Capitolo 7 Attrazione incontrollabile

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'Vice Direttore, venga! I giovani arcieri hanno battuto il Falco. È la prima volta e Stark sta offrendo da bere a tutti, come gli aveva chiesto. Vuole che scenda' una matricola l'avvisò. Rafflesia sapeva che sarebbe accaduto ma non immaginava così presto.

Ogni tanto li guardava esercitarsi, esclusivamente dal monitor della propria stanza, poiché provava a incontrare Clint il meno possibile. Per cui niente più 'cubo', niente più gare, niente più pranzi: un po' li stava trascurando e se ne rammaricava.

Raggiunse gli altri, al solito bar. Tony aveva ordinato due bottiglie di champagne, da far stappare a Kelly e Johnny, una per ciascuno, ma questi ultimi non erano affatto contenti.

Sapevano di aver fatto più centri di Barton senior, esclusivamente perché era fuori forma. Peggio, era distratto e con la mente altrove. E sapevano anche il motivo della distrazione!

Ora, era tra la Romanoff e Banner, indifferente. Alla moretta era parso che l'avesse guardata con interesse ma non si illuse.

Le toccava fronteggiare le battute del Direttore 'Il tuo progetto si sta realizzando e alla perfezione. Spetta a te l'onore del brindisi. Che dirai, stavolta?'.

Non si poteva esimere, la stavano fissando tutti, i ragazzi soprattutto. Strinse i denti, sul punto di scoppiare in lacrime, col cervello in tilt.

Vedova Nera la scrutava. Rafflesia, sempre perfetta, indosso un vestitino corto al ginocchio nero a pois bianchi, con il labbro che tremava? Non l'aveva mai vista in quello stato. E non si era voltata verso Clint, nemmeno una volta. Era come se fossero trasparenti, l'una per l'altro.

La russa aveva assistito alla performance dei giovani arcieri. Erano bravi, bravissimi, ma la vittoria nasceva dagli errori di Barton. Nelle ultime due settimane sembrava fosse stato crocifisso. Quando si erano incontrati in un paio di volte in occasioni informali, era rimasto zitto in un angolo, preso da sigarette e scotch a gogò, come ai tempi più bui.

Lei e gli Avengers avevano chiesto a Tony di convocarlo, viste le pessime performance con l'arco di cui erano stati testimoni e Stark lo aveva fatto, con un tono niente affatto amichevole. Senza scoprire granché, poiché l'altro aveva minimizzato e non si era sbottonato. C'era un nesso con lo strano atteggiamento della Tyler, era ovvio.

'Lo faccio io, se permetti!' il Falco non aveva resistito, il suo capo era in estrema difficoltà e si era buttato a salvarla 'Ho molto meno stile del nostro Vice Direttore, come sapete. Sarò breve: brindo alle persone speciali: quando si è tanto fortunati da incontrarle, bisognerebbe tentare l'impossibile per non perderle'. Gli era uscito, dal cuore, che nonostante tutti i bei propositi, batteva per la donna dagli occhi ametista... e batteva forte! Fece cin cin con i suoi allievi intanto che gli altri pure brindavano.

Gli astanti ritennero che lo avesse detto per recuperare il rapporto con i vecchi amici, che, diversamente, ci lessero ben altro.

Rafflesia tentò di non interpretare in alcun modo quelle parole, fu solo contenta si fosse espresso al proprio posto. Passandogli accanto, bisbigliò 'Grazie, Falco' nulla più.

Lui abbassò la testa, senza riuscire a risponderle.

La mora si mosse verso il corridoio, per tornare in stanza a lavorare.

'Tyler?' Natasha la fermò 'Sto organizzando un cena per il mio compleanno, venerdì prossimo: sarà una serata intima, a casa mia e di Bruce. Mi farebbe piacere se venissi. Ti manderò l'indirizzo via Messenger'. Si spostò, simulando l'avesse chiamata suo marito, lasciandola piuttosto interdetta e impossibilitata a rifiutare.

***

Bruce aveva afflitto Clint. Gli aveva chiesto la conferma della partecipazione alla festa di Nat, più di una volta.

Non che morisse dalla voglia di andarci, ma la russa lo aveva invitato, e non si erano rivolti la parola in molte occasioni prima di allora.

Con l'idea di rinsaldare i vecchi legami, e dopo molte raccomandazioni a sua figlia che rimaneva a casa da sola, si era diretto all'appartamento dei due. Ci aveva trovato i suoi amici e, in fondo al soggiorno, in piedi, a chiacchierare con Bucky, proprio Rafflesia.

In un vestito col corpetto nero, senza maniche, che sfumava in una gonna a spicchi, bianca e nera, di una stoffa impalpabile, gli alti sandali scuri sulle gambe nude, era incantevole e seducente!

Si era voltata, dandogli un solo sguardo sfuggente, e tornando con l'attenzione sul suo interlocutore.

'Clint, bello, che racconti?' Thor lo aveva raggiunto, affilati Rogers, Banner e Stark.

'Niente, nessuna novità' mormorò, più che inquieto. Lui era in jeans e con la solita camicia quadrettata.

'Ecco l'aperitivo!' Natasha si piazzò in mezzo a loro con un vassoio dalle dimensioni esagerate, stracolmo di appetitose tartine, porgendoglielo per farli servire.

James e la Tyler si diressero verso il gruppo per unirsi agli altri.

'Sono buonissime' la moretta, assaggiandone una, si complimentò.

'Merito del catering, se vuoi ti do il numero per la festa delle matricole!' la padrona di casa si offrì.

'Grazie, mi ero già attivata per il cibo, l'evento è fra una decina di giorni, come sapete' approfittò, perché Vedova Nera le aveva fornito l'occasione per parlare di un argomento che le stava a cuore. 'Anzi, volevo sapere se quest'anno ci farete l'onore di partecipare! I ragazzi ci terrebbero molto'. In precedenza, non si erano mai visti, soprassedevano a mischiarsi con le reclute.

'Perché no? Io e Bruce ci saremo!' Nat accettò, incredibilmente e senza forzature.

'Va bene, ve lo dico prima: non ballerò, non insistete, per nessun motivo, lo sapete che mi vergogno' Thor si unì.

'Non amo molto le feste. Se andremo tutti, farò un'eccezione'
Rogers era incerto.

'Dovrò partecipare per forza, sono il Direttore!' Stark si sentì indispensabile.

'Rafflesia, verrò certamente; anzi, posso farti da cavaliere?' James glielo chiese davanti a tutti con un evidente interesse personale.

Lei titubò, ingoiando l'ultimo pezzo di tartina che aveva in mano.

Gli Avengers fissarono Clint, all'unisono: era più glaciale, patito e disperato del solito.

Bucky continuò, ridendo 'Lasciamo stare, fa conto che non te l'abbia proposto: meglio evitare volatili stecchiti, sulla moquette dei coniugi Banner, il giorno del compleanno di Nat!'.

'Appunto, che ho sempre dovuto pulire io i vostri disastri!' la russa proseguì per stemperare la tensione. 'Vado a scaldare le pietanze, mi dai una mano, Vice Direttore? Ti vedo più esperta di me ad accendere il forno!' la portò via, facendo l'occhiolino a Bruce.

'Vieni alla festa, Falco?' Banner si lanciò.

'No!'.

'Come sarebbe no? Chi farà da chaperon alle reclute? Pensavo tu e la Tyler!' Rogers si era stupito.

'Ultimamente ci frequentiamo poco' gli era uscita fra i denti. In fondo erano i suoi amici!

'Strano, non l'avevamo capito e non si vede per niente!' Tony si intromise, ironico.

'Ragazzi, siamo come il giorno e la notte, e io... non sono sereno...'.

'Se aspetti quello per fidanzarti con una donna, stai fresco. Non sei mai stato sereno in vita tua' aggiunse Thor.

'Credevo fossi cambiato dopo averla conosciuta. In meglio. Hai accettato la sua auto, cosa che non è da te! Ci hai meravigliato!' Stark era perplesso; per di più l'altro aveva un'espressione stupita.

'La sua macchina? Che intendi?' mormorò.

'L'auto dell'Agenzia che guidi è assegnata a Rafflesia, ce l'hanno in dotazione solo i dirigenti, neanche gli Avengers. Gli agenti le usano per servizio, non per motivi personali, o per fare avanti e indietro dal lavoro a casa. Non te lo ha detto?' Tony spiegò.

Cavolo, no!

'Non lo ha fatto perché non avresti acconsentito, se lo avessi saputo; è stata carina, adora quel fuoristrada' Rogers intervenne, a difenderla.

Clint ebbe una folgorazione 'Scusa, Stark, l'Agenzia ha degli appartamenti esterni per gli operativi?'.

'Oddio, va bene che sono miliardario e filantropo. No, per necessità possono stare allo S.H.I.E.L.D., c'è qualche stanza in più oltre a quelle delle reclute' rispose, cercando di capire dove volesse arrivare.

'E un fondo per le emergenze per gli agenti, a cui attingere dei soldi? È previsto?'.

'Soldi... intendi contanti... no, davvero. Perché ti interessa?' era ancora più stupito dal tenore delle domande.

Clint, bianco come un lenzuolo, si sedette accanto a Steve, con il volto tra le mani.

'Falco, ti senti male?' chiese Thor.

Male? Uno schifo!

Si sfogò 'Rafflesia mi ha consegnato le chiavi di un appartamento quando ci siamo conosciuti. Ci sto ancora. E mi dà una busta con dei soldi per le spese, ogni mese. Ho pensato fossero risorse dell'Agenzia!'.

'Te lo ha detto chiaramente o lo hai immaginato tu?' lo interpellò Bruce.

'Direttamente, no. Lo davo per scontato'.

'Clint, erano risorse sue, e non mi meraviglia, è una donna generosa. Per questo gli allievi l'adorano. E non solo loro' Bucky si intromise.

'Aggiungo che quando sei tornato, fosse stato per noi, non avresti rimesso piede allo S.H.I.E.L.D., dato come ci avevi trattato. Lei ha fatto il diavolo a quattro. Ci ha scongiurato. Erano mesi che guardava i tuoi filmati, dopo aver reclutato Johnny. Senza la Tyler il progetto della squadra di arcieri non esisterebbe, tu non saresti qui e non avresti avuto un'altra possibilità!' Rogers fu chiaro.

'Mi sto incavolando lo stesso. Non mi piace essere preso in giro e nemmeno la carità: ora mi sentirà!' Fece per alzarsi ed il Capitano lo placcò sul divano, fisicamente.

Tony intervenne 'Per non aver accettato il mio prestito, a suo tempo, sei stato vagabondo e ramengo per il paese, con tua figlia adolescente al seguito, cinque anni... una delle tue follie! Se mi avessi ascoltato, saresti rimasto fra noi Avengers che ti volevamo bene. Che ti vogliamo bene. E sarebbe andato tutto per il verso giusto. Devi ragionare. Non si tratta più di orgoglio e non più solo di te. Siete una squadra! Stavolta fai la scelta giusta. Per favore, prima di parlare con Rafflesia, fatti un esame di coscienza e chiediti perché ti abbia voluto aiutare e, soprattutto, se è vero che siete così diversi!'.

Barton si zittì, parendo calmarsi.

***

'La carne sarà abbastanza calda, Tyler?' Romanoff fissava l'arrosto dal vetro del forno.

'No. Almeno altri dieci minuti' l'altra consigliò 'Perché hai messo in piedi questa sceneggiata? L'invito e farmi venire, ora, in cucina?'.

Si accorgeva di tutto, il Vice Direttore 'Per Clint. Ultimamente, tira in modo pessimo ed è a causa tua. Lo conosco da prima e meglio di te. Pensavo volessi un mio parere'.

'Da quando ti interessa di nuovo del Falco? Ed un parere su cosa, perdonami?'.

'Era il mio amico più caro, credo lo sia ancora. Raccontami che succede fra voi!'.

Rafflesia sbuffò. In fondo non aveva nulla da perdere. Riassunse gli ultimi avvenimenti.

'Siamo alle solite. Tu però hai qualche arma di seduzione per fargli cambiare idea' la squadrò, dalla testa ai piedi.

'Dovrai munirti di ben altro. Ha capito che l'appartamento, i soldi e la macchina non gli sono piovuti dal cielo né dal portafogli dell'Agenzia' Bruce aveva fatto capolino.

La Tyler aveva il viso del colore del corpetto dell'abito. Chi lo sentiva, il Falco, adesso?

'Strano che il fagiano non si sia già precipitato qui, per una scenata megagalattica. Sei un passo avanti!' la russa rise.

'Steve gli sta addosso, con una mossa da giocatore di football' il marito spiegò.

'È stato un bel gesto interessarti a loro. Lo avevamo intuito, quando lo abbiamo visto al volante della tua auto. Certo, ti sei arrischiata il collo. Comunque, sto per servire in tavola. Ho apparecchiato con i segnaposto e ti ho messo di fronte a Barton. Guardalo, nella maniera più sexy che puoi. Sfiorati i capelli, le labbra e qui' indicò sopra il seno 'funziona sempre, di uomo trattasi, anzi di fagiano! È collassato, quando il bracciolo ti ha invitato alla festa delle matricole' le suggerì.

'Con me, in effetti, funziona a pennello! Tentar non nuoce' commentò Banner, stappando il vino.

***

Il Falco non le aveva tolto gli occhi di dosso, mai, truce ed arrabbiato.

Rafflesia aveva provato a fare la sensuale. Accanto aveva il bracciolo che, invece, aveva apprezzato parecchio.

La serata, sguardi a parte, scorreva piacevolmente. Le pietanze del catering erano squisite. Gli Avengers chiacchieravano, del più e del meno, e l'avevano fatta sentire a proprio agio.

Clint non era riuscito a smettete di guardarla, inquietudine e lussuria lo avevano intossicato.

Più si inquietava per le omissioni, più si distraeva da pensieri di vendetta o di litigio, osservandola sfiorarsi il vestito nella parte del décolleté.

L'abito non era nemmeno scollato e toccava la stoffa, in maniera voluttuosa.

Si era chiesto, in continuazione, come fosse sotto quel tessuto, come fosse carezzare la sua pelle con le mani. Le sue carni. E non riusciva a placarsi.

Era seduto sul pizzo della sedia, i nervi tesi, carico a pallettoni! Barnes le stava accanto, tranquillo, parlandole di un fucile a pompa! Dio, chi ha il pane non ha i denti, rifletté con invidia.

Tra i vari pensieri più casti, uno ricorrente... Rafflesia teneva tanto ad aiutare lui e Kelly, con il suo finto prestito? Era solo una benefattrice?

Almeno la russa aveva portato in tavola la torta e quella serata surreale stava per finire.

Sentì squillare un cellulare e vide la Tyler rispondere. Compresa l'identità dell'interlocutore, le morì il sorriso sul volto. 'Calmati, Kelly, e spiegami dove siete, con esattezza...' lo disse, appositamente per avvertirlo, era chiaro.

Lui già si era alzato in piedi, all'istante, e la moretta gli aveva fatto il gesto di aspettare 'Se piangi, non riesco neanche a capirti. Passami Johnny'. Attese all'apparecchio, per pochi attimi 'Dimmi cosa vedi intorno a te e il numero della linea di autobus che c'è sulla pensilina. So dov'è, non vi azzardate a muovervi da lì!' ammonì, brusca, il ragazzo, all'altro capo del telefono, interrompendo la conversazione.

I commensali erano ammutoliti.

Rafflesia era nera e si rivolse al Falco 'Hai lasciato Kelly a casa da sola? Sei impazzito? E' andata al cinema con Johnny, che, chiaramente, ha bypassato il coprifuoco delle reclute! Hanno perso l'ultima corsa dell'autobus e non sanno come tornare'.

Quello le rispose, sgarbato 'Quando sono uscito, era sul divano a leggere un libro. Visto come stanno le cose, meglio al cinema che sul divano. Non eri tu che mi ha esortato a lasciarle vivere la sua vita? A permetterle di fare quello che desidera o frequentare chi ama? Mi hai detto che l'attrazione fra due persone non è controllabile e adesso hai cambiato idea? Sei incredibile, incoerente!'.

La donna si inquietò 'La cosa assurda è che tua figlia ha cercato me, non te! Non è nemmeno la prima volta! Ed ora mi tocca andare a prenderli'.

'Ci andrò da solo!' le strillò.

'Nemmeno per idea, gli farò una ramanzina che mi sentiranno fino a qui!' si voltò verso Nat 'mi spiace di averti rovinato il compleanno. Buona serata'. Si mosse verso la porta, con Clint alle calcagna.

Era nevrotica e in ascensore muoveva la suola del sandalo avanti ed indietro, un rumore ritmato. L'arciere le fece strada e le aprì lo sportello della macchina.

'Digita l'indirizzo sul navigatore, per favore' lo chiese gentilmente, perché Rafflesia era fuori dai gangheri. Non l'aveva mai vista in quello stato e si preoccupò sul serio.

Lei ubbidì, un attimo prima di scoppiare. 'Barton, ti rendi conto? Sono due minorenni, in giro da soli di notte. Tua figlia che scappa di casa e quel ragazzino idiota è uscito, di nascosto dalla sorveglianza della base! E lo sa anche Tony, ora! Gli darò una di quelle punizioni che a Natale ancora piangeranno, tutti e due'.

'L'importante è che stiano bene. Ci parliamo, con calma e ...'.

Lo interruppe 'No, bisogna rispettare le regole; sono stufa di avere a che fare coi bambini, mi state esasperando, tutti e tre' iniziò a tremare, vistosamente, dalla testa ai piedi, a causa della tensione.

Clint rallentò, per svoltare in una viuzza laterale e appartata. I relativi esercizi commerciali, di notte, rimanevano chiusi.

Rafflesia aveva il viso rivolto a terra. Le toccò un braccio, percependo sudasse freddo. Gli parve un attacco di panico o di nervi.

'Stai tranquilla' le carezzò il volto, e glielo fece alzare, verso di sé. Sussultava ancora moltissimo.

Barton era gentile, affettuoso e aveva lo sguardo eccitato delle altre volte che si erano baciati. Le poche volte che era accaduto.

'Non sei furente per la storia dell'appartamento e del resto? Mi hai scrutato, con cattiveria, durante l'intera cena. Mi hai fatto stare malissimo, prima e per le cose che mi hai detto all'outlet. Clint, non ce la faccio più a starti lontana' sussurrò, sinceramente.

Era tanto sconvolta, per quel motivo! E come lui, turbata, per il loro distacco. Fu colpito, dalla sua sensibilità. Ricordò la premura che aveva avuto dal primo istante, nei confronti suoi e di sua figlia, presente, amabile, affettuosa... era magnifica, in tutto.

Le rispose, ammaliato 'No, anzi, devo solo ringraziarti'. Era la sua fatina, da sempre, desiderata all'inverosimile, e lui perduto... perduto... perduto... Nei suoi occhi, nella sua bocca, di lei e per lei.

La baciò, sentendo le sue labbra fremere, il corpo sempre scosso dai brividi di tensione 'Stai tranquilla!'. La sollecitò, con la lingua, che reagì, inconsapevolmente, con la propria, avvolgendola in una tenera danza amorosa che divenne sempre più passionale.

'Ho una playlist che ti piacerà' l'Avenger accese lo stereo, a macchina spenta, per mettere su la musica che tanto amava, scegliendo 'Run' degli Snow Patrol.

Si dedicò di nuovo a lei. Dopo molti altri baci sul viso e sul collo, le fece scendere la chiusura lampo laterale dell'abito e glielo tolse, passandoglielo sotto le natiche, che sollevò, velocemente.

Era rimasta con addosso gli slip color carne. Si stagliavano i suoi seni, incantevoli, diafani, marmorei come l'alabastro, come in una statua greca. Li carezzò, assaporando la pelle vellutata, morbida, profumata. Percepì delle note speziate, forse lavanda, rosa e vaniglia, una mistura di odori che lo inebriava e dalle narici gli era arrivata fino al cervello.

'Sei tanto bella. Stasera, ogni volta che ti sfioravi il vestito con le mani, mi hai fatto impazzire, solo per questo ti guardavo' le lambì i capezzolini rosei, con la voglia di succhiarle pure l'anima. Di nuovo altri brividi percorsero' la sua epidermide. Non capì se fossero per il piacere che le stava donando o ancora per il nervosismo 'Stai tranquilla o non lo farò più, mai più' si sbizzarrì la stessa solfa che gli aveva proposto lei, in precedenza.

La Tyler si rilassò, completamente, colpita da quelle parole e l'uomo si fece più audace... molto più audace... le abbassò le mutandine con delicatezza. Erano splendide, in pizzo beige, umide e impregnate di essenza femminile, ispirata dai loro baci ardenti.

Rafflesia lo fissò negli occhi, alzando di nuovo i fianchi per aiutarlo.

La visione di lei, nuda sul sedile dell'auto, indosso solo i sandali, e sé stesso, completamente vestito e padrone del suo corpo, fece delirare l'arciere. Fu colto da un delirio di onnipotenza.

La bocca sempre sulla sua, la sfiorò fra le gambe, ove un triangolino scuro, curatissimo e la carnosa orchidea, che spiccava, a sua completa disposizione, erano una scena paradisiaca.

Pensò sul serio di essere morto e salito al cielo!

Avevano fretta, dovevano recuperare i ragazzi. Che aspettassero, qualche minuto, dato quello che avevano combinato, si disse!

Prima voleva dedicarsi alla donna che gli aveva intossicato la vita. Era un drogato, un drogato senza speranza di redenzione.

Scivolò dentro di lei, con le dita, in un movimento magico e gentile, facendole fluttuare, con estrema lentezza.

La esplorava, bramoso di conoscerla, di volteggiare in quell'avvallamento anelato.

Rafflesia gemette, i muscoli erano tesi e le braccia cingevano il suo arciere. Non c'erano più brividi, ma solo singulti appassionati, le labbra che si rincorrevano sulla melodia del brano che era entrato nel cuore di entrambi.

Il Falco aumentò la cadenza dei baci e del gesto, spingendo più forte, con la mano impetuosa, nell'antro caldo e pulsante della compagna, sentendola finalmente avvinta da un piacere stupefacente, che la invase, dalle viscere alla spina dorsale, fino ad ogni particella di razionalità.

Una serie di spasmi inequivocabili confermò, unitamente a un gridolino, che avesse toccato il cielo della beatitudine.

L'auto era piena di sospiri e dell'odore femmineo sprigionato dalle loro effusioni.

'Va meglio, adesso?' le domandò il Falco, appena si fu calmata dal piacere ricevuto.

Lei annuì, in silenzio, mentre Clint le passava le mutandine finite sul sedile posteriore 'Dobbiamo proprio andare...'.

Era perplessa, voleva contraccambiarlo, quanto meno. L'uomo ne intuì i pensieri e le sfiorò le labbra con le proprie, per un ultimo contatto, tenero 'A casa mi toccherà una doccia fredda... più di una, temo. Però sono contento, ho vinto io, stavolta!'. Mise in moto, con un sorriso, intanto che la Tyler si rivestiva.

'Nessuno ha mai fatto per me ciò che hai fatto tu: perché? Non mi conoscevi affatto'. Le sfiorò la mano, guidando.

La donna si era rimessa l'abito e lo contemplava, il volto arrossato dalla provata eccitazione. 'È stato istintivo, a pelle, il feeling di cui parlano tutti, forse; inoltre, so bene cosa vuol dire non avere nulla, doversi conquistare il proprio posto nel mondo, con le unghie e con i denti, dimostrarsi sempre un po' più in gamba degli altri. Non volevo offenderti, in alcun modo, credimi. Non era un regalo né beneficienza, volevo solo vedervi sereni!'

'Non potrò restituirti quei soldi, nemmeno in cento vite: accetteresti che te li ridia in natura? le fece una battuta, con un occhiata esplicita.

'Ovviamente terrò la tua proposta nella giusta considerazione. Ho acquistato l'appartamento ad un'asta giudiziaria. È stato un affare ed un investimento. Volevo affittarlo e siete arrivati voi: darlo a te e Kelly è stato un ulteriore investimento, a mio avviso'

'A fondo perduto, secondo me'.

'Non credo, e dobbiamo ancora contrattare il pagamento che volevi farmi, in natura' si spostò, verso di lui, per baciarlo in bocca, appassionata.

'Così mi distrai. Mantieni sempre la calma, invece ti vedo inquieta, per la questione dei ragazzi. Dato che stiamo per incontrarli, preferisci che ci parli io?'.

'Detesto le bugie. Kelly è uscita senza il tuo permesso e Johnny peggio. Stiamo lavorando, per uno scopo comune, con tanti sforzi. Non permetterò che rovinino ogni cosa. Devono imparare a rispettare obblighi ed ordini. Tutto qui. Hanno chiamato me, perché tolgo sempre le castagne dal fuoco quando fanno casino e questo deve finire' concluse.

'Sono adolescenti, pensano quasi solo ad una cosa, sono gli ormoni. Non ti sentivi così a quell'età? Le farfalle nello stomaco? I brividi lungo la schiena, ai primi baci?' le chiese.

'Falco, li sento adesso, insieme a te' gli rispose, teneramente.

'Eccoli lì' Clint, compiaciuto delle parole appena udite, indicò i due ragazzi, seduti alla pensilina dell'autobus, mano nella mano e terrorizzati.

La Tyler li fissò, delusa 'Salite' gli ordinò, abbassando il finestrino. Intanto che entravano in auto, bisbigliò al Falco 'Pensaci tu!'.

'Tranquilla...' lo pronunciò, come in precedenza. Altro che tranquilla, era ancora eccitata...

'Papà, scusaci' Kelly piagnucolava.

'Vice Direttore, ho sbagliato. Ho insistito per andare al cinema. Mi spiace se ti ho deluso, se vi abbiamo delusi, entrambi' l'arciere era serio e determinato a farsi ascoltare, il capo gli aveva mandato un'occhiata ostile.

Barton si buttò 'Ragazzi, non è un problema che vi frequentiate fuori dal lavoro'. Li udì trattenere il respiro, stupiti e proseguì 'Basta con le menzogne. Dobbiamo sapere dove siete e cosa fate. Se volete andare al cinema o fare altro, vi accompagneremo noi o ci organizzeremo. Non si esce di nascosto e, soprattutto, si rispettano le regole dell'Agenzia. Potrete vedervi esclusivamente se non trascurerete allenamenti e studi. E, per favore, sforzatevi di non creare altri problemi a Rafflesia, di nessun tipo. Questo è quanto, prendere o lasciare!' Aveva imparato il metodo dalla migliore, che gli sedeva accanto e che stava ammiccando.

'Prendiamo, Falco. Grazie per non esserti arrabbiato' il rosso era raggiante.

'Grazie, papà, ti voglio bene' la figlia gli scoccò un bacio, dal sedile posteriore

'Domani mattina, Johnny, per prima cosa, andrai a spiegare al Direttore Stark perché ti sei allontanato, senza permesso... è un ordine!' aggiunse Rafflesia, chiudendo la discussione.

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