3. Tutta questione di P (passato&pensieri)

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"Leggere con la musica in sottofondo"

Nel tragitto di ritorno  non riuscì a non pensare a quello che mi aveva distratto per tutte le ultime ore, quella figura, quel ragazzo, quei occhi penetranti.
Mille domande saltavano nella mia testa come grilli, mille emozioni volavano dentro di me come farfalle e mille brividi scorrevano lungo il mio corpo.
Cosa mi stava accadendo? Perché con lui? Chi era lui? Cosa nascondeva la sua aria misteriosa? Cosa stava a significare quel sorriso finale? Mi stava notando davvero, rideva del mio aspetto? Forse nel guardarlo stavo facendo facce buffe?

Arrivata in dormitorio facevo la conta su un fiore preso prima di entrare se dire tutto sulle altre o stare in silenzio e aspettare, ma arrivata all'ultimo petalo, decidi che per ora era il caso di fare la vaga, in fondo era una sensazione bella si, ma sicuramente passeggera, perché altro non sarebbe mai successo, quante probabilità ci sarebbero state di vederlo ancora in un istituto pieno di gente?

Se avrei parlato, mi avrebbero presa in giro, ma non per cattiveria ma perché era una sensazione mia, non avrebbero compreso, e ci sarei stata male se solo avessero pensato solo per un secondo che fossi una ragazza stramba.
Come potevo iniziare la conversazione?
         
                                                      "Ciao ragazze, oggi al bar sono stata abbagliata da un ragazzo solo grazie al suo contatto visivo. Assolutamente no! Mi avrebbero rinchiusa, una vera pazza!!

Così mentre eravamo a pranzo senza fare caso alla conversazione che si era creata me ne esco fuori con un...
-"ragazze, secondo voi sono un po' folle?? Pensate possa essere pazza? Pensate che ultimamente che io sia un caso da essere chiusa in un ospedale psichiatrico? Okay! Forse così posso sembrare una pazza, ma voglio sentirmi sicura, voglio davvero fidarmi di voi.

Le ragazze smisero di parlare e iniziarono a tranquillizzarmi con le loro parole.
I loro sguardi erano un po' confusi, ma cercavano di farmi stare tranquilla con le parole.

"- Amore, ma cosa dici? Tu sei una ragazza meravigliosa, sempre attenta alle minime cose, intelligente per non parlare della tua bravura con i pennelli, tu sei nata ed questo, per stare qui. Qualsiasi cosa ti turba, qualsiasi tua paura, o pensiero noi siamo pronte per aiutarti, siamo qui anche per questo! Perché la nostra amicizia va oltre le cose strambe della vita."

Vivian aggiunse al discorso di Kiara
                                         ":-Perché tutti queste domande? Cos'è successo? Cosa ti è successo? Non aver paura del nostro giudizio qualsiasi cosa sia noi non ti giudicheremo mai, non è di nostra competenza soprattutto con te che sei la nostra amica. Se ti va di parlare noi siamo qui, quando te la sentirsi noi saremo pronte ad ascoltarti."

Dopo essere stata rassicurata in quel modo, inaspettato, si o forse no, decidi di buttare il sacco e dire qualcosa, magari in modo logico.

                                  "-Ragazze, oggi mentre ero al bar, per prendere del cibo con Kiara, il mio sguardo è caduto su un ragazzo, un normalissimo ragazzo, ma quando si è girato verso di me, ebbi come la sensazione di chiudermi in una bolla, tutto attorno a me iniziava ad essere offuscato, una sensazione che può sembrare strana, ma non ho mai provato questa sensazione. 

Mentre stavo continuando il discorso Ilary mi interrompe e con parole decise disse:

            "- Siamo in piena adolescenza, 17 anni si vivono una volta sola, così come le sensazioni come quella che hai provato guardano quel ragazzo oggi,  hai avuto la sensazione più bella della tua vita, una sensazione che ti auguro di provare sempre, qualsiasi cosa tu provi, vorrai dirci noi siamo qui con te. Sempre.

Kiara continuò il discorso e aggiunse:

                                        "-Siamo stanche, dopo tutte le ore di lezioni, dopo aver scritto mezzo quaderno, è normale sentirsi confuse, dobbiamo stare tutte tranquille, in ogni caso per qualsiasi cosa noi ci siamo, non dico che la sensazione che hai provato era pura realtà, ma sicuramente ha scatenato a te un senso di confusione, tu sei abituata a vivere di monotonia, nonostante tu non sia così, ma il luogo, le abitudine sono queste, le vibrazioni che hai provato , ti hanno portato lontano da qui, un luogo magico, un luogo prima d'ora sconosciuto per te."

Dopo essermi sfogata con le mie amiche, aver passato il pomeriggio a ripassare per il giorno seguente decisi di infilarmi in vasca, nelle acque bollentine rilassarmi senza pensare alla giornata trascorsa.
Finita la lunga vasca bollente, misi il mio pigiama e mi misi a letto per riposare, la settimana era stata davvero stressante.

Durante la notte in bianco per il letto scomodo, il mio corpo non trovava pace, iniziai a girarmi e rigirarmi ancora, e cominciai ad avere nostalgia di casa... la mia dolce e calda casa.

Due anni prima di arrivare in questo magnifico posto,  mi trovai in un'altro istituto, proprio nella mia città, con la mia quotidianità, e i miei spazi, ma per via dei vari tormenti, delle varie strane compagnie e litigi con i professori, presi la decisione di trasferirmi, trasferirmi in un'accademia più prestigiosa è migliore.
quando misi piede in questa nuova città Serpville, la paura di vivere nuovamente un'inferno era molta, ma promisi a me stessa di non cambiare per nessuno, io ero speciale così com'ero, con i miei difetti, tanti difetti per la cronaca.

Famiglia? Per me la mia famiglia era solo ed esclusivamente mia madre ,un raggio di luce, dopo tutto quel buio che lasciò mio padre, scappò via di casa quando ebbi solamente otto anni...solo la mia mamma fu con me, lei mi insegnò tanto nella vita, era orgogliosa di me, e niente avrebbe cambiato tutto ciò.

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"Spero non vi stia annoiando ma veramente sto mettendo tutta me stessa in questo. Cerco di mettere mie esperienze personali, ed esperienza che avrei voluto vivere. ❤️
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