capitolo 21

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Ma si sapeva: la gioia non poteva durare a lungo. La notte i lupi ricominciarono a ululare, come spettri nel buio.
MezzaLuna era prossima al parto, gli apprendisti faticavano a tirare avanti, con il poco cibo che rimaneva. Sarebbe stato strano se non fosse accaduto qualcosa.
E quel qualcosa avvenne mezza luna dopo...
***
Nessuno sentì niente: nè un fruscio nè un odore. Quando irruppero nel campo i guerrieri non erano pronti: gatti, in forma, col pelo lucente e gli occhi malvagi entrarono come tifoni. Odoravano di lupo...morto. Erano molti, moltissimi rispetto al Clan del Fiume.
ZampadiPuma aveva gli occhioni celesti impauriti, sorpresi. Non capì cosa stesse succedendo, non fece in tempo a realizzarlo.
Una zampata. Cadde a terra, senza forze per riattaccare.
Un morso. Urlò di dolore.
Stava per arrivare l'ennesimo attacco ma qualcuno lo impedì. Il pelo dorato. Il corpo magro all'inversomile. CuoreSplendente. La gatta piangeva, per il solo sforzo di stare in piedi ma i suoi occhi ardevano di rabbia. ZampadiPuma rimase ferma per rendersi conto di quello che stava succedendo: intorno a lei la lotta era all'ultimo sangue, L'Azzurra, furibonda, attaccava come una furia, GiglioBianco non lasciava scampo, StelladiRugiada era in difficoltà, OrecchiediVolpe combatteva in coppia con CodadiVipera. Lo sguardo di zaffiro cadde prima su suo fratello, a terra, in un angolo, e poi, in ultimo, sui due animali che si fronteggiavano davanti a lei. Una sfida impari. La gatta avversaria fece un sorrisetto sornione, non si sprecò a parlare e morse immediatamente una delle zampe dorate e ossute dell'altra. Mossa sleale: quell'intrusa si era benissimo resa conto che anche senza ferite alle gambe la dorata stava a malapena su quattro zampe.
CuoreSplendente cadde malamente a terra, senza però lasciare il ventre all'aria.
ZampadiPuma era tremante, totalmente senza forze e osservò la lotta maledicendosi per la sua paura. La gatta nemica raggiunse in un balzo la gatta del Clan del Fiume e cercò di darle una forte zampata in testa ma lei la intercettò con le zanne: i denti, tanto debole era la mandibola, non riuscirono a procurare un gran danno. L'avversaria, gli occhi marrone scurissimo, il pelo nero, non se ne curò per niente e tentò di serrare le zanne quasi argentate nella spalla bionda di CuoreSplendente e questa volta il rosso dipinse il pelo giallo. La guerriera urlò, piangendo per il dolore. Con le poche forze che ancora serbava, la giovane gatta colpì con una notevole zampata il petto color della pece, appartenente alla avversaria. Il graffio era abbastanza profondo e si meritò un sordo ruggito, in realtà vincente perchè CuoreSplendente, per colpire aveva mostrato parte della pancia e si era ritrovata in squilibrio. Alla gatta nera era bastato spingerla un po' per rovesciarla sulla schiena.
ZampadiPuma cercò di alzarsi, dolorante, rendendosi conto della gravità della situazione.
La gatta avversaria si avvicinò alla guerriera del Clan del Fiume con uno sguardo che non lasciava scampo.
L'apprendista marrone si trascinò a poca distanza dalle sfidanti.
La nemica morse. La gola dorata. ZampadiPuma morse. La pancia scura, odorante di cadavere.
Il sangue. Imbrattò 3 manti. Gli occhi si fecere vitrei in 2 gatte. 1 apprendista realizzò quanto accaduto.
Corse immediatamente vicino all'amica, scavalcando il cadavere dell'altra. Vide il manto, un tempo brillante come il sole, sporco, incrostato di fango; gli occhi, un tempo più puri dell'oro, ora erano quasi vitrei; il sangue era l'unico colore allegro...un pensiero grottesco. CuoreSplendente piangeve. Le sue lacrime lasciavano una scia più pulita sulle guance: "Z-ZampadiPuma..." bisbigliò, col fiatone, la voce spezzata dal pianto: "Si sta facendo tutto buio..." continuò. Nel suo sguardo si leggeva il terrore: "ZampadiPuma non voglio morire!!!" Esclamò, sputando sangue, e in quello sguardo si leggeva la consapevolezza. La consapevolezza che presto avrebbe raggiunto il Clan della Stella.
Ebbe un eccesso di tosse. Scosse la testa. Tese i muscoli per poi distenderli: "Se questa è la mia..." la voce si affievoliva: "Fine...dì a ZampadiMarmo che lo amo..." chiuse gli occhi. Il muso si fece quasi sereno: "Se mi cercherete io sarò il narciso" sussurrò.
Un'ultima lacrima poi il corpo si immobilizzò.
ZampadiPuma venne schiacciata dalla tristezza, impedendole anche di piangere. Come un automa si girò: vide GiglioBianco e ZampadiMarmo combattere, proteggendola.
Ancora un pensiero: morte. Poi, si scatenò.

Spazio autrice

Uccidetemi. Non avevo ispirazione e ho ritardato in più il ritorno a scuola mi ha depressa come si può capire dal capitolo.
Spero vi sia piaciuto e spero di aver reso bene o sentimenti dei personaggi!!!

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