11 - Per sempre insieme (Epilogo)

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Benjamin

Ero nervoso, maledettamente nervoso! Fin da quando Federico era stato dimesso dall'ospedale, avevo cercato di lasciargli i suoi spazi e anche di fargli tornare in mente il nostro amore. La nostra relazione, però, era solo all'inizio...
Sarebbe stata abbastanza forte da vincere sulla sua amnesia? Stanco di farmi tutte quelle domande, spensi la moto e mi avviai verso casa sua. Non appena suonai, un allegro "Arrivo!" mi raggiunse e poco dopo i miei occhi si agganciarono a quelli chiari di Federico, la ragione delle mie tante notti insonni. "Ciao Ben, entra!"
Col batticuore, lo seguii lungo il corridoio e non potei fare a meno di sorridere: col grembiule sporco e uno sbaffo di farina sulla guancia, Fede era davvero adorabile.

"Hai cucinato tu? E la pizza di cui parlavi?" chiesi prima di sedermi in cucina e farmi avvolgere dall'invitante odore delle verdure al forno.
"Cambio di programma, tieni, per te." rispose allungandomi un calice di vino bianco.
Pur sorpreso, accettai. "A cosa brindiamo?"
Lui mi lanciò un'occhiata furba e prese posto vicino a me. "Se dico a noi va bene?"
"Benissimo." sussurrai prima di avvicinare il bicchiere al suo per farlo tintinnare.

La serata passò in modo piacevole e, tra una battuta e l'altra, arrivò il momento del dolce.
"Devo dirti che mi hai davvero sorpreso, Fede, non mi aspettavo tutto questo" ammisi quando aprì il frigo per prendere la crostata di frutta. L'avevo seguito in cucina col piatto in mano e quell'atmosfera mi sembrò pericolosamente familiare. Lui arrossì ma sostenne il mio sguardo pieno di aspettativa e domande inespresse. "Volevo fare una cosa carina per te, Ben: visto che la memoria non mi aiuta, beh, ho scelto di creare nuovi ricordi di noi." mi rivelò con le guance più rosse del solito.
"E l'hai fatto." dissi, sorseggiando il calice di moscato che mi aveva allungato.
"Vedi, pensare al nostro passato mi innervosisce perché è come guardare uno schermo buio, però non mi sei indifferente e non posso più far finta di nulla... Soprattutto ora che vorrei solo baciarti."
La sua confessione mi fece andare di traverso il vino. D'istinto iniziai a tossire convulsamente, dandomi dei colpetti in mezzo al petto.
"Oh cavolo! Forse non avrei dovuto dirtelo così! Tieni bevi." disse passandomi un bicchiere d'acqua che bevvi subito. Nel chiudere lo sportello della credenza, però, sbatté contro spigolo, mugolando di dolore.
Preoccupato, gli poggiai una mano sulla spalla. "Ehi tutto bene? Certo che tra me e te siamo proprio un bel disastro..." 
Lui portò la mano alla parte colpita, la fronte aggrottata. "Sì, io..." D'improvviso ebbe un capogiro che lo fece barcollare, "Oh cazzo..." e lo strofinaccio che aveva in mano cadde a terra.
Prima che potesse farsi male lo afferrai per la vita: "Ti tengo io, tranquillo, vieni sediamoci là."
Con qualche difficoltà riuscii a portarlo verso il divano, poi fissai con ansia il suo volto pallido: il medico gli aveva detto che ci sarebbe stata qualche ricaduta, ma fino a quella sera era stato bene.

"Ecco resta qui, vado a prenderti un bicchiere d'acqua e torno subito, ok? Non..."
"No."
La sua risposta secca, mi fece corrugare la fronte. "No? In che senso? Voglio solo prenderti qualcosa da..."
Non terminai mai quella frase, perché Federico fece scivolare la mano dietro la mia nuca, per attirarmi a sé e baciarmi con passione. Per lo shock sussultai, ma non potei fare a meno di gemere e rispondere con altrettanto fervore: lo amavo e avrei accettato tutto da lui.
Solo quando si staccò, lo guardai confuso. "Fede, io..."
"Mi ricordo tutto Benjamin!" gridò stringendomi convulsamente a sé. "Tutto! Dio come ho fatto a scordarmi di quanto ti amo?! Di quanto mi fa bene averti vicino?! Scusa amore, scusa se sono uscito quel mattino senza avvisarti! Volevo farti una sorpresa e prepararti la colazione, invece è successo un casino! Se solo fossi stato più attento, io..."
Di da tutto quel discorso, così caotico, l'unica cosa che capii fu solo una: Federico ricordava!
Con le lacrime agli occhi mi staccai per tornare a baciarlo: lo feci a lungo e con amore. A un certo punto me lo ritrovai a cavalcioni sul bacino e nulla mi sembrò più bello che averlo tra le braccia.

"Dimmi che è vero..." sussurrai tra un bacio e l'altro, mentre le nostre mani strattonavano già gli abiti. "Dimmi che ti ricordi davvero chi sono, che ti ricordi di noi Federico... Dimmi che possiamo sul serio buttarci tutto questo orrendo incubo alle spalle e ripartire da dove ci siamo interrotti..."
"Sì." rispose sicuro il mio compagno, spingendomi tra i cuscini del divano. "Sì a tutto, ma ora non voglio parlare Benjamin, ho solo bisogno di sentirti per tornare a vivere... Ti prego, fai l'amore con me." mi pregò col labbro tra i denti e il desiderio incandescente nello sguardo.
"Non devi nemmeno chiedermelo. Lo voglio anch'io." ammisi prima di tornare a sottomettere le sue labbra e intrappolarlo tra il mio corpo e la morbidezza del sofà. Non appena le mie dita finirono sul bottone dei suoi skinny, lui emise un basso gemito e io persi la ragione. Ben presto i tatuaggi furono l'unica cosa tra di noi e la pelle si riempì di brividi. Con brama gli baciai prima le clavicole, dove lasciai qualche succhiotto, poi mi dedicai ai suoi capezzoli e infine leccai gli addominali tesi. Volevo farlo impazzire e quando sfiorai il suo sesso con la lingua, Fede gridò stupito. Non attesi oltre: iniziai subito a succhiare, godendomi le sue urla piene di piacere e anche le dita strette intorno alle mie ciocche castane. Qualche attimo dopo raggiunse l'orgasmo tra le mie labbra, ma io continuai a stimolarlo finché non toccò di nuovo il culmine.

"Oh cazzo... Oh cazzo..." boccheggiò a occhi chiusi, col petto che si abbassava e alzava con frenesia e le guance scarlatte. "Vieni qui Benjamin, subito."
Non mi feci pregare e poco dopo, Federico fece l'amore con la mia lingua, mescolando sensualmente i nostri sapori. "Ti amo Ben, facciamolo senza, ti prego. In ospedale mi hanno rigirato come un calzino, sono ok e mi fido di te." esordì, con le gambe strette intorno ai miei fianchi e l'amore negli occhi.
"Va bene, e comunque anche le mie analisi sono ok... E per la cronaca, ti amo anch'io." dissi prima di far sparire una mano tra i nostri corpi accaldati. Con delicatezza iniziai a prepararlo, senza mai smettere di baciarlo e sussurrargli parole spinte all'orecchio.
"Basta, ah... Voglio te!" gridò quando non ne poté più. Con un movimento repentino ribaltò le nostre posizioni e finalmente, oh finalmente, si lasciò scivolare sulla mia erezione che non chiedeva altro che farlo godere. Per il troppo piacere gridammo insieme e il mio compagno iniziò subito a cavalcarmi con decisione: via via i suoi movimenti divennero sempre più frenetici e quando gli afferrai il sesso tra le dita, per masturbarlo al ritmo dei suoi affondi, venne con un grido sul mio stomaco. Avvolto dalle piacevoli contrazioni del suo corpo, mi lascia andare del tutto, raggiungendo il culmine dentro di lui, gemendo appagato.

Federico crollò contro il mio petto, quasi come una bambola di pezza, e io l'abbracciai stretto. "Ti amo, ti amo..." sussurrai, incapace di staccarmi da lui. Il mio compagno mormorò qualche frase sconnessa, eppure non si spostò di un millimetro da me. Con la felicità nel cuore, lo ricoprii di coccole e carezze lungo la schiena nuda. Dopo quella che parve una piccola eternità, lo feci spostare di lato, scivolando con delicatezza fuori dal suo corpo.
"Ora che mi ricordo tutto, non voglio più sprecare tempo Benjamin: se anche tu mi ami come dici, vieni a stare da me con Jason. Casa mia è molto più grande della tua e vivere con voi sarebbe un sogno. Vi amo entrambi così tanto, che..."
"Sì!" esclamai senza farlo finire. "Anch'io voglio stare con te e averti sempre intorno, Fede. Con mio figlio hai fatto un vero e proprio miracolo e sarei uno stupido a rifiutare la tua proposta perché anche lui ti ama come me." ammisi con le lacrime agli occhi e la felicità sotto pelle.
"Va bene... C'è ancora una cosa, ma ho paura a chiedertelo."
"Non devi, di che si tratta? Puoi dirmi tutto, lo sai."
Lui prese un profondo respiro e poi si buttò: "Ti prego, smetti di fare l'accompagnatore. Ti amo e voglio averti solo per me Benjamin. Non si tratta di una forma di gelosia, piuttosto del fatto che ti considero già il mio compagno e voglio che certe attenzioni siano riservate solo a me, mi capisci? Ti aiuterò a cercare un altro lavoro, ma ti prego, chiudi con questa vita. Fallo per noi." mi pregò tormentato.
Toccato dal suo sfogo lo baciai a fior di labbra. "Quel mattino, quando hai avuto l'incidente, avrei tanto voluto dirti una cosa ma poi non c'è stata l'occasione." risposi, perdendomi nella curiosità del suo volto. "Non avevo grandi speranze, ma la tua fiducia e il tuo amore, mi hanno spinto a spedire un mio racconto a una casa editrice e beh... È piaciuto e mi hanno proposto un contratto per scriverne altri dieci."
"Oddio, non posso crederci... Dimmi che hai accettato!" esclamò prendendomi il volto tra le mani.
Il suo entusiasmo mi fece ridacchiare sollevato: possibile che fossi a un passo dal realizzare i miei sogni? "Mi sono preso del tempo per pensarci, perché prima ne volevo parlare con te, comunque sì, lo farò. Con metà dell'assegno che mi hanno proposto aprirò un fondo fiduciario per Jason e non dovrò più preoccuparmi di non essere in grado di prendermi cura di lui." dissi tutto d'un fiato. "Sì, verrò a convivere con te, ma a una condizione." aggiunsi misterioso.
Federico inarcò un sopracciglio, ma annuì: "Ora come ora ti direi sì a tutto, di che si tratta?"
Piccolo ingenuo! Pregustandomi la sua sorpresa lo baciai a lungo, fin quando non si sciolse di nuovo sotto di me. "Benjamin, ah..."
"Sposami Federico." dissi di punto in bianco "Sposami e rendi reale l'amore che ci lega e che ha vinto contro tutto; sposami e riempi le mie giornate; sposami e amami come ti amo io... Questa è la mia unica condizione."
Con le lacrime sulle guance Federico mi baciò ancora: "Sì, Benjamin... Cento volte sì! Ma prima dobbiamo fidanzarci e stavolta, beh... Sarò io il tuo fidanzato a noleggio!"

Angolo Autrice:

Ho amato scrivere questa storia 😍 All'inizio avevo pensato d'inserirla nella mia raccolta "365 giorni di Fenji" ma era troppo lunga perché potesse essere scambiata come una long os, quindi eccovi il libro completo.

(Forse ci sarà uno speciale wedding sui bimbi, fatemi sapere se lo volete. Vi leggo.)

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