CAPITOLO 5 - Thomas

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La passione d'amore sa essere delizia e castigo al tempo stesso.

Anonimo.


1 Ottobre 2020

Questa sera devo festeggiare: finalmente mi sono tolto di mezzo una causa molto importante, e anche parecchio stressante.

Ashton Bull, il mio cliente, ha rischiato l'ergastolo per un crimine mai commesso. Sono riuscito a limitare i danni con una condanna per possesso di armi illegali e droga. Quindici anni. Sempre meglio che tutta la vita!

È una vittoria, se così si può definire.

Arrivo, lancio le chiavi dell'auto al solito parcheggiatore ed entro.

«Ciao, amico.» saluto con un cenno del capo i miei amici e vecchi confidenti: Scott Baker, Harold Carter, Luke Anderson.

Il primo, Scott, è il rettore dell'università a cui dono di tanto in tanto fondi, investendo su nuovi candidati tramite una selezione.

Concedo una chance a pivelli neolaureati di mettersi in luce lavorando nel mio studio legale. Purtroppo per loro – molti - quella luce si spegne dopo pochi mesi. Per mano mia.

Una sfida sottile nella quale li porto a sopportare uno stato perenne di tensione, che pochi riescono a gestire. Do loro casi difficili e se soddisfano le mie aspettative, allora, e solo allora, possono gestire un processo supervisionato da me.

Solo un paio ci sono riusciti finora; tutti gli altri li licenzio senza referenze.

Nel lavoro come nella vita non sono mai stato molto permissivo, men che meno se riguarda la fama e il nome della mia azienda. D'altronde, è proprio per questo che sono ricco da paura e conosciuto come "lo squalo".

Uccido le loro speranze a causa dello scarso fiuto e del mancato carattere. Lo studio è importante ma lo è altrettanto l'astuzia nel salvarsi in situazioni scomode.

Vorrei una persona della quale possa fidarmi - in modo strettamente professionale. Ahimè, non ne ho ancora trovato una adatta e con una padronanza tale a cui delegare i casi più importanti.

Comunque, non sono il tipo d'uomo che si arrende. Ciò che voglio, lo ottengo. In qualsiasi modo possibile.

Harold Carter è uno dei miei migliori amici ed ex agente dell'FBI. Mi fido ciecamente. Quando entrai nella Cerchia, lui mi colpì particolarmente sia per la sua riservatezza, che per la risolutezza, e infine per l'intuito sui possibili pericoli. Si è dimostrato un valido agente nei momenti in cui ne abbiamo avuto bisogno, ed è questo il motivo per il quale è diventato il capo della sicurezza del nostro Club.

Mi ha tirato fuori dai guai diverse volte, e sin dalla prima volta che lo ha fatto, siamo diventati amici.

Scott e Harold sono due uomini arguti - come me, d'altronde - e per certi aspetti ci accomuna il nostro essere spregiudicati. Nessuno scrupolo né gentilezza. Un po' come tutti, qui dentro.

Luke Anderson è stato un amico di mio padre. Dopo la morte di mia madre, quel bastardo non si prese cura di me - anzi, consumò tutti i soldi giocando d'azzardo, indebitandosi fino al collo.

Non trascinò nella merda solo lui, ma anche me.

L'unico che mi ha salvato dalla rabbia che provavo ogni santo giorno e da me stesso, è stato proprio Luke.

Mi ha insegnato come questo posto - ormai diventato il mio stile di vita, possa aiutarmi a scaricare il rancore che ho accumulato; in modo diverso dal commettere risse.

Per lui è stata la sua cura, che poi è diventata anche la mia.

«Ehilà. Novità?» Il luogo di cui tutti facciamo parte è un Club dove menti perverse come noi possono divertirsi, in modo consapevole e consensuale.

Ci sono però regole ben precise che nessuno deve oltrepassare.

Il Club ha tre piani. Il piano terra è lo spazio riservato al ballo, alla chiacchiera, alla musica e al relax.

All'ingresso si viene accolti da una fila di divanetti in pelle nera da entrambi i lati.

Di fronte, il bancone del bar e, appena di fianco, un palco per la musica dal vivo.

Il primo piano è completamente differente.

L'accesso avviene tramite un ascensore - sorvegliato - che ti immerge nel "mio" mondo.

Alcune stanze hanno pareti in vetro; luoghi in cui posso dominare, scopare e divertirmi sia con vere sottomesse che con donne semplicemente curiose di giocare.

All'interno, ci sono diversi strumenti: croci per legare il partner, panche, poltrone in pelle, frustini... tutto ciò che può realizzare una fantasia perversa. Ognuna diversa dall'altra.

Appena dopo, ci sono le sale private, ugualmente vetrate per poter godere dello spettacolo che si accende dentro.

La sala privata ha divanetti neri e luci soffuse ma anche angoli bui, audio diffuso di sottofondo per ascoltare - oltre che guardare; ma non solo. Si può scegliere se palesare la propria presenza mentre si gode la vista dello spettacolo.

Un interruttore permette di controllare l'audio; c'è anche la possibilità di scegliere se vedere o oscurare il vetro per ascoltare i gemiti e le frustate nell'eccitazione più intima della propria perversione.

In quelle stanze è consentito tutto.

Nel mio caso, di solito, inizio la sottomessa ancora inesperta in questo modo, facendole prendere confidenza "dolcemente". Solo a volte...

La stanza è adatta a menti contorte e prive di stupidi perbenismi.

Ognuno ha i suoi gusti e noi preferiamo il sesso, come dire... "alternativo". Ci divertiamo - per diverso tempo, ore se necessario - a impedire alle nostre sottomesse di arrivare all'orgasmo.

Il piano successivo è un susseguirsi di camere da letto con le stesse possibilità di poter scegliere se ascoltare o meno il sonoro. Ci sono dei numeri per fare la propria scelta di ascolto.

Alcune sono a tema, altre piene di specchi. Altre ancora, sono aree più riservate, solo per i soci e fondatori del Club. Con le medesime caratteristiche delle altre ma anche con altri comfort in più.

La bizzarria della mente umana è ben accetta, ma anche strettamente segreta.

Gli iscritti sono molti, e altrettanto le figure importanti che ospitiamo: funzionari, senatori, avvocati, militari, filantropi, gente d'alto rango.

Tuttavia, c'è una selezione. Il denaro è il compenso che permette la possibilità di poter entrare, solo se inserito nella lista.

Per tutti quelli che desiderano farne parte, vengono attivati controlli approfonditi con colloqui, cospicue somme d'ingresso e contratti estremamente vincolanti depositati nei cassetti più segreti. Le conseguenze di chi tenta di rivelare qualsiasi cosa del Club sono spietate a seconda della gravità.

«Peter ci ha parlato di una certa Caroline Fletcher. Mi ha detto di dirti che potrebbe aver trovato quella giusta per te. È da molto che non ne hai una seria.» anticipa Scott.

Per "seria" intende una sottomessa che possa durare più di cinque mesi. Gli aggettivi che mi si definiscono meglio sono principalmente due: esigente e severo.

Peter è un uomo bastardo e cinico - tanto quanto me. Infatti abbiamo gusti affini. Ci piacciono innocenti e prede tutte da scoprire; prive di conoscenza dell'esistenza del nostro mondo. Ci stimolano in ogni senso.

Non sempre prediligo quel tipo di carattere, perché ci impiego tempo e pazienza nell'istruire. A volte ho bisogno di una esperta, e il Club è perfetto per rifornirmi.

Però quelle che non sanno nulla, mi esaltano, soddisfano la mia sadica fantasia.

Il lavoro sulla loro disciplina lo applico direttamente sul sedere. Il mio colore preferito è il rosso tendente al viola, che provoca fastidio nell'indossare un indumento e nel sedersi. Inoltre, l'obbligo nel farla restare per diverse ore con le chiappe salde su un piano è un castigo così soddisfacente.

E poi i capezzoli, anch'essi li preferisco violacei e doloranti al contatto con il reggiseno.

E ancora il fulcro. Sensibile e gonfio con la negazione nel farle venire.

Le preghiere che ciò avvenga a volte mi eccitano, altre volte mi infastidiscono. Il fatto che la sottomessa parli quando non viene interpellata mi dà sui nervi, ed è un motivo in più per una dolorosa e amara punizione.

Dipende anche dal mio umore; che sia per correggerla e disciplinarla o per un mio sfogo personale, non ha importanza.

Lei è mia. Fine della storia!

Io e Peter abbiamo entrambi un buon fiuto per le nuove predilette, e vale la pena portare a farle cuocere, lentamente nel loro brodo. Ossia, indurre a piegarsi volontariamente rendendo più prelibato il nostro pasto.

«Bene, perché ho proprio bisogno di una nuova preda. Come si chiama?» Ghigno facendo segno al barista di versarmi del whisky. «La conosci. L'hai già adocchiata. Ricordi?» no!

«Rebecca Lewis.» Una donna troppo giovane e con un passato di abusi. Come avrei fatto a convincerla? Sarebbe stata dura. Molto dura.

Ha capelli castano chiari, occhi verdi, labbra carnose, pelle chiara - perfetta da colorare. Alta poco meno di un metro e settanta - adatta per alcune posizioni e angolazioni - e curve nel posto giusto. Da scaldare, mordere, leccare, succhiare e baciare.

«Ragazzo mio, voi due avete sempre avuto occhio.» Luke alza il bicchiere facendo tintinnare il ghiaccio.

Mi viene in mente un bel giochetto che faccio a volte con i cubetti di ghiaccio...

Luke sorride, intuendo cosa sto pensando.

Non promette nulla di buono. «Ho imparato dal migliore.» ed è vero.

«Ma ha un passato di abusi... Non sarà facile.» mi aggiusto la patta dei pantaloni; già la immagino in ginocchio, con un collare, china sulle mie ginocchia, per insegnarle le buone maniere. Ho sentito da Scott che non sempre è affabile e obbediente.

«Non ti sei mai tirato indietro.» Mi prende in giro proprio il bastardo. Peter.

Volto il viso e lo vedo che mi sta sfidando. Si siede vicino prendendo il mio stesso drink.

«Non ho intenzione di farlo. Devo studiare un piano.» Sbuffo.

Devo stare attento, quelle come lei quando e se fai un buon "lavoro", diventano sì devote, ma poi si innamorano, ed è la fine!

«Oh, per quello ti sto spianando la strada io.» che cosa?

«Non ho bisogno che mi aiuti.» rispondo scettico. Sono forse un pivello?

«La mia donna è nella stessa stanza della Lewis. L'altra sera le ho dato una lezione ben esplicita, e so da lei che Rebecca ha scoperto che cosa "faccio" alla sua amica.

Dalle un po' di tempo e poi potrai cominciare a pregustare il rossore sulle guance come quando l'ho incontrata io. Gliel'ho letto negli occhi che ne è a conoscenza, almeno di qualcosa. È avvampata seduta stante, e le sue iridi erano talmente dilatate che non vedevo il colore dei suoi occhi. Ti farà impazzire!

Per di più, ha un bel caratterino! C'è stato un piccolo tête-à-tête in cui mi ha accusato di picchiare la sua amica.» Ride, malefico. «Avevo voglia di... » Posso solo immaginare cosa le avrebbe fatto se fosse stata al posto di Caroline.

Spacciata è una parola che si avvicina, di poco.

«Aveva il timore che la punissi, e ci ho seriamente pensato, mi ha fatto saltare i nervi. Sarà per te una bella sfida.» La sa lunga...

«E perché non te la sei presa tu?» gli domando curioso ma anche infastidito.

«Ha occhi solo per la biondina. Ma lo hai visto come la mangiava, al pub?» Scott interviene, sfottendo l'amico.

Già, credo quasi che ne sia innamorato, ma Peter non è il tipo che si prende una sbandata per una donna. Magari è una semplice attrazione fisica.

«Non farmi incazzare Scott.» lo avverte il diretto interessato. So per esperienza che se qualcuno lo sfotte, le sue sottomesse finiscono per rimetterci, il che per noi è un modo eccitante per marcare il territorio e dare una lezione. Anche se lei non avrebbe saputo il motivo di tale ira.

«Credo che faccia più al caso tuo, amico. Saprai domare una donna simile. E poi, io non sono il capo dell'azienda di avvocati più nota qui a Los Angeles; esattamente ciò a cui lei sta aspirando.» e quelle informazioni da dove saltano fuori?

Io ne sono a conoscenza perché è un punto fondamentale nel mio lavoro.

Sebbene non abbia ancora parlato con la Lewis, so che quella donna in fondo è perfetta per uno come me. Amo le ragazze innocenti, perché molte volte, con i miei modi bruschi le spavento. Questo, indurisce il mio sesso così tanto che non c'è paragone neanche col marmo. Provo soddisfazione nel farlo.

Voglio pucciare il biscotto nel suo latte!

Chissà qual è il gusto dei suoi umori. Chissà se, una volta eccitata, si percepisce l'odore senza aver bisogno di spogliarla. Forte o dolciastro? Più denso o più liquido?

Impazzisco letteralmente quando ho per le mani donne molto sensibili.

Far drizzare i loro sassolini con lo sguardo che cade - di proposito - proprio lì, farla arrossire fino alla punta dei piedi con il mio sorriso beffardo; o spingerla a emettere anche solo un minimo ansito, sfruttando la mia voce roca.

«Se sarà all'altezza la assumerò, altrimenti me la scoperò fino a indurla a diventare dipendente dal sottoscritto. Docile come un cagnolino, e devota al suo Padrone.» Bevo in un sorso il liquido ambrato, sbatto il bicchiere sul bancone incazzato per il fatto che Peter si sia informato fin troppo per i miei gusti, ma anche perché sono maledettamente eccitato. Mi alzo, devo andarmene da qui! La mia mente sconsiderata vede già quella ragazzina posizionata sulle mie ginocchia che piagnucola e che urla pietà, ma che senza controllo, riversa il suo nettare sui miei pantaloni.

È sempre così per le principianti. Quando notano di essere estremamente bagnate ci prendono gusto e chi le ferma più al desiderio di farsi castigare? io di certo non metto a tacere la loro brama, piuttosto la uso a mio piacimento.

Devo trovare una soluzione per la prorompente erezione e smettere di pensare alla Lewis!

Scott però, ci ha visto lungo - ancora prima di me, e mi avverte: «Non te ne innamorare.» lo incenerisco con lo sguardo e tutti scoppiano a ridere.

"No. Mi pare ovvio." gli rispondo silenziosamente.

Le ultime parole famose...

È possibile essere folgorati da una ragazzina testarda, all'apparenza innocente?

"Forse sì..."

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