Accuse e contro-accuse

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"ASSASSINI!"

L'altoparlante del myrmidon Stradivari spandeva la voce di re Gregoire, resa chioccia dalla follia, per le strade della città. Era stato progettato così, era stato progettato per diffondere la voce del re. Myrmidon Stradivari era poco più di un giocattolo, privo di capacità di combattimento, un luccicante strumento di propaganda.

"Hanno dato fuoco alla città perché sanno di non poterla conquistare! Perché anche se verseranno il nostro sangue non convinceranno mai Parigi ad accettarli! Per questo hanno condannato la città a morte!"

L'alba distorta dell'incendio arrivava alla piazza solo come un riverbero. Nel piano di re Gregoire quel luogo non a caso era stato risparmiato dagli ordigni. Lì aveva deciso il suo colpo di teatro e non voleva che la distruzione lo disturbasse.

Ai piedi di Stradivari e tutt'intorno i soldati erano sconvolti da quello che vedevano. Era chiaro ai loro occhi che la città veniva consumata dalle fiamme. Gli animi di tutti si lasciarono sedurre dalla follia del loro re, che accusava gli invasori della distruzione. Gli uomini leali alla corona presero letteralmente a ringhiare.

"Se Parigi deve morire NOI moriremo con lei!" continuava la recita il re pazzo "E LORO moriranno con lei!"

Tutti i ribelli erano al riparo, sotto assedio. Ma l'artiglieria di re Gregoire, frustrata, cominciò a sparare verso i palazzi che li proteggevano, abbattendoli. Gli edifici si sbriciolavano sotto i colpi di cannone come pane secco.

Ormai ignorato dai suoi stessi uomini avvelenati dalla rabbia, re Gregoire rideva.

La mente matematica di Valerius non aveva di che esitare. La linea dell'accadere era ovvia, chiara come lo è a noi mediante il Calcolo. L'unica cosa a cui sarebbero potuti giungere era uno scontro frontale, una mattanza di uomini e macchine, impossibilità di prevedere il vincitore, facile calcolare il numero delle vittime: quasi tutti quelli di entrambi gli schieramenti.

Ma è l'inevitabile ciò che ha sempre affrontato Valerius. Perché in cuor suo è sempre esistita la coscienza che l'inevitabile era tale solo per le persone normali e lui non lo era.

Emergendo dal fumo delle esplosioni, in un momento di pausa tra le cannonate, Hanged One marciò solo contro i nemici.

"Spegnere la tua mente folle" disse "e portare pace in questa città."

I cannoni furono tutti su di lui. Valerius passò le loro posizioni a Tarot System, le sue dita veloci sui tasti. Quando le esplosioni cercarono di coglierlo, Hanged One scartò di lato, schivò l'intera salva e avanzò ancora un paio di passi.

"La tua esistenza è un errore che correggerò, Gregoire."

Hanged One puntò direttamente Stradivari, i soldati capirono che ormai l'artiglieria era tagliata fuori. Gli ORL si misero in mezzo, di spada. I loro piloti erano inesperti e spaventati e non potevano sapere che il tarot system calcolava le traiettorie delle loro lame. Le braccia del myrmidon di Valerius pararono e deviarono tutti i fendenti, lui guidò poi i pugni a travolgere le macchine avversarie. Il nodo di metallo della zuffa si sciolse con due myrmidon ORL a terra e Valerius in piedi.

Vicinissimo a Stradivari.

"Tu hai dato fuoco alla tua stessa città, re pazzo. Negalo e non ti verrà risparmiata la vita."

E re Gregoire era un piccolo uomo. E di fronte a qualcuno come Valerius Demoire un piccolo uomo non può che farsi ancora più piccolo.

Myrmidon Stradivari indietreggiò e fuggì.

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