La morte di re Gregoire

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I soldati di re Gregoire rimasero spiazzati dalla sua fuga. Nonostante l'orrore per l'incendio di Parigi che illuminava la notte, erano incapaci di continuare a combattere. Le poche parole di Valerius, urlate direttamente dagli altoparlanti, avevano sfidato l'onestà del re e il re era fuggito.

C'era poi un fatto che, al di là di tutto il resto, faceva tentennare gli uomini leali alla corona. Era maledettamente plausibile che re Gregoire avesse bruciato la sua stessa città, era a suo modo logico che fosse lui l'autore di quel massacro. Perché tutti sapevano che re Gregoire era pazzo e non poteva che essere frutto della pazzia la fiamma inestinguibile a ignitium che stava divorando la città.

I soldati di Valerius, più compatti, decisero quindi di attaccare e, sostanzialmente, non trovarono resistenza. Un rapido raid dei myrmidon distrusse l'artiglieria e anche i giganti di ferro nemici furono facilmente ridotti all'impotenza. Quello che doveva essere un massacro si era ridotto a una recita in cui non era stata versata nemmeno una goccia di sangue, a causa della determinazione di Valerius e della vigliaccheria del suo nemico.

Intanto, myrmidon Stradivari cercava di fuggire per la città, in preda al panico, riuscendo a fatica a tenere distante Hanged One, che era più potente e agile e, grazie a tarot system, più capace di districarsi tra le vie.

Per un po' re Gregoire riuscì a tenerlo a distanza sfruttando la complessità dei vicoli di Parigi, ma ironia volle che a un certo punto sbucò direttamente nei giardini del suo palazzo e lì, in campo aperto, non aveva possibilità. Si girò a fronteggiare Valerius.

"Era questo che volevi, Valerius Demoire? Un regno? Una nazione tua? Dei sudditi? Dei servi? Bene, ma la corona che ti consegno è di fiamme!"

Valerius avanzava lentamente, inesorabile, aveva già calcolato infiniti modi per annientare Stradivari, un oggetto creato più per giocare che per combattere, ma si tratteneva. "Sei stato usato fino all'ultimo, Gregoire. Loro avevano bisogno di un regno e poi di un massacro. Tu hai consegnato entrambi."

"Loro, Valerius? IO ho fatto quello che vedi! IO ho conquistato la Francia! IO l'ho riunificata sotto la corona, facendola risollevare dalle tenebre!"

"Folle... folle fino all'ultimo."

Stradivari indietreggiava lentamente, le sue giunture sembravano quasi tremare. "Vi sarà sempre gente devota a me! Non si può tradire il sangue. E il mio é il sangue di un re. Tu sei solo un bastardo inglese e la tua troia é poco più di una contadina."

"La tua linea di sangue termina stanotte, Gregoire."

"Il sangue non può scomparire!"

"Si, se viene versato."

E allora re Gregoire scoprì un'emozione nuova, che la sua follia gli aveva evitato fino a quel momento: la paura di morire. Capì che Valerius Demoire non provava niente, capì che Valerius Demoire non avrebbe esitato, capì che Valerius Demoire avrebbe fatto ciò che doveva essere fatto perché era lo strumento più perfetto e preciso della meccanica del mondo. E preso dal panico, urlando, il re folle si gettò avanti verso il suo nemico.

Ma il tarot system era già configurato, Valerius già pronto. L'artiglio di Hanged One colpì Stradivari d'incontro, esattamente al ventre. Il maglio squarciò la blindatura, penetrò nell'abitacolo e uscì dalla schiena, rosso di sangue.

Molti storici avrebbero raccontato questo momento come un duello nobile, in cui Valerius combatté e sconfisse il suo nemico in una battaglia epica. Ma gli storici devono dare un senso anche ai nostri momenti più terribili e gli perdoniamo le imprecisioni.

Io non posso essere impreciso, sono già stato abbastanza negligente fino a oggi, io devo dire ciò che avvenne: Valerius Demoire giustiziò re Gregoire, a sangue freddo, con spietata precisione.

Ma, visti i crimini del monarca, fu una pena giusta da infliggere.

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