20. Cosa vuoi da me?

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"Leggere con la musica in sottofondo"

Era ormai notte fonda, le luci della strada illuminavano il mio cammino, le lacrime bagnavano il mio viso, le mie mani tremanti dal freddo, stringevano forte il mio telefono, pieno di messaggi, non avevo le forze, ne per correre o chiedere aiuto.

Ero distrutta dall'accaduto, mi fidavo di lui, e l'unica cosa che gli veniva da fare guardando quella papera era sorridere e dirgli che eravamo stati a letto insieme.
Per lui ero solo una delle tante, da far divertire, ma io non avevo bisogno di divertimento, avevo bisogno di amore.

Dopo vari minuti ferma sul ciglio della strada,ferma a fissare il nulla, vidi un faro da lontano, avvicinarsi a me.
A quel punto una moto, si fermò, sfrecciando dinanzi a me.
Modello Yamha, color crema, in sella un ragazzo, con il casco nero.
Senza toglierlo mi invitò a salire, ma gli dissi esplicitamente di no.
Così facendo si tolse il casco, e incominciai a correre, inciampando sui miei stessi tacchi, ovviamente mi raggiunse in fretta, con il suo mezzo e urlando mi disse:
"- Ma che cazzo fai? Ti rendi conto che sono le tre del mattino, e sei in una strada che non conosci? Chiunque può approfittare di te qui. Per non parlare che sei mezza ubriaca la
            
                                                          "- Spero tu stia scherzando? L'unico che mi sta importunando sei te al momento, vai con la tua stupida moto, a goderti la tua bambola.
Meriti solo gente come lei, non mi meriti, e io sono stata una grandissima cogliona a fidarmi di te, come cazzo hai potuto Jugh? Sono stata una maledetta notte per te.
                                                                   "- Cazzo, smettila di parlare e andiamo."
    
                                                           "- Io, senza di te, non vado da nessuna parte lo capisci? Preferisco spettare il giorno qui, e andare a piedi, ma non salgo lì con te.
                                                         "- Fai, come cazzo ti pare!"

Accese la sua moto, i fari e sfrecciò via, lasciandomi li come le avevo chiesto sul ciglio.

Io volevo salire, so che era pericoloso per me, restare tutta sola, vestita in quel modo in una strada sconosciuta, ma il mio orgoglio, mi diceva che non dovevo darle retta, e proseguire per la mia strada, anche se sarebbe stata la più pericolosa.

Passarono ore, il sole stava per sorgere, il mio telefono ormai morto, non sapeva indicarmi l'ora esatta,stanca con le occhiaie, riuscì a raggiungere una strada a me conosciuta, prima però di capire dove fossi, di nuovo quella moto si avvicinò a me, e mi urlò:
"-Sei stata tutta la notte da sola come volevi, adesso monta che ti porto a casa, non tollero un NO, sono stata tutta la notte in giro, per i tuoi cazzo di problemi mentali, non ho dormito, ero lì che passavo per guardare le tue attenzioni. Tu sei una pazza."
                        
                                                      "- Vado da sola, me ne faccio a meno delle tue spiegazioni, nessuno ha chiesto di farmi da babysitter, tantomeno di riportarmi a casa, quindi fammi il piacere Jughead di levarti dalle palle."

Ancora una volta il mio orgoglio, riempiva le mie ferite, vederlo mi faceva stare bene, ma allo stesso tempo, mi creava, disequilibri.
Era come un veleno ma insieme l'antidoto.

Prosegui per la mia strada, e dietro di me lui con la moto, non si era arreso al mio no, e mi avrebbe seguito fino a casa.
Adoravo il suo gesto di prendersi cura di me, ma comunque c'erano mille punti di domanda, tra i messaggi ricevuti in estate, e la notte passata a casa di Tony.

Volevo scoprire tutti i suoi segreti e l'avrei fatto sia se l'avevo vicino o distante.
Jughead Jon non sarebbe fuggito alle mie indagini.
Dovevo scoprire tutto di lui, dal suo passato al suo presente, partendo dai suoi genitori, al suo giro di amici.

Avrei cominciato a cercare, ma avevo bisogno di aiuti, aiuti che non sapevo a chi chiedere.
Ero piena di persone ma allo stesso tempo sola, un pesce fuor d'acqua.
Era una sensazione insopportabile.
Non pensavo davvero che ne sarei uscita vincitrice.

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