capitolo 5

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"ZampadiPuma, sveglia: non vorrai fare tardi al tuo primo giorno di addestramento, vero?" La gattina aprì gli occhi e vide GiglioBianco sulla soglia: "Su, muoviti" l'apprendista si alzò in piedi, si stiracchiò e raggiunse la vice: "Cosa faremo, oggi?"chiese, la sua mentore sembrava preoccupata ma rispose con voce sicura: "Andremo alla Radura: mi hanno detto che sei già una brava combattente e voglio testare le tue abilità" ZampadiPuma, ancora mezza addormentata si diresse verso il mucchio di prede ma GiglioBianco le bloccò la strada con la coda: "Io e StelladiRugiada abbiamo deciso che, in previsione alla stagione degli alberi nudi, i cuccioli siano addestrati a resistere alla fame: prevediamo una stagione difficile" la gattina, annuì sorpresa e seguì la maestra fra le canne.
Per raggiungere la Radura, seguirono i sentieri tracciati da generazioni di impronte, ZampadiPuma si accorse con sorpresa di non sentire molti odori di prede.
La Radura era uno spiazzo dove non cresceva erba, tutto intorno il terreno era fangoso ma li no, quello era il luogo dove gli apprendisti si preparavano alla lotta.
"Attaccami, cerca di prendermi di sorpresa: è meglio lavorare su una mente vuota da tutte le tecniche, in modo che tu sia costretta a sfruttare la fantasia" la gattina mosse la coda pronta a scattare, con ZampaSplendente e ZampaAzzurra aveva imparato a pensare in fretta, spiccò un salto intenzionata a raggiungiere la schiena di GiglioBianco ma quella la intercettò con un balzo e la scaraventò a terra: "Pensa prima di agire: il salto è stata una pessima idea, ti dovevi accorgere che avevo le anche sollevate, pronta a scattare in alto" la piccola si era appena ripresa dal contraccolpo, sentiva già la fatica derivata dalla fame ma era determinata a battere la mentore così annuì e si preparò ad un nuovo attacco.
Questa volta, prima di saettare, controllò la posizione della maestra e notò i muscoli tesi nella zampa anteriore destra così decise di correre facendo una parabola dalla parte opposta pensando di azzannarle la spalla, ma naturalmente quando fu vicino al fianco la gatta si era già girata e con una forte zampata la buttò a terra: "Pensa come il tuo avversario e ricorda che lui non aspetta te" con questo nuovo insegnamento in testa ZampadiPuma si alzò sulle zampe doloranti e riprese la postura da lotta e, dopo che si fu accertata che la vice non se lo aspettasse, scattò in avanti in linea retta per poi superare GiglioBianco con un balzo e graffiandole l'anca. La gatta che era stata ferita miagolò: "Veramente un ottima strategia, ma per migliorarla puoi atterrare con più leggerezza e usare maggiore forza nel colpire" "È che ho fame" si giustificò l'apprendista, lo sguardo della vice si addolcì: "Lo capisco, anche io sono affamata il fatto è che se tu non riuscissi più a combattere appena ti brontola lo stomaco avresti un grande svantaggio rispetto al tuo avversario, vedi è stato lo stesso Clan della Stella a dirci di comportarci così" sul muso di ZampadiPuma si poteva leggere disappunto e sorpresa, la sua mentore se ne accorse così sviò il discorso: "Guarda facciamo così: adesso torniamo al campo, ci mangiamo un topino e poi ti faccio vedere i confini del nostro territorio" gli occhi della piccola si illuminarono: "Su, andiamo" la incitò la mentore.
***
Poco tempo dopo ZampadiPuma e GiglioBianco stavano seguendo il confine del fiume con la pancia piena: "Quindi, qui ci sono le rocce del sole, in questo momento ci appartengano ma ce le contendiamo con il Clan del Tuono da sempre, tra poco incontreremo il Lago dei Pesci...oh, eccolo verremo qui per pescare, mentre per imparare a nuotare c'è questa parte di fiume subito dopo dove la corrente non è troppo forte" stava illustrando la vice, avevano già visto la parte dove si trovava la Radura e ora seguivano il Fiume, ma la cucciola non perdeva il suo entusiasmo.
***
Quando il sole stava tramontando le due avevano già incontrata il Sentiero Sabbioso e la Cascata Assordante, si erano riposate al Pascolo dove si potevano incontrare grossi animali chiamati "pecore" e "capre" (oggi ce ne erano poche per fortuna) e si erano tenute lontane dalla Tana dei Topi: una grande capanna di legno col tetto rosso dove stavano molti roditori però era territorio dei bipedi ed erano tornate al campo stremate. Veramente stremate, ma così stremate che non si accorsero che il mucchio della carne gresca era pericolosamente basso...

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