LA FESTA

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Quel rumore avrebbe tenuto sveglia la città tutta la notte. Hermione sfiorò i vetri della Tana che vibravano e le rimandavano l'immagine di una ragazza dai folti capelli castani e il viso ovale. Sotto di lei il pavimento tremava. Sembrava che da un momento all'altro la casa sarebbe caduta in mille pezzi. Appoggiò il mento sul palmo aperto, il gomito piantato sul davanzale. Oltre le abitazioni di fronte si potevano vedere delle luci psichedeliche che si proiettavano nel cielo nero. I Serpeverde facevano le cose in grande quella sera.

-Tocca a te, Hermione- disse Harry.

-Cosa?- ricordò improvvisamente dov'era. Nella stanza di Ron. Harry, riflesso sul vetro, la fissò da dietro il manuale di D&D.

-Tocca a te-

Hermione staccò lo sguardo dalla finestra, un vago senso di stordimento. Fu uno sforzo, ma ci riuscì, e lo posò sul tavolo. -Un mostro con tre teste ti ha messo all'angolo, cosa fai?- Harry puntò i gomiti sul tavolino. Era strano come tutti si sentissero a loro agio nella Tana. Era una casa malconcia e traballante, eppure trasmetteva il senso di famiglia. Dal piano di sotto si sentì la voce della madre di Ron. Hermione avrebbe voluto che anche casa sua fosse così accogliente. Non che i genitori non fossero amorevoli, ma le mancava qualcosa.

-Le palle di fuoco sono inutili- Ron s'infilò in bocca una manciata di popcorn. -Quindi non ci provare-

Hermione si sforzò di scacciare il pensiero della festa. -Uso l'arco-

-Una freccia? Ma stavi ascoltando? È immune al fuoco e speri di ucciderlo con una freccia?- Ron scosse la testa e strabuzzò gli occhi.

-Confermo, scocco una freccia- la infastidiva il modo in cui Ron le parlava. Dal piano di sopra si sentirono dei colpi. I fratelli di Ron, sospettò. George e Fred stavano progettando qualche nuovo scherzo.

-Non ci resta che vedere se sei fortunata- Harry sorrise, prese il dado, glielo porse.

Hermione lo prese, lo soppesò sul palmo, inspirò. -Sii coraggiosa- sussurrò la solita frase di rito e lo lanciò. Un lampo. E poi un buio che sembrava fatto di velluto tanto era pesante.

Hermione batté le palpebre, sorpresa, un senso di nausea che le risaliva la gola insieme all'assurda sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato. Era andata via la luce.

È solo un blackout, non è successo nulla.

Allora perché si sentiva così nervosa?

-È andata via la luce- Ron imprecò -Ma dov'è il cellulare?- si sentirono dei rumori, qualcuno che si muoveva nel buio e che... -Ahia!- un tonfo. -Ma che cavolo è?-

Hermione spostò lo sguardo alla finestra. I lampioni erano spenti. Si scorgeva solo la luce delle stelle e quella della festa. -Il blackout ha colpito solo metà città- la loro metà. I Serpeverde non erano stati colpiti.

-Credo di essermi rotto la gamba- bofonchiò Ron.

La luce delle stelle si smorzò. Hermione sussultò. Stava vedendo male. Non esisteva nulla di così grosso da poter velare le stelle. Un lampo. La stanza s'illuminò. -Non poteva tornare prima- Ron era disteso a terra.

Hermione si morse le labbra per non ridere. Era esilarante. Harry non riuscì a trattenere le risate. -Ma che...- sbuffò dal naso e si spinse su un gomito. -Che avete da ridere?-

Harry si premette le mani davanti alla bocca. -Se ti vedessi rideresti anche tu-

Hermione sospirò, abbassò lo sguardo, vide il dado. Era in bilico perfetto su uno dei lati. La cosa le diede i brividi senza che riuscisse a dire perché. In lontananza rimbombò la musica della festa. -Deve essere colpa di quei Serpeverde, le loro feste succhiano tutta la luce della città- Ron si sollevò, il maglione marrone e i jeans che gli stavano larghi. Dovevano essere stati dei fratelli. -Dovrebbero vietarle-

-Nessuna legge impedisce di festeggiare, per quanto la cosa sia disturbante- Hermione si morse il labbro inferiore. C'era qualcosa in quelle feste che la innervosiva parecchio.

-Li sconfiggeremo alla prossima partita di football- Harry sembrava tranquillo.

Hermione tornò a guardare fuori dalla finestra. Non capiva perché una parte di lei, piccola e oscura, ma presente, volesse partecipare a quella festa. Non era il caso di pensarci.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Il capitolo è un po' breve. Aspetto il vostro parere!

A presto:)

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