30 - Il colpevole

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

In cella con Seamus, Hermione sfruttò le sue doti recitative e teatrali per diventare la copia migliore di Rita Skeeter.

«Ciao Seamus, vuoi lasciare una dichiarazione per il mondo in questa tua ultima giornata?».

«Non è la mia ultima giornata, ancora ho delle speranze».

La penna iniziò a scrivere Con gli occhi colmi di lacrime, l'assassino iniziò a vaneggiare, forse credendo di parlare con la madre defunta.

Hermione si odiò anche solo per aver potuto infierire sulla situazione, ma doveva farlo.

«Cancella subito quelle baggianate!».

La discussione tra sé e sé continuò a lungo, lasciandomi interdetta fino a quando il ragazzo, furioso, non iniziò a inveire anche contro la sottoscritta, senza motivo.

«Hermione, mi meraviglio di te. Non hai un minimo di rispetto per un tuo vecchio amico?».

«Non siamo mai stati amici, Seamus, solo compagni di casa e tu non hai esitato a farlo presente tutte le volte che hai voltato le spalle ad Harry».

Il ragazzo ancora sommerso dalle lacrime pensò con nostalgia al suo periodo ad Hogwarts e ai suoi vecchi compagni di classe che aveva tradito senza vergogna.

«Io non ho tradito nessuno. Solo Dean, l'unico che non lo meritava».

Soprattutto il suo migliore amico e complice, ne proprio in quel momento stava attendendo il bacio del dissennatore.

«Cosa? Stanno giustiziando Dean?».

«Non te lo hanno detto? Lui ha confessato e al momento sembra l'unico colpevole visto la tua mancata dichiarazione».

«Ma che barbari siete diventati? Sono io il principale indiziato, sono io l'assassino, non potete giustiziare un innocente!».

«Non hai voluto dichiarare di essere l'assassino quando ne hai avuto la possibilità. E comunque è tuo complice, non è innocente».

«E se avessi usato la maledizione Imperio?».

«Non ricorderebbe quello che ha confessato».

«E se glielo avessi detto io dopo aver sciolto la maledizione?».

«Sembra un modo disperato di salvarlo, ma senza usare il veritaserum non potremmo dimostrare il contrario, e noi non possiamo usarlo perché è illegale. Sarebbe la tua parola contro la sua e la sua non sarebbe affidabile in quanto potrebbe essere stato manipolato da te. Potresti salvarlo».

«Ok, confesso tutto. Subito».

«Fammi avvisare qualcuno» Hermione uscì dalla stanza e finse di parlare con un auror «Una squadra di auror è andata a interrompere momentaneamente il processo. Appena avrai firmato la confessione, Dean verrà liberato».

«Ok, scrivi. È iniziato tutto un annetto fa. Io stavo studiando per diventare giornalista. Ero stanco della reputazione della Gazzetta del Profeta. Serviva un giornale credibile che pubblicava notizie reali e non baggianate come quelle che hai appena scritto tu. Ero stanco di non potermi fidare dei giornali. Studiare mi ha portato via così tanto tempo da non rendermi conto che la casa di mia madre stesse letteralmente crollando. Era periodo elettorale e negli uffici pubblici nessuno prendeva in carico le mie richieste. Così ho movimentato le folle, ho partecipato attivamente per far vincere la Dixon, perché avevo fiducia in lei ed ero sicuro che quello stronzo di Butler pur d'intascarsi tutti i soldi possibili e immaginabili, non avrebbe mai aiutato dei poveracci come noi».

«E alla fine la Dixon ha vinto».

«E ho iniziato a scriverle, chiedendole aiuto, ma sai come funziona in politica. In campagna tutti fantastici e una volta saliti ognuno pensa a sé».

«Non sempre, ma nella maggior parte dei casi purtroppo è così».

«Io ho continuato a scrivere lettere e a fare così tante richieste, ma nessuno mi ha mai risposto. Poi quel giorno la terra ha tremato in maniera così impercettibile che gli unici a essersene accorti siamo stati io e Dean, ma solo dopo qualche ora. Il palazzo era crollato e nessuno se n'era accorto. Era praticamente disabitato e i pochi condomini che ancora vivevano lì erano studenti con residenza semi permanente all'università. Entravano in casa solo per dormire. E quindi proprio in quel momento, in quel maledetto condominio fatiscente c'erano solo mia madre e la madre di Dean. Il cemento le ha risucchiate come una voragine senza fine e possibilmente se qualcuno avesse notato il palazzo crollato, si sarebbero potute salvare, perché non sono morte sul colpo. Sono morte di asfissia».

Stavolta iniziò davvero a piangere.

«Mi dispiace davvero tanto Seamus» disse Hermione incapace di dire altro. Anche Harry e Draco da sotto il mantello stavano accusando il colpo.

«Anche a me. È così ingiusto...».

Hermione gli passò un fazzoletto.

«Mi sono ritrovato senza madre e senza casa. Sono andato da Dean, che almeno la casa ancora ce l'aveva e sono rimasto lì per giorni e settimane in uno stato catatonico, perdendo anche la notizia che Rita Skeeter finalmente stava mollando tutto e che un posto da giornalista d'inchiesta si stava liberando. Quando l'ho scoperto però era già troppo tardi perché la fantastica Hermione Jean Granger era tornata dal mondo dei morti per fare breccia nel cuore del povero vecchio Figg».

«I miei articoli hanno fatto breccia, non io».

«Certo... Appena mi sono ripreso da quello stato di apatia, ho iniziato a provare odio. Un odio forte misto al senso d'ingiustizia e solitudine e non ci ho più visto. Ho preso le scorte ormai scadute di Dean di polisucco e sono andato a rapire Butler».

«Come mai Dean ha della polisucco?».

«L'ha usata durante la guerra. Ricordi il periodo di latitanza, quando poi lo avete trovato al Manor?».

Hermione pensò al Manor e un brivido la percorse lungo tutta la schiena. I capelli le stavano iniziando a cambiare quando da sotto al mantello dell'invisibilità una mano, avrebbe giurato che fosse quella di Draco, non le accarezzo la schiena.

«Sì, come potrei dimenticare» rispose.

«La paura di una nuova guerra, il trauma di quel periodo lo costrinsero a conservare le scorte e io le ho prontamente rubate».

«Sì, ma come lo hai rapito?».

«Sono entrato in casa sua mentre dormiva e ho fatto degli incantesimi di protezione per non farlo uscire. Chi lo poteva immaginare che sareste arrivati voi a scombinare i miei piani scassinando la porta con metodi babbani».

«Cosa gli hai fatto?».

«Niente. L'ho tenuto in cantina e gli ho strappato qualche capello».

«E cos'è successo la sera in cui è morta la Dixon?».

«Ho bevuto la pozione polisucco e ho camminato per ore nelle zone di Downing Street, sorseggiando quello schifoso intruglio di tanto in tanto. Appena ho avuto l'occasione sono entrato in casa e il resto lo sai già».

«Come l'hai uccisa?».

«Hermione, sei un'amante del macabro?» disse con un sorriso malvagio in volto, così distante dal Seamus dei tempi di scuola.

Draco alle sue spalle si irrigidì vedendo quello sguardo non umano che una volta lo caratterizzava.

«Hai mai letto un romanzo giallo, Seamus? L'arma del delitto ha sempre un ruolo fondamentale e la versione dell'assassino deve combaciare con i risultati dell'autopsia».

«Beh, l'autopsia non sarà soddisfacente per i babbani visto che ho usato l'anatema che uccide o la maledizione senza perdono se preferisci».

«E dopo la sua morte?».

«Stavo cercando un modo per liberarmi di Butler, ma siete arrivati voi».

«Come volevi liberartene?».

«Quante domande! Volevo farlo sembrare un suicidio. In questo modo sarebbe sembrata un'ammissione di colpa e il caso Dixon sarebbe stato archiviato».

«E adesso, cosa pensi di aver guadagnato da tutto il male che hai fatto?».

«Il piacere della vendetta che purtroppo non riporterà in vita né mia madre, né la madre di Dean».

«Ti sei pentito?».

«In via ufficiale sì, così magari non mi tocca dare un bel bacio a un dissennatore rinsecchito. In via ufficiosa e strettamente confidenziale, se avessi una giratempo rifarei tutto ed eviterei anche di essere trovato. E sai cosa, Hermione? Ti avrei uccisa in quella maledetta grotta, perché tutto questo è anche colpa tua».

Draco non ci vide più dalla rabbia e scostò il mantello, puntando la bacchetta dritta in faccia a Seamus.

«Seamus Finnegan, in qualità di Capo Auror ti dichiaro in arresto e processabile dal Wizengamot per rapimento, omicidio premeditato, tentato omicidio, nonché minacce di morte».

«Furbi, ma non mi avete fatto dire nulla sulla maledizione imperio che ho lanciato a Dean».

«Certo che no, perché la tua bacchetta non ha lanciato nessuna maledizione imperio negli ultimi mesi».

«Ma ho usato...».

«E neanche quella di Dean» lo bloccò.

«E se ne avessi usata un'altra?».

«Finnegan, Dean è in cella, sano come un pesce e deve ancora essere processato. Tu, faresti meglio a usare un po' di burro di cacao su quelle labbra secche e screpolate per essere in forma smagliante quando riceverai il bacio».

«Malfoy, me la pagherai. Nella prossima vita sarai il primo che ucciderò».

Bentornati, bentornati!

Come promesso vi faccio compagnia con un altro capitolo. Dobbiamo farci compagnia in queste serate di coprifuoco, no? 

Beh, ecco il capitolo dedicato al nostro "caro" Seamus. Secondo voi glielo daranno questo bacio del dissennatore oppure verrà graziato? 

Come sempre aspetto con ansia il vostro parere e vi do appuntamento a presto con il nuovo capitolo, che è già in bozza quindi non vi farò aspettare tanto.

        

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro