Il monastero segreto

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Ardiante aveva sempre più conferme che quella missione al seguito di Francesco Pupo Torvergata fosse una maledizione. Il prete era addirittura più incurante di Valerius del mondo intorno a sé, convinto che tutti dovessero servirlo e rispettarlo, persino in terreno nemico.

Erano rimasti dal pretino russo giusto il tempo necessario a orientarsi a Mosca, dopodiché l'inquisitore aveva nuovamente dato di matto e aveva deciso di lasciare la città, come se entrare e uscire da una città pronta a un assedio fosse facile. Come se qualcosa, nel muoversi in Russia, fosse facile. Considerando anche i tempi stretti che avevano prima dell'arrivo dell'aeronave avevano dovuto rubare un carro e quasi ammazzato i cavalli, il tutto per raggiungere un paese sperduto nel nulla, dominato da una brutta fortezza di mattoni scuri che non aveva quasi forma. Naturalmente la fortezza era stata la loro meta.

"Quando la piaga mutante ha cominciato a diffondersi per l'Europa solo Santa Romana Chiesa ha avuto la prontezza di reagire e opporre le giuste contromisure."

Preti, preti e altri preti. La brutta fortezza era risultata piena di altri preti, anche se vestiti in una maniera diversa rispetto a Francesco Pupo e rispetto a tutto quello che Ardiante era stato abituato a vedere nella sua vita senza Dio. Avevano accolto l'inquisitore senza troppe feste e senza troppe parole e ora lo stavano trascinando nelle viscere della fortezza come per rinchiudercelo. Quel posto doveva essere un monastero, per quante gonne ci trottavano, ma anche come monastero era diverso da tutti i monasteri che Ardiante aveva mai visto nella sua vita.

"La Chiesa Ortodossa di Russia ha molte risorse, ma si è fatta cogliere impreparata e a un certo punto sembrava che i mutanti volessero muoversi a est, dopo che l'Europa era riuscita a contenerli. Ci furono dei momenti di panico."

Francesco Pupo aveva cominciato a raccontare quella storia come se fosse stata importante, senza spiegargli perché. Ardiante avrebbe preferito saperne di più sul motivo per cui erano venuti lì, ma lui praticamente sembrava parlare da solo.

"I rapporti tra la Chiesa Ortodossa di Russia e Santa Romana Chiesa sono sempre stati limitati, principalmente per colpa dello Zar. Lo Zar ha sempre visto il patriarca come un suo strumento politico e ha sempre temuto che potesse subire altre influenze. Se avesse scoperto che eravamo in buoni rapporti con lui avrebbe potuto credere che il Papa aveva delle spie alla sua corte. Purtroppo i Russi, qui sperduti nelle loro terre, sono sempre stati un po' paranoici. Comunque, evidentemente, il problema mutante era qualcosa di diverso."

Le persone che cominciavano a incrociare cominciavano a essere più inquietanti. Ardiante ce l'aveva avuta con tutti i preti, da sempre, ma i volti che ora incrociava avevano qualcosa di diverso più cupo. Anche l'atmosfera che si respirava intorno sembrava più quella di un'officina che di un luogo di culto.

"Abbiamo impiantato qui una base segreta dell'Inquisizione e fornito materiale per combattere contro la piaga mutante. Tutto di nascosto, lontano dagli occhi delle nazioni, unicamente spinti dalla battaglia comune. Pochissimi sanno tutt'oggi che questo luogo esiste e che ha continuato a prosperare anche quando la minaccia si è attenuata. L'opera dell'Inquisizione è paziente e inarrestabile."

Un prete venne loro incontro, il primo che sembrasse mostrare un po' di entusiasmo. Parlò fitto con Francesco e poi lo trascinò letteralmente con sé. Ardiante fu costretto a sveltire il passo per seguire. Era quasi al limite di sopportazione e stava per sbottare in qualche modo volgare quando quello che si trovò davanti lo pietrificò.

Una schiera, un esercito forse, di caschi neri e corazze aspettava paziente di essere passato in rivista. Orbite vuote, protuberanze meccaniche bizzarre, armi. Ardiante sapeva dei soldati che l'Inquisizione sapeva produrre, persone agganciate a macchine, dotate di capacità superiori, predisposte alla caccia ai mutanti, ma non ne aveva mai visti da vicino. Quello che poi non gli era noto era che nessuno ne aveva mai visti tanti tutti assieme.

La legione degli esecutori dell'Inquisizione li osservava. Osservava Ardiante, ma soprattutto osservava Francesco Pupo Torvergata. In qualche modo i fedeli servitori dell'Inquisizione sapevano che lui gli avrebbe detto cosa fare.


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