Capitolo 13 "Un demone in meno"

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Tyler mi aiuta ad alzarmi e mi porta in casa.

Ha un aria terrorizzata.

<<Sto bene >> dico prima che lui me lo chieda.

<<Ne sei sicura? >> chiede poco convinto.

Sto davvero bene?

Mi sento più leggera dopo aver visto Jason in manette ma allo stesso tempo mi sento vuota.

Non provo nulla.

<<Credo di sì. >> sorrido

Sento bussare sul vetro mi giro e vedo un poliziotto. Faccio segno di entrare.

<<Dovrebbe venire in centrale con noi per spiegare l'accaduto e, in tal caso, sporgere denuncia >>

Annuisco

<<Mi dia l'indirizzo, il tempo di cambiarmi e verrò in centrale >>

Mi porge un bigliettino e ci saluta.

<<Ti va di venire con me? >>

Vedo il viso di Tyler illuminarsi.

<<Certamente. La tua merda è la mia merda >>

Sorrido. Mi sento sollevata ad averlo al mio fianco.

Poco dopo arriviamo in centrale. Jason è seduto con le manette, si gira a guardarmi. Si alza in piedi e si avvicina a me. Tyler si mette davanti per proteggermi.

<<Leva le mani dalla mia ragazza >> dice Jason arrabbiato.

<<Questo lo dovrei dire io visto che l'hai toccata tu. Te l'avevo già detto una volta. Non ti dovevi più avvicinare a lei. Ringrazia che siamo in centrale >> dice Tyler sporgendosi in avanti.

Gli afferro un braccio segnale che deve lasciare perdere.

<<Allora Signora Manichetti. Mi dica cosa è successo. >>

Racconto ai poliziotti tutto l'accaduto aggiungendo quelli precedenti.

Sputo fuori tutto raccontando di quando stavamo assieme e di cosa mi diceva. Ora che ci penso già una volta mi aveva alzato le mani ma non l'avevo ritenuta una violenza.

<<Bene, le spiego come agiremo ora. Può finire in due modi: se lei decide di denunciarlo, verrà emesso un ordine restrittivo e faremo causa al Signor Zipetti., nel caso contrario lo lasceremo andare con un semplice avvertimento. >>

Ho paura. Tyler mi guarda in silenzio. Poi prende la mia mano e la stringe.

Non devo averne.

<<Voglio sporgere denuncia >> dico

<<Bene, penso che lei sia stata molto coraggiosa e responsabile prendendo questa scelta. Purtroppo non tutte le donne che si trovano nella sua situazione hanno il coraggio di denunciare. >> dice il poliziotto amareggiato.

Dopo quasi un'ora io e Tyler ci stiamo dirigendo all'uscita della centrale con la denuncia e l'ordine restrittivo in mano.

<<Sono fiero di te >> dice dando un leggero bacio a stampo.

Quando si accorge di averlo fatto così spontaneamente abbassa la testa e incomincia a balbettare qualcosa.

Io gli alzo il mento con due dita, lo zittisco e lo bacio di rimando.

Lui prima rimane immobile come sorpreso, poi ricambia il bacio cingendomi con le braccia.

Le nostre lingue si scontrano, dando vita ad un bacio sempre più travolgente.

Ci stacchiamo per riprende fiato e Tyler mi guarda intensamente negli occhi.

<<Per oggi basta così, se no non potrò trattenermi la prossima volta >> dice ridendo

<< Perché dovresti? >> dico ammiccando.

<<Perché voglio dimostrarti che non è quello il mio scopo. Non voglio starti vicino in quel modo. Voglio condividere qualcosa di più con te. Voglio dimostrarti che sei importante e che ti rispetto come donna non come corpo.>>

La sua risposta mi lascia di stucco. Sento le lacrime scendere.

<<Ho detto qualcosa che non va? >> dice sorpreso

<<Scusa non volevo ferirti davvero e che... >>

<<Cazzo sta zitto per una buona volta e smetti di scusarti >> dico ridendo

<<Hai detto una cosa meravigliosa ecco perché piango >> dico abbracciandolo

<<Signorina Manichetti ora dice anche le parolacce? >> dice ridendo

<< Quando ci vuole ci vuole >> dico

Arriviamo a casa e decidiamo di guardare il film che avevamo scelto.

Mi accoccolo vicino a lui mentre mi cinge la vita con un braccio.

Mi sento leggera come una nuvola. Sono fiera di ciò che oggi sono riuscita a superare. Uno dei miei demoni è sparito.

Sorrido mentre sento gli occhi chiudersi, e decido di addormentarmi tra le braccia di Tyler

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