Clarke

Mentre la tensione cresce intorno a noi, il ritorno dei figli di Gabriel getta una nuova ombra di minaccia sulla nostra precipitosa fuga.

Josie, conoscia del pericolo che si avvicina, si prepara al confronto con loro.

«Siamo in trappola».

Mormora, il sangue che le riga la bocca e la cicatrice dietro al collo a testimonianza della sua vera identità di Prime.

«Devo fare qualcosa».

I figli di Gabriel, pronti ad agire una volta scoperta la sua vera natura, si preparano a neutralizzarla. Ma prima che possano muoversi, Josie mi concede il controllo del suo corpo.

Con un gesto deciso, mi libero dalle catene e consegno le chiavi a Bellamy.

Gli do un bacio all'angolo della bocca.

Mentre fuggo alla ricerca di Gabriel, sfrutto ogni risorsa disponibile.

«Abbiamo bisogno di contattare le guardie di Sanctum, possiamo usarle per eliminare i Figli di Gabriel».

E così, mentre il caos si diffonde intorno a me, mi getto nella mischia con determinazione. Affronto la guardia del corpo di Josie, Jade, con fermezza e coraggio.

«Josie, ora non è il momento di prendere il controllo».

Dico, tenendo stretta la radio nelle mani sudate.

«Devo parlare con Gabriel e devo farlo ora».

Josie mi guarda con un misto di frustrazione e accettazione.

«Va bene, ma fai in fretta».

Risponde, il suo tono impaziente.

«Non possiamo permetterci di perdere tempo».

Scuoto la testa, concentrandomi sulla comunicazione con Gabriel.

«Gabriel, sei lì?»

Chiamo sperando di ricevere una risposta pronta.

«Gabriel, è Josie, è nel mio corpo. Sto arrivando da te».

Josie mi guarda di nuovo, i suoi occhi ricolmi di interrogativi mutevoli.

«Perché non mi lasci prendere il controllo? Potrei guidare più velocemente».

Suggerisce, ma scuoto la testa.

«Non ora, ho bisogno di fare questo da sola».

Josie sembra accettare la mia decisione, anche se a malincuore.