17 - La confusione

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Draco Malfoy quella notte non dormì sogni tranquilli. La sua mente, ancora troppo confusa dall'alcool, gli riproponeva i ricordi della sera prima ad oltranza seguite dalla scena che per anni lo aveva tormentato: Hermione stesa per terra agitata e piangente.

L'immagine della ragazza però non era la stessa. Non era l'Hermione di quando frequentavano Hogwarts con quei lunghi capelli ricci e il viso acqua e sapone. Adesso era una donna col viso truccato e i capelli curati.

Si sarebbe sentita di nuovo così se avesse saputo del tradimento di Erik? Se la sentiva di darle una notizia simile? Certo che se la sentiva, non poteva certo lasciarla in una relazione simile. Doveva solo parlarne con Blaise e capire come affrontare il discorso con tatto.

La confusione e il mal di testa che regnavano nella sua testa, avevano reso quella giornata ancora più difficile. Si alzò dal letto, prese la fialetta e iniziò a prepararsi. Una volta pronto, scese distrattamente al piano di sotto per fare colazione.

«Granger, mi sono forse perso qualcosa?» disse stupito di trovarla nella sua cucina ad armeggiare con i fornelli.

«Mi hai chiesto di restare per la notte. Avevi paura che mi accadesse qualcosa mentre tornavo a casa».

«Giusto, sempre galantuomo anche da ubriaco».

«Sempre Malfoy, anche col mal di testa» ribatté lei scocciata «Ho preparato la colazione, così arriviamo in ufficio un po' prima. Oggi è il grande giorno, diremo agli altri di Seamus!»

«E sei contenta?».

«Sì, cioè no. No, ma sì».

«No, ma sì. Chiaro».

«Dai, hai capito cosa intendo! È il mio primo caso, sono emozionata. In base alla relazione che farai a Figg, su un caso così importante e difficile, si stabilirà come andrà avanti la mia carriera. Mi dispiace per Seamus, certo, ma sono tornata qui per lavoro. Non devo perdere il mio obiettivo primario».

«Granger, sei paurosa. Altro che coraggiosa Grifondoro. Tu sei un'ambiziosa Serpeverde. Comunque, adesso capisco perché parli con me, vuoi una relazione con i fiocchi eh?» disse serio.

«Ma cosa stai dicendo? Oh, Malfoy, sappi che non sono quel tipo di persona. Io voglio essere premiata per le mie conoscenze e competenze, non per essere amica del "capo" o di qualsiasi cosa tu sia per me da un punto di vista lavorativo».

Hermione, rossa di rabbia, si allontanò dal biondo che la intercettò e la fermò, mentre rideva a crepapelle.

«Granger, stavo scherzando» disse con le lacrime agli occhi dalle risate «Dovevi vederti Io voglio essere premiata per le mie competenze, non per essere amica del capo» continuò facendole il verso.

«Siamo diventati spiritosi, eh? Dei cabarettisti nati!» rispose all'imitazione cercando di mantenere una certa serietà nella sua espressione, ma presto fu contagiata dalle risate del biondo.

I due fecero colazione velocemente e si smaterializzarono poco dopo vicino al Ministero. In ufficio, trovarono già pronti Harry, Ron e Blaise che li osservavano stupiti.

«Siete arrivati insieme?» chiese Ron.

«Sì, Ron. Qualcosa in contrario?» lo punzecchiò Draco.

«No, assolutamente. Era solo curioso».

«Non c'è niente di curioso. Abbiamo lavorato fino a tardi e ci siamo addormentati a casa sua. Ho placato la tua curiosità Ronald?».

Il rosso rimase a bocca aperta, scioccato all'idea che la sua ex ragazza, fuggita follemente dopo il diploma e tornata dopo la laurea con un umore per niente gradevole, avesse dormito a casa del suo capo nonché ex acerrimo nemico. Era un pensiero così contorto, che la testa iniziò a fargli male. Blaise, in un angolo della stanza, si godeva la scena di nascosto, ridendo sotto ai baffi.

«Ci sono novità sulle indagini?» chiese Harry salvando tutti da quella strana situazione.

«Molte, direi che ci siamo. Ci serve solo un mandato di cattura per poterlo interrogare. Il problema sarà trovarlo».

«Ma di chi stiamo parlando?» chiese Ron.

«Seamus Finnegan» risposero Draco e Hermione all'unisono.

«Per Salazar! Quel pazzo piromane?» interruppe Blaise.

«Proprio lui».

«Non può essere. Conosco bene Seamus, non lo farebbe mai e poi che motivo avrebbe?».

«Fattelo spiegare da lei. Ha capito tutto da sola mentre stava facendo la doccia ed è scesa di corsa giù a dirmi che aveva risolto il caso».

Un'espressione di domanda apparve sul volto di Ron, che stava per parlare ma che venne interrotto da Hermione.

«Vi riassumo in un attimo. Sabato abbiamo passato tutto il giorno a spulciare le liste dei nostri compagni di scuola con i genitori babbani. Abbiamo elencato tutti i nomi su un foglio e scritto tutto su di loro. La mattina dopo, mentre facevo la doccia pensavo alle indagini, alle prove e quindi al mantello. Vi ricordate le lettere? Aellas Bellum Siccis Futurum, se le prime lettere erano le iniziali di Alfred Butler, le altre coincidono solo con Seamus Finnegan! È l'unico nome della lista che coincide e quindi sono andata giù da Draco e gli ho ricordato del mantello, delle lettere e anche lui è arrivato alla mia stessa conclusione».

«E in base a quali prove vorreste arrestarlo?» chiese Harry scettico.

I due si guardarono con occhi persi capendo di non avere abbastanza prove per arrestarlo.

«Dobbiamo trovare qualcosa che lo colleghi alla Dixon. Se lo trovassimo, potremmo interrogarlo» disse Draco.

«Qualcosa che colleghi l'incidente di sua madre? Da quello che mi hai raccontato, sembra l'unica motivazione che potrebbe spingerlo a compiere un atto simile».

«Abbiamo preso tutti i documenti presenti nell'ufficio della Dixon. Controlliamo e vediamo se troviamo qualcosa» concluse Harry dirigendosi verso l'archivio.

«Oggi è lunedì» disse Ron distratto.

«Buongiorno Weasley! È bello sapere che sei dei nostri e che sai che giorno sia» rise Blaise.

«Sabato avete segnato i nomi. Domenica mattina stavi facendo la doccia e sei andata da Draco al piano di sotto a dirlo. Oggi arrivate insieme perché vi siete addormentati mentre lavoravate. Significa che sono due giorni che non torni a casa e vivi con lui Hermione?».

«Ti svelo un segreto, Ronald. Non sono affari tuoi».

«Ron, se sei geloso di me la settimana prossima faccio dormire anche te a casa mia» lo prese in giro Draco «Se sfruttassi le tue doti investigative anche nel lavoro, mi faresti un favore» concluse acido.

«Andiamo in archivio, o no?» chiese Harry. Il suo ruolo, nell'ultimo periodo, sembrava quello di interrompere le conversazioni imbarazzanti del gruppo.

«Andate voi tre, devo parlare un attimo con Blaise» rispose invece Draco.

Hermione alzò gli occhi al cielo e uscì dalla porta seguita dagli altri due. Appena la porta si chiuse, Draco prese dalla giacca la fialetta e la mostrò all'amico.

«Devo farti vedere una cosa» si avvicinò al pensatoio e vi versò dentro il liquido argenteo. Blaise, si avvicinò e osservo il ricordo con attenzione. Una volta concluso, sollevò la testa e guardò Draco.

«Brutto figlio di... Lo sapevo che non poteva essere così perfetto come sembrava. Lei lo sa?».

«No, non ho avuto il coraggio di dirglielo e poi avevo bevuto e non sapevo come farlo con tatto, senza distruggerla. Avevo bisogno di parlarne con te prima».

«Brutta storia, Dra. Vuoi farle vedere il ricordo?».

«Glielo eviterei volentieri. Magari solo se non ci dovesse credere».

«Giusto. Diglielo in un luogo accogliente. Non dirglielo qua in ufficio. Accompagnala a casa oppure chiedile di lavorare a qualcosa e portatela da qualche parte. Siete amici adesso, lo so. Lo vedo. La conosco da anni ormai e si sta aprendo con te come ha fatto con me».

«Ma come glielo dico Ehi Hermione, volevo dirti che il tuo ragazzo è andato a letto con la tua migliore amica».

«Non dirlo così sarebbe un buon punto di partenza. Diglielo con gentilezza, appoggiale una mano sulla spalla, abbracciala se serve. È il tuo momento. Puoi farti perdonare per essere rimasto là a guardare».

Un brivido lo fece trasalire.

«So che non ti piace parlarne, ma è vero. Puoi salvarla da un futuro triste con una persona che non la ama come dice. La salvi da un possibile matrimonio con quel belloccio come marito e quella orribile amica come damigella».

«E se glielo dicessi tu? Lo hai detto anche tu, ormai la conosci da anni e siete già amici».

«Non esiste. Devi farlo tu».

Draco sbuffò, ancora più confuso di prima. Conclusa la discussione i due raggiunsero gli altri in archivio e si misero a cercare tutto ciò che poteva collegare Seamus al primo ministro.

«Secondo voi, il fatto che Seamus avesse più volte avvisato la Dixon che quel palazzo fosse pericolante, può rappresentare una possibile motivazione?» chiese Ron con un foglio in mano.

«Direi di sì» rispose Draco strappandogli il plico che teneva in mano.

Decine e decine di lettere indirizzate alla Dixon in cui richiedeva un controllo del palazzo. A ogni lettera il tono era sempre più deluso e arrabbiato per la mancata risposta.

«Non ha mai considerato la sua richiesta» disse sottovoce Draco.

«Hai visto il periodo delle lettere? Erano tutte nel periodo elettorale, ancora non era Primo Ministro. Seamus ha fatto la richiesta alla persona sbagliata nel momento sbagliato» precisò Hermione.

«Ne sei sicura?».

«Sicurissima. Anche perché la Dixon è diventata Primo Ministro proprio nel periodo del terremoto. Le lettere sono di mesi prima».

«E allora perché scriveva a lei? E soprattutto perché lei non gli rispondeva di non poterlo aiutare?».

«Non lo so, ma magari questo è abbastanza per interrogarlo. Guarda questa lettera» disse Harry prendendone un'altra da un altro plico «È del giorno dopo il terremoto».

Hai permesso che due persone innocenti morissero per un terremoto impercettibile.
Me la pagherai Emily Dixon.

«Non è firmata. Le uniche vittime sono la mamma di Seamus e la mamma di Dean, ma la lettera non è firmata» guardò Blaise.

«Non mi interessa. Abbiamo abbastanza prove in mano per farlo venire in ufficio e interrogarlo. Il problema sarà trovarlo. Chiamate tutti gli Auror di turno domani. Ci serve una squadra di ricerca, dobbiamo trovarlo» disse Draco «Pensate ai luoghi in cui cercare, preparate il necessario, concludete il lavoro che avete a metà e andate a casa, domani sarà una lunga giornata. Granger, puoi seguirmi nel mio ufficio?».

I cinque si separarono. Blaise gettò un'occhiata al suo amico, di nascosto per augurargli buona fortuna mentre Draco si incamminò con Hermione verso il suo ufficio. Una volta entrati, Hermione si gettò in modo disordinato sul divano con fare stremato.

«Non lo sopporto» disse sbuffando.

«Ron?».

«Proprio lui. Non lo ha capito che non ha speranza».

«Credo che non lo capirà mai».

«Dovevi dirmi qualcosa?»

«Che fai stasera?» chiese diretto.

«Malfoy, non ti sarai fatto strane idee anche tu vero? Per carità, meglio te che Ron al momento, ma non mi sembra il caso».

«Granger, hai il tatto di un erumpent. Tranquilla, nessuna strana idea. Devo solo aggiornarti su un paio di cose. Magari possiamo prendere del cibo d'asporto e mangiare a casa tua? Cinese?».

«Bastava dire subito la parola cinese per farmi accettare. Ho una fame! Andiamo?»

«Andiamo» e i due si prepararono e si incamminarono verso casa di Hermione e verso una terribile scoperta.

Bentornati amici!

Oggi nuovo capitolo con tante novità. Speravate di leggere la confessione eh?

Purtroppo vi tocca aspettare ancora un po', presto saprete come reagirà la nostra cara Hermione.

Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate!

A presto! 

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro