4 - Nuovi inizi e vecchi rancori

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Benjamin

Ogni volta che qualcuno mi definiva un fidanzato a noleggio, mi veniva sempre da sorridere, perché in realtà io scrivevo libri, anche se nessuno conosceva quel mio segreto. In tutti quegli anni avevo creato un'infinità di racconti: erano ancora tutti chiusi nel mio cassetto, e probabilmente sarebbero rimasti lì per sempre.
La mia psicologa aveva detto che mi avrebbe fatto bene buttare fuori tutto e metterlo nero su bianco... In effetti stavo meglio. Non ancora bene, ma meglio, di certo.
Dopo aver rilegato in un angolo quei pensieri, scesi dalla moto e Federico mi imitò: quel giorno era davvero bellissimo e il nuovo taglio, arricchito da quelle ciocche scure, mi faceva venir voglia di passarci le dita in mezzo...
I suoi capelli sarebbero stati così setosi e lisci come sembravano? Prima che potessi cedere a quella tentazione, Fede mi afferrò la mano per intrecciare le nostre dita, e un piacevole senso di calore si irradiò lungo tutto il mio braccio.

"Stasera ci sarà anche il mio ex: l'ho saputo solo mezz'ora fa e sono ancora scosso... Non che ti debba importare, ma se dovessi sembrarti strano, oppure incazzato, il motivo è questo, ok?"
Colpito da quelle parole e dal lampo ferito che intravidi nelle sue iridi chiare, rafforzai la nostra stretta: "Perché non gli diamo qualcosa a cui pensare? Sono bravo in quello che faccio, fidati di me."
Prendendolo alla sprovvista, gli rubai un piccolo bacio a stampo che gli fece trattenere il fiato.
"Benjamin, ma cosa..."
"L'unico modo per entrare nella parte dei due fidanzati, ed essere credibili, è la pratica, non credi? Durante il matrimonio capiterà che ti baci ancora, e non è che puoi reagire cosi ogni volta." gli feci notare con dolcezza. "Ora, se vogliamo andare..."
"Sai che ti dico? Hai proprio ragione, Ben."
Senza aggiungere altro, mi fece scivolare una mano dietro la nuca. Non opposi resistenza e appena incontrai di nuovo le sue labbra, così morbide e calde, sospirai a occhi chiusi. Arrendendomi alla curiosità, lasciai che Federico approfondisse quello scambio e, per tenerlo più vicino, gli passai un braccio intorno ai fianchi. In quel modo sentii tutta la sua eccitazione, ma nemmeno io ero poi così indifferente. Con dolcezza mi morse il labbro inferiore, spingendomi a schiudere le labbra e nell'attimo in cui le nostre lingue si toccarono per la prima volta, piegai la testa di lato e smisi di pensare. Languide e lente suzioni, unite a piccanti carezze, resero quel bacio, via via, sempre più incandescente e quando mi strinse i capelli dentro un pugno, gemetti. Dove cazzo aveva imparato a baciare in quel modo?! E meno male che ero io l'accompagnatore a pagamento!

Prima che potessi perdere del tutto il controllo e sbatterlo sulla moto, Fede si staccò, fissandomi con palese desiderio: "Ora sì che possiamo andare."
Imprecando in sanscrito mi sistemai il cavallo dei pantaloni, poi lo fulminai con lo sguardo: "Quando ti ho detto che dovevamo fare pratica, non intendevo questo! Anche se..."
Un'occhiata curiosa e divertita allo stesso tempo, mi trafisse: "Ben?"
"Ecco... Mi è piaciuto baciarti Fede." dissi con sincerità. "Sono bisessuale e sarei un'ipocrita nel dirti che non spero di finire questa serata con te. Prima che tu me lo chieda, no, non mi comporto sempre così; certo, a volte accade con qualche cliente, ma non è la regola." dissi scrutandolo. "Il fatto è che mi piaci, e l'idea di passare qualche piacevole ora insieme mi intriga. Sarebbe solo un'avventura di una notte, ma è da quando ti conosco che ci penso... Ovviamente se anche a te va bene."

Lui restò in silenzio per qualche secondo, come a voler assimilare le mie parole, poi annuì e il mio cuore prese a battere più veloce.
"Sì, sarebbe bello: da quando mi sono lasciato, il lavoro ha avuto tutta la mia attenzione e mi manca fare cose di questo genere... Credo che una notte di piacere fine a sé stessa farà bene a entrambi."
"Perfetto allora."
Sollevato dall'aver messo in tavola le carte, gli presi la mano, diretto verso la festa.

La cerimonia fu intensa e commovente: allestita presso il parco della villa, che ospitava panche addobbate di rose e luci soffuse, raggiunse il culmine non appena il tramonto rosso fuoco incendiò il cielo, per poi lasciare spazio a milioni di stelle scintillanti.
Samantha splendeva davvero e l'abito che le aveva confezionato Federico le stava d'incanto. Quando fu il momento di chiamare i testimoni lui la raggiunse e lei sorrise felice: si vedeva che erano legati e nessun amore sarebbe mai stato più grande della loro amicizia, nè li avrebbe mai divisi. Prima di accettare l'incarico avevo ascoltato attentamente Sam: mi aveva spiegato chi era Federico, cosa faceva per vivere e il rapporto che li univa. Scoprire che era uno stilista aveva pungolato la mia curiosità, ma nel vedere la sua foto ero rimasto letteralmente folgorato: biondo con gli occhi chiari, Fede era indubbiamente un bellissimo ragazzo, eppure a colpirmi era stato il suo sguardo azzurro, pieno di orgoglio e sfida ma anche intriso di una sottile malinconia.

Quando avevo intravisto Doug tutto mi si era chiarito: affascinante e dalla figura slanciata, non faceva che ridere e provarci con tutti, nonostante il ragazzo che aveva accanto. Sì, l'ex di Federico era davvero un gran coglione. Se lo avesse fatto con me si sarebbe ritrovato da solo, e non perché non fosse il mio tipo, anzi, ma perché detestavo le persone ambigue. Non si era ancora avvicinato a Federico, però dalle occhiate maliziose che gli aveva lanciato fino a quel momento, non ci avrebbe messo molto a farlo: perché sentivo l'impellente impulso di tirarlo in mare? Magari dalla scogliera?

"Ma guarda che coincidenza... ciao Fede!"

Ecco, appunto.

Angolo Autrice:

Chi di voi vuole aiutare Ben?)

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro