Il padrone di casa di maison Fredière

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L'intero castello era in subbuglio, Valerius riuscì ad avanzare senza problema in mezzo a guardie che correvano a destra e a sinistra per arrestare l'avanzata dei briganti. Quelle che si fermarono le uccise, di spada o di fucile, come capitava. Alla fine varcò l'ennesima porta e, come niente fosse, se lo trovò davanti.

"Valerius Demoire..."

Era un uomo altissimo, incredibilmente vecchio. Capelli bianchi gli stavano attaccati al cranio come spennellate di vernice. Aveva occhi neri che bruciavano al centro di una faccia dalla pelle diafana e flaccida. Indossava un lungo mantello nero in cui era chiuso come se potesse proteggerlo da lame e proiettili.

"Non sei fuggito." disse solo Valerius. Quella, in realtà, era la sua più grande paura.

"Avrei potuto, ma mi è stato chiesto altrimenti."

"Chiesto?"

"Loro mi hanno dato ordine di aspettarti qui."

"E perché mai?"

"Per capire."

Valerius avanzò. Non c'era più nessun rumore intorno a lui. La furia della battaglia era un lontano ricordo. Come poteva esserci così silenzio in quella stanza? "Di cosa stai parlando?"

"Non sono andati avanti coi loro piani tanti anni trascurando cose del genere. Tu arrivi qui e loro non si scompongono, chiedono solo come tu sia arrivato qui. E lo chiedono a me."

"Gli insegnamenti del padre..."

"Gli sbagliati insegnamenti del padre. E le sue idee assurde, come quella di portarti via dall'Inghilterra nel momento più delicato, a scomparire in Argentina. Se fossi rimasto a Londra, così vicino a noi, ora avresti capito."

"E non sarei qui a combattervi!"

"E a che pro?"

Valerius aveva perso il fucile molto prima. In compenso aveva sguainato la spada. Quella spada in cui era incredibilmente bravo e che aveva continuato ad allenare, anche dopo essere diventato un pilota di myrmidon. Si avvicinò abbastanza all'uomo dai capelli bianchi da averlo a tiro di stoccata. "Non vi è più inganno che voi possiate fare. Il padre mi ha detto tutto, così come voi lo avete detto a lui. Quindi non ci sono più menzogne a difendervi."

Finalmente l'uomo con i capelli bianchi sorrise. "Allora useremo la verità."

L'uomo con i cappeli bianchi allungò il braccio e afferrò la lama di Valerius. La strinse con forza, impedendo al ragazzo di muoverla, incurante del sangue che presto cominciò a gocciolare copioso dalle sue dita. Stringeva la lama senza una smorfia, tenendo gli occhi neri negli occhi di Valerius, protendendo tutto il suo essere avanti, verso di lui. "Troppo presto, giovane Demoire. Troppo presto."

Valerius lasciò andare la lama e indietreggiò. Si cercò nei vestiti un coltello, lo trovò, si avventò sull'uomo dai capelli bianchi.

Ma quello aveva già cominciato a cambiare.

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