia, scatenando esplosioni che allontanavano i villain. Kirishima lo seguì, utilizzando la sua pelle rinforzata per proteggersi e neutralizzare i nemici vicini. Midoriya e Todoroki invece si trovarono a lavorare in perfetta sintonia: Midoriya evitava gli attacchi con agilità e colpiva con precisione, mentre Todoroki congelava avversari e creava barriere di ghiaccio per proteggere i civili e limitare i movimenti dei villain.

Ogni volta che uno di loro era in difficoltà, l'altro interveniva prontamente, dimostrando quanto fossero ben sincronizzati. Nonostante il caos, mantennero la calma e continuarono a combattere con forza e determinazione.

Dopo un'ora intensa, i villain furono messi in fuga e gli studenti iniziarono a ricevere istruzioni per l'evacuazione e il ripristino dell'ordine, «Ottimo lavoro, tutti», disse Aizawa, «Abbiamo contenuto la situazione, ma dobbiamo restare vigili. Grazie a tutti per il vostro impegno».

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