Una felice collaborazione

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Francine, a sentire Valerius chiamarla pilota, lanciò un gridolino eccitato di gioia, ma il conte Delatroux si mise rapidamente in mezzo: "Chi le ha dato questa informazione?" chiese, con piglio angosciato.

Valerius era al solito trincerato dietro la sua consueta apatia, acuita dalla spossatezza data dalla sconfitta. "Vi è un solo modo per guidare un braccio meccanico con quella destrezza. Un manicotto, munito di tiranti, in cui il pilota deve infilare il braccio. Un sistema di trasmissione del movimento che fa sì che l'arto della macchina si comporti come l'arto umano. Si trovava tra i progetti del padre."

Francine si mordicchiava il labbro, sempre più divertita. Yuz era terrorizzato che il ragazzo potesse dire qualcosa di sbagliato. Delatroux invece continuava a guardarlo con fare inquisitorio. Valerius continuò: "Il padre non ha mai implementato questa soluzione perchè..." allungò una mano a toccare il braccio destro della ragazza "...troppo rischioso per l'incolumità del pilota."

"E le è bastato uno sguardo per capire tutto questo?" continuò a chiedere, sempre agitato, Delatroux.

"Di cos'altro avrei dovuto avere bisogno?"

Yuz capì che doveva intervenire per allentare una tensione che stava diventando ingestibile. "Valerius!" disse "Siamo stati riconosciuti. Hanno capito subito di avere davanti Cyrus Zeddai anche se abbiamo diffuso la notizia della mia morte. E siamo tra amici! Costoro sono alleati di Canterbury!"

Il vecchio professore rimase col fiato sospeso a guardare Valerius che elaborava le informazioni. Era ancora molto spaventato perché aveva sempre creduto, a torto, che Valerius fosse una persona semplice e che fosse capace di applicare le sue smisurate capacità tecniche solo a problematiche di meccanica. Invece il ragazzo aprì il volto a uno splendido sorriso, che dedicò completamente a Delatroux. "Questo significa che potremo riprendere il nostro lavoro? Senza nuove interferenze?"

Delatroux rimase interdetto, sospeso tra due sentimenti. Da una parte Cyrus Zeddai era un tassello talmente fondamentale dei suoi intrighi che dubitare di lui sarebbe stato catastrofico, dall'altro gli sembrava che Valerius fosse una scheggia impazzita, nonostante il professore nutrisse cieca fiducia in lui. Cercò comunque a sua volta di stemperare il conflitto. "Avete passato dei momenti difficili, lo capiamo. Ma adesso tutto può tornare alla normalità."

Valerius si afflosciò sulla sua branda, fissando il soffitto. "Non sa quale gioia mi da questo!" esclamò. "Spero di potermi rimettere in sesto rapidamente per riprendere gli studi... col professor Zeddai"

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