La battaglia della fabbrica

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L'ignitium urlava nella testa di Francine e le insegnava ciò che era giusto. Ma ciò che era giusto era ciò che le faceva più paura.

Era consapevole del suo corpo, teso nella tuta, dei suoi muscoli che non si rilassavano, delle sue cicatrici che tiravano come mille arpioni agganciati alla sua pelle. Daikatana le rubava forza e gliela restituiva centuplicata, riversava la sua furia nel suo corpo fin quasi a spaccarlo, come in uno stupro, come in una tortura.

Ci mise un poco a riprendersi dal primo assalto concluso, realizzò che i due Orleans erano ancora accanto a lei.

"Avete esperienza di guida dei myrmidon?" chiese.

Ci misero un po' a rispondere, poi uno: "Ci... ci ha addestrato lei."

"E dopo l'addestramento?"

"Siamo stati di pattuglia al confine, abbiamo tutti e due alcune decine di ore."

Se li sarebbe fatti bastare. Doveva ricordarsi che era in battaglia, però, che non si trattava più di proteggerli, ma di usarli, usarli nella maniera più efficiente. Quello che sapeva era che non li avrebbe salvati difendendoli, ma guidandoli all'attacco. "Da che parte è l'hanged one di Valerius?"

"Sul fronte overst."

"Allora andremo a est."

"Ma..."

"E' a est che i nemici ripiegheranno per tenersi lontani da lui. Ed é lì che non ci aspettano. Formazione larga, triangolo, statemi dietro e pronti a intervenire."

Risposero in coro, questo la confortò. "Si, capitano!"

Lanciò il Daikatana sul fronte est, cercando di individuare dove il movimento era più denso. Mantenne la macchina a massima potenza finché non si accorse che stava staccando gli ORL. Allora si trattenne e gli permise di tenere il passo, quantomeno per mantenere la formazione.

Avanzando, le nubi di polvere davanti a lei cominciarono a diradarsi e riconobbe la tipica formazione francese. I myrmidon nemici si muovevano ancora secondo linee rigorose, segno che lì non era ancora cominciata la mischia. La cosa le diede un brivido, perché a quel punto il caos doveva essere generale. Se c'erano ancora reparti francesi ordinati significava che stavano perdendo miseramente.

Cercò di non riflettere su quel fatto, considerò da che punto di vista il nemico era più vulnerabile. Come si aspettava, lì non erano pronti a un attacco diretto e la formazione, in questo caso, era persino uno svantaggio. Puntò rapidamente un gruppo che le parve particolarmente isolato. "Andate alla mia destra e attaccate quelli davanti a noi." ordinò.

Poi lasciò che la furia del Daikatana la travolgesse.

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