Assedio

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Andarono da Valerius, gli imposero di aprire la porta dell'hangar, lo accerchiarono. Germain e Ethienne sui due lati, altri soldati dietro.

"Pirati!" annunciò Ethienne, con il tono, amaro di trionfo, del corvo che porta sfortuna.

Valerius non si scompose, non ne era capace. "Non c'è niente da rubare qui."

"Sanno di noi. Non può essere casuale. Sono due navi, armate."

"Dovremmo fuggire." disse un ragazzo.

"Troppo tardi." sancì Valerius, senza esitare. E sebbene tutti sapessero del suo patologico attaccamento per quel posto, erano tutti certi che avesse ragione, considerando anche che in quel momento non avevano alcuna nave con cui andarsene.

"Allora chiudiamoci in questa maledetta base!" fece un altro ragazzo.

Questa volta fu Germaine a scuotere la testa. "Non è fatta per essere assediati, non c'è modo di chiudere ì'entrata principale e non ci è ancora chiaro quanti ingressi abbia. Se riescono a passare siamo finiti."

Rimasero tutti in silenzio un momento, poi Germaine riprese a parlare. La verità era che era l'unica a essersi interessata veramente all'isola, in quei giorni. L'aveva girata e esplorata, per decifrare il personaggio di Francine, ma così aveva imparato anche molte altre cose.

"Ci sono solo due punti d'approdo" spiegò "Uno a nord, quello da cui siamo venuti noi, e uno a sud. Ma quello a sud è piccolo e non possono rischiare. Scenderanno a nord, con le navi vicine alla spiaggia, a coprirli. Avanzeranno da lì.

"Saranno molti." valutò Ethienne.

"Questo non è importante" lo fermò Germaine "perché potranno percorrere un solo sentiero. E noi arriveremo prima e li fermeremo lì, con armi e munizioni possiamo tenerli indefinitamente. Intanto richiameremo una barca di qualche tipo perché arrivi a sud per portarci via."

Il volto di Valerius si velò di preoccupazione. "Tenerli indefinitamente? E' un'assurdità, non è possibile!"

"Lo è!" continuò Germaine, severa "Ci sono delle postazioni riparate, facili da tenere. E loro sono pirati stupidi. Ai primi morti avanzeranno con cautela e ci penseranno un mucchio prima di mettere fuori il naso."

Ethienne si schiarì la voce. "Bene, prenderò tre uomini e..."

"No!" continuò Germaine "Lo farò io. Tu servi qui, devi coordinarti con Valerius e organizzare la fuga."

"Ma io sono il miglior soldato che hai!"

"Appunto. Andare là a sparare é una cosa di tutti, qui si deciderà se vivremo o no."

Valerius provò a intervenire. Lo ripeté spesso, dopo, che provò a intervenire. Eppure non ne era capace. Di tutti i grandiosi talenti che possedeva, gliene mancava uno per intervenire in quella situazione. Ci furono momenti, nella sua vita, che si rammaricò di quello solo, nonostante tutto il resto.

Germaine in pochi minuti fu pronta, prese due uomini e si avviò verso il sentiero.

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