La guerra divampa

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Mentre Valerius seguiva i suoi disegni e incontrava il suo destino la guerra divampava.

Le truppe tedesche avevano fermato il primo impatto francese. I myrmidon Konsole erano più agili e duttili degli Orleans e i loro piloti mutanti erano dotati di innegabili vantaggi. Ma re Gregoire aveva dalla sua parte il numero. Presto molte fabbriche francesi cominciarono a produrre myrmidon nutriti dall'ignitium spagnolo, una legione tale da non temere neanche le stregonerie teutoniche.

Dopo alcune settimane di scontri più o meno occulti, l'esercito francese penetrò in Germania fino alla città di Stoccarda. Qui però si trovò a fermarsi perché le linee di rifornimento si erano troppo allungate. I grandi myrmidon erano troppo veloci per la macchina bellica e avevano lasciato dietro tutta la logistica necessaria. La città di Stoccarda, quindi, non cadde, ma fu presa d'assedio, mentre altre macchine cercavano di aggirare le truppe degli invasori per schiantarle e impedirgli di tornare indietro.

Nel frattempo Austria, Olanda e Belgio, ognuno dalla sua parte, avevano cominciato a ingaggiarsi presso i confini.

L'Inghilterra attese fin quando l'Europa continentale non fu rovente di combattimenti per intervenire. Non si gettò nel grande tritacarne del fronte franco-tedesco ma, senza myrmidon, invase la Spagna, che fino a quel momento si era sentita nelle retrovie. Divorò province spagnole in pochi giorni finché finalmente i fedeli alla Castiglia contrattaccarono. Si venne a creare così un nuovo fronte in stallo, con le province del nord sotto il pugno di ferro inglese e il sud spagnolo alla volta della sua liberazione, chiedendo ogni giorno supporto e muscoli di ferro all'alleato francese.

Oltreoceano la situazione era più semplice. I myrmidon francesi di Uruguay ci misero poco a unificare tutto il sudamerica sotto la corona di re Gregoire, lasciando coi propri governanti solo la repubblica d'Argentina di Soras, che tanto aveva già giurato fedeltà al re.

Il nord america, invece, che era da sempre un bizzarro collage di piccole province ognuna fedele a qualcuno di diverso, precipitò in un caos anarchico in cui ognuno rivendicava piena sovranità sul proprio territorio e desiderio di conquista sul proprio vicino. I più intelligenti capirono che quella situazione rischiava di rendere eterna la guerra in quei luoghi e chiesero aiuto. Nessuno era disponibile a darglielo.

Era la Seconda Guerra del Vapore e, incredibilmente, in quei primi mesi nessuno pronunciò mai il nome di Valerius Demoire per narrarla. Perché Valerius ne era lontano, nascosto tra le pieghe della storia.

Questo è il motivo per cui ho dovuto fare qui questo quadro generale. Perché ora lasceremo il teatro del bagno di sangue e percorreremo quelle pieghe. Perché lì si annida quello che vogliamo sapere. Lì è iniziato tutto.

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