29 ~ Le difficoltà dell'essere mentore

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FonteChiara's P.O.V

"ZampadiPerla, svegliati! È ora di andare ad allenarsi! ZampadiLacrime è già sveglia. Non vorrai mica farti attendere?" miagolo dolcemente alla giovane soriana addormentata, scuotendole l'esile e affusolato corpicino pallido con una zampa.

Il suo fianco color sabbia si abbassa e si solleva in un ritmo placido e ripetitivo, seguendo il respiro, delicato e silenzioso. Un leggero fremito le attraversa la schiena, facendole rizzare appena i peli, simili a sottili fili d'erba.

La vedo muovere leggermente le zampe in avanti e scuotere la coda, infastidita. Un miagolio roco, quasi un brontolio, le esce dalla bocca, mentre la codina appuntita batte sulla terra resa fresca dall'ombra non ancora illuminata dai tiepidi raggi del sole mattutino.

"Ma mamma, è così presto. Lasciami dormire ancora un po'!" mugola ZampadiPerla senza aprire gli occhi, che sembrano sigillati da indistricabili nodi di fil di ferro, per poi girarsi dalla parte opposta del giaciglio e cercare di godere al massimo di quegli ultimi istanti di sonno.

Ridacchio, divertita dalle sue lamentele: ancora avvolta dal tenero e caldo abbraccio del sonno, non si è neanche accorta che colei che la sta chiamando, scuotendola gentilmente, non è sua madre, bensì FonteChiara, la sua nuova mentore.

Ma è così normale il suo atteggiamento, mi viene da pensare: fino a ieri era solo una cucciola, una graziosa palla di pelo giocherellona che passava il suo tempo ad azzuffarsi giocosamente con gli amici, ad ascoltare le intriganti ed emozionanti storie di Acinod'Uva, LupoBianco e BrinadiLavanda, i tre anziani del nostro clan, e a dormire, coccolata e vezzeggiata dalle regine che, con leccate affettuose e dolci parole, le conciliavano il sonno.

E poi, dormire è così piacevole: il muschio ti avvolge con la sua fragranza dolce e aromatica, e con la sua morbidezza ti permette un sonno perfetto, l'ideale per recuperare le energie dopo una giornata impegnativa.

"Forza, piccola. Fai un piccolo sforzo. Non sei curiosa di iniziare il tuo addestramento?" miagolo scuotendo più forte la gattina. Lei semplicemente mi ignora, continuando a russare sommessamente.

"ZampadiPerla... ZampadiPerla, svegliati!" sbuffo iniziando a innervosirmi, ma l'apprendista sembra avere le orecchie otturate dal muschio.

"Basta..." la sento sussurrare. Comincia poi ad agitarsi come un pesce che tenta disperatamente di tornare in acqua una volta pescato. Morbidi grovigli di muschio verde, fresco e profumato cominciano a sparpagliarsi disordinatamente intorno a lei.

Abbasso le orecchie, rassegnata: quella giovane gatta non vuole proprio svegliarsi! Eppure prima pensavo che fosse così semplice! È proprio vero che le apparenze ingannano!

Forse non sono ancora pronta a essere mentore: StelladiGelso ha sbagliato ad assegnarmi quest'apprendista. Sono troppo inesperta per prendermi già cura di lei, poco più che una cucciola. Per farlo bisogna essere calmi, concentrati, preparati e molto pazienti. Ma io, una guerriera di neanche dieci lune, le ho queste qualità?

Ci sono molti guerrieri che meritano più di me di addestrare un'apprendista: SciadiCometa, PetaloOndulato, oppure PelodiVolpe, rimasto senza apprendisti dopo la scomparsa di ZampaScarlatta. Tutti più esperti e di sicuro migliori di me. Loro sì che avrebbero potuto trasformare ZampadiPerla in una guerriera agile, scattante e rapida nei movimenti, una combattente provetta, pronta a tutto.

Come posso io insegnarle a sopportare con pazienza il dolore, la fatica, la stanchezza, che talvolta sono la prima a lasciarmi sopraffare?

Alcune volte mi sento come se dovessi ancora concludere il mio apprendistato: la mia nomina è stata così improvvisa e inaspettata. Avevo ancora tante cose da imparare. Nonostante la mia gratitudine verso AlbaFiorita, che mi ha trasmesso molto, non sono sicura di riuscire a essere una mentore abile e gentile come lei. Sarò dotata della giusta dose di pazienza e maestria?

Quanti dubbi... quante paure... quanti pensieri... Perchè la mia mente non se ne libera? Perchè devo sempre mettere in dubbio ogni cosa? Non potrei compiere qualcosa, senza farmi troppi problemi? No. Solo questa è la risposta giusta: no. Non sarei me stessa. È questo che mi rende quella che sono e che mi aiuta a prendere la decisione migliore per il bene mio e di coloro che mi circondano. Infondo, mi sono chiare le difficoltà dell'essere mentore, e le domande che scorrono nella mia testa, impetuose come fiumi in piena, sono dilemmi comuni a tutti i giovani maestri che si ritrovano davanti il loro primo alunno.

"Serve aiuto?". Due parole attraversano l'aria nella quale ormai regnava il silenzio, rotto solo dai sospiri fiochi di ZampadiPerla, esplodendo come un tuono durante una tempesta.

Faccio un balzo all'indietro per la sorpresa, scuotendo la cosa come una frusta e sguainando gli artigli, pronta ad attaccare chiunque tenti anche solo di sfiorarmi.

Volto la testa lentamente e mi ritrovo davanti Ashes, che ride sonoramente. I suoi occhi verdi come smeraldi brillano divertiti, sprizzando scintille vivaci che le sfumano le iridi di bianco. Menta e Mughetto, due dei cuccioli di AcquadiSorgente, le zampettano dietro, mordicchiandole la coda e provando ad afferrarla come se fosse un topolino peloso e sfuggente. Le grida dei due cuccioli risuonano forti e stridule, come i richiami acuti dei pettirossi.

Il manto di Menta, brillante come argento, illuminato dal sole diventa così chiaro da sembrare fatto di luce, come se fosse una stella. Mughetto, invece, in corsa mette in mostra il suo bel corpo scattante, facendo risaltare le differenti sfumature di marrone che ha sulle zampe, sul muso e sulla coda, contrastanti con il bianco della schiena.

"Chiedo scusa, mia prode e coraggiosa guerriera. Sai, non volevo spaventarti - esclama la gatta nera fumo ricominciando a ridere più forte - Sembri proprio una palla di neve con tutti i peli ritti in questo modo. Dalla faccia che hai sembra che sia caduto un albero a una coda dal tuo naso! Dov'è finita la tua audacia, prescelta della Fonte?".

Soffio irritata, nascondendo l'imbarazzo. Vorrei risponderle, mostrarle quanto non gradisca il suo sarcasmo e le sue prese in giro, ma dalla bocca mi esce solo un miagolio senza suono, come quello di un cucciolo appena nato.

Quando però le sue risate si fanno più insistenti, io, scocciata, ruotando gli occhi, borbotto: "Senti chi parla, la babysitter del Clan...".

Lei subito smette di ridere. "Ehi! Ti ricordo che sono una solitaria e mi sto prendendo cura dei cuccioli solo perchè me l'ha chiesto AcquadiSorgente, che in questo momento è impegnata a organizzare le pattuglie con StelladiGelso. Sai, lei è la vice" cerca di difendersi, gli occhi fiammeggianti.

Le rivolgo uno sguardo canzonatorio con un sorrisetto divertito sulle labbra: "Ti fai sottomettere così da una gatta di clan? Non mi sembri più una solitaria. È più il tempo che passi qui con questi birbanti che quello che passi fuori dal campo!".

Ridacchio osservando Menta sussurrare "presa!" e infilare i dentini appuntiti nella coda nera di Ashes. La gatta emette un miagolio di dolore e afferra la cucciola argentea per la collottola, per poi appoggiarla a terra tra le sue zampe. Fa poi lo stesso con Mughetto, che si stava arrampicando sulla sua schiena. Il cucciolo prova a divincolarsi, emettendo miagolii contrariati, ma Ashes lo stringe più forte e lui è costretto a calmarsi e a lasciarsi trasportare in quel modo, come se fosse un topo appena cacciato.

"Ashes, ora siamo grandi. Perchè non possiamo passeggiare da soli per il campo?" chiede Menta, una scintilla malinconica balugina nei suoi profondi occhi, verdi come foglie di menta.

"Già! Ginepro lo lasci andare dove vuole! Perchè lui può e noi no?" interviene Mughetto, quasi gridando, tentando ancora di divincolarsi mentre Ashes gli lecca affettuosamente la testolina marroncina.

La grande gatta dal pelo impregnato dall'odore forte della cenere sembra non dare peso alle loro lamentele, e continua a leccarli come una madre fa con i suoi cuccioli.

"A proposito, dov'è Ginepro?" le chiedo ricordandomi del cucciolo nero e bianco che, a differenza dei suoi fratelli, è introverso e riservato. Non parla mai con nessuno se non con ZampadiCalendula, che sembra essere la sua unica amica. A differenza della maggior parte dei cuccioli, a Ginepro non piace giocare alla lotta, rincorrere morbide palline di muschio o dare la caccia alle falene. Sembra preferire esaminare attentamente le erbe, concentrandosi sui minimi dettagli dell'ambiente, anche quelli che normalmente vengono trascurati.

"È nella tana della sciamana - risponde Ashes dando una spintarella a Mughetto, che stava tentando di scappare - Oggi mi ha rivelato il suo desiderio di diventare apprendista sciamano una volta raggiunti i sei mesi".

Sorrido a sentire quelle parole: sapevo che quel cucciolo così timido avrebbe scelto di diventare sciamano, dato anche il suo interesse per le erbe e le radici medicinali. Non lo vedevo come un guerriero che combatte al servizio del suo clan, uccidendo e rischiando di venire ucciso a sua volta. La professione di sciamano è comunque importante e a volte loro si dimostrano ancora più forti e coraggiosi dei guerrieri più abili. Infondo, la vita è una battaglia per tutti, e le sofferenze degli uni sono le sofferenze degli altri. Non ho scelto di intraprendere quella strada, ma so che ritrovarsi a curare gatti doloranti, feriti, ricoperti di sangue deve essere molto difficile. Per non parlare delle grandi responsabilità che comporta l'avere la vita di un gatto tra le proprie zampe: se quella vita dovesse spezzarsi, il dolore e il senso di colpa sarebbero enormi. Non riuscirei a sopportare un peso così grande.

"Penso che sia la decisione più giusta. Sarà un ottimo sciamano" miagolo guardando Ashes intenta a tenere a bada quelle due piccole pesti che continuano a tentare la fuga. Lei sorride, distraendosi per un istante e non accorgendosi dei tentativi di fuga dei due fratelli.

Mughetto, dopo essersi divincolato, scappa dalla sua posizione tra le zampe e si nasconde all'interno della tana degli apprendisti, seguito a ruota da sua sorella, che a sua volta è riuscita a liberarsi.

"Mughetto! Menta! Tornate subito qui!" grida Ashes rendendosi conto dell'assenza dei due gattini. L'unica risposta che ottiene è una risatina divertita, proveniente dall'interno della tana buia.

"Che cosa succede?" sento mugolare da una voce impastata dal sonno.

Mi giro e vedo che ZampadiPerla si è svegliata e ora mi sta guardando con i suoi occhi pallidi e lucenti, di un giallo chiarissimo, quasi rosa. Osservandoli attentamente, sembrano proprio due perle. Il suo sguardo è languido, assonnato, confuso. Sembra uno di quei fiorellini che la mattina, al sorgere del sole, alzano timidamente il capo, per poi sbocciare piano piano nel corso della giornata.

Mi fa ripensare al mio primo giorno da apprendista: ero così disorientata, ma allo stesso tempo curiosa, emozionata. Avevo quei suoi stessi occhi, quella sua stessa espressione.

La guardo con un dolce sorriso e miagolo: "Finalmente ti sei svegliata, dormigliona. È il momento di iniziare l'addestramento".

Non appena finisco la frase, ZampadiPerla rizza le orecchie, come se si fosse ricordata solo adesso di non essere più una cucciola, ma un'apprendista. Si drizza sulle zampe e inizia a saltellare, emozionata. E pensare che solitamente è così timida... Non mi aspettavo di vederla così euforica. La sua agitazione mi rallegra: in lei rivedo me da apprendista.

"Come ho fatto a dimenticarmene? Oggi è il mio primo giorno di apprendistato! Sono pronta! Dove andiamo? Cosa facciamo? Mi insegni a combattere oppure a cacciare?" esclama sprizzando di gioia. È un po' come una fiamma: se da addormentata era come una pigra scintilla, ora ha cominciato ad ardere, spandendo nell'aria un calore contagioso che lascia trasparire tutta la sua forza e la sua vitalità.

Scuoto la testa a sentire tutte quelle domande: iniziare l'addestramento fa sempre questo effetto sui cuccioli, riservati o vivaci che siano.

"Oggi ti porterò a vedere i confini - rispondo sorridendo e alzandomi sulle zampe, battendole delicatamente la coda sulla schiena, come a incoraggiarla a mantenere la calma e la concentrazione - Un buon guerriero deve conoscere il suo territorio alla perfezione, così che, in caso di battaglia, possa avere un vantaggio sui nemici".

Non appena finisco di parlare, Menta e Mughetto sbucano fuori dalla tana e mi guardano con i loro occhi languidi e supplicanti, chiedendo in coro: "Possiamo venire anche noi?".

Non ho neanche il tempo di rispondere che Ashes li ha già afferrati esclamando: "No, cari. Voi non andrete da nessuna parte".

Menta prova a lamentarsi, ma la gatta nera la zittisce subito con un miagolio di rimprovero.

"Possiamo almeno andare a trovare nonna BrinadiLavanda e gli altri anziani?" mormora Mughetto affranto.

Ashes ruota gli occhi, per poi annuire: "Va bene, ma non combinate disastri, mi raccomando".

I due cuccioli, soddisfatti, si dirigono a passo svelto verso la tana degli anziani. Ashes li segue con lo sguardo, per poi rivolgersi a noi una volta che i due cuccioli sono arrivati a destinazione.

Dopo aver salutato con un cenno del capo la gatta color fumo, mi rivolgo a ZampadiPerla, chiedendo, la coda che mi freme per l'emozione: "Sei pronta?"

"Mai stata altrettanto pronta!" risponde lei assumendo una posa orgogliosa appoggiandosi con tutto il suo peso sulle zampe posteriori.

"E allora, andiamo!" grido cominciando a correre verso il tunnel di ginestre che funge da entrata e da uscita dal nostro campo, seguita dall'apprendista elettrizzata.

Le foglie emettono un fruscio simile a un canto, sussurrando al contatto con i nostri corpi, come a volerci salutare. Il loro frescore piacevole mi accarezza il pelo, accompagnandomi nella mia corsa.

Gioisco internamente non appena le mie zampe sfiorano la terra al di fuori del campo. L'emozione mi impregna il corpo, il mio cuore batte forte nel petto, la gioia si fa presto largo nel mio cuore: sta succedendo davvero! Ho davvero un'apprendista!? Ancora non ci credo!

Scoprirò le difficoltà dell'essere mentore, con il desiderio fisso di dare il meglio di me. Potrò finalmente testare quelle che sono le mie capacità e capire se sono una guerriera degna di questo titolo.

"Sono pronta - ripeto mentalmente, l'emozione che mi circonda l'anima come un'aura di luce - Andrà tutto bene. Me lo sento".

Ecco un nuovo capitolo. È un po' lungo ma spero non vi abbia annoiati.

FonteChiara: ...

Io: Lo so, è passato molto tempo dall'ultimo aggiornamento, ma la scuola ha creato un bel po' di problemi.

ZampadiCielo: Si era capito... I lettori ci sono mancati!

ZampadiPassero: Esatto! Tra l'altro, quando ritornerai a scrivere di me?

RosaScarlatta: E di me?

ZampadiSperanza: E noi apprendisti quando diventeremo guerrieri?

Io: Troppe domande! Vi prometto che vi accontenterò. Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate. Aspetto i vostri voti e commenti. Alla prossima!

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