Schieramento

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La scelta del quando e del dove.

Il privilegio delle prede.

L'esercito russo non aveva calato il ritmo dell'inseguimento né quando avevano messo in difficoltà i loro rifornimenti né quando avevano staccato le squadre per andare a fermare la rivoluzione. Probabilmente l'avevano considerata una dimostrazione di forza, ma Bismark era abbastanza vecchio per sapere che si trattava solo di stupidità. Un generale che non adatta le sue decisioni a ciò che sta accadendo intorno è un generale che gioca col fuoco.

I grandi portelloni dell'aeronave si aprirono. Stavano ancora volando, anche se lentamente, a una decina di metri dal suolo. Sotto di loro una collina si alzava leggermente, sgombra, lasciandogli lo spazio per veleggiare. Una volta che tutte le squadre fossero scese la grande macchina volante avrebbe ripreso quota e probabilmente non sarebbe stata coinvolta nella battaglia.

Tutte le squadre. Tutto l'esercito di Valerius perché non esisteva altra battaglia.

Bismark avrebbe fatto da apripista. Valerius sarebbe stato sul campo di battaglia con il suo Hanged One, la sua macchina spettrale diversa da tutte le altre, ma non avrebbe guidato le truppe. Non era così arrogante da credere di esserne capace e poi non voleva farlo. Avrebbe preferito la Spada Immacolata di Francia naturalmente, ma si sarebbe accontentato. Lui, dopotutto, non era convinto di essere poi un comandante inferiore a Francine. Era un pilota di Myrmidon meno letale, certamente, ma la ragazza aveva ancora dei difetti di gioventù, nonostante tutto.

"Squadra uno. Andare." Il suo konsole si accovacciò, nessun motivo per farlo, solo un gesto istintivo. L'interfaccia mentale dei giganti tedeschi portava anche a quello, i myrmidon avevano delle reazioni a volte quasi umane, secondo la volontà dei loro piloti. Dopo, lui e i primi dodici si lanciarono nel vuoto, facendo esplodere le mini-cariche al vapore pesante alle caviglie che avrebbero attutito l'atterraggio. Dietro, la seconda e la terza squadra console li seguirono, cominciando a disporsi sul campo di battaglia. Secondo l'esperienza di Bismark mai tanti Myrmidon si sarebbero trovati a combattere in un solo luogo. Gli addetti degli hangar di Bagatto avrebbero lavorato incessantemente per ore per far uscire anche tutti quei giganti che avevano fatto il viaggio rannicchiati in angoli, stipati in spazi ridotti e che dovevano essere rimessi in piedi e mandati sulla rampa.

Quale follia umana li aveva portati a tutto quello? Non esisteva esperienza militare che avrebbe mai potuto portare due forze nemiche a concentrarsi in un solo luogo in modo così assoluto, era semplicemente una scelta stupida. Come generale gli ripugnava, anche se non avrebbe potuto fare nulla per evitarlo. Erano stati i russi a decidere così. O quel loro prete pazzo. O i mostri dietro al prete. Una tale orgia di metallo, però, significava che anche se avesse sfoggiato tutta la sua abilità solo la fortuna avrebbe deciso chi doveva vivere o morire.

Dall'ottoniera gli arrivavano le conferme di tutti i capitani di squadra, tutti a voce perché sul campo di battaglia non c'erano solo mutanti. La metà del suo esercito sarebbe stato francese e poi piccole squadre di inglesi e italiani che in qualche modo erano arrivati a unirsi a quella legione. Anche quello era qualcosa di strano, per lui, ma non un problema. Comandare uomini non dipendeva dai propri poteri.

"L'esercito nemico è in vista." disse una voce sopra le altre dall'ottoniera, distinguibile per quanto era spettrale e disincarnata. La voce di Bagatto. Aveva scoperto che la macchina avrebbe comunicato con loro, dalla posizione dlela nave avrebbe potuto dargli supporto. "Si stanno schierando."

I russi avrebbero attaccato in salita, loro in discesa. Quella era la scelta del campo. Li aveva colti sul termine di una giornata di marcia, stanchi. Quella era la scelta di tempo. Quello era il privilegio della preda.

"Schieratevi in formazione come previsto dalle riunioni tattiche." ordinò. Quella era la parte che aveva studiato a tavolino.

Con un tocco della mente Bismark fece sì che il suo myrmidon allargasse le braccia, esponendo gli artigli. I colori sgargianti del suo blasone bruciavano nel sole.

"Prepararsi all'impatto." annunciò. Di lì in poi sarebbero stati in mano al dio della guerra.

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